Fanfic su artisti musicali > Oasis
Segui la storia  |       
Autore: Made Again    09/09/2013    2 recensioni
Raccolta di OneShots ispirate ad interviste realmente rilasciate dai fratelli Gallagher, tradotte, riviste ed interpretate dalla sottoscritta. Enjoy!
Cheers.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Liam Gallagher, Noel Gallagher, Nuovo personaggio
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti!
Nonostante Brave stia assorbendo ogni mio momento libero, sento il bisogno di scrivere anche su di loro, i miei idoli. Mi viene naturale ed è proprio grazie a questa nuova inattesa ispirazione che nasce la mia prima raccolta di one-shots che avranno per protagonisti proprio loro, i nostri cari fratelli Gallagher. Saranno tutte tratte da interviste realmente concesse da loro, quindi molte parti sono traduzioni di reali interviste, alle quali ho dato un tocco personale, tentando di trasmettere anche i sentimenti che potrebbero aver provato nel parlare del loro passato e del loro futuro davanti ai giornalisti.
Purtroppo, l’aggiornamento risulterà incostante a causa dei molti impegni che mi ritrovo a gestire.
Spero che possiate gradire e auguro a tutti una buona lettura.
Cheers!
 
***
 
 
9 Novembre 2011
6.31 PM
 
Non posso credere di trovarmi qui, ora. Se non fossi comodamente seduta su questa poltroncina rossa di fianco al mio mentore, Neil McComick(1), credo le mie gambe non mi reggerebbero in piedi. E non certo per colpa dei tacchi vertiginosi che mi hanno pregato di indossare oggi, mentre tutto ciò che volevo mettere era la mia ormai scolorita t-shirt comperata ancora ai tempi del liceo e un paio di vecchie All Star. Menomale che il mio incarico odierno consiste nel reggere il registratore, compito che notoriamente non richiede una laurea in lettere moderne ed un master in giornalismo. Ma sento che dovrò appellarmi a tutta me stessa per riuscirci, invece che gettarmi tra le braccia dell’uomo che sta per entrare da quella porta alle mie spalle. Quell’uomo che, assieme al fratello, ha sconvolto l’Inghilterra ed il mondo intero, facendola urlare con quel loro strano accento mancuniano “Oasis’re gonna live forevah!”.
Sento la porta aprirsi. Neil si volta e mi rivolge un fugace sorriso d’incoraggiamento. Sa che per me sta per realizzarsi un sogno. Per questo mi ha voluta al suo fianco oggi. Non lo ringrazierò mai abbastanza.
Eccolo, è entrato. Dio, sto tremando come una foglia, non mi sembra vero. Neil si alza ed io lo imito automaticamente. Il mio cervello è andato in black out.
-Mr. Gallagher! E’ un onore.- Neil gli tende la mano che lui afferra prontamente in una stretta amichevole.
-Neil, lascia da parte l’onore e dammi del tu. Cazzo, non ho mica sessant’anni!-
Neil si lascia andare in una fragorosa risata, poi si volta verso di me e, passandomi un braccio dietro la schiena, mi avvicina a lui. Il mio cuore batte talmente forte che temo mi scoppierà nel petto. L’ospite sorride e mi porge la mano. Sebbene sia sull’orlo dell’infarto, allungo anche la mia, mentre sento la lontana voce di Neil rivolgersi a lui dicendo: -Liam, lei è Judie, mia valente collega.-
-Questo si che è un bel nome!- afferma con un sorriso mentre ricambio la sua vigorosa stretta. Se esiste il paradiso, scommetto ci si debba sentire esattamente come mi sento io ora. Vuota, felice, come senza peso. Come una piuma portata dalla fresca brezza mattutina. Mentre prende posto di fronte a noi, realizzo d’avere davanti a me il secondo uomo che io abbia mai amato. Il primo è Noel e questo nulla potrà mai cambiarlo. Ovviamente non li amo come amo il mio fidanzato. Riservo a Weetabix e OurKid l’amore che una fan fedele serba ai propri idoli. Coloro che per primi hanno dato voce ai miei sentimenti, alle mie emozioni, coloro che mi hanno fatta piangere, ridere, cantare, ballare, urlare. Loro, che con la loro voce e la loro musica hanno dato la giusta colonna sonora alla mia vita. Si, li amo davvero. E Liam ora è qui, ad un metro da me.
 
