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Autore: tata_angel    09/09/2013    1 recensioni
Rein e Shade sono sposati, ma un giorno torna Bright, l' ex fidanzato di Rein, da un viaggio.
Rein, però, crede di provare ancora qualcosa per Bright, nonostante siano passati un po' di anni.
Cosa farà la ragazza?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bright, Rein, Shade
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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TU SEI IL MIO PASSATO, LUI E' IL MIO PRESENTE...E FUTURO

Tii tii 
Il suono della sveglia mi perforò i timpani, obbligandomi a svegliarmi. 
Mi voltai, Shade era ancora affianco a me ,avrei dovuto svegliarlo, ma vederlo con gli occhi chiusi e con quel viso incantevole le parole mi si smorzarono in gola. 
Di certo non avrei potuto svegliarlo come si fa con un figlio o con un fratello; così decisi di svegliarlo in un modo differente. 
Iniziai a stampargli dei baci sulla guancia per poi arrivare sulle labbra, passando le mie mani fra i suoi capelli corvini. 
Shade iniziò a muoversi e ad aprire gli occhi, gli stampai un ultimo bacio sulla guancia prima di andare a preparare il caffè.
Lui mi afferrò, mi abbracciò e, senza alcuno sforzo, mi poggiò sul letto, si mise su di me guardandomi negli occhi. 
Nonostante fossero tre anni che eravamo sposati, ancora non mi ero abituata a sentire il suo sguardo su di me, ha sempre avuto un effeto ipnotizzante. 
Se solo Shade avesse voluto, avrebbe potuto manovrarmi come un burattino. 
Ogni volta che mi guardava era come se stessi in apnea per un tempo interminabile, rimanevo fissa a guardarlo finché lui non mi richiamasse alla realtà. 
Continuai a fissarlo, finché non mi fece svegliare facendomi del solletico sui fianchi. 
Shade sapeva bene che avrei preso a ridere e che, cosa importante, non mi sarei mai più fermata. 
Lo sapeva, il problema però è che non gli importava. 
Iniziai a ridere, non riuscivo a fermarmi. 
Riempii la stanza con la mia risata e lui rimase a sentire, come se stesse ascoltando una canzone del suo cantante preferito. 
Shade si fermò, ero rimasta senza fiato con un mal di pancia che non riuscivo più a sostenere 
-Ecco cosa voglio sentire in casa-  lo guardai, senza capire cosa volesse dire
-Le tue risate, intendo- Puntualizzò lui. 
 Lo guardai, sorrisi e mi tuffai su di lui dandogli un bacio a fior di labbra. 
-Devo andare a preparare il caffé- sussurai io
-Non ti voglio lasciare- 
-Shade, devo preparare il caffé e tu devi prepararti per andare a lavoro- replicai
-No- piagnucolò. 
Sapeva bene che non riuscivo a dire di no quando usava quel tono, ma avrei dovuto imputarmi. Doveva andare a lavorare. 
-Devi andare a lavoro. Alzati e non piagnucolare- Scivolai via dalla camera. 
Effetivamente ci piaceva stare un po' sul letto per farci le coccole prima di alzarci. 
Ci piaceva augurarci la buona giornata dandoci baci e giocherellare come bambini di due anni. 
- Che profumino!! - esclamò lui 
-E' pronto il caffé- risposi. 


