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Autore: Tinkerbell92    10/09/2013    1 recensioni
Un nuovo misterioso presidente è stato eletto a Capitol City e, tramite vari accordi con i Distretti, è riuscito ad ottenere un'ultima edizione degli Hunger Games, la Settantasettesima, con la promessa di rendere i giochi meno violenti.
Rhyan Seabell è una ragazza proveniente da una ricca famiglia del Distretto Quattro, il cui carattere ribelle e spiritato è placato solamente dalla dolcezza della sua cameriera e amante, Rory.
Quando Rory viene estratta per partecipare agli ultimi Hunger Games, Rhyan, non sopportando l'idea di perderla, decide di seguirla per proteggerla, anche se questo significasse travestirsi da uomo e andare contro tutta la propria famiglia.
Ma ciò che nessuno sa, è che il misterioso presidente sta tramando un grosso, terribile complotto...
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Sorpresa , Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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Colta da un’insolita scarica di adrenalina, balzai in piedi, ignorando i giramenti di testa, e mi caricai Megan sulle spalle. Katniss e Rory mi fissarono sbalordite.
- Che stai facendo? Mettiti subito seduta!- strillò Rory in tono severo.
Scossi la testa, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro: - Sto bene, davvero. Oh, se sto bene!- ormai il mio sorriso era diventato un ghigno – Non sono rimaste molte persone nell’Arena… e se quello che penso è corretto…
Le due si scambiarono una veloce occhiata confusa ed io, senza aspettarle, mi avviai spedita verso l’uscita della grotta.
In un primo momento i raggi del sole mi fecero venire la nausea, ma poi, facendomi forza, drizzai la schiena e chiamai le mie compagne: - Dove avete messo la trappola?
Le ragazze mi raggiunsero e Katniss indicò con un sospiro un punto impreciso davanti a noi: - Vieni, faccio strada.
Rory mi lanciò un’occhiataccia e mi passò davanti con aria stizzita. Odiava quando facevo l’irresponsabile, soprattutto nei momenti in cui la mia salute era precaria.
Katniss spostò lentamente i rami di un cespuglio e, dopo aver dato una sbirciata, trattenne a stento un’esclamazione. La cosa mi provocò un insolito senso di soddisfazione: la maggior parte di coloro che potevano essere rimasti intrappolati rientrava nella mia lista nera.
Meyer, Balthor, Heles, … e, perché no, uno dei nostri cari ex Favoriti!
In alternativa, avremmo potuto trovare anche Yules, il che sarebbe stata una cosa positiva. Le uniche persone che speravo di non trovare erano Marina, il ragazzo dell’Otto – del quale non mi importava granché - e il Gigante del Sette. Ma, chissà perché, mi sentivo piuttosto ottimista in quel momento.
Non appena mi sporsi per vedere oltre la spalla di Katniss, un ghigno malefico si stampò sul mio volto: a qualche metro da noi, Marvel e Clove erano inginocchiati a terra, cercando di rompere la rete con dei coltelli, mentre Glimmer, in piedi dietro di loro, continuava a guardarsi intorno ansiosamente.
Dentro la trappola, Cato lo Scimmione, il primo della mia Black List, tentava invano di tagliare i fili con la spada, bloccato a terra e parecchio intralciato nei movimenti.
Non potevo chiedere di meglio!
- Rory- sussurrai, posando a terra Megan e senza distogliere lo sguardo dai quattro ragazzi – Passami la balestra, tesoro…
Le voci degli ex Favoriti giungevano alle nostre orecchie distintamente, facendo trasparire nervosismo e ansietà.
- Merda, perché non si rompe?- imprecava Clove, che stava praticamente massacrando la lama del proprio coltello – Marvel, perché ti sei fermato?
- Mi sono tagliato!- protestò l’altro – Di che accidenti sono fatti questi dannati fili?
- Sembra quasi una specie di metallo elastico- osservò Cato, visibilmente furioso – Uno stramaledettissimo metallo che non ho mai visto prima…
- Perché infatti è stato prodotto solo l’anno scorso- intervenne Katniss con calma, uscendo allo scoperto, l’arco teso – L’ha inventato Beetee. E’ un metallo con memoria tattile: solo chi ha costruito la trappola può disattivarla, con un semplice tocco.
