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Autore: BlackRose96    09/09/2013    5 recensioni
Come sarebbe stata Hogwarts se Hermione Granger, discendente di una nobile famiglia purosangue fosse stata smistata a Serpeverde e Draco Malfoy, figlio di babbani, grifondoro, si fosse innamorato di lei?
La storia inizia dal fatale incontro fra i due, al binario 9 e 3/4 e prosegue fino a quando..
Leggete e saprete ;) è la mia prima fanfiction in assoluto, spero vi piaccia :-*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Harry Potter, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Scusatemi tanto per il ritardo, ma non sapevo davvero come continuare la storia. Rileggendo tutta la storia dal primo capitolo, ho capito di essere stata molto sintetica e di aver solo accennato molti punti che invece avrei dovuto approfondire, facendo finire la storia molto prima. Beh che dire, visto che nell'ultimo capitolo ho detto che almeno un altro lo avrei scritto, eccomi qui, a darvi l'ultimo saluto e a porre fine a questa fanfic. Come prima storia non è stata epica, non ho scritto una trama coinvolgente con chissà quali episodi, insomma non ho scritto una fanfic particolarmente coinvolgente, ma ho provato a descrivere l'amore, nelle sue sfaccettature più assurde e nelle emozioni più sincere, e spero che almeno un pò vi sia piaciuta. In questi giorni proverò a scriverne un'altra,più organizzata e dettagliata, sperando che la leggiate. Ringrazio le persone che mi hanno sostenuta, sia commentando che in silenzio. Ringrazio le 9 persone che l'hanno inserita nelle preferite, le 30 che l'hanno messa nelle seguite e le 2 che l'hanno messa nelle ricordate, un abbraccio a tutti voi, e alla prossima :-*


                                                                          Epilogo

La coppia più chiacchierata di Hogwarts si stava dirigendo mano nella mano in Sala Grande. Niente avrebbe fatto più scalpore: la nobile purosangue razzista Hermione Granger che camminava mano nella mano con il suo più grande e disprezzato nemico, il mezzosangue grinfondoro Draco Malfoy. Erano passate settimane, eppure al loro passaggio si sentivano ancora mormorii lungo i corridoi, come se la gente non potesse capacitarsene. Eppure era successo, alla fine era trionfato l'amore, ed entrambi non potevano essere più felici.
Le porte della Sala Grande si spalancarono, permettendo loro di  fare il loro ingresso trionfale. 
Lui, bello e perfetto,  con il suo completo elegante nero,la camicia bianca e la cravatta azzurra, in tinta con i suoi occhi.
Lei, arrogante e aggrazziata come sempre, nel suo abito di chiffon viola e i suoi orecchini di perle. 
Il ballo avrebbe avuto luogo in Sala Grande, ma anche il giardino adiacente era stato addobbato a dovere, dando l'opportunità agli studenti di prendere una boccata d'aria fresca continuando a godere dell'atmosfera magica della festa.
L'evento era stato organizzato da loro, ma rimasero comunque incantati nel vedere la Sala grande addobbata come il ballo di Cenerentola.
La luce soffusa, ma non tetra, il Cielo finto che sovrastava da sempre la sala quella sera era ancora più luminoso, le bianche candele che galleggiavano nell'aria muovendosi al ritmo dei violini che suonavano in sottofondo, e tutti gli studenti vestiti in modo elegante che volteggiavano in sincronia per la sala.
Draco e Hermione, ancora tenendosi per mano, raggiunsero i loro amici , che, da quando loro due si erano messi insieme, non solo si accettavano, ma andavano anche d'accordo. In effetti, l'universo sembrava essersi capovolto negli ultimi tempi lì ad Hogwarts, e la cosa non poteva che essere piacevole. 
Ron e Daphne, che si erano sempre insultati in ogni momento possibile, ora ridevano a chissà quale stupida battuta aveva fatto il rosso Weasley. Blaise era sempre andato d'accordo con tutti, per questo il fatto che ora era diventato amico dei grifondoro non era così anomalo.. ma la cosa più assurda era che sembrava che stesse per nascere una nuova coppia.. formata da Harry e Daphne!
A quanto pareva, la bionda serpeverde aveva accettato la storia di Hermione e Draco puntando un altro grifondoro.
"Ce ne avete messo di tempo" sorrise loro Pansy, porgendo a entrambi un calice di Punch. I due lo accettarono ringraziando ,e Hermione, che non era cambiata affatto, con un ghigno rispose:
"Le persone importanti si fanno attendere sempre, Pansy, ma questo tu non puoi saperlo."
La mora serpeverde fece un finto broncio offeso, facendo scoppiare a ridere l'allegra compagnia.
Blaise interruppe le risate, prese per mano Hermione - con grande disappunto di Draco - informandola:
"In qualità di tuo mogliore amico, devi concedermi il primo ballo".
E detto questo la trascinò verso il centro della Sala, dove già numerosi studenti stavano facendo volteggiare le loro dame.
Draco quasi non gli ringhiò contro per quel gesto, ma poi si ammutolì quando Pansy lo trascinò a sua volta verso la pista, per farlo placare.

