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Autore: MarsBlame    10/09/2013    1 recensioni
'-Brì, è personale.
Intimò sfiorandomi la mano.
-Cass, sono la tua migliore amica da dieci anni. Niente è personale.'
DayLight è la storia di una ragazzina innamorata che farà battere il cuore anche a voi.
'Non sono fatto per te.'
'Nessuno più di te è fatto per me.'
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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DayLight


-Mi trasferisco.
Ecco le parole di Cassiedy. Eravamo tranquillamente seduti in tavola per fare colazione e lei sbotta in questo modo.
-Perché?
Chiedo. Ci dev’essere un motivo. Non può decidere così, senza un perché.
-Brì, personale.
Intimò sfiorandomi la mano.
-Cass, sono la tua migliore amica da dieci anni. Niente è personale.
Urlai quasi.
-Vieni di là.
Mi disse prendendomi il polso.
-E Janet? Siamo tre coinquiline. Dobbiamo sapere entrambe perché vuoi andare via.
Imposi.
-Io lo dico a te, tu lo rivelerai quando sarò partita.
Disse spazientita. Annuii, mi girai e ammiccai a Janet. Una volta passata la porta ci sediemmo sul divano.
-Spara.
Dissio. Deglutì rumorosamente, segno di nervosismo. Perché era nervosa?
-Dimmi quale marachella hai combinato. Posso aiutart...
-Sono incinta.
Mi interruppe.
-Questo è più di una marachella...
Ovvio no? Perché stavo sparando cazzate!
-E...di chi...
-Il padre è Josh.
Rivelò.
-Devine?
Sbottai perplessa.
-Devine.
Acconsentì. Proprio Devine?
-Quando?
Chiesi ancora.
-Se...
Non finì la frase. Sta per scoppiare a piangere.
-Sei giorni fa?
Cercai di concludere.
-Sette? Otto? due mesi fa?
-Sette.
Disse con la voce rotta.
-Sette cosa? Giorni?!
-Mesi, Bridgit. Sette mesi.
-Oh cazzo, Cassiedy!
Urlai alzandomi di scatto. Sette mesi?! Tra due mesi partorirà e Devine ne sarà dentro fino al collo, per non parlare di lei.
-Lui lo sa?
Chiesi voltandomi.
-S-si, ma non vuole averne a che fare...
Disse alzandosi e seguendomi in cucina. Camminavo velocemente mordendomi l’unghia del pollice.
-Che fai?
Chiese Janet.
-Prendo altro caffè. Passami una brioche. Veloce. Devo incontrare una persona.
Dissi guardando la mia tazza.
-Oh no, no, no, no. Tu resti qui!
-Oh si, invece. Vado a vestirmi.
Dissi posando la mia tazza di caffè sul bancone, oltrepassando la porta e dirigendomi nel bagno.
-E la tua brioche?
Mi urlò Janet.
-Mangiala.
Suggerii.
 