Finite le mie commissinioni e le faccende domestiche decisi di avviarmi per andare al bar, anche se tanto quel giorno non ci sarebbe stata tanta clientela; di Giovedì non c' era mai nessuno. 
Arrivai al bar 
-Buongiorno!- mi voltai
-Buongiorno Mirlo!- Risposi dolcemente. 
Entrai nello spogliatoio, indossai la divisa e iniziai a servire l' anima santa che era entrata
-Cosa le preparo?- chiesi io, in modo affabile. 
Amavo il rapporto con le altre persone, conversare e scambiare opinioni, nonostante i miei scatti d' ira quando non approvavo le idee di qualcuno. 
-Un caffé al vetro- Non replicai, anche se non comprendevo la differenza tra il caffé in tazzina  e in vetro. 
Servii il caffé. Osservai l' uomo attentamente, aveva un' aria familiare
-Scusi- sbottai io -Perché bevete il caffé nel vetro? Il sapore non cambia-. 
L'uomo mi osservò stralunato per poi rispondermi -Per valutare il caffé. Con il vetro posso vedere il colore e la quantità della schiuma- 
Lo guardai male
-Mi dica allora, com'è il mio caffé?- 
-Molto buono, complimenti- Mi sorrise 
-Grazie- sorrisi a mia volta -Hai sentito Mirlo? Il mio caffè è molto buono-  
-Va bene, blu. Come dici tu- sbuffai, è mai possibile che lei non riesca mai a complimentarsi con me? 
-Blu?- Mi chiese l' uomo sopreso 
-Si! E' dalle superiori che mi chiamano così- Risposi io -Il mio nome è Rein- Sorrisi.
-Rein!- Esclamò lui -Sono Bright-. 
Ok, ammetto che il mio povero cuore mancò di un battito, o forse più. 
Davanti a me avevo Bright, il fidanzato delle superiori, colui che credevo fosse l' uomo della mia vita. 
Erano anni che non lo vedevo, sapevo che era partito per la Cina perché appassionato della cultura orientale, ma non avrei mai pensato di rivederlo. 
Sorrisi. 
Rimasi a fissarlo per un po', giusto per vedere i cambiamenti che aveva avuto il suo viso: i lineamenti erano molto più duri, naso un po' all'insù, sguardo ancor più intenso, capace di entrarti dentro e una voce da uomo, così profonda da farti venire i brividi. 

Quella sera, io e Bright decidemmo di uscire, per parlare un po', ci ritrovammo allo stesso ristorante dove tutto iniziò e dove tutto finì. 
Il cuore andava all' impazzata. 
Non andavo più in quel ristorante da quando avevamo rotto. 
Non che con Shade uscivamo spesso; lui amava stare a casa seduti sul letto e parlare. 
Ogni tanto mi sarebbe piaciuto uscire, andare al cinema o ad un ristorante, così per cambiare, ma il suo carattere chiuso lo tratteneva in casa. 
-Allora, cosa mi dici?- mi domandò una volta entrati ed accomodati. 
-Sono sposata. Tu?- risposi
-Oh, wow. Tuo marito è un uomo fortunato- Alluse lui. 
-Grazie! Tu invece?- 
-Ancora in cerca-. 
Sussultai.
-Vedrai che la troverai- 
-Spero ti somigli- ammiccò lui. 
Per tutta la sera non fece altro che fissarmi, mettendomi in forte imbarazzo. Per di più continuava con frecciatine del tipo "la mia fidanzata dovrebbe essere come te" oppure "vorrei che non ci fossimo mai lasciati". 
Cercai di accorciare i tempi della cena e congedarmi il prima possibile, nonostante la mia voglia di stare con lui era enorme. 
Fuori dal locale mi strinse forte, si avvicinò pericolosamente, non riuscìì a ribellarmi, ero ipnotizzata dal suo fiato sulla mia pelle. 
Non sentivo brividi in quel tocco, questo si, ma non riuscivo a staccarmi nonostante volessi urlare e divincolarmi. 
Mi baciò, non durò molto; all' improvviso mi si parò davanti l' immagine di Shade che mi diede la forza di allontanarlo. 
-Lasciami stare- replicai, con un tono che non ammetteva nè repliche nè proseguimenti di discorsi, ci avrebbero solo portati ad un vicolo cieco.  

