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Autore: wintershield_    09/09/2013    6 recensioni
Juliet è una normalissima studentessa universitaria, con un futuro brillante ad aspettarla. La sua vita viene però sconvolta dall'assassinio del suo fidanzato da parte di una demone di nome Lilith. Il desiderio di vendetta e di risposte la porterà ad entrare a far parte del mondo dell'occulto e dei cacciatori di esseri soprannaturali grazie allo zio. Sul suo cammino incontrerà due fratelli cacciatori: Sam e Dean Winchester, che le cambieranno la vita più di quanto si sarebbe mai aspettata.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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*Angolo autrice*#1 Mi raccomando, leggete l*Angolo Autrice* #2 alla fine della pagina! È molto importante!!
 

Epilogo.
 
 
 
Aprì lentamente gli occhi e un’intensa luce bianca la abbagliò tanto che dovette richiuderli subito. Per un assurdo secondo temette di essere morta e di trovarsi in paradiso. Forse avrebbe aperto gli occhi e si sarebbe trovata davanti Castiel a darle il benvenuto. Ma quando finalmente i suoi occhi si furono adattati alla luce vide suo zio Mason seduto accanto al suo letto addormentato su un quotidiano.
“Zio?”, chiamò ancora piuttosto stordita.
Lui sobbalzò svegliandosi di soprassalto e accorse da lei. “Piccola mia finalmente sei sveglia!”
“Dove sono?”
“Sei in ospedale, mi ha chiamato Sam ieri sera raccontandomi quello che era successo…”
“E Dean? Ci sono notizie di Dean? Come sta?”
“Non lo so, suo fratello è rimasto con lui tutto il tempo…”
La ragazza si alzò dal letto sistemandosi la camicia da ospedale. “Juliet, dove credi di andare?”
“Che domande, da Dean. Devo sapere come sta.”
“Non puoi farlo! Il dottore ha detto che devi evitare movimenti bruschi! Tesoro, hai evitato per un pelo un trauma cranico! È una cosa seria!”
“Anche Dean è una cosa seria e devo sapere come sta a tutti i costi!”
“Sei testarda come tua zia, aspetta che ti accompagno…”
“Sì anche perché non ho idea di dove andare…”, prima che potesse terminare la frase Castiel le comparve davanti. Juliet sussultò allarmata: “Castiel, cosa succede?”
“Devo dirti una cosa…”
“Non mi dirai che Dean…”
“No, lui sta bene.”
Il sollievo che la invase fu talmente grande che ebbe quasi voglia di sedersi. “Volevo chiederti scusa…”, continuò l’angelo.
“Per cosa Cas?”
“Sono stato colto impreparato e vi ho abbandonati nel momento del bisogno.”
“Oh ma non è stata colpa tua, hai fatto tanto per aiutarci e senza di te non l’avremmo mai trovata né raggiunta.”
“Mi sento come se fossi scappato. So che non è così, ma…avrei dovuto prevedere che lei aveva creato un sigillo.”
“Cas, ti prego, non ti devi scusare. Siamo vivi, questo importa okay?”
“Direi che si è fatto perdonare…”, intervenne Sam, che arrivò dal corridoio. “Tu avevi un trauma cranico piuttosto grave e Dean parecchie cose rotte…troppe cose rotte. Sareste morti entrambi se non fosse arrivato lui. Non ha potuto guarirvi del tutto perché io avevo già chiamato l’ambulanza e non volevamo destare sospetti…”
“Ora però posso completare il mio lavoro.”, aggiunse Castiel e le posò due dita sulla fronte. Il dolore alla testa e lo stordimento che Juliet sentiva svanirono all’istante e si sentì subito meglio.
“Sono…guarita?”
“Completamente.”
“Accidenti, grazie angioletto.”, disse lei abbracciandolo. Castiel rimase fermo immobile nella sua posizione. “Okay, se non mi abbracci anche tu mi sentirò terribilmente in imbarazzo!”, scherzò lei vedendo Sam ridere sotto i baffi. L’angelo rispose all’abbraccio in maniera un po’ impacciata e questo fece ridere anche la ragazza. Lui e Mason uscirono dalla stanza e Sam entrò. Juliet corse verso di lui che la strinse forte prima di dirle: “Ho detto a Dean di aspettarti nella sua stanza, ma non so quanto resisterà, muore dalla voglia di vederti.”
“Beh allora mi devo cambiare, queste vestaglie da ospedale sembrano delle tende, non voglio che mi veda così…”
“E perché no? Sei bellissima.”


