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Autore: the spirit eater    09/09/2013    1 recensioni
!!!storia con stile Anime/manga!!!
Un ragazzo si ritrova avvinghiato ad una ragazza semisvenuta per terra.
Cosa è successo? Lui non ricorda niente!
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa
Ecco la mia prima ff originale. Bisogna dire che non è un genere che leggo molto ma ho dato il meglio di me stesso.
Lo stile è simile a quello di anime/manga con elementi ecchi non troppo spinti.
Vi prego e vi scongiuro di lasciare recensioni, essendo un'originale ho proprio bisogno di opinioni per capire dove ho sbagliato e dove devo migliorarmi.

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Cosa ci faceva in quella stanza in cui la luce del tramonto così ambrata stava facendo risplendere le labbra di quella ragazza, che cosa ci stava facendo steso lì per terra con il volto a pochi centimetri dal suo, cosa ci faceva sopra di lei che si era abbandonata completamente al terreno appoggiando una guancia al suolo facendo intravedere il rossore delle sue guance?

Le sue braccia erano abbandonate in segno di resa, il gomito era piegato a 90 gradi e l'avanbraccio andava verso l'alto. Lui aveva le ginocchia sul pavimento e i palmi pochi centimetri lontano dalle sue spalle che lo sostenevano. Cosa diavolo era successo? Appena Hito si risvegliò da quella specie di torpore si rialzò bruscamente sbattendo contro i banchi, iniziava a riflettere:

-sono a scuola, che ore sono? Che ci fa qui questa ragazza?-

“uhum, che succede?” la giovane dalla voce morbida si era rialzata, la sua uniforme stropicciata le risaltava la linea dei fianchi e il seno che era abbastanza prosperoso.

Hito rimase imbambolato era raro trovarsi così vicini ad una ragazza tanto bella che ogni pensiero nel suo cervello smise in favore di considerazioni più che futili -sarà una coppa C o D?- i suoi occhi non si staccavano dalla sua sagoma che ora in piedi iniziava a socchiudere gli occhi muovendo le sue folte ciglia per guardare il ragazzo.

“Beh? Sai per caso che ci faccio qui? Ero qui con te?” disse con tono normale, era forse abituata a quelle situazioni?!

“Non ne ho la più pallida idea” rispose il ragazzo muovendo velocemente la testa di lato mentre il suo viso si colorava di rosso, aveva capito chi fosse la persona che fino a pochi momenti fa era praticamente inerme a terra, si trattava di Kotsu della sezione B era conosciuta in tutta la scuola per essere una bella ragazza compiaciuta del suo stesso aspetto che spesso assumeva atteggiamenti provocanti per vedere quanti ragazzi le sarebbero cascati ai piedi.

“Come non ne hai la pallida idea?”

“Sono appena entrato in questa stanza e ho visto qualcuno che ti abbracciava e che poi è corso via” l'unica era mentire: dicendo la verità la ragazza lo avrebbe preso per un maniaco e negando l'evidenza si sarebbe scavato ancor di più la fossa!

“Cosa? Oddio un maniaco!” Senza complimenti la ragazza alzò la gonna a per guardare che le sue mutande non fossero state spostate, aveva paura di essere stata stuprata?!.

Hito collassò sull'istante non prevedeva affatto una reazione del genere, indietreggiò appoggiandosi ad un banco ottenendo il solo risultato di scivolare e cadere violentemente.

“Che c'è? Non hai mai visto una donna nuda? Insomma, hai 17 anni solo per un paio di mutande la cosa mi sembra eccessiva!”

“S...sono di Hello Kitty è per questo che sono caduto, tentavo di trattenermi dal ridere” la scusa era qualcosa di neanche vagamente credibile, ma era la prima cosa plausibile che gli era passata per la testa.

“Hai ragione fanno proprio ridere!” Kotsu scoppiò a ridere.

-come diavolo fa a non essere preoccupata del fatto che un estraneo la aveva aggredita?- pensava esterrefatto Hito mentre si rialzava, il ritratto della sua coetanea che rideva tenendo in mano un lembo della gonna esibendo le sue mutandine di Hello Kitty era paradossale. Tutto era poi tinto da quella luce del tramonto...