Marvel scattò in piedi, lasciando cadere il coltello che stava usando e facendosi passare la lancia da Glimmer: - Maledizione!
La bionda sfoderò in fretta il proprio lungo pugnale, mentre Clove, in preda ad un attacco di nervi, iniziò a mordere rabbiosamente i fili della rete, procurandosi dei bei tagli sulle labbra.
Affiancai Katniss, con la balestra carica: - Presi, stronzi.
Marvel si parò istintivamente davanti ai suoi compagni, fissandoci con aria di sfida: - Molto ingegnoso, davvero. Ma se pensate che questo basti a…
- Marvel- lo interruppe Cato – Andatevene.
- Cosa?
Il ragazzo dell’Uno sgranò gli occhi stupito: - Cato possiamo batterle! Basterà uccidere la Everdeen, tagliarle la mano e appoggiarla ai fili…
- Mi hai sentito- replicò fermamente l’altro – Non fate idiozie, loro hanno arco e balestra. E poi state perdendo tempo.
Fece passare la mano attraverso i fili della rete, serrando delicatamente la presa sulla mascella di Clove, ancora intenta ad azzannare la rete: - Clove, basta…- sussurrò.
La ragazza lo fissò ad occhi spalancati, fermandosi con un gemito di protesta e disperazione. Labbra e mento erano completamente insanguinati.
Gettai un’occhiata annoiata a Katniss, sfiorando la sicura della balestra: - Quando vuoi, eh. Chiudiamo questa storia, prima che sia tardi.
Tuttavia, lei non rispose e restò ferma immobile, in posizione di tiro, come assorta nei propri pensieri.
Cato approfittò del nostro momento di stallo per ordinare ai suoi compagni di andarsene, questa volta con maggior fermezza: - Maledizione sbrigatevi!
- Dovremmo lasciarti qui?- strillò Glimmer – Non se ne parla!
Fece un passo verso di noi, col pugnale alzato, ma la voce severa di Cato la fermò: - Vuoi tornare a casa o no?
A queste parole, anche Marvel e Clove trasalirono. Puntai la balestra, stufa di tutte quelle chiacchiere, ma la mano di Katniss mi costrinse ad abbassare l’arma.
- Mi spieghi che cazzo stai facendo?- soffiai inviperita – Dobbiamo ucciderli!
Marvel ci lanciò un’occhiata esitante, per poi voltarsi verso Cato. Il ragazzo biondo sorrise leggermente: - Vai, porta via le ragazze e finite il compito. Così vi faranno tornare a casa.
Il giovane dell’Uno sospirò, poi fece alzare Clove, la quale ci gettò un’occhiata furente ed iniziò a correre verso la parte interna del bosco.
- Glimmer- sussurrò poi, posando una mano sulla spalla della compagna – Andiamo.
Lei abbassò lentamente la mano stretta attorno al manico del pugnale e, dopo aver gettato uno sguardo sofferente a Cato, con gli occhi lucidi, si voltò e seguì di corsa il compagno verso la direzione presa da Clove. Avrei giurato che in quel momento stesse singhiozzando.
Mi sentii ribollire di rabbia, mentre osservavo Katniss fare un paio di passi verso Cato.
- Si può sapere che ti è preso?- strillai furibonda – Li hai lasciati scappare!
In tutta risposta, lei mi lanciò un’occhiataccia che non ammetteva repliche.
Sbuffai, voltandomi verso Rory, che aveva iniziato a trascinare Megan verso di noi: - Li ha lasciati scappare! Roba da matti!
Rory diede un’alzata di spalle, appoggiando delicatamente Megan contro un masso: - Valla a capire quella là.
Scossi la testa con un grugnito e, mettendo di nuovo la sicura, camminai a passo spedito verso il nostro Giudice, fermandomi dietro di lei.
Dall’interno della rete, Cato ci fissava con aria beffarda: - Allora, Dolcezze?- ghignò strafottente – Siete pronte a riempirmi di frecce?
- Chiudi il becco- sibilò minacciosa Katniss, sfiorando la piuma della freccia incoccata con il pollice – Non sei nella posizione adatta per far lo spiritoso.
Cato scoppiò a ridere, ma si interruppe non appena uno dei miei dardi si conficcò nel terreno, ad un millimetro dalla sua mano.
