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Autore: Kaleidoscope_    10/09/2013    2 recensioni
“Allora, ci stai?”
Sembrerei una pervertita se accettassi?
“Certo!” rispondo decisa.
Troppo tardi.
Vedo formarsi nel suo viso uno sguardo malizioso che non tardo a ricambiare.
“Sei consapevole del fatto che vincerò, vero?”
“Povero illuso!”
Che il gioco abbia inizio!
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mark Hoppus, Nuovo personaggio, Tom DeLonge
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Appena varco la soglia di casa, prendo foglio e penna.
 
Devo, o meglio, dobbiamo finirla con tutto questo. Noi siamo solo migliori amici, è sbagliato.
Probabilmente mi avrai presa per stupida, non so cosa mi sia preso a scuola e ti prego, porgi ad Holly le mie scuse.
E' stato uno sfogo di gelosia, solamente questo. Comunque, quest'estate penso che partirò per una vacanza a New York perciò ti auguro di passare dei bei mesi insieme alla tua ragazza.
Colgo l'opportunità di salutarti tramite questa lettera perché domani non sarò a scuola, mi dispiace.
 
-Meg
 
Dopo averla firmata, mi arriva una chiamata da mio padre, così cerco di stare il più calma possibile.
“Piccola, tutto bene? Io e la mamma rientreremo tra tre giorni!”
“Sì papà, sono appena entrata a scuola! Adesso devo andare perché iniziano le lezioni. Ciao!”
L'ho liquidato il più in fretta possibile, dato che appena chiusa la chiamata scoppio in un pianto isterico.
Inizio a rovesciare i piatti, i soprammobili, tutto quello che trovo davanti a me. Per sfogo, per rabbia, per gelosia, per la mia stupidità.
Mi sono cacciata da sola in questo pasticcio e naturalmente ne sto uscendo fuori nel peggiore dei modi. Mi odio, non riesco mai a controllare le mie azioni e questo mi fa troppo male.
“Meg! Apri!”
La voce è di Anne e proviene dalla porta. Inizialmente faccio finta di nulla, ma l'alzarsi della sua voce mi arrendo e apro la porta.
Lei subito la richiude e mi abbraccia, accarezzandomi la schiena.
“Calmati, Megan” mi sussurra.
Staccandomi, porto dietro l'orecchio una ciocca di capelli e sento gli occhi bruciare.
Lei mi accompagna a sedere e aspetta che mi calmi del tutto. Dopo un bel respiro profondo, mi vado a sciacquare la faccia.
“Dovresti essere a scuola” le dico appena tornata sul divano.
“Anche tu” risponde con un sorrisino.
Sospiro, per poi fissare il pavimento con le braccia appoggiate sulle mie ginocchia.
“Tom?” chiedo con voce tremante.
“E' andato con lei” continua freddamente.
“Lo sapevo...puoi lasciarmi sola?”
“No, anche perché c'è da sistemare questa casa” risponde, per poi alzarsi e iniziare a raccogliere i cocci da terra.
Dato che ha ragione, mi metto a sistemare ogni stanza e in men che non si dica si fa l'ora di cena.
“Ordiniamo una pizza?” dice lei sorridendo.
Annuisco incerta, magari un po' di compagnia mi farà bene.
Appena le pizze arrivano, accendiamo la tv e mettiamo su un film di Star Wars, iniziando a mangiare.
Oltre ai soliti commenti, non ci spingiamo ad altri argomenti, infatti si fa presto mezzanotte e Anne deve rincasare.
“Non fare stronzate, mi raccomando” dice dandomi un bacio sulla fronte.
“Mh, puoi passare da Tom e dargli questa?” continuo porgendole la lettera.
Lei annuisce e presto rimango da sola.
Appena tocco il letto, la sua voce mi trapassa i pensieri.
 
Sei la mia migliore amica. Se fanno del male a te, lo fanno anche a me. Nessuno può permettersi di toccarti, va bene? Sei mia, mi appartieni. Il prossimo che ti fa anche scendere una sola lacrima dal bellissimo viso che ti ritrovi, lo mando all'ospedale.”
 
No, non ti lascerò dormire da sola. Ricordi, tre anni fa, quando i tuoi ti lasciarono in casa da sola e mi pregasti di dormire con te perché avevi paura? Ecco, so che non ti fa piacere rimanere sola quindi sono qui e non fare storie”
 