-Scusa Liam, potresti parlare un po’ più forte?-
-Questa è la storia della mia vita, mate, ho sempre dovuto andare un po’ più forte.-
Non è nemmeno cominciata l’intervista che Liam mostra già una parte nascosta di sé. Il tono che usa è scherzoso, ma ci giunge chiara la nota di amarezza nella sua voce. Questo sarà un pezzo di lui che conserverò per sempre dentro di me, lo realizzo subito. E’ qualcosa che non comparirà sul Telegraph, qualcosa che nemmeno le parole del più rinomato giornalista sapranno trasmettere. Tutto ciò non fa che accrescere la mia riconoscenza a Neil per tutto questo.
Sono seduta davanti a William John Paul Gallagher, colui che è sempre parso agli occhi di tutti l’uomo spensierato, quello con un’esageratamente intensa ed aggressiva fiducia in sé stesso che l’ha aiutato a diventare la più forte, appariscente, cool e probabilmente pazza rock star britannica per la maggior parte degli ultimi 20 anni. E ancora faccio fatica a rendermene conto, sebbene sia pronta, nella mia determinazione, ad ascoltare attentamente ogni singola sillaba che verrà pronunciata qui oggi, a sentire sulla pelle ogni singola emozione che mi sarà concessa. Mi concentro su Neil che sta per porgere a Liam la prima domanda di quest’intervita.
-Sono passati due anni dalla fine degli Oasis, coloro che ti hanno reso un marchio di fabbrica, passami il termine. Come ti senti?-
-E’ dura, Neil. Fottutamente dura. Ma si combatte, come sempre. Non perderò mai il mio spirito combattivo. Ce la faremo, vedrai. Tutti lo vedranno.- E’ sicuro di sé nel pronunciare queste prime parole. Si vede che ci crede davvero. Mi sfugge un sorriso: è un atteggiamento tipico di Weetabix. Mai arrendersi, sempre avanti dritti verso il futuro. La prima regola è crederci.
-Ma hai appena lanciato il tuo primo album con i Beady Eye, Different Gear, Still Speeding. Qual è il tuo ruolo attuale nella band?-
Liam inclina leggermente il capo e assume un’espressione vagamente irritata, come se gli fosse appena stata rivolta una domanda senza senso.
-Parlo sempre allo stesso modo, cammino allo stesso modo. Come prima.- Poi perde quel velo di indisponenza e la sua voce riacquista trasporto. –Quando salgo sul palco, le emozioni sono quelle di prima. Sono sempre le stesse da quando ho iniziato a cantare. Cerco di mangiare quel fottuto microfono. E’ davvero così! Sto più fermo che posso. Sono in una bolla, man, cantando quelle canzoni, cercando di esplodere nell’anima delle persone, cambiare le loro vite. Non penso a nulla eccetto far passare il messaggio. Non so nemmeno quale sia questo fottuto messaggio! Voglio solo farli esplodere con il rock’n roll.-
Neil sembra ritenersi soddisfatto della risposta, perché passa al foglio successivo nella sua cartella. Alza gli occhi verso di me e mi lancia l’occhiata che tanto temevo. Sapevo che questa intervista puntava proprio a quello, sollevare un piccolo vespaio che incuriosisse i lettori, ma solitamente non c’era bisogno di fare domande particolarmente istigatrici ai Gallagher: si infiammavano sa soli su domante semplici e il giornalista poteva così risparmiarsi di fare la parte del provocatore. Ma oggi Liam non si è lasciato prendere la mano. Non fino ad ora quantomeno. Avrei preferito Neil non avesse dovuto cominciare con le domande più amare, ma era già stato deciso, sebbene io avessi decisamente disapprovato per puro spirito di protezione nei confronti del mio idolo. Mi rassegno e tendo il braccio in avanti per carpire tutte le parole che verranno pronunciate e mi ritrovo a pregare silenziosamente che Neil non esageri.
-Il problema Liam, è che il pubblico non sembra più pienamente convinto dalla tua bellicosa fiducia in te stesso. I Beady Eye hanno girato il mondo riempiendo più teatri che stadi. Domani comincerete un tour di 5 date qui in Inghilterra mentre vi sono ancora alcuni biglietti in vendita.-
Sono più attenta che mai, pronta per la reazione di Liam. Che però non arriva. Seguono alcuni attimi di silenzio carico di tensione. Poi Liam atteggia il viso nel sorriso stanco di chi questa situazione la conosce già fin troppo bene, sebbene nei suoi occhi possa cogliere lo sguardo determinato a combattere. La sua replica è decisa.