 
Nonostante quell' incidente di percorso chiarimmo immediatamente; era circa una settimana che avevamo ripreso a vederci. 
Nonostante lui sapesse che io fossi una donna sposata mi aveva chiesto più volte di uscire, ed io accettavo. 
L' ultima cosa che riuscivo a fare davanti a quegli occhi color porpora era declinare il suo invito. 
In quella settimana ero sicura che dal cuore mi fosse riaffiorato il sentimento che provavo per Bright molto tempo prima. 
Iniziai ad avere paura mi ritrovai ad avere un contrasto dentro di me: Shade o Bright? 
Poco tempo prima era così semplice la risposta, ma in quel momento era tutto sfocato. 
Mi specchiavo, ma non riuscivo nemmeno a sopportare la mia immagine nello specchio per il rimorso che sentivo nei confronti di Shade.
Mirlo. Lei era la mia migliore amica, avrebbe saputo aiutarmi. 
Mi diressi al bar. 
-Ehi, Blu. Che ci fai qui? E' il tuo giorno di riposo- Mi chiese perplessa
-Hai un minuto per me?-
-Certo! Arrivo. Ti porto il solito-
Le raccontai tutto per filo e per segno, mentre lei mi guardava sconcertata. 
-Blu, segui il tuo cuore. E' tutto ciò che posso dirti; non posso decidere io per te. Ti voglio solo dire che, per me, lasciare Shade sarebbe uno stupidaggine; pensaci bene, non mandare tutto all' aria per un momento di confusione. Essere confusi è normale, Bright è scappato senza dirti nulla. Un rapporto che non è mai stato chiuso definitivamente può rifarsi sentire. Non farti abbindolare- mi rispose lei, tendomi le mani strette -Ricordati. Qualsiasi decisione, sono qui!- concluse. 
La guardai, ringraziandola. 

In quei giorni sentivo come se stessi vivendo una doppia vita, portandomi dietro il peso della bugia. 
Guardare Shade era diventato troppo difficile per me, cercavo sempre di scostare lo sguardo. 
Dentro di me sapevo che Shade avesse intuito qualcosa, me lo fece capire quella sera quando mi sussurrò all' orecchio "Ce la faremo. Ti aspetto!". 
Lo ammetto rabbrividii a quelle parole e a sentire il suo fiato sul collo, posso dire di aver avuto un momento di estasi. 
Ancor più forti furono le emozioni che sentii leggendo il foglietto che mi lasciò sul comodino: "Remember you, I love you" . 
Volevo finirla al più presto, ma c' era qualcosa che mi bloccava. 
In cuor mio sapevo che era tutto sbagliato, io iniziavo ad essere sbagliata, i sentimenti che provavo (o che pensavo di provare) erano sbagliati. 
Si. Ma che fare? 
Arrivò il giorno in cui capii tutto: 
Ero con Bright ci stavamo divertendo, ci stavamo emozionando rivangando il nostro passato, quando mi arrivò la telefonata di Mirlo. 
Mi disse che Shade era lì e che, mentre parlava con lei, si sentì improvvisamente male. 
Persi la sensibilità delle mani, il telefono mi cadde e, ben presto, anche le miei lacrime iniziarono a cadere, sono sempre stata una donna dalle lacrimi facili.
-Scusami- lo congedai in modo semplice, iniziai a correre per raggiungere Shade al bar. 
Entrai al bar ansimando, chiusi la porta. 
Mi avventai sul Mirlo chiedendo di Shade, mentre lei mi sorrise. In quel momento iniziai ad odiarla; per quanti battiti il mio cuore perse, era come se non lo avessi più. E lei che faceva? Rideva. Ma che razza di amica era?
-Lo la prenderei come una risposta- esordì lei
-Cosa?- Chiesi 
-Shade sta bene, probabilmente è al lavoro- mi spiegò che era semplicemente una sua idea per rendermi le cose più facili. 
Sapeva che ero con Bright e se, sapendo che Shade non stava bene, me ne fossi andata, significava una sola cosa: La risposta era Shade.  
La guardai, capii tutto. 
Lo aveva fatto per me, per schiarirmi le idee, e c' era riuscita. 
La rabbia che avevo all' inizio andò a scemarsi, lasciando spazio ad un senso di sollievo. 
La sera stessa, quando Shade rientrò a casa lo salutai con un bacio, come al solito. 
Lo guardai negli occhi, lasciando che affogassi nel loro blu. 
Persi un battito, ogni cosa attorno a me era svanita. 
Esistevamo solo io e lui, nient' altro. 
In quell' istante presi la mia decisione. 
Tutto si era chiarito, tutto prese senso e capii che niente era cambiato. 
Presi il cellulare e inviaii una messaggio a Bright, chiedendogli di incotrarci al solito posto. 
Chiesi scusa a Shade e uscii di corsa per andare all' appuntamento con Bright

