Caro diario,
E' da quando avevo sette anni che non pronuncio queste due parole.Eppure ora ho trentotto anni e sono qui a scriverti,dopo tanto tempo.
Mi sento un bambino,che rinchiuso in una piccola stanzetta con cianfrusaglie qui e li scrive cose senza senso.
O semplicemente lo sono ancora.
Volevo parlare con qualcuno,sfogarmi con qualcuno,ma più mi guardo intorno e più mi rendo conto che quel qualcuno non esiste.
Quindi eccomi qui,a dirti tutto ciò che ho bisogno di dire a quel qualcuno.
E' il 16 gennaio,e tra qualche giorno è giusto un mese che John è morto.
Ecco,caro diario,per me non è vero.E' una bugia.
Non prendermi per pazzo,anche se sai meglio di me che lo sono.Ma per me non è morto.Per me è lì,a New York,seduto a tavola mentre mangia le sue amate patatine fritte insieme a Sean.Stanno ridendo insieme,li sento.Sento i cartoni animati come sottofondo e la risata di John mentre si ingozza di quelle schifezze.
Mi sembra di averli affianco a giocherellare.
E mentre penso a queste cose sorrido.Perchè sorridi Paul,perchè?
Perchè sorridi se sai che non è vero?
Ma io,diario,non voglio accettarlo.
Il mio cervello mi continua a dire 'Paul,ma hai due o tre anni?Se n'è andato per sempre,basta.'
Ma il mio cuore mi dice di continuare a crederci,che lui è vivo,che lui è ancora quello di una volta.
Dovrei piangere,lo so,ma non lo faccio.Perchè è tutto una bugia.
In questi giorni penso di andare a Liverpool,ho bisogno di immergermi nei ricordi.
Mi affaccerò a casa di George e ci sarà la mamma che stende i panni fuori,e dalla finestra riuscirò a vedere John e George che suonano insieme.Certo che li vedrò.Magari andrò anche a dargli un salutino.
E,chissà,magari per Penny Lane ci trovo anche il barbiere che ci regalava sempre le caramelle,quelle dove io e Mike facevamo a gara a chi ne aveva di più al limone!
Basta,diario,basta.Devo smetterla,lo so.E' una follia,follia pensare che tutto questo io possa riviverlo.Basta,Paul,sono solo ricordi,metà delle persone che hai citato sono tutte passate a miglior vita,che senso ha fantasticare su queste cose?
Devo sfogarmi con qualcuno,ma chi diario,chi?Con chi posso sfogarmi se l'unica cosa con qui sto parlando adesso è un pezzo di plastica con dei fogli dentro?
Ho bisogno che qualcuno mi faccia capire la realtà,che mi faccia rendere conto che mi sto comportando come un bambino ingenuo.
Magari ci arriverò con il tempo,ma la mia opinioe per ora rimane questa.
John è qui,a ridere e scherzare,come un tempo.
Persino pensa,ogni cosa che mi capita dico sempre 'Questa devo dirla a Joh..' ma poi mi blocco.
Lo scrivo su un pezzettino di carta e magari quando un giorno andrò a trovarlo a New York gli dirò tutte queste cose.
Magari gli farò leggere anche questa lettera,così gli dimostrerò che io non ho mai creduto a tutto questo e sapevo che fosse ancora lì.
Lo farò,caro diario,e anche al più presto.
Beh ora devo andare,conserverò per bene questa pagina,devo assolutamente farla leggere a Joh


Sì,la fine è scritta apposta in questo modo.
Non ha senso,non so da dove mi sia uscita.
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