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Autore: Ehyca    09/09/2013    5 recensioni
Minseok è fan di Luhan.
Luhan è fan di Minseok.
Luhan è una celebrità.
Minseok no.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lu Han, Lu Han, Un po' tutti, Xiumin, Xiumin
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Jongdae sta sudando. Non è poi tanto strano dato che l’estate sta arrivando e tutto, ma non sta sudando per il caldo. Sta provando un metaforico sudore freddo perché si trova in una stanza con quattro celebrità, i CEO di due compagnie e una manciata di altre persone importanti, tutte che indossano un completo.

Non è per niente abituato a questo. Da studente, Jongdae era sempre fuggito dalle cerimonie importanti e dai cocktail eleganti, preferendo invece le esposizioni di strada. È un free-lancer, per l’amor del cielo. Anche solo guardare quei ricchi uomini d’affari gli fa accaponare la pelle.

Tutto questo all’interno, però. Esternamente, Jongdae è sicuro di starsi comportando in modo impeccabile, perché l’uomo accanto a sé – il manager dei Four Seasons, quello che lo ha contattato sin dal principio – sembra rilassato e quasi non gli presta attenzione, il che significa che Jongdae si sta integrando bene. Nessun altro sembra aver notato la sua presenza, ovviamente devono aver pensato che sia un segretario o qualcosa di simile. Il suo completo a noleggio smette di essere scomodo, e si rilassa.

“… e una campagna attraverso Naver, composta da cinque passi…” la donna che sta parlando, da quel che ha capito Jongdae, è la presidente di una grande compagnia Coreana. Mentre lei presenta il loro piano d’affari, Jongdae vede che Luhan lo sta traducendo al loro CEO con dei piccoli sussurri. “Dato che è importante fare le cose in grande, ma non a prezzi esorbitanti, abbiamo pensato ad uno stratagemma molto semplice…”

Jongdae capisce quasi subito quale sia il suo ruolo nel progetto. Sorride mentalmente tra sé e sé, compiaciuto. È un buono stratagemma. Molto ben pensato. E sa già come collaborare. 

Quando chiedono qualche commento, solleva una mano. Quasi si dimentica di essere stato nervoso fino a un momento prima, perché è sicuro della propria idea.

“Penso sia un’ottima strategia. Internet dopotutto è il mezzo attraverso il quale i Four Seasons hanno raggiunto questo status in Corea, quindi è un buon inizio per espandersi,” dice fermo, cosciente di star facendo una buona impressione. “Ma forse rivolgersi a delle compagnie come primo passo non è la scelta migliore.” Fa attenzione a puntualizzare la propria opinione molto chiaramente e professionalmente, anche quando lo sguardo della CEO su di lui diventa così intenso da farlo sentire nudo. “La mia idea è di far partire una sottile agitazione dal basso, come un rumor. Lasciare che i fansites ne parlino prima che venga confermato tutto. Visto che i fansites sono la fonte d’informazione primaria delle fan, la notizia si spargerebbe velocemente, ma la mancanza di conferme manterrebbe alta la suspense e il battage pubblicitario.”

Jongdae aspetta. La presidente lo sta ancora fissando. Poi, lentamente, annuisce, l’accenno di un sorriso le sfiora le labbra.

“Bella idea,” si complimenta, e Jongdae è grato, ma non sa se davvero la approvi o se stia per mettere da parte l’argomento. “È davvero un’idea fantastica. La pubblicità è fondamentale per i nuovi artisti, molto più di qualsiasi altra cosa, e i rumors sono la giusta strada. Dovremmo impiantare un – no,” ripensa velocemente alla propria idea iniziale, proponendo, “Dovremmo contattare i proprietari dei fansites. Giusto?”

“Sarebbe l’ideale. Per farli collaborare. Sono sicuro che sarebbero disponibili a creare la suspense, senza bisogno che le compagnie investano esageratamente” Jongdae sorride, fiero di sé. Ce l’ha fatta! Ha impressionato le ricche persone d’affari! “Una cosa fatta in grande, ma non a prezzi esorbitanti.”

“Una cosa fatta in grande, ma non a prezzi esorbitanti,” Gli fa eco, soddisfatta. Jongdae si incoronerebbe re di tutte le cose buone. 

Il manager dei Four Seasons prende parola all’improvviso. Dice qualcosa in Mandarino a Luhan, il quale sorride smagliante prima di tradurre.

“Ha detto che potrebbe avere già qualcuno in mente per il lavoro,” è quello che dice, con gli occhi che brillano.

E Jongdae capisce. Oddio. Minseok gli deve un favore enorme.




Alle nove, il telefono di Minseok squilla. È Jongdae. Minseok non risponde, perché è profondamente addormentato.




Luhan di solito odia i pranzi d’affari, ma quello che ha dopo l’incontro è eccellente. Primo, perché la riunione è andata bene, e Luhan non vede l’ora che il piano venga messo in atto. Secondo, perché tutte queste persone importanti tagliano fuori dalla conversazione lui, i suoi compagni e Jongdae,  dando loro un sacco di tempo per parlare.

“… e morivo dalla voglia di dirlo a Minseok, sarebbe esploso al telefono, ma dovevo mantenere il segreto e tutto,” Jongdae sta raccontando a Luhan e Kris di quando ha ricevuto l’offerta di lavoro dal loro manager, mentre Yixing e Tao sono impegnati in qualche round di Fruit Ninja. “Non vedo l’ora di offrire il lavoro a Minseok, comunque. Informazioni di prima mano sul debutto Coreano del suo gruppo preferito? Imploderà.”

“Allora stavi pensando a lui!” dice Luhan, leggermente cospiratorio. “Quando hai fatto la proposta dei fansites. Stavi pensando di offrire a lui il lavoro.”

“E, da quanto ho capito, anche il vostro il manager,” risponde Jongdae, sorridendo. “E tutti quelli nella stanza che lo conoscono. Il suo sito è il più grande e più visitato fansite Coreano sui Four Seasons, dopotutto. Il numero di iscritti che ha è assurdo. Assurdo, vi dico.”

