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Autore: Madama Pigna    10/09/2013    2 recensioni
Cos'è la giustizia senza la pietà?
Cos'è la vendetta senza l'atrocità?
I figli del Tessitore di Inganni sembrano avere dimenticato l'esistenza della prima, ma Jormungandr, terzogenito di Loki, unico essere nei Nove Regni ad avere mai sconfitto Thor in modo assoluto, non ci sta. In grado di dare sia la vita sia la morte, come il padre, ritorna su Midgard dopo essere stato liberato dalle acque del mare terrestre, in cerca di alleati che possano far tornare il senno ai suoi fratelli.. E che facciano tornare lo Jotun che gli ha dato la vita.
Se non fosse stato ubriaco, non lo avrebbe mai fatto, ma lo fece.
Ci furono momenti in cui Loki quasi pianse, sapendo che quella patetica toccata e fuga sarebbe stata la sola cosa che avrebbe ottenuto, che Thor non lo avrebbe mai amato come lo amava lui.
Quello che gli aveva dato, non lo avrebbe dato a nessun altro.[..]Ancora non sapeva che le vere conseguenze sarebbero state molto più grandi.

Seguito della Oneshot ''Solo un discendente diretto della famiglia reale''.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incest, Mpreg
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- Questa storia fa parte della serie 'Il ritorno dei Tre'
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- Tony, stanno arrivando tutti e ancora tu non sei pronto! Vuoi sbrigarti a scendere?! -.
- Un attimo di pazienza Pepper! Non vorrai mica che mi presenti con solo un paio di boxer. Per quanto io possa essere attraente, non.. -.
- Vestiti e basta! -.
 
Ironman sbuffò. Quel giorno, a pranzo, ci sarebbe stata una riunione ‘ufficiosa’ dei Vendicatori al completo. Niente di anormale, giusto un incontro senza catastrofi mondiali all’orizzonte, come potevano esserlo le serate-cinema dei mercoledì e i picnic a Central Park.
Solo che quello, come gentilmente testimoniava il calendario, non era un giorno qualunque, ma il giorno del Ringraziamento. E, come tale, Pep gli aveva imposto un abbigliamento più.. consono, intenzionata a non fare una brutta figura come pessima padrona di casa.
Ma chi se ne importa se non va bene la mia maglietta degli AC/DC! Pensò, mentre si abbottonava la camicia di fronte allo specchio. Al diavolo, chi, tra gli Avengers, se ne infischiava di quel giorno? Capitan Ghiacciolo escluso, naturalmente. Clint e Nat non erano certo il tipo, Bruce nemmeno, probabilmente, Thor non era neanche americano, e, sicuramente, sarebbe sbucato con la sua solita camicia a quadri bianca e rossa da boscaiolo!
 
Sbuffò, infilandosi i pantaloni. Pep certe volte era davvero troppo esigente.
 
- Signore, è arrivato il signor Steve Rogers insieme all’agente Romanoff.. -.
- Sto arrivando, Jarvis, sto arrivando! -.
 
 
 
 
- Qualcuno sa quando arriverà Thor? -, chiese il secondo membro biondo della combriccola.
Gli altri scossero la testa. – E’ strano, però. Ci eravamo accordati di ritrovarci tutti qui, alla Stark Tower, ben mezz’ora fa. E lui di solito non ritarda così tanto -, disse Bruce.
- Non sarà successo qualcosa? -, chiese Pepper, preoccupata. Ormai sapeva istintivamente quando qualcosa non andava nel gruppo. Aveva esercitato il suo sesto senso varie volte, con Tony, e non sbagliava mai. Lui, come al solito, decise di sdrammatizzare.
- Ma no, vedrete che arriverà con camicia sbottonata e tracce di rossetto gentilmente fornitegli dalla dottoressa Foster.. Un giorno dovrà presentarcela ufficialmente -.
- Stark -, disse Clint.
- Cosa c’è, Legolas? -.
- Guarda -, rispose lui, indicando con il dito un punto della terrazza.
Il gruppo si voltò.
 
All’orizzonte, molto lontano dalla città, una strana aurora boreale era comparsa in cielo. Divenne sempre più intensa, finché, al suo apice, non sembrò esplodere, aprendo un tunnel di luce multicolore sulla terra che, a quella distanza, si notava appena, ma che da vicino doveva essere stato quasi abbagliante, se non del tutto accecante.
Insieme a quello, una creatura di ragguardevoli dimensioni era venuta giù.
 
- Ragazzi.. -, iniziò la Romanoff.
- Non dirlo, Vedova Nera: un serpente gigante è appena atterrato sul nostro pianeta. Il che significa che posso togliermi questo completo -.
- TONY! -.
- Che c’è? Avengers Assemble, ragazzi: vado a mettermi l’armatura, consiglio di fare lo stesso -.
 
 
 
 
- Dove diavolo è quella cosa? -.
I supereroi si guardarono intorno. Pochi minuti dopo l’arrivo della creatura, un’enorme spostamento d’aria aveva messo in allarme i quartieri in periferia di New York. Ed anche il terreno si era messo a tremare per alcuni istanti. Un essere tanto grande non poteva essere scomparso così, come se nulla fosse! D’accordo, era apparso come se nulla fosse, ma che senso aveva apparire e scomparire in quel modo, giusto per fare rimandare ai Vendicatori il pranzo? Nessuno.
 