Quella voce, la sua voce. Era lì, sulla porta della sua stanza, appoggiato allo stipite. Jeans blu scuro, camicia a quadri grigia che si intravedeva appena dal giubbotto di pelle marrone perfettamente modellato sulla forma scolpita delle sue spalle. Capelli biondo cenere leggermente scompigliati in maniera disordinata ma curata, e i suoi occhi…se avesse chiesto al più bravo dei pittori di dipingerne il colore esatto, non ci sarebbe mai riuscito. I loro riflessi cambiavano a seconda della luce e dei suoi stati d’animo: verde opaco e torbido quando arrabbiato o preoccupato e verde luminoso ramato di nocciola quando sereno.
Senza nemmeno accorgersene si era precipitata tra le sue braccia. Si strinse al suo collo alzando i piedi. Lui la sollevo da terra facendo fare ad entrambi una giravolta. Juliet temeva di scoppiare a piangere da un momento all’altro, era davvero troppo felice. Però era davvero stanca di piangere, anche se in questo caso sarebbero state lacrime di gioia. Voleva davvero essere felice una volta per tutte.
Sam uscì dalla stanza lasciandoli soli e lei si staccò dalle braccia di Dean per poterlo guardare bene. Portò una mano fino alla sua guancia accarezzandola: “Credevo che non ti avrei rivisto mai più…”
“A me lo dici? Quando quella porta si è chiusa mi sono sentito annientato. Invece eccoti qua, hai ucciso Lilith, ce l’hai fatta. Sono fiero di te…”
“Se Sam non fosse intervenuto sarei morta.”
“Io non ne sarei così sicuro, Sam mi ha detto che quando è entrato ce l’avevi in pugno.”
“Potrei aver fatto una buona mossa sì…però non ce l’avrei fatta.”
“Hai idea di quanto tu sia stata coraggiosa ad affrontarla da sola? Hai dimostrato non solo di essere una cacciatrice formidabile ma anche un’eroina…non è da tutte sacrificarsi per salvare la vita di un amico, non potevi sapere che Sam aveva la situazione sotto controllo…”
“Smettila di farmi complimenti, mi farai arrossire…”
“Oh andiamo, con la tua faccia tosta ci vuole molto per farti arrossire!”, quest’ultimo intervento gli fece guadagnare un pugno sul braccio e un insulto pronunciato a denti stretti. 
Come spesso accadeva però, al pugno seguiva un bacio e Juliet credeva davvero che non avrebbe più avuto l’occasione di farlo. Si fermò ancora un secondo a guardarlo e poi finalmente lo baciò. Non si staccarono per parecchi secondi e quando lo fecero fu solo per riprendere aria.
“E’ meglio che ti cambi ora…”, sussurrò lui con voce roca.
“Perché?”
“Perché il tuo completo di pizzo nero chi si intravede da questa vestaglia dannatamente sottile e trasparente mi sta facendo impazzire, e siamo in un ospedale non mi sembra il luogo più adatto per certe cose…”
Lei abbassò lo sguardo sorridendo imbarazzata e arrossendo violentemente.
“Ecco! Sei arrossita finalmente!”
“Smettila!”, lo riprese lei scherzando. “E adesso girati che devo cambiarmi!”
“Oh andiamo…”
“Dean! Girati!”
“E va bene!”, si arrese lui voltandosi. La ragazza si tolse la veste e indossò un paio di jeans grigi scuri e una camicetta di pizzo color crema completando il tutto con il suo amato giubbotto di pelle nera. Quando ebbe finito disse a Dean che potevano andare e lo vide ridacchiare sotto i baffi. Prima che gli chiedesse il perché ebbe un forte sospetto. “Un momento…tu hai…”
“Non potevi chiedermi di resistere!”
“Sei un porco!”
In risposta lui rise ancora e la prese per un braccio attirandola a sé per poi baciarla. “E tu sei bellissima. Vieni ti offro la colazione giù al bar, che dici?”
“D’accordo.”
Scesero le scale dell’ospedale tenendosi per mano e senza curarsi di quanto quel gesto fosse da coppia sdolcinata. Erano vivi e stavano bene, e quelle cose non le avrebbero più date per scontate.
“Allora cosa vuoi? Cornetti o merendine dietetiche senza niente dentro e fuori che devono avere più o meno il gusto della carta ma che piacciono a voi donne in fissa con la dieta?”
“Oh andiamo Dean, mi hai già visto mangiare, ho i tuoi stessi gusti anche in quello!”
“Allora vada per quelli alla crema…”
“Assolutamente!”