Il sorriso di Luhan avrebbe potuto dividergli il viso a metà. “Non vedo l’ora di lavorare con entrambi,” dice sincero, e, a differenza di come avrebbe fatto Minseok, Jongdae non si fa intimidire.

“Chissà se Minseok ssi riuscirà a farlo conciliare con il suo lavoro,” fa notare Kris.

“Sono sicuro che possa cambiare turni. O andarsene. Il suo lavoro è abbastanza noioso, sta lavorando in un hotel,” butta lì Jongdae, e Luhan è felice di notare che i pensieri di Jongdae circa gli alberghi sono simili ai suoi. “Sai, l’albergo in cui sta lavorando è un alto hotel d’affari, non sarebbe divertente se voi alloggiaste lì e lui non lo sapesse?”

Kris e Luhan si scambiano un’occhiata significativa.




Minseok si sveglia all’una, ben riposato e terribilmente in ritardo.

Si pente di aver preso il giorno precedente libero e non oggi, ma ormai è troppo tardi e si affretta verso l’hotel, lasciando sbadatamente il telefono a casa. 




È tardo pomeriggio. Ai Four Seasons è stato dato un po’ di tempo per riposarsi e per fare le valigie, dato che ripartiranno per la Cina con il volo della notte. Kris sta dormendo, Yixing gira su internet, e Tao si fa qualche selca. Luhan sta parlando con Jongdae su Line.

Non risponde al telefonoooooo, gli invia Jongdae. Dannazione Minseok. Proprio quando ho buone notizie per te.

Luhan si imbroncia inconsciamente, digitando una risposta. Probabilmente è a lavoro ora, e aggiunge, ovvero qui. Ride. Come poteva dimenticare? Potrei fare le scale e andare a parlargli, immagino.

Sta scherzando, ovviamente. Sfortunatamente, Jongdae non lo capisce. Ti prego, fallo, dice. Sarebbe felicissimo di sentire la notizia da te. Potrebbe non sopravvivere in realtà. Ti ho mai detto che è molto gay per te? Perché lo è.

Luhan ignora l’ultima parte di proposito e si concentra sul problema principale. Non posso farlo! Non posso semplicemente invadere la reception e dire ‘Hey, indovina. Molla tutto. Lavorerai per me da ora’.

Jongdae non è d’accordo. Certo che puoi.

Luhan non è d’accordo. No.

Amico, Jongdae non si arrende. Chiama la reception e basta. Ecco. È abbastanza semplice.

Questa, deve ammettere Luhan, è una buona idea, e non ci aveva assolutamente pensato. Poteva semplicemente chiamare e chiedere a Minseok di andare in camera sua! No, aspetta. Luhan ci ripensa, dando uno sguardo allo stato della camera. Ci sono vestiti ovunque, e Kris sta sbavando. No, Luhan deve proteggere l’immagine della band, specialmente di fronte ad un fan così speciale. Allora cosa potrebbe fare...? Forse potrebbero andare fuori a prendere qualcosa da mangiare, e poi avrebbe dato a Minseok la buona notizia. Oh, buona idea! Un appuntamento!

Luhan ridacchia tra sé, un senso di vertigine gli scoppia nel petto. Un appuntamento. Che pensiero stupido. No, non un appuntamento, ma potrebbero andare da qualche parte con la macchina che ha noleggiato il manager, prendere qualcosa da un drive-in e rilassarsi insieme. Come degli amici. A Luhan piaceva pensare che lui e Minseok fossero abbastanza vicini allo stato di ‘amicizia’ per fare un’uscita amichevole. 

Ok gli chiederò di uscire.

Mettendo il cellulare da parte, afferra il telefono della stanza e digita zero-zero-uno. 

Squilla una volta, poi qualcuno risponde. “Salve, questa è la reception. Come posso aiutarla?” E Luhan sente una piccola ondata di panico quando si rende conto che la voce è femminile. Ovviamente. Minseok non è l’unico ad avere questo turno.

“Um,” si lecca le labbra, cercando un buon modo per chiedere di lui senza sollevare sospetti, e poi gli si accende la lampadina. “Potrei parlare con il ragazzo carino e sorridente del turno dell’altra notte?” dice in Mandarino, forzando il proprio accendo pechinese. 

“… solo un momento,” ha funzionato. Luhan si sta crogiolando nella vittoria quando la chiamata viene trasferita e una voce familiare risponde in Mandarino accentuato, “Salve, come posso aiutarla?”

“Kim Minseok!” Luhan lo saluta allegro, abbandonando il Mandarino e il proprio accento. “Sono io, Luhan. Scusa se ti ho chiamato mentre sei in servizio.”

“Oh. Oh!” sente Minseok ridere leggermente. “Mm, quindi è lei. Come posso aiutarla?” Minseok gli sta ancora parlando in Mandarino; probabilmente la ragazza di prima è ancora nelle vicinanze.

“Quando finisce il tuo turno?” 

“Alle sei in punto, signore,” Minseok è esageratamente formale, cosa che diverte Luhan.

“Usciresti con me stanotte?” Luhan trasale per quanto allusivo fosse suonato. Si schiarisce la gola. “Per prendere qualcosa per cena. E, non lo so. Parlare.”

Silenzio dall’altra parte della linea. Luhan diventa ansioso. E se fosse già impegnato? E se non volesse uscire con lui?

“Io—certo!” biascica improvvisamente Minseok in Coreano, la voce un po’ troppo acuta. “Uh, voglio dire, certo, signore. Sarebbe un piacere,” si corregge velocemente e ritorna al Mandarino. 

“Fantastico! Aspettami vicino al garage, okay?” propone Luhan, con la voce un po’ troppo provocante, e Minseok acconsente. “Ci vediamo dopo allora. Ciao!”

Riattacca. Non un secondo dopo, si catapulta in doccia.




Minjung insiste nel restare con lui quando Minseok le dice di andare pure avanti. Di solito vanno alla stazione insieme, quindi è come se Minjung sentisse un senso di responsabilità verso Minseok. Le è riconoscente, ma è anche ansioso.

“È molto pericoloso fuori e, non offenderti, ma sei una facile preda,” si giustifica lei. 

