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Autore: Soqquadro04    09/09/2013    0 recensioni
[Fluff. Come al solito. | Notte post 4x23 | Implied!Delena | Ghost!Rose]
Elena l'ha scelto, e ora dorme tranquilla nel suo letto, ma Damon non ci crede.
Osserva il suo salotto con diffidenza, come se i muri potessero, da un istante all'altro, rivelarsi la scenografia di uno spettacolo teatrale.
Ma c'è qualcuno che sa che è tutto reale.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Rose Famil | Coppie: Damon/Elena
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sorriso

Fece un sorriso comprensivo, molto più che comprensivo. Era uno di quei rari sorrisi che racchiudono un tocco di rassicurazione eterna, e nel quale ci si imbatte quattro o cinque volte nella vita. Per un istante affrontava – o pareva affrontare – l'eternità intera per poi concentrarsi su di te con una irresistibile predilezione nei tuoi confronti. Ti comprendeva fino al punto in cui volevi essere compreso, credeva in te come tu vorresti credere in te stesso […]
Francis Scott Fitzgerald
Il grande Gatsby

 

Fuori piove e il mondo sembra fermo. Da ore.

In effetti, da quando Elena è entrata in salotto, in cui si trova ora, seduto sul divano e intento a rigirarsi un bicchiere di bourbon fra le mani, fissando vacuamente il camino spento, con quel cipiglio deciso che ricorderà per tutto il resto di quell'immobile eternità, gli pare che tutto sia finto, che i mobili e le pareti siano sagome di cartone appoggiate lì da qualcuno per giocargli un pessimo, strabiliante scherzo.

Era bellissima, determinata, innamorata di lui, che sta ancora aspettando di svegliarsi da quel sogno irreale, possibilmente prima che sia così meravigliosamente impossibile da rischiare di ucciderlo, una volta svanito.

E in questo momento, in un modo o nell'altro, manca qualcosa. Manca qualcuno che gli confermi che no, non è tutto falso. Che la terra non ha smesso di girare, che il sole non si è spento, solo perché è felice. Non riesce a pensarlo, non vuole. Non rischiando di rovinare tutto. Ma alla fine cede, perché in fondo sa che è vero. O forse lo sa quel qualcuno assente, che glielo suggerisce piano in un orecchio, senza che possa comprenderlo consapevolmente.

Qualcuno che dovrebbe essere lì, che dovrebbe esserci ancora e che non c'è, invece.
Uno dei pochi qualcuno che è riuscito a farlo soffrire terribilmente durante e dopo un omicidio.

E non è troppo difficile intuire chi gli manca, chi avrebbe voluto veder comparire insieme ad Alaric durante l'inferno causato dalla caduta del Velo.
Di quel qualcuno avverte l'assenza in maniera palpabile, in un modo ingiustificabile e profondo e assurdo. Assolutamente assurdo.

L'ha conosciuta e persa in pochi giorni il che, visti i tempi in cui di solito riesce anche solo a sopportare un nuovo acquisto alla grande famigliola soprannaturale, avrebbe dovuto renderla meno di nulla nella sua scala di priorità. E ora, semplicemente, non può fare a meno di pensare al fatto che, come un – una, pensandoci bene – quindicenne in crisi vorrebbe solo sputare fuori ogni singola, minima sfumatura del sentimento che sente crescere nel petto, rendendola partecipe.

Proprio come una quindicenne farebbe con la sua migliore amica - deve ricordare che ha stabilito di essersi trasformato in una donnicciola emotivamente instabile, circa dieci secondi fa.

E sa che lei si limiterebbe ad ascoltarlo, annuendo di tanto in tanto e prendendolo in giro per la luce incredula che gli brucia in fondo alle iridi. Sorridendo e confortandolo quando le confesserebbe, perché in questo momento sente che potrebbe dire qualsiasi cosa per fermare quella nostalgia struggente che gli strazia il cuore, accavallandosi e fondendosi con una gioia incandescente, che non ci crede, non davvero.

Ricorda bene il suo sorriso.
Aveva un bel sorriso. Vero. Sincero.

Un sorriso che, di tanto in tanto, si incrinava sotto il peso di troppi secoli passati a scappare e di un unico legame ormai spezzato per sempre, e prendeva una vena d'amarezza che, ogni volta, aveva cercato di far scomparire non appena poteva. E ci era sempre riuscito.

Il suo sorriso, che ha osservato troppe poche volte per poterlo ricordare nei minimi particolari ma la cui essenza è convinto rimarrà annidata in un angolo della sua memoria molto, molto a lungo, era una dimostrazione di incondizionata accettazione. Lei aveva capito di cosa aveva bisogno, anche quando nemmeno lui lo sapeva, o voleva ammetterlo.

Damon aveva sentito un'affinità quasi magica con lei, con quella mezza ingenuità così lontana dal suo modo di essere che, al contempo, gli sembrava troppo vicina a lui.

