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Autore: JulietXD5    09/09/2013    4 recensioni
D'un tratto, tutti i muri attorno al mio cuore possono anche cadere. Tutte le mie convinzioni posso andare a farsi benedire, la mia maschera può anche bruciare. Tanto, ormai, tutto ciò che ho sempre cercato di rinnegare è troppo forte.
E io stupido che non l'ho mai ammesso. Stupido che non l'ho mai confessato.
Stupido perché avrei potuto avere una possibilità... con lei.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Si dice che tutte le ossessioni inizino dal cuore,
un pezzo mancante che deve essere trovato.

 



 

I corridoi del castello sono tornati come un tempo.
Non c'è nemmeno un graffio o una bruciatura che ricordi la battaglia.

E' così strano potersi ancora sedere qui, a quest'angolo del muro, come prima.
Pensavo non sarei mai riuscito a rivedere tutto questo. Pensavo che mi avrebbero spedito ad Azkaban dopo tutto quello che ho fatto.
Invece no. Mi hanno salvato. Hanno ritenuto colpevole solo mio padre, e pochi giorni dopo la morte di Voldemort l'hanno scaraventato in una sudicia e fredda cella.

Ma non sentire più il suo fiato sul collo è davvero una liberazione.
Ero davvero stanco di essere sotto il suo controllo. Non dico non aver mai condiviso alcune delle sue idee, ma la sua ossessione e fedeltà verso Lord Voldemort non mi hanno mai minimamente toccato.

Basta, sono stanco di starmene qui seduto ad ascoltare i miei pensieri e a farmi tornare alla mente lo sguardo freddo e senza sentimenti di mio padre.
Inizio a camminare tra le mura che solo poco tempo fa erano completamente distrutte.
E pensare che in qualche modo ho contribuito a tale distruzione.

Ma non è stata tutta colpa mia. Tu-Sai-Chi mi aveva costretto. Lui e quella pazza di mia zia Bellatrix.
Ho ancora in mente la sua risata mentre distruggeva le vetrate della Sala Grande.

Continuo a percorrere quei corridoi, a sfiorare i freddi mattoni con le dita, quando sotto il mio tocco il muro inizia ad incresparsi.
Le sue lisce fattezze lasciano spazio ad un intrico di rami e ghirigori, che, continuando ad intrecciarsi tra loro e prolungandosi verso l'alto, assumono la forma di un portone.

La Stanza Delle Necessità.

Non mi sono rammollito del tutto, so bene che appare solo quando qualcuno ha davvero bisogno di qualcosa.
Ma io, di cosa ho bisogno? Non l'ho cercata! Penso, mentre con una mano spingo una delle ante del portone e mi addentro nella Stanza.

Dentro è ancora pieno di oggetti di ogni tipo.
Libri, tavoli e sedie raggruppati le une sugli altri, cataste di cianfrusaglie sparse in ogni dove.
Tutto questo era stato rimesso a nuovo dopo la fine della Guerra. Ancora ricordo quando andò bruciata sotto i miei occhi per quell'incantesimo sbagliato di Tiger.

Cerco di rimuovere all'istante dalla mia mente l'immagine di lui venire assalito dalle fiamme e cerco di concentrarmi su ogni oggetto che mi si para davanti.

Cosa vuole che trovi?

Mi faccio spazio tra i mucchi lì presenti, cercando qualcosa che possa anche solo minimamente incuriosirmi.
A pochi metri da me, scorgo l'Armadio Svanitore.
Non posso credere che sia ancora qui!
Accarezzo delicatamente una delle sue ante, facendo riaffiorare i momenti in cui mi scambiavo oggetti con quello presente da Magie Sinister.

Sto seguendo la forma irregolare e cupa dell'armadio, quando un bagliore in lontananza attira la mia attenzione.
Uno specchio, alto e imponente, giace appoggiato ad uno dei muri.
Più mi avvicino, più noto i particolari dorati della sua cornice, che sembrano riacquistare vita e luce ad ogni mio passo.
In alto, brilla un'iscrizione al contrario: Non rifletto il tuo volto, ma ciò che desidera il tuo cuore.


Solo ora lo riconosco. Lo Specchio delle Brame.
Si dice che ti mostri ciò che il tuo cuore brama più di ogni cosa al mondo.
Così mi avvicino, fino a intravedere leggermente il mio riflesso, ma non immaginavo davvero ciò che mi appare davanti agli occhi un istante dopo.

Vicino alla mia immagine, compare la sua. Capelli castani mossi, occhi color nocciola, il libro di “Storia di Hogwarts” in una mano, mentre l'altra si stringe al mio braccio. La vedo intrecciarlo col mio, ma non sento nessun contatto in realtà.

Si gira verso di me e mi sorride. Io contraccambio, finchè non mi sporgo verso le sue labbra e la bacio dolcemente.

Cosa?!
Rimango ad occhi aperti per ciò che ho appena visto.
Io e... la Granger?

D'un tratto, tutti i muri attorno al mio cuore possono anche cadere. Tutte le mie convinzioni posso andare a farsi benedire, la mia maschera può anche bruciare. Tanto, ormai, tutto ciò che ho sempre cercato di rinnegare è troppo forte.
Anche lo Specchio delle Brame me ne da conferma.
E io stupido che non l'ho mai ammesso. Stupido che non l'ho mai confessato.
Stupido perché avrei potuto avere una possibilità... con lei.