“Ehei, ma che ora sono?!” Hito si rese conto solo in quel momento che forse era parecchio tardi.

La ragazza estrasse un cellulare dalla gonna: “Sono le 18:22”.

“Cosa?!” dovevo essere a casa mezz'ora fa!” il ragazzo iniziò a correre verso l'uscita dell'aula, “senti, ne riparliamo domani và bene?”. La ragazza ebbe appena il tempo di sgranare gli occhi che quel giovane senza nome era già uscito dall'aula “mah, meglio andare a casa e riordinare le idee...” il cellulare squillò:

“Pronto?”

“Hey Rika ti sei dimenticata che oggi dovevamo uscire insieme?! Sei in ritardo di parecchio!” la giovane trasalì era vero, verso le 17 stava per uscire dall'edificio per andare da Nacchan quando...quando era successo qualcosa, non ricordava. “Perdono Nacchan ora arrivo ho una storia mega interessante da raccontarti!”

 

Hito varcò la porta di casa con energia “Sono tornato!”, una figura più alta di Hito dai capelli neri e dagli occhi verdi lo guardò fisso “fratellino, sei in ritardo, mi stavi facendo preoccupare!” quello era Hiro il fratello di Hito andava all'università ed era il fiore all'occhiello della famiglia. “come è andata a scuola? Come mai arrivi solo a quest'ora?”. “Mah nulla di che, per il ritardo è tutta colpa della folla, ho perso il treno e ho dovuto aspettare quello dopo! Il cellulare non prende.” Hito si complimentava con sé stesso, questa era una scusa piuttosto buona.

“Ok fratellino! Vai pure a farti il bagno che quando scendi sarà pronta la cena!”.

Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte, nulla era meglio di un bagno per riflettere. Salì le scale velocemente e si infilò nel bagno si tolse la divisa con cura e rimase a guardarsi davanti allo specchio, cosa non andava in lui? Perchè era finito in quella situazione? Le sue gambe erano sempre le sue gambe toniche e dritte, le su braccia erano uguali al giorno prima n po' muscolose ma non troppo e le sue mani erano simili in tutto a quelle della mattina stessa: abbastanza affusolate, i suoi occhi avevano sempre il solito colore verde e i suoi capelli...i suoi capelli! E strano che una persona faccia una considerazione del genere, ma lui ne era sicuro: i suoi capelli erano leggermente più scuri! Il solito castano chiaro s era leggermente modificato, era come più limpido, come diavolo era possibile? Il giovane iniziò a guardare con attenzione ogni pelo che capitolava fuori dalla sua cute, erano tutti leggermente più !

Nonostante tutto il ragazzo dovette lavarsi in fretta e furia per andare a mangiare, dette la stessa spiegazione del ritardo ai suoi genitori e dopo aver fatto i compiti si sdraiò a letto dove cadde in un sonno profondo.

Era mattina e Hito dovette prepararsi per uscire di casa, era sicuro di aver fatto un sogno strano ma non ricordava bene di cosa si trattasse, c'era un qualcosa di molto peloso e dal colore blu...chissà che cosa...non era tempo di indugiare. Arrivò a scuola in poco tempo e appena entrato sentì la nuova leggenda: un teppista pervertito dai capelli tinti di blu aveva aggredito la ragazza più bella della scuola: Rika Kotsu.

Pochi passi dopo essere entrato nell'edificio scolastico qualcuno lo prese sotto braccio “Ricchan l'abbiamo trovato, eccolo!” a parlare erano due ragazze di gran bell'aspetto che gli stringevano un braccio ciascuna: la camicia della divisa era portato con vari bottoni slacciati, era un po' più grande rispetto alla sua taglia e quindi era difficile capire bene le curve del suo fisico ma il suo sguardo era penetrante anche se le sue verdi pupillle guardavano Hito con solo della semplice curiosità ma bastava questo a imbarazzare il ragazzo costretto a non guardare nella sua direzione voltando lo sguardo verso la bionda alla sua sinistra che senza tanti complimenti aveva preso il braccio del ragazzo per portarselo tra i seni, era una situazione particolare che al liceale sicuramente non spiaceva.