- Stupido scimmione!- ruggii – Te la farò pagare cara per quello che hai fatto a Megan!
Caricai nuovamente l’arma e la puntai dritta verso il suo cuore. Questa volta, Katniss non si oppose.
- Sei finito!- sibilai con un ghigno di trionfo. Stavo per scoccare la seconda freccia, quando un gemito alle mie spalle mi bloccò.
Mi voltai di scatto: Megan sbatteva le palpebre con veemenza, cercando di mettermi a fuoco. Mormorò qualcosa, che però non riuscii a capire.
- Come, scusa?- dissi, avvicinandomi a lei.
La ragazza ebbe un fremito, poi, cercò di scandire meglio: - N-no…
Rory la fissò con aria interrogativa: - No? No cosa, Megan?
Con un debole cenno del capo, la giovane indicò Cato, avvolto nella rete. Aggrottai la fronte, poi mi illuminai: - Oh, capisco! Ma certo, Meg, hai ragione!
Posai la balestra a terra e la presi in braccio: - Scusami, non ci avevo pensato. E’ giusto che sia tu ad ucciderlo, così potrai vendicarti.
Lei gemette di nuovo, ma interpretai il suo debole mugugno come una conferma.
La feci inginocchiare a pochi passi dalla rete, a distanza di sicurezza dal bestione che avrebbe potuto colpirci con la spada, e le misi un coltellino in mano: - Ti aiuto a lanciarlo, va bene?
Lei osservò la piccola arma per qualche secondo, continuando a sfiorarla con le dita. Poi, inaspettatamente, scosse la testa e la fece cadere a terra: - No.
- Non capisco…- mormorai confusa – Se tu non… oh… oh, ti prego dimmi che non vuoi risparmiarlo!
Megan alzò gli occhi felini su di me. Il suo sguardo non lasciava alcun dubbio.
- Risparmiarlo?- si stupì Katniss – Megan, sei sicura? Ho lasciato scappare gli altri apposta per permetterti di farlo, senza far sapere che sei ancora viva!
Rory si avvicinò di corsa a noi con una borraccia in mano. Aiutò Megan a bere alcuni sorsi, poi la ragazza latina si sforzò di parlare: - Non… voglio… ucciderlo… non… non voglio che muoia…
 Cercai di mantenere la calma: - Dopo quello che ti ha fatto?
- Sono cazzi miei!- sibilò lei, soffocando un attacco di tosse – Gli devo la vitta…
- Quindi cosa ne facciamo di lui?- sospirò Katniss, che pareva improvvisamente molto stanca.
Megan voltò piano la testa verso il bestione, poi sussurrò: - Teniamolo… come… osstaggio…
Mi morsi la lingua per non bestemmiare e, quando cercai di replicare, lei mi fulminò con lo sguardo: - Ssono io ad aver ssubito violensa… me siembra giussto poter decidere…
Rory aggrottò la fronte dubbiosa, mentre Katniss, dopo aver dato un’alzata di spalle, puntò di nuovo l’arco contro Cato: - La spada- ordinò - Falla passare attraverso la rete. Niente scherzi.
Il ragazzo iniziò a ridere, ma il nostro Giudice lo zittì all’istante: - Ho detto: la spada.
Cato emise uno sbuffo irrisorio, poi obbedì. Katniss posò immediatamente il piede sulla lama, poi si rivolse a Rory: - Liberalo.
Avvertii una stretta al cuore mentre la mia piccola si accingeva a far scattare il meccanismo.
- Ti avverto, Cato- continuò la ragazza del Dodici – Se provi a scappare o a fare una mossa falsa ti faccio diventare un puntaspilli!
Lui rispose con un grugnito, mentre i fili della trappola si ritiravano rapidamente. Mi avvicinai tempestivamente allo scimmione e, prima che potesse fare qualcosa, gli legai rapidamente le mani con una corda.
Non gli sarebbe stato difficile scappare se non fosse stato per Katniss che lo teneva sotto tiro.
- Quindi sono prigioniero- disse, con il suo solito sorrisetto beffardo.
Strinsi con forza il nodo della corda e sibilai velenosa: - Ringrazia la tua vittima.
