Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club
Ricorda la storia  |      
Autore: Iria    09/09/2013    4 recensioni
"Seijuurou aveva il suo sogno da realizzare, uno di quelli ricolmi di gloria, oro ed alloro; un desiderio a dire il vero simile a quello di suo fratello, e Gou per qualche tempo aveva addirittura iniziato ad odiare il nuoto: l'acqua le aveva portato via tre uomini."
[Seijuurou x Gou]
Altra shot su questa coppia che tanto adoro!
Buona lettura, spero vi piaccia!
Grazie ad Elisabetta per il prompt "carta da lettere".
Iria.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gou Matsuoka, Seijuro Mikoshiba
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fancy meeting you here!

Gou aveva imparato ad amare l'odore della carta da lettere.
Era un aroma appena percepibile, che le solleticava l'olfatto quando portava il foglio macchiato d'inchiostro contro il petto e tirava un lungo sospiro — soddisfatto, appena malinconico e ricolmo di tanta soddisfatta gioia.
La giovane Matsuoka non aveva mai messo in chiaro il suo rapporto con Seijuurou Mikoshiba, ma i suoi compagni in qualche modo avevano compreso, o meglio percepito, la tenerezza che si era instaurata tra i due e ne erano felici — forse, l'unico a lamentarsene davvero era solo Rin!
Però, il giovane si era diplomato l'anno precedente, aveva lasciato la città e si era trasferito al campus di un'università prestigiosa, con un club di nuoto di quelli in contatto con i più esperti talent scout.
Seijuurou aveva il suo sogno da realizzare, uno di quelli ricolmi di gloria, oro ed alloro; un desiderio a dire il vero simile a quello di suo fratello, e Gou per qualche tempo aveva addirittura iniziato ad odiare il nuoto: l'acqua le aveva portato via tre uomini.
Ma, poi, vedeva il club dell'Iwatobi ingrandirsi grazie al loro successo, ammirava Rin battere ogni proprio record  e immaginava il corpo di Seijuurou scivolare tra i flutti azzurrognoli di una piscina: le bastava questo per sorridere e godere a sua volta di quella felicità.
Comunque, Mikoshiba e Gou non si erano mai dichiarati.
In verità, il giovane dai capelli rossi aveva ben chiari i suoi sentimenti per la ragazza — era una tenerezza che, gonfiandogli il petto, lo lasciava galleggiare in uno stato di imbambolato ed ingenuo stupore —, e solo la Matsuoka non aveva ancora compreso cosa fosse quel vuoto al cuore che la coglieva da quando non era più la voce di Seijuurou —  "Che piacere vederti qui!" — ad accoglierla agli allenamenti della Samezuka.
Aveva ovviamente dato il proprio contatto al giovane atleta, il quale non mancava mai di augurarle una buona giornata, la buona notte o di aggiornarla su qualche aneddoto divertente, ma aveva scoperto che Mikoshiba adorava scriverle delle lettere — lunghe, entusiaste, ricche di ogni particolare che riteneva rilevante o simpatico — e Gou le divorava d'un fiato quando, una volta al mese, trovava nella cassetta della posta quel  tanto adorato fiume di parole.
Seijuurou le raccontava della vita all'università, dei compagni più anziani che avevano partecipato ad eventi come i mondiali di nuoto e le sembrava quasi di sentirlo lì, accanto a sé sul letto, che gesticolava con le mani per tentare di farle davvero capire le dimensioni colossali delle coppe che aveva visto nella bacheca dei trofei.
Il ragazzo non scordava mai nemmeno di riferirle le sue peggiori figuracce.
"Non sono più un capitano e quando me ne dimentico, arrivando in ritardo agli allenamenti, è a me che toccano gli straordinari dopo la pratica!"
E Gou rideva, immaginando la sua espressione lottare fra la frustrazione della punizione e la consapevolezza di meritarla.
"Comunque sia, quando sarò il capitano, adotterò una politica diversa!"
Aggiungeva poco dopo, e la giovane immaginava la sua voce tinta appena di auto ironia, perché Seijuurou credeva che le possibilità, per lui, di capitanare una squadra di nuoto a livello mondiale fossero pressoché nulle.
La Matsuoka, allora, lo rimproverava mentalmente, in quanto sapeva che il ragazzo aveva tutte le carte in regola per rivestire una simile carica...
E i racconti dell'ex alunno della Samezuka erano tutti così fitti e ricchi di vita: c'erano i successi, la rabbia per le sconfitte, le discussioni con gli altri membri della squadra ed il suo primo infortunio.
Gou era stata colta immediatamente dal panico a quella notizia, ma Seijuurou l'aveva rassicurata qualche rigo dopo, dicendole che si trattava solo di un'infiammazione e che aveva bisogno di riposare per un po'.
Aveva strafatto, spingendo troppo oltre il proprio fisico e si era beccato la "spalla del nuotatore".
"Fortunatamente, non siamo nella stagione delle competizioni, o ci sarei rimasto ancora più male... volevo migliorare il mio tempo: qui fra i senpai ci sono dei mostri, cose mai viste, e in un istante mi sono sentito una nullità. Lo so, è una cosa stupida... farsi del male per un sogno che potrebbe rimanere tale, intendo. Però ci spero. Ogni volta che gli occhi degli esperti si soffermano ad osservarmi, posso solo chiedere al mio corpo di fare ancora meglio e al mio cuore di continuare a credere."
Gli occhi di Gou si inumidivano appena a quelle confessioni, perché erano rare e probabilmente sofferte: la ragazza aveva notato la scrittura del giovane farsi più rigida in quei punti e dentro sé, poi, lo aveva ringraziato per essersi aperto così tanto.
Ora comprendeva meglio anche i sentimenti di Rin.
"Sei con l'acqua ed è magnifico, perché è parte di te: è il tuo mezzo per arrivare in fondo alla corsia, è la compagna che ti spinge in quella direzione e ti incita a non mollare."
Quasi lo vedeva sorridere con dolcezza e poi sospirare, in quanto probabilmente tali parole erano risuonate piuttosto stupide e prive di senso, ma rappresentavano quello che aveva dentro, ciò che sentiva, e non riusciva ad esprimersi meglio.
La lettera che arrivò dopo quella in cui gli aveva raccontato della tendinite, però, la spaventò.
Era più breve delle altre ed i toni in certi punti si erano fatti un po' più aspri, tinti di un'amarezza che le bruciava il cuore e le faceva desiderare solo di poterlo abbracciare.
Seijuurou non aveva ancora ripreso a nuotare e dopo gli anti-infiammatori era arrivata la fisioterapia.
"Non riesco a migliorare ed ho paura di spingermi oltre... fermarmi mi ucciderebbe, ma so che ho bisogno solo di un altro po' di tempo: devo semplicemente metabolizzare la cosa anche fisicamente. Sai, l'altro giorno sono andato come un pazzo dal capitano, dicendogli che mollavo. Mi ha tirato un pugno ed io glie l'ho restituito senza tanti complimenti. Me ne sono sorpreso, una cosa del genere non è mai stata da me e, beh, ero pronto ad essere cacciato letteralmente a calci dalla squadra... Invece, il capitano mi ha sorriso soddisfatto, dandomi dello stronzo e dicendo che avrei dovuto affrontare la situazione alla stessa maniera, senza limitarmi ad incassare i colpi. Credo di dovergli un favore. Lo spero davvero."
Le poche pagine contenute nella busta si concludevano con quella che a Gou era parsa quasi una preghiera e la giovane non poté far a meno di bagnare la carta con alcune calde lacrime.
Non ebbe il coraggio di riporre quella lettera assieme alle altre — le custodiva tutte in una scatola sotto al letto —: era sbagliata e non c'era nulla della gioia traboccante di aspettative che era stata ogni singola confessione di Seijuurou.
"Per favore, non fare idiozie."