"Sei felice, Herm?" le chiese Blaise mentre la stava facendo ondeggiare fra le note dei violini.
"Si. Come non lo sono stata mai in vita mia. Davvero."
"Bene, sono contento. Basta guardarti per accorgersene, ma volevo comunque sentirtelo dire."
"E' così evidente?" gli chiese lei scherzando. In realtà sapeva che lo era, si accorgeva del sorriso da idiota che le spuntava in faccia ogni volta che pensava al suo ragazzo.
"Solo per il resto del mondo" la prese in giro l'amico. 
Ma la ragazza non lo sentì.. era troppo presa dai suoi pensieri.
-il MIO ragazzo- Disse fra se e se, facendo comparire di nuovo quel sorrisetto scemo sul suo bel viso.
Blaise se ne accorse, e senza dire nulla l'abbracciò. Finalmente quell'idiota della sua migliore amica aveva capito, ed era felice.
Il ritmo della musica cambiò impercettibilmente, e il moro serpeverde si sentì toccare le spalle.
Il biondo grifondoro era venuto a reclamare ciò che era suo.
"Trionfi l'amore" li liquidò il serpeverde con un enorme sorriso  mentre lasciava la sua migliore amica nelle mani di un grifondoro.
Ma il ragazzo, invece di farla volteggiare fra gli altri studenti come la serpeverde si era aspettata, la prese per mano, e in silenzio la condusse verso il giardino messo a disposizione per la festa.
Sarà stato per il freddo, ma era deserto.
"Che peccato che non ci sia nessuno... è così bello qui." sussurrò la mora accoccolandosi sul suo ragazzo, che in quel momento si stava togliendo la giacca per posargliela sulle spalle, e entrambi ammirarono il lavoro che avevano svolto.
Migliaia di lucciole incantate illuminavano il giardino, l'erba tagliata di fresco era stata coperta da petali di rose, e una stradina confinata da candele bianche portava a un gazebo, anch'esso ricoperto da petali di rose sul pavimento, e da rampicanti di roselline bianche sulle superfici.
Draco la condusse per quella piccola stradina, e giunsero al piccolo gazebo, in cui le lucciole erano ancora più luminose e un'arpa e un violino incantato suonavano una dolce melodia.
La prese tra le braccia, e senza smettere di guardarla negli occhi, iniziò a farla volteggiare su quelle note che stavano suonando soltanto per loro.
Nessuno dei due osava interrompere quella magia che si era creata tra loro parlando. Rimasero così, a fissarsi in silenzio, per un tempo che sembrava infinito, fino a quando Hermione non avvicinò le sue labbra all'orecchio del suo ragazzo, e con un filo di voce gli sussurrò:
"Ti faccio una promessa. Una promessa che, dopo di te, non farò mai a nessun altro. Ti prometto che comunque vada, non mi pentirò mai di questo nostro amore. Non mi pentirò mai di averti amato così tanto, di averci creduto così tanto. Non mi darò mai della stupida, non dirò mai < se tornassi indietro > perchè lo so, anche se tu mi lasciassi, o mi tradissi, io rifarei le stesse cose, ti amerei allo stesso modo, perchè quello che sento è troppo grande per poterci rinunciare."
Draco le sollevò il mento con l'indice, e senza spostare la mano sinistra dal fiaco di lei, portò la destra dietro la sua nuca, per attirare il viso della sua ragazza al suo, e darle un casto bacio. 
E un altro, e un altro, e un altro, fino a quando non divenne così travolgente e così lungo che fu costretto a interromperlo per respirare. Poi, trovata la forza per non baciarla di nuovo, le rispose:
"E io, amore mio, ti dico che non c'è neanche bisogno di questa tua promessa, perchè io non ti porterò mai al punto di doverti pentire di me, di noi. E non ti permetterò neanche di allontanarti da me, perchè di te ho bisogno. Mi hai dato tanto, troppo, perchè un giorno tu possa togliermi tutto. Ti farò innamorare di me, ogni giorno, e cercherò sempre di essere alla tua altezza. Ti starò accanto, sempre, perchè neanche volendo troverò la forza di starti lontano."
"Promesso?"
"Promesso."
E si dedicarono nuovamente a un lungo, coinvolgente bacio.
Un semplice bacio, con cui si trasmettevano tutto il loro amore, entrambi colti dalla consapevolezza di stringere fra le braccia la propria anima gemela. Entrambi sicuri che sarebbe durata per sempre.
Fine.




 
  
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