-Non c’è fretta di conquistare il mondo. L’abbiamo già conquistato, mate. E’già stato fatto tutto. Voglio soltanto fare la musica che mi piace, e se le persone la cercano, allora grandioso. Finchè non sono in una band con mio fratello a combattere per le M&Ms, è un successo ai miei occhi.-
Mi lascio sfuggire un sorriso compiaciuto. Il primo tentativo di Neil è fallito, Liam non ha abboccato all’esca. Sento che si sta trasformano in una silenziosa sfida tra i due e non posso fare a meno che schierarmi con Weetabix. Gallagher 1 – McComick 0. Il City ha segnato un goal contro lo United. Ma la partita è ancora lunga.
-Liam, gli Oasis erano la più grande band dell’era del Britpop, giganti da stadio che ispirarono una generazione. Al cuore del gruppo c’era la battaglia tra i fratelli Gallagher, Noel e Liam, lo scrittore ed il cantante, una coppia di talenti complementari seppur in costante conflitto, la cui furiosa chimica interna potrebbe essere la vera definizione di tutta la macchina Oasis, più che la somma delle sue parti…- Liam interrompe Neil nel bel mezzo del suo discorso.
-Assolutamente si, cazzo! Noi siamo e saremo per sempre la più grande band del Britpop. Siamo i migliori, l’abbiamo dimostrato a tutti.-
-Almeno…- Neil riprende immediatamente la parola, determinato a concludere –fino alla rottura a Parigi, nel 2009. Cosa ne pensi di questo epilogo?-
Liam tace con fare meditabondo. Si vede chiaramente la tristezza che lo sta rapidamente invadendo.
-Ero assolutamente devastato quando gli Oasis finirono. E’ impossibile da spiegare. Era la fine di un’era. Della mia vita per come l’avevo conosciuta, capisci?- Tace di nuovo, rivolgendo lo sguardo verso un punto indefinito per poi riprendere, più deciso. - Fu un momento di tristezza, ma anche di possibilità. Ma guardo solo ai lati positivi ora. L’abbiamo distrutto, man, ma l’abbiamo fatto diventare più grande che potevamo. E hey, abbiamo ispirato un sacco di bambini. Suppongo abbiamo fatto quello che ci eravamo proposti. Sarebbe potuto essere diverso, ma le persone nella band sono quello che sono. Non rimpiango di aver litigato con OurKid, non rimpiango la rottura, doveva succedere.-
Le sue parole mi toccano nel profondo. Sento che mi sono commossa, ma non mi interessa cercare un fazzoletto, perché anche Liam si è commosso nel dirle. Sento di essergli legata più che mai, di condividere almeno un briciolo di ciò che sente ora. Quest’uomo è meraviglioso: mi ha fatta scoprire emozioni sempre nuove per anni con la sua voce ed è capace di farlo anche a parole dopo 20 anni di carriera.
Ma Neil procede con l’intervista prima che io possa capire dove mi porteranno questi pensieri.
-Dopo la rottura che facesti?-
-Non persi tempo, ovviamente. Chi mi conosce lo sa, non amo perdere tempo. Ho chiamato Archer, Bell ed il batterista che ci ha seguiti nel tour, Sharrock, e con questi quattro quarti degli Oasis, abbiamo messo su i Beady Eye.-
-Mentre Noel ha usato quel tempo per mettere insieme un album da solista con una band di musicisti in continuo cambiamento chiamata High Flying Birds. Con la vostra separazione, si è avuta una divisione anche del pubblico che ha avuto l’opportunità di mostrare a chi dava la sua preferenza.-
Liam fa una smorfia irritata, irrigidendosi e serrando la mascella, che sfugge a Neil, ma non ai miei occhi attenti, perennemente su di lui. Evidentemente ha capito dove Neil vuole andare a parare e la cosa non gli piace ed io non posso che indignarmi con lui. Ma lo lascia fare.
-Il vostro album di debutto Different Gear, Still Speeding è stato dichiarato una piacevole sorpresa dai critici, ha raggiunto la terza posizione nella classifica dei migliori album inglesi e ha venduto il rispettabile numero di 157 milioni di copie. Noel Gallagher’s High Flying Birds ha ricevuto recensioni universalmente brillanti, è arrivato immediatamente al primo posto nelle classifiche ed ha venduto 230 milioni di copie nei suoi primi quindici giorni. Come l’hai presa?-
-Va tutto bene.- è la secca e concisa risposta di Liam. Si vede che quelle parole gli costano un grande sforzo e si intuisce nel tono una nota di rancore ed invidia per il fratello, sempre un passo avanti a lui. A tutti a dire il vero, non per nulla lui è The Chief. Lui ha sempre ragione.
Ma poi sembra che anche quel momento passi, che il nodo si sciolga lasciando spazio solo all’astio e il viso di Weetabix appare subito più rabbioso. Si avverte tutto il suo rancore in ciò che dice. Il risentimento che ancora serba per Noel.