Mi porto una mano al colletto della camicia nera, tentando di diminuire la sua presa sul mio collo.
Do un'ultima occhiata all'immagine riflessa nello specchio e noto una cosa che non ho mai visto nemmeno nelle poche foto che ho di quando ero piccolo: sono felice.

 

In un attimo sono fuori dalla Stanza delle Necessità, lasciandomi alle spalle il portone frondoso che pian piano scompare.
I miei piedi hanno il controllo su di me. Non camminano più, corrono.
E non posso far altro che lasciarmi trasportare.
Corro con loro. Corro da te.

E' ora di farla finita con tutta questa finzione! Devo dirglielo! Devo confessarle che tutti gli insulti che le ho rivolto, tutte le volte che l'ho chiamata Mezzosangue... era perché lei mi fa vivere! Perché risveglia in me quel buono radicato nelle vene, perché ogni sua parola mi faceva dubitare delle mie azioni.

Devo dirle che ogni volta che la guardavo con disprezzo era Perché non potevo averla, Perché avrei dato tutto per poterle anche solo sfiorare la mano, carezzarle una guancia, baciare quelle sue labbra morbide...

 

“Hey, Draco! Non vieni in Sala Comune?”
“Spiacente, Blaise... ho una cosa molto importante da fare.”

Nessuno può fermarmi. Sono pronto.
Il cuore sembra scoppiarmi in petto, il respiro sta iniziando a mancarmi, mentre mi avvicino sempre di più alla Sala Grande.
Appena pochi metri mi dividono dall'entrata alla Sala. Non indugio, non posso.

Entro, sicuro di me, cercandoti.

Ti trovo seduta al tuo solito tavolo, a studiare non so cosa. E mentre lo fai i boccoli dorati ti ricadono sulla fronte e tu li riporti al loro posto dietro le orecchie, gli occhi ti brillano di curiosità, le sopracciglia ti si corrugano concentrate...E io rimango sempre più strabiliato da te, dal tuo aspetto, dal tuo carattere...

 

Sono a pochi passi da te, e mi chiedo come te lo dirò, come reagirai tu e cosa succederà dopo...
Ma tutti questi pensieri svaniscono in un lampo, non appena vedo Ginny Weasley correrti incontro e porgerti una lettera.

“E' da parte di Ron... avanti, leggila!” esclama euforica.
“Va bene, va bene!” rispondi tu, con una luce negli occhi che non lascia spazio alle parole.

Capisco tutto.
Mi fermo in mezzo alla sala, non curante degli occhi curiosi che mi scrutano come se avessero visto Voldemort in persona.
Sei così felice mentre apri la lettera di Weasley. Non è tornato quest'anno ad Hogwarts, e nemmeno il tuo amichetto Potter. Ma ha trovato comunque il modo di starti vicino.
Vedo le tue labbra aprirsi un sorriso, e mi rendo conto che tutto ciò che volevo dirti non ha senso.

Non mi guarderai mai nel modo in cui guardi lui.
Non mi rivolgerai mai quel sorriso.
I tuoi occhi non avranno mai quella luce al sentir pronunciare il mio nome.

D'un tratto capisco quanto sono stato stupido.
Ho pensato davvero di poter avere la mia opportunità con te dopo tutto quello che ti ho fatto?!

Mi odi. Mi disprezzi. Ami lui.

 

Ti senti osservata, e punti lo sguardo nella mia direzione. Rimani un attimo sbalordita. Vorresti chiedermi cosa voglio, ma non resto ancora.
Giro i tacchi non appena incrocio le tue iridi ambrate.
È troppo da sopportare. Ritorno sui miei passi, lasciandoti al tuo pezzo di carta.

Vorrei smaterializzarmi fuori da qui, perché sento umidi gli occhi, e piangere non è da me... non è da Malfoy!
Ma, ormai, non sono più un Malfoy da molto tempo.
Ed è per te. È perché mi sono innamorato di te, Mezzosangue.

 

“Chissà cosa gli era preso...”
“A chi?”
“A Draco, naturalmente! Non hai visto che sguardo che aveva? Secondo me l'essere Mangiamorte gli ha dato alla testa...”
“... si... sicuramente... gli avrà dato alla testa...”

Hermione guarda un'ultima volta verso l'ingresso della Sala Grande.
La lettera ancora tra le sue mani. I suoi occhi si depositano sulle poche parole finali scritte a mano: “Ti Amo... tuo, Ron.”
Ancora uno sguardo verso la porta della sala.

Torna indietro.









******************
Grazie per essere arrivati fino alla fine di questa One Shot!
spero che vi sia piaciuta, perchè a me è davvero piaciuto tanto scriverla...
e se siete fan di Dramione, spero che vi abbia lasciato un' emozione, come l'ha lasciata a me!
fatemi sapere cosa ne pensate... baci e abbracci! Questa FF è anche parte della collezione delle Fan Fiction di Radio Potter http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=511054
Juliet

 

 

 

 

  
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