Minseok spera soltanto che non riconoscerà Luhan, o che  nel caso accadesse, sia discreta.

Si sente estremamente a disagio nei suoi abiti informali, noiosi e leggermente grandi, e ha cercato di rendere presentabili almeno i capelli, fallendo miseramente. Minjung lo aiuta, legando i suoi capelli troppo lunghi in una codina, gli presta un po’ di acqua di colonia, e gli rigira le maniche della giacca stilosamente. 

“Stai prendendo il posto di Jongdae, non è così,” scherza Minseok dopo che ha finito, ammirando il suo aspetto.

“Perché dici così?” chiede, aggiustandogli la frangia.

“È lui che si prende cura di me quando c’è un’emergenza,” afferma Minseok, e Minjung sospira.

“Tu e Jongdae dovreste sposarvi,” mormora, aggiustando ora il colletto di Minseok.

“Lo stesso vale per te,” replica rapidamente.

“Scusa! Non sono io che—sta arrivando qualcuno,” lo lascia andare improvvisamente e si mette al suo fianco, facendo sentire Minseok estremamente vulnerabile. Fuori dal garage, un van nero si sta lentamente avvicinando a loro; i finestrini sono troppo scuri perché Minseok possa vedere qualcosa. Forse non è lui. Probabilmente non è lui. Perché dovrebbe guidare un van?

Il van accosta, e un finestrino si abbassa, rivelando Luhan dietro al volante. Il suo sorriso è così affascinante. “Buona sera.”

“Ciao,” biascica Minseok prima di voltarsi verso Minjung, le mani strette attorno alle spalline del suo zaino. “Um, allora io vado. Ciao.”

Minjung è immobile, con la bocca aperta. Ha un’espressione completamente vuota, e solleva un dito per indicare la macchina. Minseok si sente in colpa. “Ti chiamo dopo. Davvero. Scusa.”

Non dice niente, quindi Minseok le dà un pugnetto come ultimo saluto e sale sul sedile del passeggero. Quando nota l’aspetto di Luhan, si sente più a disagio che mai. Luhan sembra... beh, Luhan sembra un celebrità. 

Minseok deglutisce. “Ciao,” lo saluta piano, cercando di compensare il suo aspetto trasandato con un sorriso.

“Ciao,” Luhan ricambia il saluto, lo sguardo fisso su Minseok, così intenso che l’avrebbe potuto mandare a fuoco se avesse voluto. Minseok si sente imbarazzantemente fuori luogo, con la testa piena di pensieri: non guardarmi, non farlo, smettila di fissarmi, guarda da un’altra parte. “C’è qualche posto in cui ti piacerebbe andare? Non conosco questa zona molto bene.”

“Nemmeno io, a dire il vero,” Minseok ha lo sguardo basso, giocherella con la cerniera della propria borsa per dimenticare che Luhan lo sta ancora fissando. Sente una mano che tocca delicatamente la sua coda, e solleva gli occhi su Luhan, il quale sta giocando con essa, un sorriso divertito sulle labbra. Minseok avvampa. “Um, ah, possiamo, sai, semplicemente cercare un McDonald o qualcosa del genere, è uguale dappertutto comunque.”

Luhan si imbroncia, abbandonando la codina. “Ma voglio mangiare cibo Coreano.”

Ah, è ovvio. Si era dimenticato che Luhan era anche un turista. Minseok annuisce, riuscendo a pensare più chiaramente ora. “Sono sicuro che ci siano un sacco di venditori ambulanti qua vicino. Ah, bulgogi! Ci sono molti posti che fanno bulgogi qui attorno. Oppure possiamo andare anche in un negozio di noodles.”

Finiscono per scegliere il bulgogi. Il posto che sceglie Luhan è molto piccolo, pieno di fumo, e pieno di lavoratori barbuti e tetri uomini di mezz’età. È povero di stile, e Luhan sembra amarlo, cosa che rende Minseok un po’ più rilassato. Ovviamente. Luhan non è una persona viziata. E a quanto pare è anche un buon cacciatore di ristoranti, perché la carne è particolarmente squisita.

“Non pensavo avresti scelto un posto del genere,” confessa Minseok a un certo punto. Luhan sorride, come se sapesse cosa intende Minseok.

“Almeno sono più sicuro che qua nessuno mi riconoscerà,” dice, scrollando le spalle. Poi, ci ripensa. “Anche se questo è un mio pregiudizio. Abbiamo anche fan maschi adulti dopotutto.”

Minseok si affoga con il suo drink, ridendo. Ha paura che gli uscirà dal naso, cosa che, fortunatamente, non accade. Luhan non sa se ridere di lui o aiutarlo a riprendersi.

“Sto bene – tutto okay – sto bene,” lo rassicura Minseok, tossendo tra un parola e l’altra. Luhan gli offre un fazzoletto e lo accetta riconoscente.

“Mi chiedo come tu ti senta ad essere fan,” dice Luhan, e Minseok rimane sorpreso. Sembra che stia pensando a voce alta, e aggiunge velocemente, “Non importa come la vedi, tu risalti. Non lo so, non ti senti un po’ solo?”

Minseok annuisce, pensandoci. “Non proprio,” dice alla fine. “Voglio dire, mi sento un po’ a disagio perché sono più grande di tutte le altre, ma il più delle volte mi sta bene. Le altre fan sono piuttosto amichevoli. Ad ogni modo, ho Jongdae con cui parlare dei Four Seasons, quindi non mi sento solo. Ah, e anche Minjung, ora.”

Luhan annuisce, punzecchiando la carne sulla griglia, pensoso. Non ha ancora finito. “Minjung è quella ragazza che era con te in albergo?”

“Ah, sì! Stava proteggendo la mia vita, a quanto pare,” dice Minseok con una risatina. Spera che a Minjung non dispiaccia che stia parlando di lei con un idol. “È una mia collega. Quella con i capelli rosa.”

“Oh,” Luhan annuisce ancora, giocherellando con la carne grigliata. Per un po’, sembra che non voglia dire altro, e Minseok è pronto a cambiare argomento; poi, all’improvviso, “È la tua ragazza?”