Si era fidata di lui – e lui di lei- nonostante non la conoscesse e non avesse motivo di lasciarsi andare.
Gli si era affiancata con discrezione, limitandosi a guidarlo senza fargliene accorgere.

Ed era entrata piano piano, prima in casa sua e poi dentro di lui, determinata contro tutti i suoi difetti fino ad arrivare ad un pezzetto della sua anima strappata. Se l'era tenuto stretto, quel brandello di ricordi. E lui non era più riuscito a riprenderselo, semplicemente.

Lei gli aveva tenuto testa, gli aveva risposto, aveva fatto sì che una parte di lui che non avrebbe voluto mostrare si palesasse davanti agli occhi dell'ultima persona che avrebbe dovuto vederlo così.

Impotente e furioso per questo. Con gli occhi lucidi e le maschere abbassate - questo non se lo perdonerà mai; piangere come un bambino, diamine, non è proprio nel suo stile. Ma lei è riuscita a fargli fare anche questo. C'era una disperazione quasi palpabile nella sua voce, malamente celata da una sicurezza per nulla convinta.

Debole.

E un po' non può fare a meno di rimproverarla, mentre la rimpiange.
È anche arrabbiato con lei in questo momento. Non si è nemmeno degnata di venire per una visita di cortesia, mentre il triangolo d'Espressione era ancora un'autostrada aperta. Certo, non avrebbero avuto esattamente il tempo di comportarsi da amiconi e perdersi in sdolcinatezze da fratelli ritrovati – anche perché di fratello ne ha già uno, e basta per dieci – ma non è che avrebbe disdegnato una capatina amichevole, tanto per vedere come se la passasse e, da parte sua, per capire come stesse lei, di là.

Ma non si è presentata, nonostante le sue speranze. E lui ha dissimulato la delusione, sotterrando il dolore, con una scioltezza che gli viene da tutti gli anni passati a mentire a se stesso.

E ora l'amarezza gli contamina la bocca, il sapore di fiele che non riesce a venir lavato via neppure dal rassicurante calore del whiskey sulla lingua.
Avverte Elena rigirarsi nel letto, al piano di sopra, e lui sa che lo sta cercando mentre si rivolta fra le lenzuola, dormiente.

Decide di raggiungerla, di smettere di pensare a situazioni che non possono essere più cambiate. Dovrebbe festeggiare, perdio.

Così si limita a sollevare il braccio in un brindisi solitario. Dalle labbra gli sfugge un mormorio indistinto che potrebbe assomigliare a un “va tutto bene”, rivolto probabilmente al nulla o, se è stato fortunato, a quel tanto agognato qualcuno. Ne dubita, comunque. Al buio, in silenzio, porta il bicchiere alle labbra e ingoia senza eleganza gli ultimi sorsi di liquore.

Poi si alza dal divano, appoggiando il calice sul tavolino e avviandosi verso le scale, sbuffando un poco.

Quando scompare dietro la porta della sua stanza, nell'oscurità pesante del salotto, una figura evanescente sta sfiorando, senza poterlo toccare, il bordo del bicchiere distrattamente abbandonato.

Una donna, dallo sguardo malinconico e corti capelli scuri, un sorriso appena accennato e troppo amaro.
Sorriso che si allarga un poco all'udire un timido, intenerito “shh, puoi dormire, Elena” levarsi dal piano superiore.

Prima di svanire in un soffio d'aria gelida, Rose scuote la testa borbottando a mezza voce qualcosa che assomiglia a un “io l'ho sempre detto che sarebbe finita così.”

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N/A - Note dell'Autrice

Buonsalve, lettrici <3
Eccomi tornata con una delle solite carrellate di adorabile zuccherosità... Damon e Rose, adorabile OTP del mio cuore *.*
Sì, lo so che Rose compare solo alla fine per qualcosa come dieci secondi, ma ho cercato di renderla presente in altri modi, all'interno del testo... più che presenza "fisica", ho tentato di renderla tangibile attraverso i ricordi di Damon :)
Poooi... sappiate che oggi dovete ringraziare insieme a me una disponibilissima ragazza che si è offerta di Betare questa storia, in modo che voi ora possiate leggerla senza perdervi fra i miei infiniti discorsi-fra-trattini (e qui una domanda rivolta a tutte voi che avete letto/commentato le altre mie storie: perché non me l'avete fatto notare, ragazze, che si perdeva il filo? >.<)... comunque, dicevamo (ecco, vedete, l'ho fatto di nuovo!) ringraziamo Seline90 per la sua enorme gentilezza ù.ù
E sì, altra citazione da Fitzgerald perché quella è fatta per loro due ù.ù
Detto questo: spero vi sia piaciuta e un baicone,
la vostra Soqquadro


 
   
 
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