-Sono felice che alla gente piaccia, man. Ha delle buone canzoni. Niente di spettacolare, comunque. Tutti sanno cosa Noel Gallagher sa fare, ed è grandioso, ma è noioso. Ho già sentito tutto prima di oggi. Essere il numero uno non è sempre la miglior cosa. The Birdy Song era la numero uno. Preferisco essere il numero tre. Ho qualche posto andare dopo.-
E continua. Continua a lanciare frecciate, insulti velati o plateali al fratello. La finta nonchalance di Liam verso le conquiste del fratello è minata da quanto spesso solleva il discorso, dal crescente modo infiammato e volgare nel quale parla di lui, descrivendolo in termini che non possono essere ripetuti. Non gli darei più di 20 anni a sentirlo parlare così, quando in realtà è ad un passo dai quaranta. La gente può aver pensato che lo sciogliersi degli Oasis avesse in qualche modo portato alla fine delle loro litigate, ma invece è continuato tutto attraverso i media, che hanno sapientemente montato ed amplificato il tutto, con commenti ed insulti che rimbalzano tra i due costantemente. Ed io ne so qualcosa.
E’ davvero nervoso, gli impropri volano e rimbombano per lo studio. Non riesco a dargli completamente ragione: sarebbe come pretendere di dare ragione ed un bambino urlante che afferma che il fratello gli ha ingiustamente rubato il pallone, non riesco a vedere in Liam un uomo, ma soltanto un bimbo affranto, un ragazzo solo che non riesce ad accettare completamente la fine di tutto ciò che la sua vita era stata e l’inizio di una nuova fase senza il fratello maggiore, colui a cui deve la fama e il successo, il ragazzo che ha creduto in lui e l’ha portato all’apice del mondo in poco meno di 5 anni. Capisco, nonostante gli insulti, quanto senta la sua mancanza. Perché è ovvio che gli voglia bene. Sono pronta a scommettere, che anche Noel in realtà, dietro tutte le parole di scherno, sente ciò che prova Liam. Ma sono due Gallagher in pieno conflitto. Nessuno farà un passo indietro, nessuno chiederà scusa. Sarà come affermare davanti all’altro di aver torto. 
Liam va avanti dicendo, sempre più infiammato, che una delle incomprensioni tra lui e OurKid era nata perché un giornalista aveva pubblicato una fantomatica dichiarazione nella quale Noel aveva affermato che Liam non si era presentato al Reading festival del 2009 perché era ubriaco, quando la verità la rese pubblica Noel stesso giorni dopo, dicendo che Liam aveva un divieto del medico di cantare a causa di una laringite.
Neil dev’essere completamente impazzito, perchè con una mossa che rasenta l’invocazione di morte, interrompe Liam e gli suggerisce temerariamente: -Le litigate non credo siano il miglior modo di risolvere i problemi in famiglia.-
Liam sembra essere sul punto di alzarsi in piedi e prendere a pugni McComick per la sua stupidità ed io non lo fermerei di certo, ma si limita a guardarlo con aperta rabbia e a sbottare: -Lo pensi davvero? Dire balle per avere benefici con la vostra approvazione, voi giornalisti,  beh non ci sto. Nel momento in cui OurKid si scusò dicendo che quelle parole erano una montatura, mi sono sentito fottutamente a terra e volevo mandare tutti voi fottuti maledetti all’inferno. E lo farei se accadesse di nuovo. Quindi stai attento.- Le parole di Weetabix suonano come un’aperta minaccia e Neil ha la saggia intuizione di fare un passo indietro.
-I fratelli Gallagher potrebbero risultare la coppia più psicoanalizzata nella storia del rock. La tragedia della vostra relazione è che sembra non siate interessati ad analizzarla voi stessi.- Noto che Neil sta sudando e non certo per il caldo. Sa che sta per porre un’altra domanda decisamente poco raccomandata visto l’umore di Liam, ma non sta a lui decidere la scaletta dell’intervista. Si ferma un attimo, si allenta il nodo della cravatta e poi prosegue.
-Noel è probabilmente il meno colpevole, nel senso che tende ad allontanarsi dal conflitto fra voi, mentre è ovvio pensare che il tuo senso di ribellione nasconda il desiderio di approvazione da parte di Noel, che peraltro non è mai arrivata fin’ora. Ti da fastidio tutto questo?-
Liam lancia a Neil un’occhiata di puro disprezzo e risponde a denti stretti, marcando il suo accento di Manchester: -It doesn’t bother me, mate.-(2)
 