Come al solito Bright arrivò in anticipo. 
Lo salutai, mentre lui mi abbracciava, talmente forte che sembrava non mi volesse mandare via.
Come se avesse capito già quello che stavo per dirgli. 
-Bright, devo porre fine a tutta questa storia. Per me, per te e per Shade. Soprattutto per Shade, non voglio prenderlo in giro- Iniziai io 
-Dimmi- Sussultò lui 
-E' stato molto bello rivederti. Tutto è stato molto divertente ed emozionante- Iniziai io -Ma oggi, ho capito di amare mio marito-.
Lui mi guardò piuttosto male -Sei sicura?-  replicò -Sei stata molto bene. Hai sempre accettato di uscire con me. Pensavo provassi ancora qualcosa per me- 
Si.Sono sicura- sbottai io - Cosa volevi? Che restassi qui ad aspettare che Nostra Maestà Bright tornasse? Te ne sei andato, mi hai lasciata da sola ed io avevo tutto il diritto di rifarmi una vita-
-Ma adesso sono tornato. Dire che sono tornato per te sarebbe una bugia, ma sono qui, davanti a te. Sono pronto per chiederti scusa e ricominciare- Ribettè lui
-Si, Bright. Ti vedo. Il problema è che io non voglio ricominciare con te!- Replicai 
-Perché? Dimmi il perché- mi prese le mani, cercò di abbracciarmi, ma io lo respinsi 
-Perché per quanto la nostra sia stata una bellissima storia, fa parte del passato- Risposi. 
-Ho capito che è lui il mio presente e tu sei il mio passato - continuai. 
-E dimmi, chi è il tuo futuro?- Mi domandò, in quell' istante non risposi. 
Ero una donna che prendeva la vita giorno per giorno, sensa pensare al futuro.
Perché pensare al futuro? D'altronde non sai nemmeno fino a dove arriverai? 

Lo lasciai lì, senza rispondere, e tornai a casa. Tornai da Shade. 
Entrai in casa, lo vidi sul divano con la testa tra le mani. 
Si rialzò guardandomi, in quel momento notai le sue lacrime. 
Mi avvicinai, gli presi il viso fra le mani 
-Grazie per avermi aspettata- Mi sorrise
- Ce l' abbiamo fatta?-
-Si. Ce l' abbiamo fatta- risposi. 
 
La mattina seguente, fui io a svegliarmi in anticipo, mi preparai e prima di uscire gli lasciai un biglietto:

He is my pass,
but you are my present and my future.
Love u 



My space 
Salve, questa è la mia nuova one shot. 
So che è piuttosto lunga, ma non avevo abbastanza idee (e tempo) per crearne una long, quindi ho deciso di scriverci una shot. 
L' ispirazione mi è venuta guardando quei soliti film in cui lei decide sempre di tornare con la sua vecchia fiamma, e quindi mi sono detta "perché non rimangono mai con il proprio marito?". 
Oltrettutto sapete che sono strana e che devo scombinare sempre tutto. 
Spero vi sia piaciuta e mi scuso per gli eventuali errori. Giuro che riletto per due giorni :) 
So che l' immagine non è bellissima, ma è la prima immagine che ho creato io, quindi siate clementi :) 
Alla prossima, 
Tata/Angel
  
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