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Le mani di Hermione tremavano intorno alla tazza di tè che sua madre aveva preparato. Harry, seduto accanto a lei, aveva posato la sua tazzina - oramai vuota – sul tavolino. Jean e Jack Granger cercavano di ricordare chi fossero quei due ragazzi e dove li avessero visti.
Quando anche Hermione ebbe finito di bere il suo tè, Harry le strinse la mano e le fece un leggero cenno, quasi invisibile. La strega era insicura, glielo si leggeva negli occhi, ma incoraggiata dall’amico chiese dove fosse il bagno. Jean le indicò la seconda porta a destra lungo il corridoio, una volta raggiunta la stanza lei aprì e chiuse la porta. Poi, il più silenziosamente possibile, tirò fuori la bacchetta e si rincamminò verso il salotto mentre la voce di Harry - che intavolava una conversazione con i suoi genitori – era sempre più vicina.
Harry aveva iniziato a parlare con la signora Granger quando vide Hermione sussurrare qualcosa dall’ingresso del corridoio che portava al bagno e alle altre camere. Gli occhi dei signori Granger furono vacui per pochi istanti che però sembrarono un’eternità. “Ma certo!” esclamò il signor Granger. “Tu sei Harry, quell’Harry.” Una Hermione sorridente corse ad abbracciare i genitori.
Rimasero lì per cena poi Harry ed Hermione andarono a godersi il loro meritato riposo a Grimmauld Place, insieme. Non potevano certo tornare alla Tana, non con l’aria che tirava dopo la morte di Fred.
Harry ha capito, come sempre, che è Hermione la donna della sua vita, non Ginny. Hermione che non l’aveva mai visto come il Prescelto o come il Ragazzo Sopravvissuto; Hermione che guardava i suoi occhi verdi e vedeva solo ed esclusivamente Harry.
È proprio vero.
Dietro un grande uomo c’è una grande donna, sempre.
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E siamo alla fine.
Sono sincera, avevo pensato ad un epilogo nei quali i due e famiglia sono al binario nove e tre quarti ma alla fin fine credo che questo sia il finale migliore.
Grazie a tutti voi, mi scuso per la banalità dell'angolo ma non so cosa dire se non grazie, grazie, grazie.
Alla prossima,
Prim.