Cato gettò un rapido sguardo a Megan, che si stava rialzando lentamente, aiutata da Rory, poi diede un’alzata di spalle: - Esattamente che programmi avreste ora? Volete dare la caccia agli altri oppure continuare a nascondervi?
Katniss lo ignorò e si voltò verso di me: - Che dici?
Aprii la bocca per rispondere, ma Megan mi interruppe: - Vorrei cercare Yuless… y farmi un bagno…
- Credo sia una buona idea- concordò Rory – Spero tanto che a Yules non sia successo niente di male.
- In caso, lo scopriremo stasera- sospirai, caricando la balestra – Andiamo alla cascata allora. Tu cammina davanti a me e Katniss- dissi poi rivolta a Cato – E niente scherzi.
 
Non pensavo ci volesse tanto ad arrivare alla cascata, probabilmente gli Strateghi avevano iniziato a movimentare le cose.
Dopo circa mezz’ora di cammino riuscimmo a raggiungere la sospirata méta, mentre il cielo cominciava ad imbrunire.
Slegai con riluttanza le mani di Cato – tenuto costantemente sotto tiro – e tirai fuori il filo speciale, quello con cui Katniss e Rory avevano creato la trappola. Lo annodai alla mano sinistra del bestione e poi l’assicurai all’albero più vicino al laghetto.
Stranamente, non provò nemmeno a opporre resistenza. Iniziai a sospettare che non fosse la freccia puntata di Katniss a renderlo così mansueto. Probabilmente c’era sotto qualcosa.
- Bene, Dolcezza- sussurrai velenosamente – Noi ne approfittiamo per lavarci un po’. Non ti azzardare a fare mosse false.
- D’accordo, d’accordo- rispose spiccio lui – Mi farò un sonnellino.
- Bene.
Lo osservai sospettosa, mentre si metteva seduto, con un odioso sorrisino stampato sulle labbra.
Megan mi passò vicino e, per un attimo, si scambiarono una breve occhiata.
- Vuoi fargli compagnia?- le dissi sarcastica. Lei alzò gli occhi al cielo e, togliendosi la giacca, si inginocchiò sulle rive del laghetto, iniziando a lavarsi via il sangue dalla faccia e dal collo.
Katniss si sistemò l’arco in spalla e la raggiunse, imitata da Rory. Io esitai.
Il bestione era disteso di schiena sul prato ed aveva appena chiuso gli occhi. Mi sembrava impossibile che fosse così tranquillo e non potevo fare a meno di sentirmi inquieta.
Poi, però, il piacevole rumore della cascata e le voci delle mie amiche mi distolsero da quei pensieri, anche perché la voglia matta di darmi una ripulita era diventata troppo forte.
Non appena immersi le mani nell’acqua fredda cominciai subito a sentirmi meglio. Mi bagnai il viso, le braccia, il collo, insomma, qualsiasi punto del mio corpo che non fosse coperto dai vestiti.
Avrei voluto tuffarmi e nuotare un po’, ma la sera si avvicinava e, per quanto ne sapevo, la temperatura avrebbe potuto abbassarsi bruscamente da un momento all’altro.
Mi diedi una leggera scompigliatina ai capelli e mi voltai verso Rory. Sedeva su un masso adiacente alla riva, con i piedi in acqua.
Sorrisi e mi avvicinai a lei lentamente: - Ci voleva, eh?
- Già- sussurrò, guardando dritta avanti a sé – Non ci allontaneremo troppo da qui, giusto?
- Beh… sarà meglio cercarsi un’altra grotta- osservai tristemente – E l’Arena cambia. Non so se domani troveremo più questo posto.
Rory abbassò lo sguardo e sospirò: - Giusto.
- Dispiace anche a me, amore- mormorai, sedendomi accanto a lei e cingendole le spalle con il braccio – Mi piace questo posto.
- Sì è molto bello- rispose lei, appoggiando la testa alla mia spalla – E’ tranquillo, solitario. E poi c’è l’acqua. Mi ricorda un po’ casa.
Avvertii una fitta di nostalgia, ma tentai di reprimerla: - Torneremo presto.
Lei esitò un attimo, ma poi preferì continuare il mio sogno a occhi aperti: - Sì… troveremo tutti lì ad aspettarci.