Minseok sbatte le palpebre, sorpreso. “No, no!” nega velocemente con grandi gesti. Le sue guance si arrossano un po’. “È una mia collega!”

“Beh, potrebbe essere una tua collega e la tua ragazza,” si giustifica Luhan, e magari è solo Minseok, ma gli sembra un po’ imbarazzato. “Ti stava sistemando il colletto quando sono arrivato, quindi pensavo…”

Minseok scuote la testa energicamente, mangiando un po’ di carne. “Non è la mia ragazza. Sinceramente, penso sia la futura ragazza di Jongdae. Stanno flirtando da mesi ormai.”

Luhan spalanca gli occhi. “Ma davvero?”

“Si sono incontrati a – a una festa,” Minseok fa attenzione a non parlare dell’evento, o Luhan capirebbe che è una fan e potrebbe aver paura di essere stato riconosciuto. “Si girano intorno sin da allora.”

Luhan si lascia sfuggire una risatina divertita, mangiando anche lui un po’ di carne. Minseok ne mette altra sulla griglia, ammirando il modo in cui sfrigola quando entra in contatto con il metallo. “Allora,” comincia Luhan, e Minseok solleva lo sguardo curioso. “Hai una ragazza che non sia Minjung?”

Minseok scuote la testa, leggermente divertito. 

“Perché no?” Luhan inclina la testa da un lato, sinceramente perplesso. Minseok sente le farfalle che gli risalgono il petto, calde e piacevoli.

“Non mi metto sulla piazza,” dice Minseok, poi posa una mano sul petto solennemente. “Il mio cuore appartiene interamente ai Four Seasons. Non c’è spazio per altre persone.”

Luhan ride a gran voce, poi sorride compiaciuto. “Vuoi dire che il tuo cuore appartiene interamente a me.”

“Tsk. Certo che no,” Minseok storce il naso, sollevando un sopracciglio. “Solo il cinquanta per cento. Sessanta. Okay, forse il settanta per cento, ma ho spazio anche per gli altri membri, sai.”

“Posso conviverci,” Luhan scrolla le spalle, e Minseok sente il suo viso avvampare, per una ragione che non riesce a comprendere. “È una percentuale piuttosto alta per un amico, giusto?”

“Io—Immagino di sì!” Minseok concorda, cercando di contenere l’eccitazione alla parola ‘amico’.

Dopo cena, prendono un dolce in una gelateria vicino. Minseok ha scelto una torta di riso coperta di marmellata di fagioli rossi, e la sta felicemente mangiando quando Luhan gli chiede dove vive. Quasi si strozza.

“Um,” deglutisce, improvvisamente nervoso. “Ti mostro la strada.”

Pian piano si rende conto che sta insegnando a Luhan, la sua celebrity crush di quattro lunghi anni, come arrivare a casa sua. Forse un giorno Luhan si presenterà a casa sua e rimarrà per cena? Minseok quasi ride a voce alta per i suoi ridicoli pensieri. Fortunatamente, Luhan non lo nota.

Arrivano a casa sua senza incidenti, sebbene il maggiore non sia poi così tanto bravo a dare indicazioni. Minseok non vuole salutarlo, ma Luhan sta continuando a parlare come se non fossero arrivati, quindi decide di star fermo e di continuare a conversare fino a che non diventerà imbarazzante. Mangiano la torta di riso e i crackers di riso insieme, parlando di musica e di luoghi che vorrebbero visitare e film che vorrebbero vedere e di cosa pensano circa il matrimonio. La conversazione procede facilmente fino a che non finiscono il loro dessert, e il silenzio cala tra loro.

Minseok cede tristemente, pronto a salutare, quando Luhan incomincia a parlare. “Senti,” dice. “C’è una ragione per cui ti ho invitato stasera.” Si volta verso Minseok, le labbra strette come se stesse cercando le parole esatte. “C’è qualcosa che devo dirti.”

La tensione prende il controllo del corpo di Minseok. Le sue spalle si irrigidiscono, i muscoli della schiena si contraggono; le braccia sono completamente immobili. Gli occhi di Luhan su di lui sono fermi, illeggibili, come se Luhan lo stesse fotografando con essi. Minseok sbatte le palpebre e si lecca le labbra, il cuore gli batte improvvisamente troppo veloce. “Cosa?” chiede debolmente.

E Luhan glielo dice.

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“MI STAI PRENDENDO IN GIRO!”

Luhan ride, trovando la reazione di Minseok soddisfacentemente calorosa. Tutto il suo corpo sta ancora soffrendo per il nervosismo che l’aveva colpito prima dell’annuncio, ha i palmi sudati e la gola chiusa. Minseok lo sta aiutando a sciogliersi. La sua espressione è così comica che Luhan non può fare a meno di rilassarsi. Ha gli occhi talmente spalancati che sembra possano cadergli da un momento all’altro.

“No~,” canticchia Luhan. “Ti direi mai una bugia così crudele? È la verità.”

“Non è vero,” dice fermamente Minseok, l’espressione immutata. “Questo è un sogno. Un fantastico sogno. Tutto questo. Le realtà non permetterebbe mai che tutte queste cose mi accadessero in una volta sola.”

Luhan alza gli occhi al cielo e pizzica la guancia di Minseok, forte. “Ouch,” Minseok guaisce, e Luhan è felice. Aveva sempre voluto farlo.

“Non è un sogno,” gli fa notare, ma Minseok ancora non sembra convinto. 

“I Four Seasons nell’hotel in cui lavoro?” incomincia, con le mani sulle proprie guance. “Luhan, Il Luhan che mi parla? Che mi chiede di uscire? Che dice di essere mio amico? Che poi mi dice che sono stato assunto come promoter del debutto Coreano dei Four Seasons?”

“Non sono Il Luhan. Sono solo io,” Luhan scuote la testa. “Non è così incredibile, andiamo. Il fanmeeting è stato un successo, quindi il nostro CEO vuole approfittare della nostra popolarità qui. Un debutto è la strategia più logica.”