***
Ero davvero, davvero furiosa. Mi stavo dirigendo a casa dei Devine a passo di marcia, come osava mettere in cinta la mia migliore amica e poi dire di non volere il bambino! Ora c’era dentro anche lui, ora doveva tenersi il bambino e la madre. Arrivai d’avanti quell’imponente porta. Bussai. Mi aprì un ragazzo sulla ventina, moro, con due occhi azzurri.
-Tomli! Qual buon vento!
Urlai abbracciandolo.
-Sono qui direttamente dall’aeroporto.
Disse.
-Posso parlare con Josh?
Chiesi.
-Te lo chiamo.
Disse rientrando in casa.
-Hey Malory!
-Hey, Devine.
-Non sembri tanto amichevole.
Mi intimò.
-Con te? No di certo.
Dissi atteggiandomi un tantino.
-Che ti ho fatt...ah, Everlin...
-Eve- chi?!
-La bambina di Cassiedy.
-Ah, avete deciso anche il nome...
Dissi poi spiegandogli che sapevo che non accettava la bambina.
-Non è un problema mio.
Disse ricevendo subito dopo uno schiaffone da parte mia.
-Come cazzo ti permetti di mettere incinta una ragazza e poi abbandonarla! eh? Come! Senti un po’, ora vai e ti trasferisci con Cassiedy, altrimenti sai cos...
-Bridgit...
Perseverò una voce dietro di me.
-Che vuoi Louis?
Dissi sostenendo lo sguardo su Josh.
-Vieni qui e parla con calma. Non vogliamo far sapere la storia a tutto il vicinato. giusto?
Disse.
-Giusto.
Risposi andando vicino a lui.
-Ok, parlerò con Cassie, ma non schiaffeggiarmi più. Capito?
Mi disse chiudendo la porta di casa e andandosene.
-Cos’è tutta questa scenata?
Mi disse Louis duramente.
-E’ la loro vita, tu non c’entri.
-E la mia migliore amica. Centro più di Lui!
Dissi nervosamente.
-Ora se permetti, vado via.
Feci per andarmene ma mi bloccò il braccio.
-Louis non voglio fare questioni, ciao.
-Bridgit non voglio che tu vada via.
-Ok. Ma non possiamo restare qui.
-Vuoi venire da me? Ti presento gli altri!
-Oh certo, da tre anni non ti vedo, è normale che voglio conoscere la band! Andiamo a piedi?
Dissi entusiasta.
-E’ lontano...
-Bus?
-Macchina.
-La hai?!
-No, uso quella di Harry.
-Ma...hai la patente almeno...
-No.
-Però hai abbastanza soldi per pagare una multa, giusto?
-Giusto.
-Cammina, teppista.
Scherzai facendomi scortare alla macchina.
-Allora, raccontami un po’, cos’hai fatto in questi ultimi anni?
Chiese mentre accendeva il motore.
-Allora, vediamo: ho fatto parte delle cheerleaders per un’anno, poi ho deciso di fare ballo, ho schiarito i capelli, sono stata scaricata tre volte per la mia troppa aggressività, ho vinto due gare di ballo su quattro, ho mandato a ‘fanculo due professoresse, ho fatto due risse, di cui una con un maschio, sono diventata fan della tua band e vi ho seguito in tv e ho quasi picchiato Josh Devine.
Dico tutto d’un fiato.
-Correggo, hai schiaffeggiato Josh.
Osservò.
-Fa niente. Novità?
Curiosai.
-Si, chiederò a Josh se vuole far parte della band.
Sbarrai gli occhi.
-Punto primo: non sa cantare. Punto secondo: non può andare in tour con una figlia a 4025 km di distanza.
Osservai un po’ alterata.
-Oh, giusto...allora dovremo trovare qualcun altro. Comunque tra un po’ arriviamo.
Avvisò concentrato sulla strada.
-Però guidi bene per essere Louis Sono-senza-patente Tomlinson.
Dissi dandogli una gomitata.
-L’allievo supererà il mastestro.
Disse altezzosamente.
-Harry?
Domandai.
-Harry.
Acconsentì.
***
Appena arrivati in quella enorme casa Louis urlò ‘Ragazzi è qui!’
-Allora era tutto pianificato, eh teppistello?
Dissi facendogli il solletico.
-Piacere, Harry.
-Heilà, sono Niall.
-Ciao, mi chiamo Liam.
-Zayn.
Sbucarono dal nulla. Tutti e quattro sorridenti.
-Piacere, mi chiamo Bridgit Malory.
Mi presentai.
-Bei capelli.
Osservo Zayn.
-Oh, grazie.
Dissi imbarazzata.
-Oh, non devi essere timida con noi. Insomma, ci hai visti in tv, no? Sai come siamo.
Disse il ricciolino.
-Coglioni?
Chiesi.
-Hey, hey!
-Harry, lo sembrate davvero in tv!
Dissi ridendo.
-Ok, cambiamo argomento.
Disse Niall prendendomi a braccetto e portandomi in cucina.
-Cucini?
Chiese con una scintilla negli occhi.
-Si.
Risposi.
-Bene?
-Direi di si.
-Mi cucini qualcosa...giusto per testare...
-Ok, muffin?
-E che muffin siano.
-Però, prima devi fare una cosa.
-E cioè?
-Devi darmi un bacio sulla guancia.
Pattuì.
-E che bacio sia.
Disse dandomi un leggero bacio sulla guancia.
***
-Come sono?
Chiesi speranzosa.
-Ottimi.
Disse con la bocca ancora piena.
-Niall, mastica a bocca chiusa!
Lo rimproverò Liam.
-Ragazzi io credo di dover andarmene.
Dissi triste.
-Perché?
Mi chiesero di scatto.
-No, dai resta!
Mi supplicò Niall.
-Devo vedere che succede a casa!
Rivelai.
-Telefona.
Suggerì Louis.
-Ok, dov’è il telefono fisso?
Domandai.
-Di sopra c’è un portatile in camera di Liam.
Disse Zayn.
-E quindi...
-Ti ci accompagno io.
Si offrì Liam.
***
-Ok, ragazzi può rimanere!
Annunciò Liam al posto mio.
-A casa c’è solo Janett e ha detto che lei deve uscire, quindi va bene.
Spiegai.
-Vediamo un film?
Propose Louis. Sapevo qual’era il suo film preferito. E lui sapeva che era anche il mio preferito.
-HUNGER GAMES!
Urlammo in coro agitando le braccia.
 
 
.SPAZIO AUTRICE.
E’ noiosa. ne sono consapevole. Ma nel prossimo capitolo c’è una grande svolta. Il prossimo capitolo lo posto domani sera. Ci sentiamo domani, recensite, intanto.
  
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