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Autore: Rodelinda    15/03/2008    3 recensioni
Venghino, signori, venghino! Qui c'è la frizzante Lola!
Venghino, signori, venghino! Qui canta la figlia dell'estate!
Genere: Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ich bin die fesche Lola

Guardatemi, guardatemi tutti.
Il riflesso dei miei capelli biondi, l’agilità dei miei piedi dentro le scarpe col tacco a spillo (me le ha regalate il mio ormai ex amante… non farò parola sulla moneta di scambio), le gambe lunghe avvolte nei collant di seta, il reggicalze a vista sotto la guepiére luccicante di paillettes, che ondeggia come una pelle di serpente ad ogni movimento.
Guardate i miei occhi verdi, liquidi, sensuali, velenosi, illuminati dalla luce artificiale della ribalta.
Sentite la mia voce, roca per l’alcool e per le troppe sigarette; vi chiama, vi chiama…
Männer, männer!
E voi accorrete, tutti intorno a me, come sciocche falene volano verso la luce: mortali, uomini senza scopo e senza futuro; non sapete che le farfalle notturne si bruciano le ali sulle torce e sulle candele?
Ma io sono divina, io sono l’Angelo Azzurro di questo locale.
È un buco minuscolo, l’Angelo Azzurro, una bettola ristagnante di fumo e dell'odore di birra scadente. Il piano è sempre scordato, la tromba stona, ma io mi elevo sopra tutto questo.
Il mio cilindro frusto si proietta verso l’alto, poggiato sui ricci biondi, le mie gambe (in mostra, sempre in mostra) sembrano colonne bianche sul palco di legno scalcagnato, mentre i miei movimenti vi sfidano, la mia voce vi penetra come voi desiderereste fare con me (ma con tutt’altro organo).
Venite forse per Magda, la nuova ballerinetta polacca, con i suoi occhi scuri e i capelli tinti di rosso?
O per Hilda, con la sua pelle appassita e le guance imbellettate?
No, venite per me, per la divina, la bellissima, la frizzante Lola Lola.
Del resto, perché dovreste volere glutei cadenti e seni avvizziti?
Perché dovreste desiderare di avere sotto gli occhi iridi appannate dalla cataratta, avviluppate da zampe di gallina, pelle rinsecchita che avvolge labbra sottili e rientranti sugli incisivi marci e caduti?
Chi dovrebbe bramare questo, quando può avere l’essenza della gioventù, con la sua pelle morbida e luminosa, le carni sode, la voce squillante?
Chi può ambire alla decadenza, alla fine, alla morte, quando può avere me, la stupenda Lola Lola, con le sue calze a rete e i seni che sporgono sfrontati, prepotenti, dal bustier scintillante sotto l’occhio di bue del palcoscenico?

Sì, forse anche per me arriverà il giorno in cui la fiamma verde sotto la mia fronte si spegnerà, le mie gambe si faranno flaccide, i miei seni cascanti.
Ma quel tempo non è ancora giunto. E ora, qui sul palco, tra gli apprezzamenti, i fischi, la mia voce si innalza sul piano scordato.
Mi volete, sì?
È ovvio.
Perché io sono Lola, la frizzante Lola.

Ich bin die fesche Lola, der Liebling der Saison!
Ich hab' ein Pianola zu Haus' in mein' Salon
Ich bin die fesche Lola, mich liebt ein jeder Mann
doch an mein Pianola, da laß ich keinen ran!

Ich bin die fesche Lola, der Liebling der Saison!
Ich hab' ein Pianola zu Haus' in mein' Salon.
Und will mich wer begleiten da unten aus dem Saal,
dem hau' ich in die Seiten und tret' ihm aufs Pedal!

Lola, Lola – jeder weiß, wer ich bin
Sieht man nur mach mir hin,
Schon verwirrt sich der Sinn.
Männer, Männer - keinen küß ich hier
Und allein am Klavier,sing die Zeilen mit mir.

Ich bin die fesche Lola, der Liebling der Saison!
Ich hab' ein Pianola zu Haus' in mein' Salon
Ich bin die fesche Lola, mich liebt ein jeder Mann
doch an mein Pianola, da laß ich keinen ran!

Ich bin die fesche Lola, der Liebling der Saison!
Ich hab' ein Pianola zu Haus' in mein' Salon.
Und [Doch] will mich wer begleiten da unten aus dem Saal,
dem hau' ich in die Seiten und tret' ihm aufs Pedal!

Ich bin die fesche Lola, der Liebling der Saison!
Ich hab' ein Pianola zu Haus' in mein' Salon
Ich bin die fesche Lola, mich liebt ein jeder Mann
doch an mein Pianola, da laß ich keinen ran!

***

Questa breve storia (poco più di una pagina, volendo quasi una drabble) mi è stata ispirata dalla visione del – bellissimo – film di Josef von Sternberg L’Angelo Azzurro, con Marlene Dietrich nella parte della protagonista, Lola Lola, immediatamente seguito dalla lettura (anzi, divoratura) del libro da cui il film è stato tratto, ossia Il professor Unrath, di Klaus Mann.
La storia è ambientata nell’ambiente decadente della Berlino nella Repubblica di Weimar.
Il professor Unrath, recatosi nel locale “L’angelo azzurro”, si innamora perdutamente della spudorata vedette Lola Lola, la quale lo seduce e lo induce a sposarla.
In un crescendo di corruzione fisica e mentale, il professore è costretto ad abbandonare l’insegnamento e si riduce a fare il clown nella bettola di qui sopra, di cui Lola Lola è sempre la star.
Però la donna non è un modello di fedeltà: e, dopo aver avvinto a sé il consorte tanto da asservirlo totalmente, lo ingelosce fin quasi alla follia.
Sinché questi, avendola colta in flagrante adulterio con Mazeppa, un altro artista che lavora all’Angelo Azzurro, la strangola ed è poi condannato all’ergastolo.

Questo film è in assoluto tra i miei preferiti, poiché amo molto Marlene Dietrich come artista, e qui il suo mito è nato.
Le mie riflessioni sul personaggio di Lola Lola potranno non essere pienamente condivisibili da tutti, ma questa è l’opinione che di lei ho avuta sin da quando lo vidi per la prima volta, a circa dieci anni.
In particolare, mi piacciono moltissimo le canzoni di questo film (ma in quasi ogni film con Marlene ci sono delle parti cantate), soprattutto quella che canta Lola Lola di fronte ai suoi ammiratori: “Ich bin die fesche Lola” (letteralmente “Io sono la frizzante Lola”), che è molto carina e vi consiglio di scaricare da qualche parte.

Sia il testo che la musica sono © di Friederich Holländer, e li ho utilizzati senza alcuno scopo di lucro.

Alla prossima storia!
Un bacio
Rodelinda.


   
 
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