“Non è questa la parte più incredibile,” dice Minseok un po’ imbronciato, massaggiandosi il punto che Luhan aveva pizzicato. È adorabile. Luhan sembra indifferente e canzonatorio, ma internamente, sta combattendo una feroce, violenta battaglia contro l’affluire di sentimenti che minacciano di prendere il controllo delle sue azioni e di fargli fare qualcosa di stupido e incauto.

“Qual è allora?”

“C’è un pareggio. Dicevi davvero quando hai detto che siamo amici?”

“Beh, sì.” No. Sì. No. In un certo senso sì. 

“Decisamente un pareggio tra noi che siamo amici e io che vengo assunto da voi,” dice fermamente Minseok. “Voglio dire, sono solo un fan? Davvero—”

“Tu,” interrompe Luhan, colpendo il petto di Minseok con un dito. “Sei famoso anche tu, sai. Sei la più grande risorsa di informazione Coreana su di noi. Non sei solo un fan qualunque. Il numero di iscritti che hai è assurdo!”

“Chi ti ha detto dei miei iscritti?!” 

“Jongdae. Lui sa tutto. Dovresti chiamarlo più tardi,” dice Luhan, e ride per come l’espressione di Minseok diventi indignata. Considera l’idea di dire a Minseok che Jongdae aveva dovuto tenere tutto segreto, ma decide di non farlo. Che litighino. “E poi, piaci a tutti. Piaci alle nostre fan. Piaci al nostro manager. Piaci a Kris, piaci a Yixing, Tao ti adora. Piaci persino al nostro CEO.” Fa una pausa. Deve dirlo? “E beh, ci sono io.”

Luhan sente il proprio autocontrollo indebolirsi mentre vede il viso di Minseok diventare sempre più rosso con ogni minuto che passa, il rossore è chiaramente visibile sulle sue guance solitamente pallide. Il ragazzo Corano ridacchia, evitando lo sguardo di Luhan. “Ci sei tu?” dice, e Luhan sbuffa. 

“Chiedo scusa?” dice indignato, la sua guerra interiore si fa sempre più feroce. Ha bisogno di calmarsi, velocemente.

“Beh, tu cosa?” Minseok fa un sorriso sfacciato, ma ha ancora il viso rosso e sta ancora evitando lo sguardo di Luhan. “Mi piaci abbastanza, quindi non sarebbe male sapere di  essere corrisposto.”

Merda. Luhan ha davvero bisogno di calmarsi in questo momento. Alza gli occhi al cielo, sbuffando. “Lo sai già! Pensi che sia rimasto alzato a chiacchierare con te perché non mi piaci?”

Minseok scrolla le spalle, finalmente sollevando lo sguardo, attraverso le ciglia, guarda Luhan dritto negli occhi. Merda, merda, merdamerdamerda. “Non lo so,” dice scherzando, le labbra curvate in un piccolo sorriso. “Tu che dici?”

Luhan perde la battaglia. Le emozioni prendono il sopravvento su di lui come una tempesta, mio Dio, non riesce a frenarsi. 

Afferra la giacca di Minseok e lo bacia dritto sulle labbra. 

È veloce, ma abbastanza da marchiare la bocca di Luhan. Le labbra di Minseok sono umide, soffici, calde, e Luhan non è sicuro di volerlo lasciare andare, perché non vuole dimenticarsi la sensazione di quelle labbra. Le mani gli tremano notevolmente, la sua stretta sulla giacca di Minseok si fa più forte, e i suoi occhi sono chiusi in modo da non dover affrontare Minseok; il coraggio di Luhan sta svanendo con il passare dei secondi. Quando si allontana, il rimorso lo colpisce come un tir. Non avrebbe dovuto. Non avrebbe mai dovuto farlo. Ora Minseok è pallido, gli occhi sgranati, la bocca aperta, e Luhan sussulta.

“Ecco cosa dico,” mormora, e si pente di tutto. Si schiarisce la gola, vuole disperatamente cambiare argomento. “Allora, il nostro manager ti invierà un’email con le istruzioni o qualcosa del genere. Puoi chiedere il suo numero a Jongdae, lui ha il numero di tutti,” puoi avere anche il mio, Luhan ingoia tutta la frase. “Quindi. Già.”

Minseok respira lentamente, l’espressione ancora immobile. “Ciao,” dice quasi in un sussurro.

“Ciao,” Luhan si sente misero. Osserva come Minseok esca dalla macchina, salga le scale ed entri nel suo appartamento meccanicamente, e non appena è sicuro che Minseok se ne sia andato, lascia cadere la testa sul volante con un doloroso thump.

Ho mandato tutto a puttane, scrive a Jongdae, senza sollevare la testa. Ho mandato tutto a puttane, cazzo.




“CAZZO,” grida Jongdae non appena risponde al telefono. “FINALMENTE CAZZO. È tutta la sera che ti chiamo! E non dirmi che non hai risposto perché stavi lavorando, il tuo turno è finito secoli fa.”

Minseok non risponde. Jongdae si acciglia, trovandolo strano. “Sei ancora lì? Oh, hey, comunque, perché non mi hai detto che stavano nel tuo albergo? Non riesco a credere che non mi hai detto nulla sul fatto che hai parlato con Luhan! Volevo sentirti isterico!”

La risposta di Minseok è un suono acuto. Jongdae si blocca. Dovrebbe ridere? Dovrebbe preoccuparsi? Ah, beh, è già preoccupato. “Minseok? Stai bene? Dove sei, e perché non stai parlando?”

“A casa,” risponde debolmente Minseok. “Sono successe molte cose oggi.”

Jongdae si acciglia. “Beh, anche a me. Vuoi parlare prima tu? Non sembri stare molto bene.”

Ha ragione. Minseok non aspetta un secondo prima di raccontare tutto in un fiume di confuse parole mormorate, e Jongdae deve usare tutte le sue abilità cognitive per comprendere la storia. Minseok parla fino a che non rimane senza fiato e, quando questo accade, Jongdae tiene il telefono stretto e si copre la bocca con una mano.