L’intervista riprende dopo 5 minuti di pausa, necessari ad entrambe le parti: a Liam per tentare di sbollire un po’, a Neil per ricomporsi dall’agitazione. Lo capisco, trovarsi davanti un Gallagher furente non è certo il sogno di una vita, anzi. E’ un’esperienza alquanto sgradevole ed inquietante. 
Liam fa il suo ingresso nella sala adibita all’intervista con passo rilassato, lasciando dietro di sé un chiaro odore di fumo. Sembra più calmo e pronto a riprendere l’intervista.
Neil si schiarisce la voce.
-Liam, se non ti dispiace ritornare sull’argomento, riprenderei dal rapporto tuo e di Noel, così sviscerato e chiacchierato. Cosa ne pensi?-
-Non siamo la sola famiglia ad essere un po’ strana, Neil. Conosco un sacco di fratelli e sorelle che non vanno d’accordo. E’ solo perchè eravamo nella stessa fottuta band che tutti sono diventati ossessionati dal rapporto tra me ed OurKid. Non ho rimpianti per tutte le dichiarazioni testarde che ho rilasciato sul conto di Noel.-
-Beh, proseguiamo.- Neil si mette comodo sulla poltrona e slaccia il primo bottone della camicia bianca. –Sia tu che Noel parlate con tristezza degli Oasis.-
-Non c’è un solo fottuto giorno che passi senza che io non pensi agli Oasis ed alla musica, non ci si aspettava finisse così. Ma come ho già detto recentemente, è possibile che gli Oasis decidano di riunirsi per il 20esimo anniversario di What’s The Story (Morning Glory) nel 2015. Who knows, man, who knows? Il tempo finisce per aggiustare tutto, dicono. Certamente non metterò fuori un ramoscello d’ulivo. Io ed OurKid siamo delle teste di cazzo. Non smanio per ritrovarmi in una stanza con quel miserabile stronzo. Finiremmo per prenderci a cazzottate immediatamente. Ma lo farei per le giuste ragioni, per la musica e per i fans. Non mi servono i fottuti soldi.-
-Molto probabilmente, siete migliori entrambi da separati, entrambi siete creativamente ottimi, sebbene su scala ridotta rispetto agli Oasis. I Beady Eye non hanno fatto un ingresso col botto sul nuovo panorama musicale, ma si vede che c’è l’ambizione a creare qualcosa di meritevole. Sbaglio?-
-No, cazzo! Ma forse non ce ne frega abbastanza. Forse le melodie non sono buone abbastanza per sfondare.- Liam si passa una mano sugli occhi, per poi riprendere con determinazione. –Quindi dobbiamo continuare a provare, dobbiamo continuare a parlare con la gente, dobbiamo continuare a sbagliare qualcosa, continueremo a fare musica. Sono ottimista. So dove andrò in futuro. Stiamo andando dove avremmo voluto andare con gli Oasis. Sarà un po’ più grande, un po’ Spectorico(3). Ho un soul man (4), e la mia anima è accordata alla musica e canterò canzoni ogni giorno della settimana.- La sua voce si fa ora più seria, più dura. Si sporge in avanti sulla poltrona, facendosi più vicino a noi. –Ecco quello che farò.- Gli brillano gli occhi mentre pronuncia le ultime parole. Potrei perdermi in quell’azzurro.  –Sono più che motivato.-
 