Mangiarono e poi la prese per mano accompagnandola fuori. “Adesso vieni, devo mantenere una promessa.”, aggiunse poi.
Lei lo seguì fuori confusa, non sapeva a cosa si riferisse. “Dean, di quale promessa stai parlando?”
Si fermarono davanti all’Impala e Dean le mise in mano le chiavi dell’auto.
“Mi fai guidare?”
“Io mantengo le promesse. Sempre se vuoi ancora farlo…”
“Certo che sì!”, esultò lei prendendo le chiavi e posizionandosi sul sedile del guidatore. Aspettò che Dean si sedette accanto a lei e poi partì.
“Devo ammettere che non te la cavi affatto male…”
“Perché? Avevi dubbi? Non rispondere.”
Lui ridacchiò e scosse la testa. Dopo essere usciti dalla città ed essere arrivati in campagna, la ragazza accostò fermando l’auto in un campo che aveva tutta l’aria di essere abbandonato.
“Ehi perché ci siamo fermati?”, chiese Dean.
“C’è un’altra cosa che abbiamo in sospeso…avanti scendi dall’auto.”
Lui obbedì con aria interrogativa. Lei si posizionò di fronte a lui e…lo colpì.
“Ma cosa stai facendo? Ti diverti a picchiarmi?”
“Non ricordi più la sfida che ti ho lanciato e che tu hai accettato?”
Lo sguardo di Dean si illuminò. “Ah certo. Beh, mi spiace ma non faccio a botte con una ragazza…”
“Oh, adesso non puoi più tirarti indietro o sarai un codardo!”
“Non osare darmi del codardo!”
“Certo che oso, non vuoi combattere con me! Coniglio!”
“Adesso te lo faccio vedere io il coniglio!”, esclamò prendendole un braccio e immobilizzandola con la schiena premuta contro il suo petto. In quella posizione aveva un ottimo accesso al suo collo che iniziò a baciare. “Spiacente, ma il migliore sono sempre io. A quest’ora in un combattimento vero avresti un braccio rotto.” Lei provò a divincolarsi e a muoversi ma senza risultati. “Okay, hai ragione, mi arrendo.”, disse lei con aria sconfitta. Quando lui lasciò andare la presa però ne approfittò per attaccarlo nuovamente e stenderlo a terra. “Tu sei bravo tesoro mio, ma devi ricordarti sempre una cosa: il tuo nemico non combatte mai lealmente.”
“Sai come prendere di sorpresa…te ne do atto.”
La ragazza si alzò con aria trionfante ma non ebbe nemmeno il tempo per dire niente che si ritrovò con la schiena contro il metallo freddo dell’Impala. “Hai ragione piccola: il tuo nemico non combatte mai lealmente.”
“Mai.”, rispose Juliet prima di baciarlo, usando quindi la mossa più sleale di tutte. Si dimenticò però del contrattacco e rimase lì fra le sue braccia. Lui la sollevò leggermente da terra facendosi avvolgere la vita dalle gambe della ragazza, che si tenne in equilibrio forte del sostegno dell’auto contro la sua schiena e della stretta delle braccia di Dean. A un certo punto, con la voce tremante dall’emozione e i brividi in tutto  il corpo si staccò dalle sue labbra dicendo: “Hai detto che non ritenevi l’ospedale adatto a certe cose. Pensi la stessa cosa dell’Impala?”
Lui la guardò sorpreso ma contento, si potrebbe dire meravigliato: “Assolutamente no.”
Aprì la portiera e non ebbero più bisogno di parlare.
 
***
“Hai preso tutto?”
“Beh non è che abbia poi un sacco di cose! Riesco sempre ad infilare tutto in un borsone!”
“Alla fine dove avete deciso di andare?”, chiese Sam sorseggiando un caffè.
“Beh, non sono mai stata in California e così abbiamo deciso di girarla tutta in auto.”, rispose Juliet.
“Vi auguro di non trovare fantasmi.”
“Speriamo di no! Voglio due settimane di tranquillità!”
“Dovremmo poterci programmare le ferie! Insomma per questi giorni i mostri se ne stanno bravi e buoni.”, disse Dean. “E tu Sammy?”
“Ellen ha trovato una pista per un caso, ci lavorerò con loro.”
“Mi raccomando fratellino, sta attento. Per qualsiasi emergenza chiama, d’accordo?”
“Certamente, puoi contarci.”
“E mi raccomando non fate finire il mondo mentre siamo via, d’accordo?”, aggiunse Dean rivolto al fratello.
“Cercheremo di tenerlo in piedi…”, rispose Sam ridacchiando.
Juliet e Dean salirono in macchina e partirono. Tutto andava bene. Per ora.
 
FINE.
 
*Angolo autrice* #2
Eccoci qua. Stavolta è finita davvero. Spero che l’epilogo vi sia piaciuto, come vedete non è successo nulla di che, però la storia meritava una bella fine.
Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno seguito la storia, che l’hanno aggiunta tra preferiti, ricordate ecc. ma soprattutto a tutti quelli che l’hanno recensita!
Le più fedeli e immancabili Nerea_V e Holly 8, che mi hanno accompagnata fin qui e hanno gioito e sofferto insieme ai ragazzi, ma anche tutti gli altri che hanno iniziato dopo o che hanno smesso di lasciare recensioni, mi ha fatto comunque piacere leggere i vostri commenti!
Adesso sto per piangere, quindi passiamo alla cosa bella, ovvero l’annuncio!!
Ebbene anche io sentivo troppo la mancanza di Juliet e delle sue avventure con i Winchester, così, all’inizio un po’ per gioco, ma adesso sul serio posso dirvi che…

Ho deciso che Love Leaves Scars avrà un seguito!!!!!!!!!!!!!!!!!!   Prima di festeggiare lo devo scrivere, ho già pronti 5 capitoli ma come sapete non pubblico man mano perché voglio finire tutto il pacchetto prima di pubblicare!
Spero che la notizia vi piaccia! Quindi questo non è un addio, ma solo un “alla prossima avventura, gente!”
Bacioni, bacioni, bacioni
Vale

 
  
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