“Oh mio Dio,” dice. “Oh mio DIO!” grida, ansimando per la sorpresa. Comincia a ridere per lo stupore. “Santo Dio, Minseok. Hai passato il giorno migliore della tua vita.”

“Morirò,” annuncia Minseok, con la voce che gli trema. “Non posso vivere così. È troppo.”

“Calmati, Minseok. Goditi il momento,” gli consiglia Jongdae, scuotendo la testa. “Sei stato baciato dall’uomo dei tuoi sogni. Dovresti festeggiare in questo momento.”

“Jongdae, io non so cosa provo,” Minseok suona strozzato, e Jongdae entra in allarme. Sta piangendo? “Non so cosa fare, io—era così facile ammirarlo da lontano e sognare di incontrarlo e parlargli ed essere un suo amico platonico e invitarlo qui a cena, ma ora all’improvviso mi bacia, mi bacia cazzo e io non lo so, sento come se stessi per esplodere e non so se farmelo piacere solo come un idol sarà abbastanza d’ora in poi – ah, Jongdae, sono così idiota!”

“Min, calmati, per l’amor di Dio. Respira. Calmati,” gli da istruzioni Jongdae, seriamente preoccupato ora. Le preoccupazioni di Minseok sono valide. Ora capisce la sua confusione. “Sono serio, finirai per iperventilare. Prendi un profondo respiro.”

Minseok esegue, come fa sempre. Inspira ed espira sonoramente, tremando. “E ora?”

Jongdae riflette. Dovrebbe mettere la telefonata in attesa e chiedere a Minjung cosa fare. Ah, ma questo significherebbe dover raccontare tutto a Minjung. Sospira. “Davvero non lo so,” ammette. “Ma devi rilassarti. Forse dovresti andare a dormire, o guardare un film, distrarti per un po’. Vuoi che venga da te?”

Minseok sospira. “Non lo so. Credo di aver bisogno di stare solo per un po’.”

“Okay,” Jongdae ci aveva pensato. “Non fare niente di stupido, o ti picchio. Ci sentiamo dopo.”

Jongdae esita prima di riattaccare, ma deve. Quando lo fa, vede il messaggio di Luhan, e sospira. 

Sì l’hai fatto, risponde. Sistema questo casino il prima possibile




Minseok è diligente quando riceve un’email dal manager dei Four Seasons qualche giorno dopo. Allegata alla mail, c’è un’immagine teaser che dovrebbe postare, più le istruzioni. Minseok è in perfetto zen mentre segue le indicazioni, postando l’immagine sul blog e fingendo di non sapere di cosa si tratti.

???, dice la didascalia. Non è completamente falso. L’immagine non è altro che una figura contro uno sfondo leggermente psichedelico. Tutto ciò che riesce a capire dal profilo è che si tratta di Tao. Considera di mandare un messaggio a Jongdae per chiedergli qualcosa, ma decide di non farlo; dove sarebbe poi il divertimento? Nella parte inferiore dell’immagine c’è una frase in inglese: Four Seasons, coming soon.

I messaggi cominciano ad arrivare. 

Comeback teaser????

È per il comeback estivo?

Da dove spunta??

La perplessità è comprensibile: i Four Seasons non avevano mai rilasciato photo teaser prima. Scrive una risposta collettiva. 

È stata postata sulla galleria del loro sito ufficiale. Non so cosa pensare, ma sono eccitato!!!

È passata una settimana da... dall’incidente con Luhan, e Minseok ha fatto affidamento sul tempo per schiarirsi le idee. Il giorno seguente è stato molto duro per Minseok, con il ritorno in Cina dei Four Seasons e Minjung che gli chiedeva ferocemente circa l’incontro della notte precedente. Quando ha parlato con lei, per poco non si è messo a piangere. Luhan ha questo terribile effetto su di lui, espone tutti i suoi nervi, e gli fa provare troppe cose, rendendolo inerme. Dopo i primi tre giorni, comunque, Minseok aveva cominciato a sentirsi sempre meglio, nella sua testa quella notte assumeva un’atmosfera da sogno, e la percepiva più come una fantasia distante piuttosto che come un’esperienza reale. Come la settimana è finita, a Minseok era passata.



“Kris mi ha detto che Tao vuole il tuo ID di Line,” gli dice Jongdae mentre pranzano insieme. “Posso?”

“Certo!” dice immediatamente Minseok. “Non c’è nemmeno bisogno di chiedere!”

Sia Jongdae che Minjung sembrano pensare che il suo amore per i Four Seasons sia tramontato, cosa che non è assolutamente vera. Minseok li ama ancora, è ancora eccitato per il loro debutto Coreano, e aggiorna ancora il sito diligentemente e con lo stesso entusiasmo di prima.

O quasi.

Sarebbe una bugia dire che i sentimenti di Minseok per Luhan non sono cambiati. Non è più stato in grado di guardarlo con gli stessi occhi – onestamente parlando, non è più stato in grado di guardare Luhan, punto. Ha solo bisogno di un po’ di tempo senza Luhan, o tutti i suoi sforzi per dimenticare l’accaduto andranno sprecati. È comodo per lui depositare tutti i suoi sentimenti in fondo al proprio cuore, anche se questo significa depositare Luhan insieme a loro; e gli manca l’idol bi-dimensionale che era Luhan, l'idol che soleva supportare prima che si incontrassero e che le cose si complicassero.

Quindi, grazie al conflitto ‘ignorare Luhan vs. sentire la sua mancanza’, Minseok non sa cosa pensare il Mercoledì, quando risponde alla porta e si trova Luhan, ben curato e in attesa, sull’uscio di casa sua.




Luhan prende a cuore il consiglio di Jongdae, e cerca di risolvere il casino. È questo che lo tiene in piedi quando Minseok finalmente risponde alla porta, sebbene la sua testa sia piena di sirene in allarme e che dei cartelli rossi con scritto ‘PERICOLO’ lampeggino dietro i suoi occhi. Non può scappare. È qui in missione.

“Buonasera,” lo saluta, impacciato. Minseok non dice niente. Indossa un grembiule e una fascetta ed è piuttosto adorabile. La sua fronte è enorme. Luhan prende un respiro.