Il mese successivo, Gou attese con ansia la nuova lettera di Mikoshiba.
Makoto, Nagisa, Rei ed Haruka avevano notato che da qualche giorno la loro manager appariva piuttosto sconfortata e per un po' credettero che la causa fosse ancora una volta Rin, ma il ragazzo, attuale capitano della Samezuka, li aveva garbatamente invitati a farsi gli affaracci loro e che, no, non era lui la testa di cazzo che aveva ridotto Gou in quelle condizioni.
Il più grande dei Matsuoka sapeva delle lettere di Mikoshiba e con le dovute raccomandazioni — "Osa farla soffrire, e ti stacco le palle." — aveva dato la sua benedizione.
Però, era venuto anche a conoscenza della situazione in cui Seijuurou si trovava (Gou aveva lasciato in giro l'ultima lettera dell'ex capitano e, incuriosito, non aveva potuto fare a meno di leggere, preoccuparsi ed arrabbiarsi), e sapeva di non poter far nulla in proposito, se non aspettare con la sorella che il giovane si facesse vivo.
"Lo ammazzo. Lo giuro."

L'attesa fu vana ed il mese trascorse senza che ricevesse la lettera di Mikoshiba.
Il ragazzo le aveva mandato le sole e quotidiane mail di buon giorno e buona notte ed anche se Gou più volte aveva tentato di chiedergli come stesse o di chiamarlo, non aveva mai ricevuto alcuna risposta.
Era arrivata persino a pensare di odiarlo, ma quando tentava di buttare via tutte le lettere che le aveva mandato, il cuore le saliva in gola ed un dolore per il quale avrebbe urlato le scoppiava nel torace.
Il suo sguardo cadeva sull'ultima corrispondenza di Seijuurou, completamente sgualcita a furia di rileggerla, e Gou perdeva ogni volontà di gettare nella spazzatura tutta la gioia del suo capitano.
Quando Rin la vedeva scendere in cucina per cena, abbattuta e con un sorriso rassegnato, le si avvicinava per posarle una mano sul capo.
"Sta' tranquilla."
Ed ogni volta che lei lo abbracciava, il ragazzo non poteva fare a meno di chiedersi, frustrato, cosa diamine stesse facendo Seijuurou.