Tuttavia, non se lo erano immaginato: l’irregolare cratere che avevano davanti avrebbe potuto benissimo contenere tutta la base aerea dello SHIELD, e forse qualche cosa in più.
Il fatto che fosse atterrato poco lontano da New York, e non in un luogo abitato, era un puro colpo di fortuna.
Inoltre le irregolarità del terreno erano un ulteriore prova: quelli erano, indubbiamente, movimenti di un serpente.
Un serpente che avrebbe fatto invidia a King Kong, certo, ma quelli erano dettagli.
 
- Secondo voi viene dallo stesso mondo di Thor? Voglio dire, la luce di prima è abbastanza simile a quella del.. -.
- Del Bifrost, sì, Natasha. Ho paura di sì -, rispose Clint.
Stark guardò le due spie, accigliato. – Mi state dicendo che su all’Olimpo hanno deciso di usare il nostro pianeta come rettilario gigante? -.
- No, Tony -, disse Bruce. – Stanno dicendo che ad Asgard ci deve essere qualche problem.. -.
- Laggiù! -.
Occhio di Falco corse verso un mucchietto di sabbia umida. Erano a Long Island, e, ora che ci pensavano, il serpente forse, dopo la caduta, si era diretto verso l’acqua, che era gelida anche in quel periodo dell’anno.
Clint spazzò via un po’ di granelli, rivelando cosa celavano.
- E’ il martello di Thor! -, affermò Ironman. – Allora anche lui deve essere qui, da qualche parte! Jarvis, ispeziona tutta la spiaggia, prima che l’acqua copri le tracce -.
- Credi che stesse combattendo il serpente? -.
- Può darsi, Capitano -.
- Allora, se ha dato problemi persino a Thor, dovremo prestare attenzione. Ascoltate, se noi.. -.
Non concluse la frase, perché, lentamente, Mjolnir sembrò prendere vita, alzandosi a mezz’aria di fronte a loro, con il manico rivolto verso il terreno.
- Cosa.. -.
L’arma del Dio del Tuono scattò verso l’acqua, senza riemergere.
- Thor deve essere da quella parte! -, affermò Rogers. I Vendicatori seguirono subito il martello, fin davanti alla battigia.
Capitan America vide una figura umana cercare di riemergere dall’acqua, da cui però poteva scorgere poco, agitata com’era. Tese il braccio, pronto ad aiutare il proprio compagno d’armi.
La mano che lo afferrò, però, non era quella di Thor, sebbene la presa fosse altrettanto salda.
Magra e affusolata, ricordava un ragno più grosso della norma. Ma soprattutto era dorata.
Squamosa, anche.
 
- Per l’amor di Dio! -, esclamò Steve. La forza con cui veniva trattenuto, però, era tale da non potersene liberare. La creatura si alzò lentamente, rivelando un corpo antropomorfo. Il colorito fuori dal comune e le squame scomparvero, lasciando posto a una pelle pallidissima, quasi quanto quella di un morto. Aveva un volto stranamente familiare, eppure totalmente estraneo: occhi verdi e pupille verticali, con profonde occhiaie; i capelli biondi erano legati in una lunga e sottile treccia, che arrivava quasi fino a terra. Aveva dei lunghi canini e una lingua biforcuta. Ai lati della gola, i presenti videro dei tagli obliqui, come delle branchie, che si richiusero sotto i loro occhi.
Sembrava quasi che il ragazzo – o almeno, quello che apparentemente sembrava un ragazzo, all’incirca sui vent’anni – non si fosse accorto di come era guardato. O magari non gli importava. Mollò il braccio del Vendicatore, e, come uno zombie, camminò verso l’asciutto. Natasha notò che nell’altra mano teneva il Mjolnir.
Forse avrebbe dovuto sparargli, ma, prima che qualcuno decidesse il da farsi, la creatura cadde a terra, stremata.
Nonostante lo spavento iniziale, Steve fu il primo a riprendersi. Corse verso di lui, ma Tony lo fermò. – Capitano, non farlo -.
- Stark, guardalo! E’.. -.
- E’ il serpente di prima -.
Si alzò a mezz’aria, puntando le sue armi verso il rettile.
- Tu sei Jormungandr, uno dei figli di Loki, giusto? -.
Il tipo dalle pupille verticali non rispose subito, però sembrava aver ripreso coscienza di ciò che gli stava intorno. – Aiuto.. -, mormorò. – I Vendicatori.. ho bisogno dei Vendicatori.. -.
- Siamo qui, non ci vedi? -, disse Clint, acido. Ovviamente, al solo sentire parlare del Dio degli Inganni, aveva incoccato una delle sue frecce. Una di quelle ‘speciali’.
L’altro non sembrò nemmeno sentirlo. Gettò gli occhi indietro, e perse i sensi.








Bon jour. Questa è la seconda fanfiction che pubblico in questa sezione. Come ho già detto nell'introduzione, è il seguito di 'Solo un discendente diretto della famiglia reale' (titolo penoso, me ne rendo conto -.-''), che alla fine ho deciso di pubblicare, per la gioia di chi ha gradito la Oneshot. Non so ogni quanto aggiornerò, dal momento che ho anche altri lavori in corso, ma ho già la trama in testa, più o meno, e credo quindi di potere fare aggiornamenti abbastanza regolari.

Riguardo alla storia, manovrare Stark è un casino, perché non sono sagace o umoristica come lui e le mie battute sono squallide xD ma farò del mio meglio. Tanto posso sempre avere qualche vostro consiglio :D conto sui pareri degli amanti sfegatati di Ironman! Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto abbastanza da recensire :)

La Oneshot che avevo scritto precedentemente è questa qui, ma la lettura della prima fic non credo sia strettamente necessaria per la comprensione della seconda. Spero comunque che i miei scritti vi piacciano :)
Al prossimo capitolo,
Madama Pigna.

 
  
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