Liam si alza e tende la mano a Neil. –E’ stato un piacere, man. Fammi sapere a quando la prossima.- poi si volta verso di me e mi sorride, un sorriso stupendo, disarmate. –Judie, spero di avere l’occasione di incontrarti nuovamente.-
Dopo di ché si volta e si avvia verso la porta.
-Ti ringrazio Neil.- Lo dico con le lacrime agli occhi. Lui mi stringe le spalle. –Di nulla Jud.- Poi mi guarda e mi sorride.
-La prossima è per Noel.- mi dice con leggerezza. Gli sorrido di rimando, raggiante. –Si, la prossima è per OurKid.-
 
***
 
 
 
 
 
 
 
 
 
(1) Neil McComick è realmente un giornalista musicale britannico. Ha una rubrica settimanale riservata a lui sul Daily Telegraph ed è un’ospite fisso del programma BBC Breakfast Television ed un occasionale esperto di musica per la BBC News. Fu un compagno di classe dei membri degli U2 (classe 1961)
(2) trad. Non mi infastidisce.
(3) Spectorico -> Phil Sperctor è un produttore discografico, musicista e compositore statunitense. Più recentemente Spector è diventato famoso per l'eccentricità e il comportamento reclusivo e ossessivo, culminato nella condanna a 19 anni di carcere per omicidio di secondo grado.
(4) Soul Man è un grande motivo scritto da Sam e Dave, due famosi artisti blues dagli anni sessanta agli anni ottanta.
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Oasis / Vai alla pagina dell'autore: Made Again