Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: Budicca    08/09/2013    0 recensioni
In seguito ad un incidente automobilistico la vita di Megan Black verrà completamente stravolta e il soprannaturale entrerà a far parte della sua vita, come anche Gabriel, il suo angelo custode
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il dolore la stava consumando, la solitudine che provava senza Rufus, senza qualcunoche poteva capire il suo dolore le aveva dato il colpo di grazia.
Qualsiasi cosa che potesse lontanamente ricordarlo la faceva scoppiare a piangere.
Camminava con lo sguardo fisso nel vuoto, il cuore perso e l'anima altrove, una ragazza le diede una spallata facendole cadere tutti i libri a terra, Megan la guardó spaesata, la ragazza si femó e la guardò con disprezzo.
-Che c'è?- sbottò, ora che la guardava meglio la riconosceva, era la migliore amica della ex ragazza di Rufus.
-Niente, non importa- disse Megan chinandosi per riprendere i libri -è inutile che fai l'innocentina, lo sappiamo tutti che te la facevi con Rufus- ringhiò.
-Questo non è vero!- ribattè rialzandosi, -probabilmente è colpa tua se anche Rufus è morto, sei sempre stata strana- continuó feroce, Megan sentì che stava per piangere ancora, ma non voleva darle la soddisfazione di farlo davanti a lei, poi come un raggio di speranza arrivò una ragazza.
-Smetti di sputare veleno Martha- ruggì.
Aveva il corpo esile e i capelli e i capelli lunghi colore del miele,a sua pelle era perfetta come anche i suoi lineamenti, i suoi occhi verde giada erano fissi su Martha che batteva in ritirata con il suo sguardo minaccioso piantato addosso.
La ragazza raccolse un paio di libri di Megan che erano rimasti sul pavimento e glieli porse con un sorriso.
-Grazie- disse Megan timidamente, lei sorrise -sto andando in mensa, vuoi venire con me?- le chiese -va bene- rispose, si sentiva spiazzata, tutti la guardavano con pena, a volte con tristezza, alcuni con curiosità, Martha l'aveva addirittura affrontata, ma nessuno l'aveva addirittura affrontata, ma nessuno l'aveva mai davvero aiutata.
-Ti devo davvero ringraziare, se non fossi arrivata tu non so come avrei fatto e... non so neanche il tuo nome, la ragazza sorrise -mi chiamo Eligor, saró il tuo angelo custode d'ora in poi- rise la ragazza.
Megan si sentiva strana con lei come se potesse raccontarle tutto la conosceva da appena un paio di minuti ma avrebbe voluto stringerla a se e raccontarle tutto e sapeva che in qualche modo avrebbe capito.
Durante il pranzo le raccontò tutto quello che le era successo dopo l'incidente, le parole le scivolavano dalla bocca e nemmeno se ne accorgeva, ma sentiva il peso che portava sule spalle alleggerirsi poco a poco mentre Eligor sedeva comodamente davanti a lei ascoltando ogni singola parola e ricordando quei momenti dalla sua prospettiva.
-Scusa- disse ad un tratto fermandosi -non l'ho mai raccontato a nessuno- disse fermandosi a guardare Eligor che tentava di camuffare parte della sua desolazione.
Il giorno dopo senza nemmeno sapere con che forza andò al funerale di Rufus.
Piovviginava ed era pieno di persone tra parenti e amici, si sentiva come se stesse marcendo dentro, nel profondo.
Per prima parlò sua madre che spiegò come il figlio l'avesse cambiata in meglio e come fosse il figlio migliore che una madre potesse desiderare, poi altre persone parlarono, Megan parlò per ultima.
A metà del suo discorso crollò, cominciò a piangere, Eligor arrivò e prontamente la prese e la portò via da quella situazione.
-Va tutto bene- cercò di consolarla, anche se riusciva a vedere la desolazione che la mangiava viva.
-No! Non va bene per niente Eligor- disse Megan riprendendo fiato - quell'incidente ci ha uccisi tutti! Il destino ha solo deciso di prolungare la mia sofferenza, ma alla fine ci prendrà tutti!- non si capiva se nella sua voce ci fosse più rancore, tristezza o paura.
Eligor la strinse forte a se cercando di attirare a se tutte quelle energie negative, ma sembravano ancorate saldamente alla sua anima.
-A volte quello che non ti uccide ti fa desiderare che l'avesse fatto- disse Megan in un soffio, una lacrima argentata che sembrava argento fuso scese sulla guancia di Eligor "gli angeli non piangono Eli" le ricordó la voce di azazel nella sua testa, la ragazza si asciugó quell'unica lacrima innaturale prima che qualcuno potesse vederla.
Le due ragazza si alzarono e tornarono alla cerimonia ormai conclusa, la bara era già stata calata nella buca ed era ricoperta di rose bianche che erano state fatte cadere da amici e parenti.
Eligor si avvicinò alla buca e gettó una rosa bianca che andò a confondersi con le altre, Megan invece lanció una rosa nera che si distinse, Eligor le prese la mano e camminarono oltre, la ragazza si fermò sul cancello del cimitero e guardó indietro con gli occhi ancora gonfi per il pianto.
Un ragazzo si era avvicinato alla tomba, non aveva l'ombrello, solo un cappuccio.
Gabriel lasció cadere una rosa nera che andò a cadere vicino a quella della raggazza, si voltò verso di loro e dopo qualche passo entró nel boschetto lì vicino e si dissolse nel nulla.
Anche Eligor l'aveva visto, strinse piú forte la mano di Megan -vieni, i tuoi genitori ti staranno aspettando-. 
Accompagnò la ragazza alla sua macchina - ti chiamerò, ricordati che non sei da sola in tutto questo- Megan annuì debolmente, l'angelo le baciò la fronte e chiuse la porta della macchina, rimase li fino a che la macchina non si allontanò, poi tornò nel cimitero in cerca di Gabriel, ma lui non c'era, uscì di nuovo e lui era appena fuori ad aspettarla -torniamo a casa disse ed Eligor prese il casco dalle sue mani e se lo infiló. Image and video hosting by TinyPic
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: Budicca