“Rimani per cena,” mormora Minseok, e Luhan non capisce se sia un invito o meno.

“… se vuoi, sì,” decide di rispondere, e Minseok si risveglia. Ride. Ride sonoramente, luminoso, e Luhan è sollevato. 

“Quindi sì. Entra. Il cibo avrà un saporaccio oggi,” dice Minseok, sembrando dispiaciuto, mentre lo lascia entrare. “Sto sperimentando.”

“Mi va bene,” dice sinceramente Luhan. Non gli importa. Non crede sarà in grado di mangiare, ad ogni modo. È nervoso. Inoltre, è la prima volta che entra nell’appartamento di Minseok. È doppiamente nervoso. “Scusa se mi sono presentato senza preavviso.”

“Direi ‘nessun problema’ ma non credo sia necessario,” Minseok sembra comportarsi normalmente, cogliendo Luhan un po’ di sorpresa. Dovrebbe stare al gioco, allora? “Quindi, mi sembra di capire che vi siate stabilizzati in Corea ora?”

“Più o meno,” Luhan lo segue in cucina, che è riempita da un strano odore salato. Non è spiacevole, ma non gli è familiare. “Abbiamo un appartamento, ma non ho ancora finito di disfare i bagagli. Mi ci è voluta un’eternità per trovare i miei vestiti buoni.”

Minseok ridacchia. “Probabilmente perché ci hai messo anni a sceglierli,” afferma.

“Non dirmi che l’hai letto su internet,” Luhan si acciglia, ma sta sorridendo.

“No, l’ho solo notato. Guardati ora,” Minseok fa un gesto per indicare l’outfit di Luhan. “Sei tutto vestito bene, ben curato, solo per venire a farmi visita.” Sospira, e poi aggiunge, “e io sto indossando un vecchio grembiule.”

“E una fascetta,” gli fa notare Luhan scherzoso. Minseok si imbroncia, facendo per togliersela, ma l’altro ragazzo grida, “No, non toglierla! È carina su di te.”

L’atmosfera si fa pesante. Minseok si immobilizza. Così come Luhan, che si morde la lingua in apprensione. In un secondo, comunque, la tensione svanisce come se non fosse mai esistita, e Minseok si leva la fascetta. “Allora me la tolgo sicuramente. Non mi piace essere carino.”

Luhan ride, rilassato. “Cattive notizie per te: sei carino anche con i capelli abbassati.” Minseok grugnisce.

“Cosa dovrei fare per non esserlo? Dammi un consiglio,” si sta togliendo anche il grembiule, e Luhan nota che sta indossando dei pantaloni del pigiama troppo larghi e lunghi. Scuote la testa, divertito.

“Sfortunatamente, sei una causa persa quando si parla di adorabilità.” Si rende conto che lo pensa davvero e si dirige verso Minseok. Ora sono abbastanza vicini perché Luhan possa sistemare la frangia del maggiore, e Minseok sembra un po’ allarmato, ma non si muove, non si irrigidisce, non incrocia le braccia o niente del genere. I capelli di Minseok sono più corti. Non sono più abbastanza lunghi per essere legati. “Ti sei tagliato i capelli, vero?”

“Sì,” Minseok annuisce, la voce è bassa. I suoi occhi stanno studiando il viso di Luhan. È allora che Luhan si rende conto che ha dimenticato di truccarsi, e si sente estremamente a disagio. “Ieri. Erano troppo lunghi.”

“Mi piaceva la tua codina,” ammette Luhan. Non sa più cosa sta facendo. I cartelli rossi di ‘PERICOLO’ lampeggiano freneticamente dentro la sua testa. “Quella notte, avrei voluto dirti di acconciarti i capelli così più spesso, ma... sai. Sono successe delle cose. Mi sono dimenticato.”

Minseok si morde il labbro, inspirando ed espirando profondamente, ma non dice niente,




quindi è Luhan a dire tutto.

“Mi sono innamorato di te.” Dice, togliendo il fiato a Minseok. Il maggiore sente freddi spilli pungergli i palmi, sente il sangue risalirgli verso il volto, stordendolo, alzando la sua temperatura corporea. “Mi sono innamorato prima ancora che ci incontrassimo. Solo che non me ne sono reso conto fino a che non ti ho visto all’evento. Non solo sei buono e divertente e gentile, ma sei ancora carino. Non avevo altra scelta,” è difficile respirare. La gola di Minseok è improvvisamente asciutta, e il suo cuore batte violentemente contro la sua cassa toracica, pressando i suoi polmoni. 

“Mi dispiace per quello che è successo l’altra notte. Non per averti baciato, ma per non aver spiegato niente subito dopo. Non ho avuto il coraggio.” Luhan si lecca le labbra, facendo una pausa. “Ma ora ce l’ho,” aggiunge. “Quindi, eccomi. Mi piaci più di chiunque altro, e ti voglio baciare ancora. Molte volte. C’è qualcosa che vuoi chiedermi?”

Ingiusto. Ingiusto, terribilmente ingiusto. Minseok non riesce nemmeno a pensare propriamente, figuriamo parlare! Ci prova, comunque, boccheggiando come un pesciolino rosso prima che finalmente qualche suono esca dalle sue labbra. “Io,” comincia, ma non sa cosa dire, quindi inspira, espira, inspira, espira, e finisce per sussurrare, “Baciami.”

C’è un momento di immobilità, lungo abbastanza perché Minseok senta le proprie ossa andare a fuoco, perché Luhan sta fissando le sue labbra come se fossero la cosa che più desidera al mondo, e si sta avvicinando troppo lentamente. Quando alla fine si baciano, comunque, tutto torna a muoversi, e a Minseok sfugge un sospiro di felicità.

Al diavolo ‘seppellire i suoi sentimenti’. Al diavolo comportarsi come se niente sia successo ed evitare Luhan. Era pazzo? Come avrebbe potuto evitare Luhan? Luhan è la cosa migliore che gli sia mai capitata, e non c’è alcun problema nel provare troppe cose se Luhan è lì per baciarlo e restare per cena alla fine del giorno. In quel momento, almeno in quel momento, Minseok si dimentica delle sue preoccupazioni e ricambia il bacio dell’idol, posando con facilità le mani sulle spalle di Luhan.