Le posai un bacio sulla tempia, poi mi alzai e raggiunsi Katniss, intenta a sistemare gli zaini.
- Che facciamo?- domandai, passandomi una mano tra i capelli umidi. Lei alzò lo sguardo verso il cielo, dubbiosa: - Mh, io direi di cercare un riparo più sicuro… tra poco sarà buio.
- D’accordo.
Mi caricai la balestra in spalla e raggiunsi l’albero a cui avevo legato Cato.
Lo scimmione continuava a sonnecchiare imperterrito, come se non ci fosse nulla che potesse disturbarlo. Megan sedeva accanto a lui, giocherellando distrattamente con i propri capelli. Non indossava la giacca e, “casualmente”, una giacca in pelle nera era magicamente comparsa per coprire il bestione dormiente.
Scossi la testa, mi avvicinai a lui e gli allungai un calcetto per svegliarlo, colpendolo al braccio destro: - Sveglia, Scimmione! Dobbiamo proseguire!
Cato si scosse con un gemito, strizzando gli occhi con aria confusa.
Megan mi fulminò: - Che sstai facendo?
- Oh, scusa- risposi in tono sarcastico – Volevi forse svegliarlo tu con un bacio?
I suoi occhi color nocciola saettarono di rabbia: - Chiudi el beco, Rhyan…- sibilò.
Cato gemette di nuovo, portandosi una mano sul punto in cui l’avevo colpito e reprimendo a stento una smorfia di dolore.
- Oh che esagerazione!- esclamai – Adesso questo si lamenta per un piccolo calcio!
Megan si sporse su di lui con aria seria, poi mi fulminò: - Razza d’idiota!
- Che succede?- domandò Katniss raggiungendoci – Perché questo trambusto?
Megan mi guardò malissimo, poi indicò Cato: - E’ ferito.
Aggrottai la fronte confusa, quando mi ricordai di un piccolo dettaglio: nella caverna, poco dopo aver violentato la ragazza, l’ex Favorito si era ferito da solo il braccio con il coltello di Glimmer. Lo stesso braccio – e, probabilmente, lo stesso punto – che avevo appena colpito. Ops.
- Vado a prendere il kit- sbuffai – Non sia mai che l’innamorata dia di matto…
- YO NON SSONO INNAMORATTA!- protestò con forza Megan.
Con un cenno annoiato, indicai la giacca in pelle che copriva il gigantesco ragazzo – E’ tua quella?
Lei spalancò gli occhi, arrossendo violentemente: - Ehm… no.
Scossi la testa, dirigendomi a falcate verso gli zaini. Rory, intenta a rimettersi gli stivaletti, mi guardò con aria interrogativa.
- Le piace ma non lo ammette- confidai ad alta voce, assicurandomi che Megan potesse sentire.
Lei non disse niente, anche se il suo nervosismo era lampante, soprattutto quando mi strappò brutalmente di mano la valigetta del Pronto Soccorso.
Mi sedetti su un masso accanto a Katniss, osservando con un sorrisetto idiota la nostra amica latina che aiutava il biondo a sedersi e a togliersi la giacca rossa. Sotto di quella, indossava solo un’attillata canotta nera, che gli lasciava scoperte le braccia muscolose.
- Dieci a uno che la Chica sviene- mormorai, mentre Katniss reprimeva a stento una risatina.
Megan ci lanciò delle occhiate assassine e sussurrò qualcosa a Cato, che si limitò ad annuire.
Il fazzoletto che si era avvolto attorno al braccio era completamente insanguinato.
- Dev’essere colpa del sangue che ha perso se è così tranquillo- osservò Katniss con un sussurro – Forse potremmo farne uscire ancora un po’…
Trattenemmo a stento una risata e, mentre Megan ci fissava sospettosa, sogghignai: - Non sarebbe male come idea…
Rory si avvicinò alla ragazza del Cinque, tenendosi a distanza di sicurezza da Cato, e domandò un po’ esitante: - Serve… ehm… una mano?
Megan scosse la testa, mentre incominciava a bendare il braccio del biondo: - No, ho quassi finito…
Stranamente, Rory non protestò, anzi, si limitò a raggiungere me e Katniss con un’espressione di sollievo sul volto. Era chiaro che non si fidava neanche un po’ del bestione e faceva bene: piccola com’era, avrebbe potuto stritolarla in un istante.
