Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: believe_nsn    10/09/2013    0 recensioni
E se il destino a volte giocasse con noi? Se ci prendesse in giro?
Beh Justin e lypse l'hanno provato sulla sua pelle!
Lei non è una ragazza come le altre, è sempre pronta ad infrangere le regole e il destino vuole che Justin intrlacci il suo cammino,invadendo il suo territorio con le sue stesse armi. Ma se tutto questo lui l'avesse già proggettato? Se Justin ha forzato il destino per ottenere ciò che vuole?
Adesso la domanda esce spontanea.. Cosa vuole in realtà Justin. Perché è entrato così nella sua vita?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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la mia non è una storia semplice, è composta da un passato doloroso e un presente troppo complicato.
O almeno questo è ciò che dicono gli altri riguardo la mia storia. Ma sinceramente il mio presente non mi pesa, anzi, mi affascina. In poche mosse sono riuscita a prendere in mano la situazione di questi giorni. Molti affermano che io sia cattiva, senza cuore, abbassano la testa quando incrocio i loro sguardi, ma in realtà non sono così crudele come mi descrivono, o almeno con chi non se lo merita. Diciamo che non sopporto le cose, che secondo me, sono sbagliate. Attenzione ho detto 'SECONDO ME'. Lo sottolineo perchè io faccio cose sbagliate, forse cose orribili per gli altri, ma non per me. Ho solamente 17 anni, ma credetemi, so come và la vita. Non esiste amore, nè odio. Esistono solo persone che non sono in grado di mantenere rapporti con altri individui, persone che non sanno rispettare, e possiamo dire che io gli dimostro come fare.
Forse penserete che io sia una ragazzina viziata dai genitori, che non hanno fatto altro che accontentarmi come meglio potessero. E invece vi sbagliate, mio padre è morto quando io ero ancora troppo piccola, non avevo neanche imparato a camminare, si è suicidato. Ha puntato la pistola alla sua tempia e ha messo fine alla sua inutile vita. Non lo biasimo per quello che ha fatto, vivere con mia madre non dev essere stato affatto facile per lui, lei è una donna senza valori, passa le sue giornate ad ubriacarsi, ogni giorno con un uomo diverso da quando è morto mio padre. Io e lei non andiamo per niente daccordo, anzi neanche ci salutiamo, da quando ho iniziato a fare il liceo ed ho conosciuto quelli che adesso sono la mia banda. Già, la mia banda, o chiamalo gruppo se ti piace di più. Con loro ho scoperto la vera me, sono esattamente come vorrei essere, nessuna sofferenza, nessun obbligo, non dipendo da nessuno, visto che ormai dipendo tutti da me. Io sono Lypse, lo so che è un nome strano ma deriva da apocalisse. Questo è il nome con cui Adam, il mio migliore amico mi ha etichettato quando mi ha conosciuta per la prima volta. Stavo litigando con un ragazzino del mio quartiere e ho distrutto la sua bici, da allora afferma che dove passo io porto l'apocalisse, distruggo tutto, e ha ragione.

S
ono le sei del mattino e la sveglia suona all'impazzata, mi avverte che un altro giorno di quella stra maledetta scuola stà per iniziare, e questo mi fà venire in mente solo una cosa, che il dovere mi chiama, ma non il dovere di andare a scuola, questo è sicuro.
Mi alzo dal letto di mala voglia, cercando con gli occhi il pacchetto di sigarette che avevo gettato a terra la sera prima, le persone normali bevono il caffè solitamente per svegliarsi meglio, ma io distruggo tutte le regole e fumo la sigaretta, anche se è priva di caffeina mi dà la carica giusta.
una volta avvistato il pacchetto prendo una sigaretta e vado in cucina per fare colazione. Mia madre è già sveglia, seduta che mangia, forse non ha dormito tutta la notte.
<< Ciao tesoro >> pronuncia questa frase cose se avesse paura della risposta, non mi chiama tesoro per caso, quando lo fa è perchè ha bisogno di qualcosa.
<< Quanto vuoi? >> rispondo con freddezza.
<< Cosa ti fa credere che voglia dei soldi, non posso neanche chiamar.. >>
<< Dimmi quanto, devo andare a scuola e farò tardi a causa tua >>
Lei abbassa lo sguardo, come se si vergognasse di se stessa, ma la conosco troppo bene per poterle credere.
<< 300 >>
la guardo per alcuni secondi, sorpresa della cifra.
<< 300? ti ho dato 500 meno di 4 giorni fa >>
<< lo so però ho... >>
<< lascia stare, continua a fare colazione con la tua vodka, sono stanca di sentire minchiate >>
lei resta in silenzio, io mi volto e vado via per cambiarmi.
Una volta uscita di casa, sbattendo la porta per far capire la rabbia che si cela dentro me a mia madre, mi incammino verso l'istituto scolastico, dove il mio gruppo mi aspetta ansioso, oggi dobbiamo fare un lavoretto, e non posso fare tardi.
Accellero il passo per arrivare in orario, devo essere li prima che la campanella suoni o il lavoro di una settimana andrà in fumo.
<< Alla buon ora Lypse >>
<< Adam non rompere pure tu eh >>
<< Nervosa di primo mattino? >> sottolinea Josh con aria di ironia.
<< Smettetela di fare i cretini, dov'è? >> ribatto io con un sorrisetto.
Appena pronunio quella frase, dall'angolo al mio fianco compare Ryan con un tipo di nome Matt, un palestrato figlio di papà che si crede il re del mondo. Stò solamente aspettando un suo errore per dargli una lezione.
<< Amico mio >>  dico con aria ironica fissando Matt negli occhi.
<< Lypse che bello rivederti, la prossima volta dii ai tuoi scagnozzi di non presentarsi sotto casa mia e rapirmi, ho una reputazione da difendere...etu toglimi le mani di dosso >> sento la paura vibrare in lui.
<< Se solo tu rispettassi i pagamenti, noi non saremmo costretti a venire da te ogni fottuta volta che ti passo della droga. >> la rabbia in me cresce, e lui trema come un topo di fogna. Ecco perchè adoro la mia posizione.
<< Ok, ok sono in ritardo hai ragione >>
<< che c è paparino non ti dà più la paghetta mensile? >> dice Ryan con superiorità mentre stringe tra la mano la mandibola di Matt.
<< e lasciami!! senti Lypse, ti dò la mia parola che quei soldi li avrai >>
<< no Matt è troppo tardi. niente soldi, niente coca >> sorrido soddisfatta.
<< che cosa? no ok. ho dovuto dare altri soldi a un tizio, ma te li porto. >>
<< C'è qualcuno che merita più di me forse? Sbaglio o hai fatto sempre affari con me. >> inizio ad irritarmi.
<< si. Non ti tradirei mai, ma quando sono venuto il mese scorso tu hai detto che non era periodo. Che dovevo fare? a me serviva. >>
<< Chi è? >>pronuncio con aria fredda. nessuna risposta.
<< Dimmi chi cazzo è che mi ruba il lavoro >> Urlo incazzata.
Ryan stringe il suo braccio e lui urla dal dolore.
<< é Justin. é Justin >> pronuncia quel nome come se stesse implorando Ryan a lasciarlo.
<< Qualcuno mi può dire che cazzo è questo tizio? >> stringo i pugni.
<< Lo so io >> dice Ryan ,quasi con aria malinconica.
<< Siamo cresciuti insieme. >>

 -------------------------------------------------------------- scusate se è corto il primo capitolo, ma aggiungerò il resto nel secondo, che sarà decisamente più lungo. :)
  
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