Poi, finalmente, la primavera portò con sé anche una meravigliosa sorpresa.
Accadde durante il primo sabato di aprile, tre mesi dopo l'ultima lettera, in un week-end che sarebbe stato soleggiato e tinto dalla freschezza tipica di quella stagione.
Gou si svegliò al suono del cellulare che le notificava una mail e, aspettandosi il quotidiano "Buon giorno" di Seijuurou, aprì il testo con un sorriso triste ed appena accennato.

Mail Ricevuta.
Da: Seijuurou
Oggetto: Nessuno
________________
Ti va di affacciarti?

Gou saltò giù dal letto come se avesse preso una scossa elettrica, ed aprì le persiane della propria finestra con il cuore che le batteva violentemente contro il petto.
Frenetico, il suo sguardo quasi cieco dall'eccitazione si posò sulla strada semi-deserta e d'improvviso quelle tremende pulsazioni in lei si quietarono, quasi a fermarsi del tutto.
Seijuurou ricambiava il suo sguardo shockato con un dolce sorriso, il braccio destro sollevato in segno di saluto.
"Che piacere vederti qui!"
Era lui.
Era davvero lui.
Con i suoi capelli rossi scomposti, gli occhi luminosi e l'entusiasmo a tingere ogni singola nota di quella voce gentile.
Gou corse fuori dalla propria camera, precipitandosi giù per le scale sotto lo sguardo sorpreso e poi rilassato di Rin, e quello confuso della madre la quale, incuriosita, inizialmente aveva fatto per alzarsi, ma poi era stata fermata dalla voce del figlio.
"È il suo quasi ragazzo... lasciala stare." Aveva detto il giovane, con fare indifferente. "Che tanto dopo lo concio per le feste." Si era poi premurato di aggiungere mentalmente, mentre udiva la sorella aprire la porta.

Gou non badò al fatto che fosse praticamente in pigiama, non le importò nemmeno di essersi appena svegliata e di avere i capelli nel caos più totale: spalancò l'uscio e si lanciò contro il ragazzo che attendeva sulla soglia.
Seijuurou non si aspettava una simile reazione, ed arrossì delicatamente quando si ritrovò il viso della giovane Matsuoka contro il proprio petto.
La ragazza lo stringeva con forza, come a voler effettivamente verificare che fosse lì, reale e fermo nel suo abbraccio e in quell'atto Gou dimenticò tutta la rabbia che aveva provato per lui in quei mesi.
Restava, però, una patina di tristezza che si riflesse nei suoi occhi quando alzò lo sguardo ad incontrare le iridi ambrate dall'altro.
"Perché..? Perché non mi hai mai risposto?"
La manager si staccò appena da quell'abbraccio, continuando però a stringere i lembi della t-shirt del ragazzo — una parte irrazionale del suo cervello ancora temeva che se l'avesse lasciato andare, Seijuurou si sarebbe dissolto nell'aria.
"Perdonami, ma io... dovevo dirtelo di persona."
La voce di Mikoshiba suonò calma, mentre le scostava i capelli dal viso con premura e sorrideva all'espressione giustamente confusa della più piccola.
Rise, per poi prenderle le mani ancora aggrappate alla sua maglia e stringerle nelle proprie.
"Sto bene." Bisbigliò, mentre anche il viso di Gou si tingeva di rosso ed i suoi occhi si inumidivano. "Vado ai mondiali." Aggiunse infine in un soffio, nel posarle un bacio sulla fronte, stringendola ancora a sé.
E Gou ricambiò quella stretta, lo fece con tutta la forza che possedeva, mentre l'odore della carta da lettere tornava a solleticarle l'olfatto, divenendo un tutt'uno col profumo di Seijuurou.

"Non sparire più."
"Non lo farò. Te lo prometto."

*Owari*

Eccomi, eccomi qui! ^ò^/
Anche questa volta, devo ringraziare Elisabetta per il prompt che mi ha dato: "carta da lettere".
Se non fosse stato per lei, non avrei mai scritto questa storia! XD
Well, non ho molto da dire, se non che sono piuttosto soddisfatta! °ò°
Io amo, amo, amo questa coppia e mi piacerebbe trattarla da tutti i punti di vista: li ho presi a cuore, ecco. XD
Spero davvero che questa shot vi sia piaciuta! =)
Un bacio, alla prossima!
Iria.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club / Vai alla pagina dell'autore: Iria