“Ricchan, eccolo!” le due lo avevano portato davanti alla ragazza che Hito riconosceva come quella che il giorno prima era inerme sotto i suoi occhi. “Mokiru Hito giusto?”, il ragazzo annuì deglutendo, doveva essersi ricordata di cosa era successo, cazzo!.

“Puoi confermare che la sottoscritta ieri è stata aggredita da un maniaco verso le 17?”

“Sì” sussurò Hito pensando -ottimo se adesso capisce che ero io mi becco pure del maniaco e del bugiardo ma almeno no mi ha scoperto...”.

“Sentito Nacchan? Sentito Tocchan?”

“Allora è vero! Caspita che schifo” la bionda aveva detto il tutto con una voce che tradiva una certa eccitazione per la misteriosa comparsa di questo teppista, in compenso si era stretta ancor più il braccio del giovane al petto, Hito arrosì violentemente.

“Perdonaci” disse sorridendo Kotsu “ti abbiamo causato situazioni di imbarazzo io e Nacchan vero?” Rika si sporgette in avanti portando il suo viso ad una decina di centimetri da quello del poveretto che grazie ai flashback delle mutandine di hello kitty era ormai violaceo. “Ti chiedo un'ultima cosa Mo-kun: ieri hai visto bene l'aggressore?”

“No, ho visto solo una sagoma che si allontanava dall'aula” Hito teneva lo sguardo al suolo per nascondere il colore del volto e per non fissare le tre ragazze.

“Io mi ricordo vagamente di uno della nostra età coi capelli azzurri o blu e poi basta, buio totale! Mah chissà cosa sarà successo, gli ho già messo alle calcagna i capitani dei club di judo e kendo che sono miei...ehem...intimi amici.”.

Hito deglutì capiva sempre più quanto quella faccenda fosse grossa...se lo avessero preso sarebbe stato deriso, espulso, abbandonato...abbandonato anche da lei, la dolce ragazza di cui era innamorato.

“Bè ora devo andare, grazie per la tua attenzione! Nacchan, Ricchan...mollatelo!” lo studente sentì subito venir meno la presa delle due, il braccio prima adagiato sui seni della bionda era caldo.

Hito si diresse verso la classe, entrò: dentro c'erano già praticamente tutti Hase compresa, la dolce e tenera Hase, la ragazza che parlava pochissimo e arrossiva per nulla, Hase la ragazza dagli occhi azzurri e dai corti capelli neri...-Hase sei bella anche oggi- constatò Hito.

La giornata trasorse, grazie a Dio, tranquilla come sempre e dopo le attività del club tutti tornarono a casa, la cena fu dal gusto banale ma apprezzabile per la sua semplicità, i compiti furono difficili ma apprezzabili per la loro normalità, i sogni decisamente meno, anche questa notte erano strani, ma molto più nitidi.

“Buongiorno ciovanotto!” era un mucchio di pelo blu appoggiato sul suolo dell'aula della classe di Hito.

“uhm...E tu...Cosa saresti?”

“Come dire ciovanotto, in un certo senso sono i tuoi capelli” Hito lo guardò con profonda perplessità ma solo allora si rese conto, la sua testa era liscia e lucida, non un solo capello vi risiedeva.

“Cosa hai fatto ai miei capelli maledetto!”

“calmo ciovanotto, diciamo che li ho solo presi in prestito per ora! Ah io mi chiamo Helisto LIX Wroberger ma tu, mio caro, puoi chiamarmi Re! Con la erre maiuscola eh?!” il ragazzo tentava di calmarsi il primo movimento istintivo fu di guardare l'orologio, aveva bisogno di darsi coordinate temporali. Ma il suo orologio no mostrava l'ora era impostato sul timer e suddetto timer stava contando trentanove ore alla fine del conto alla rovescia, lo sventurato realizzò, quello era un sogno!

Hito si alzò di colpo, prese l'orologio da cui stava suonando la sveglia e impostò il timer su 39 ore...stava per iniziare una nuova tranquilla giornata, ma quella dopo chissà cosa sarebbe successo!

  
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