Le braccia di Luhan sono strette attorno ai suoi fianchi, come se non avesse intenzione di lasciarlo andare.




E non ne ha intenzione, davvero.









A volte, Minseok riceve messaggi come questo:

Oppa, quand’è che i cxqd torneranno insieme come un gruppo? Mi mancano!!!! ㅠㅠ

Desidera poter dire qualcosa per rassicurare quella fan, ma, sfortunatamente, non può. Invece, risponde:

Mi dispiace, non lo so. Ma mancano anche a meㅠㅠㅠ

Le persone hanno detto che i Four Seasons sono finiti, gli hanno mandato messaggi a riguardo, ma Minseok he negato tutto con un fermo, non c’è alcun annuncio ufficiale, quindi dovremmo aspettare notizie certe. L’anno passato è stato cupo, un intero anno senza Four Seasons, e Minseok non può fare a meno di sentirsi colpevole e impotente.

Torna a casa tardi quella notte, e trova Luhan spaparanzato sul divano, guardando la TV. Sembra che abbia tentato di cucinare la cena, dato che l’appartamento odora di ingredienti bruciati e rosmarino. A Minseok piace.

“Sono a casa,” annuncia, e Luhan mormora una risposta senza staccare gli occhi dalla televisione. Minseok si avvicina e lo trova che guarda un drama. Il drama di Kris. Minseok sospira. “Perché ti fai questo?”

“Fare cosa? È un bel drama,” risponde con nonchalance Luhan. Minseok gli lancia l’occhiata da ‘sai-a-cosa-mi-riferisco’, e, sebbene Luhan non lo stia guardando, la percepisce. “Shhh, lasciami fare. Voglio vedere come se la sta cavando.”

Minseok sospira ancora, una mano si fa strada tra i soffici capelli disordinati di Luhan. Il ragazzo Cinese finalmente solleva lo sguardo, e chiede, “Come è andata in ufficio?”

“Come al solito. Il mio capo ha detto che sono ‘eccessivamente pratico’,” Minseok fa le virgolette con le mani. “Ma anche che sono affidabile, quindi è stato un giorno positivo.”

“Mm,” mormora Luhan, sospirando contento mentre il maggiore gli accarezza la testa. Minseok sa che Luhan lo adora. “Voglio tornare a lavorare. Stare a casa tutto il giorno è figo per la prima settimana, ma dopo un mese diventa l’inferno.”

“Lo so,” Minseok si china per baciargli l’angolo della bocca. Il corpo di Luhan lo accoglie calorosamente, le braccia si stringono istintivamente attorno alle sue spalle, le gambe si allargano per fargli spazio. “Ma non preoccuparti. Le promozioni di Tao si sono concluse Domenica scorsa, giusto?”

“Giusto. E Xing è già guarito dell’infortunio al bacino,” Yixing si era recentemente infortunato molto seriamente il bacino durante un allenamento. “Gege dice che saremo pronti a riniziare questa settimana.”

“E Kris?” Minseok si acciglia.

“Finisce in una settimana, secondo i piani. Dovrà mettersi al passo,” Luhan scrolla le spalle. “Così impara ad essere tanto popolare.”

“Senti chi parla,” Minseok alza gli occhi al cielo e posa un bacio casto sulle labbra di Luhan, lasciandosi accarezzare dalle mani vaganti del più piccolo. Luhan non è soddisfatto, e lo tira in un altro bacio, considerevolmente meno casto. Gli piacciono i baci come quelli: lenti, dolci, intimi, baci che gli permettono di assaporare le belle labbra di Minseok  con calma. Inoltre, gli piace come Minseok si sciolga nel bacio. A dire il vero, lo adora. 

“Quindi, d’ora in poi, non starò con te così spesso,” dice Luhan quando si separano dal bacio, le labbra sfiorano quelle di Minseok ad ogni parola. “Per te va bene?”

Minseok annuisce senza esitazione. “Non mi dispiace,” dice. “Per me vederti sul palco conta come stare con me. Non dimenticarlo mai: sono prima di tutto un fan.”

Luhan ridacchia, una mano posata sulla schiena di Minseok, l’altra gli accarezza le spalle teneramente. “Intendo stare solo con te. Toccarti, e cose così.”

“Quando canti, mi tocchi il cuore. Conta?” Minseok sorride stupidamente.

“Sei così smielato,” lo critica Luhan, baciandolo ancora. Conta. “Ti amo. Prometto che ti manderò un messaggio ogni cinque minuti per dirti quanto mi manchi. O qualcosa di porco. O entrambi.”

“Mi farai licenziare,” lo accusa Minseok, schiaffeggiandogli un braccio, ma non si oppone. Invece, dice, “Andiamo, mangiamo qualcosa. È l’ultima settimana che ceneremo insieme per molto, molto tempo.”

“Non dire così,” Luhan sbuffa mentre Minseok si alza e lo aiuta a sollevarsi dal divano. Luhan zoppica. Sin dall’incidente automobilistico che ha causato lo hiatus dei Four Seasons, la gamba di Luhan è un po’ meno affidabile di prima. “La cena è il nostro pasto sacro. Farò del mio meglio per cenare con te ogni giorno. Portarti in giro e cose così.”

“E baciarmi fuori dal nulla quando mi riporti a casa,” lo prende in giro Minseok, tenendolo per mano, con il pollice gli accarezza delicatamente il polso. “Questa volta potrei invitarti ad entrare, però.”

“Non vedo l’ora,” dice Luhan, sinceramente, e vede un futuro di giorni luminosi. A century of dreams, a lifetime of hopes.


Luhan sorride quella notte, canticchiando Alegria sottovoce mentre lava i piatti.


La prossima volta che canterà quelle parole – al loro showcase di comeback, fra circa un mese – Luhan le sentirà dal profondo del proprio cuore. E Minseok sarà lì a guardarlo, come il bravo, dedito fan che è sempre stato.
  
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