Non appena Megan terminò il suo lavoretto di crocerossina sexy, mi alzai dal masso e caricai la balestra: - Possiamo riprendere il cammino, giusto?
La ragazza mi guardò male e, senza dire nulla, chiuse la valigetta medica e andò a sistemarla nel proprio zaino. Cato la osservò allontanarsi, poi si voltò verso di me con un sorrisetto: - Essere belli è un’enorme vantaggio, sai? Guarda me, ad esempio: pensavo sarei morto una seconda volta, invece ho addirittura qualcuno pronto a curarmi.
- Tu morto avresti dovuto restarci e basta- sibilai, mentre le dita mi prudevano dalla voglia di piantargli una freccia in testa – Stupido scimmione.
Lui allargò il ghigno. Era chiaro che voleva farmi innervosire e ci stava riuscendo benissimo.
- La tua amica carina non sembra della tua stessa opinione- continuò, alludendo a Megan – Dopo quello che le ho fatto ha deciso comunque di risparmiarmi… significa che ha un debole per me e che ne so, magari ha pure apprezzato il nostro incontro nella grotta!
- Il motivo per cui ssei vivo- soffiò Megan, alle sue spalle – Es porque me ssientivo in debito con te!
Il ghigno sparì dalla faccia del bestione, che si zittì all’istante.
Megan lo fulminò con lo sguardo e continuò: - Tu hai ssalvatto la mia vitta. Io ho ssalvatto la tua. Ssolo per regolare i conti. Ora que ssiamo pari, te consiglio de far meno lo spiritosso. Y no- aggiunse furiosa – Non mi è piaciutto.
Cato sbuffò con aria irrisoria, ma era evidente che non si aspettava di fare una figura di merda simile, né di poter essere tanto stupido: facendo arrabbiare l’unica del gruppo alla quale importasse qualcosa di lui, si ritrovava completamente solo ed esposto. Da quel momento in poi, avrebbe dovuto fare attenzione.
- Rimettiamoci in marcia- sospirò Katniss, avviandosi verso Ovest – E speriamo di non perderci.
Feci cenno a Rory di camminare insieme a lei, poi mi voltai verso il nostro prigioniero, slegando il nodo che lo teneva ancorato all’albero.
- Muoviti- gli ordinai, puntandogli la balestra contro.
Cato alzò le spalle e fece qualche passò avanti, poi si fermò: - Ehi, Cinque!
Megan, che si era appena messa lo zaino in spalla, si voltò, squadrandolo con aria fredda: - Ssì?
Il ragazzo sorrise appena, poi le lanciò la giacca nera con cui l’aveva coperto prima: - Grazie.
Megan afferrò l’indumento al volo e lo fissò per alcuni secondi. Poi, alzò lo sguardo verso Cato per un istante e diede un’alzata di spalle. Le sue guance avevano assunto una tonalità parecchio vivace.
Farfugliò qualcosa che non riuscii a capire e si incamminò a testa alta dietro Katniss e Rory.
Lentamente, scese la sera.
 
***
Angolo dell’Autrice: Mmmh, forse il capitolo è un po’ noioso e non succede granché.
Spero comunque di non aver deluso nessuno, cercherò di rendere migliori i prossimi capitoli.
Allora, abbiamo Cato prigioniero, ma tutto il resto della combriccola è a piede libero. Di sicuro ne accadranno delle belle, anche perché il comportamento del ragazzo del Due è un tantino sospetto… ok, basta spoilerare! XD
Ah, ci terrei a precisare che, nonostante a Rhyan stiano sulle palle gli ex Favoriti (che vede come ostacoli alla salvezza di Rory), io li amo alla follia, soprattutto il nostro Cato che sto maltrattando parecchio XD
Ultima precisazione inutile: il nome di Prine si legge “Prin” (e non “Prain”), quello di Rhyan “Raian”, quello di Yules “Iuls”. Qualcuno me l’aveva chiesto, così rispondo in questo angolino inutile XD Se mi vengono in mente altre pronunce ambigue ve le scriverò.
Bene, finisco il mio monologo idiota e ringrazio coloro che hanno letto.
Alla prossima! :)
 
  
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