Le lacrime ricominciano a scorrere per quasi due ore, finché non mi addormento ormai stremata dalla stanchezza.
Il giorno dopo, mi sveglio verso le dieci con un terribile mal di testa. La sveglia, ovviamente, non è suonata ma poco mi importa dato che a scuola non avrei voluto andare comunque.
Esco per andare in un edicola a prendere delle sigarette che vado a fumare allo skate park. E' l'ultimo giorno di scuola, perciò sono sicura di trovarlo libero.
Infatti, non vola neanche una mosca, perciò mi sdraio sul prato fumandomi una, due, tre sigarette, finché non mi decido a prendere il mio skate e a fare qualche trick.
Dopo un shove it 360° però, cado rovinosamente a terra sbucciandomi il gomito.
Mi copro la faccia con le mani per evitare di imprecare dal dolore, ma poi sento qualcuno sedersi vicino a me.
“Lo sai che non devi salire sulla tavola quando sei nervosa. Non dovresti neanche fumare...il pacchetto è quasi vuoto”
Istintivamente, mi alzo e mi allontano, ma lui mi blocca prendendomi dal polso.
“Ferma dove sei, non ti lascio andare finché non chiariamo questa situazione di merda. Hai presente la paura che ho avuto quando ho letto che saresti partita?!”
“C'è Holly con te” mi limito a dire.
“A me non importa nulla di lei! Mi sono semplicemente incazzato perché continui a dire che tra di noi sarebbe sbagliato, ma sai cosa ti dico? Che sono stronzate! Non c'è nulla di sbagliato!” continua alzando il tono di voce.
“Siamo migliori amici”
“Ah sì?”
Dopo quella frase, mi attira a sé e preme le sue labbra sulle mie.
Si stacca dopo poco, per poi farmi una carezza.
“Lo capisci? Voglio te, nessun altro. Ieri avevi ragione: io sono tuo e non voglio essere di nessun altro. E tu sei mia, solamente mia.”
Annuisco decisa per poi abbracciarlo forte.
Ci sediamo sull'asfalto per un po', finché lui ridacchia.
“Che hai da ridere?”
“E' mezzogiorno, la scuola è finita e hai vinto la scommessa!” continua piagnucolando.
“Megan 1 – Tom 0” dico ridacchiando.
“Cosa vuoi in cambio?”
Faccio finta di starci a pensare, ma in realtà so benissimo come rispondere.
“Voglio te.” rispondo decisa, per poi attaccarmi alle sue labbra.
Mi ritrovo presto sopra di lui, ma quando sto per togliergli la maglia, mi ferma.
“Ferma, ferma, ferma. Questa cosa – ahimé – deve aspettare!”
Lo guardo confusa per poi inarcare un sopracciglio.
“Capirai presto.” continua, per poi farmi alzare “E adesso devo proprio andare. Stasera vieni da me dopo cena? Ho la casa libera”
Accetto senza esitazioni, per poi farmi baciare aderendo il suo petto al mio.
Torno a casa felice e contenta, per poi chiamare Anne e raccontarle l'accaduto.
Passo la giornata a riposarmi, dato che la notte avevo dormito male e poco. L'unica pausa del mio riposino è stato quando il citofono ha suonato per una consegna di fiori, ovviamente da parte di Tom.
Per cena mi preparo un hotdog e poi mi cambio per andare da lui.
Arrivata a casa sua, busso e mi accoglie prendendomi in braccio e accarezzandomi.
“Sei bellissima” continua strusciando il suo naso contro il mio.
Sorrido e lo bacio facendo intersecare le nostre lingue con movimenti dolci. E' strano come le situazioni si possano capovolgere, ma è bello quando vanno a finire così.
Mi fa scendere e mi prende per mano, salendo le scale.
Appena apre la porta della sua camera, spalanco la bocca dallo stupore.
Tutta la stanza era cosparsa di petali e candele, una scena romantica come quelle dei film: un sogno.
“Perché l'hai fatto?” dico con gli occhi lucidi.
“Beh, dato che la tua primissima volta non è stata delle migliori, volevo rimediare e ho pensato a questo. Puoi fare finta che sia questa la tua prima volta”
Una lacrima mi riga il viso, ma questa volta è grazie alla gioia. Gli salto in braccio e lo bacio con passione, tirando un poco i suoi capelli.
Ci ritroviamo stesi sul letto e dopo avergli tolto la maglia, Tom ribalta le posizioni. Mi sfila velocemente canotta e reggiseno, per poi iniziare a baciare il collo, il seno e la pancia. Poco a poco, scende fino a togliermi gli shorts e mi da un bacio a fior di labbra.
“Sei sicura, allora?” mi sussurra tremando.
“Sicurissima” continuo attirandolo a me.
La sua mano finisce sotto le mie mutandine e, con dei movimenti dolci ma anche decisi, inizia a farmi provare un grandissimo piacere che mai prima ho conosciuto.
Inizio ad ansimare ormai senza ritegno, lui continuando a baciarmi, toglie le dita dalla mia intimità.
“Sei pronta?”
Annuisco mordendomi un labbro e gli sfilo i boxer.
Lentamente, entra dentro di me facendo molta attenzione. Il dolore questa volta non c'è, è sostituito dal piacere e dall'amore che Tom riesce a darmi con le sue spinte dolci. Pian piano, si fanno sempre più decise e la stanza si riempie di gemiti di entrambi. Appena il piacere finisce, esce da me, sfila una coperta dal letto e mi copre, stringendomi a sé.
Il suo sguardo non si stacca neanche per un attimo dal mio, così da farmi provare una sensazione indescrivibile.
“Ti è piaciuto?” chiede mordendosi il piercing.
“Direi di sì, effettivamente il nome 'HotPants' ti si addice alla perfezione” concludo ridendo.
Lui mi schiocca un bacio sulle labbra per poi sorridere.
"Partirai lo stesso per New York?" chiede preoccupato.
"Solo se tu verrai con me"
I suoi occhi si illuminano e fa un sorriso enorme.
“La prima volta l'ho detto alla persona sbagliata, ma adesso non commetterò lo stesso errore" dice lui.
Non capisco cosa intende, così taccio.
"Ti amo, Megan” mi sussurra accarezzandomi il viso.
Presa dallo stupore, gli do un lungo bacio.
"Ripetilo" chiedo timidamente.
"Ti amo, ti amo, ti amo!" dice ridacchiando.
E' in questo momento che capisco cosa mi sono persa per tutti questi anni.
“Anche io, Thomas” concludo.





Kaleidosope's space:
THE EEEEEEEEND! Eh già. Vi sareste aspettati che la scommessa l'avrebbe vinta Megan? Scommetto di no.
In tal caso...I DID IT! 
Sono davvero felice che questa fanfic sia piaciuta a qualcuno, ringrazio tutti quelli che l'hanno letta, seguita e recensita. Grazie davvero!
  
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