k y o u t a k u
Kiss
Caramelle.
Caramelle
ovunque.
Takuto
ne ingurgitò un’altra (Kyousuke era arrivato a
contare fino a diciannove, poi aveva lasciato perdere)
e arricciò il naso, tornando poi con la testa china sui libri.
-… Senpai, tutte queste caramelle ti fanno male.- gli rese noto il più piccolo, poggiando la guancia sul palmo
della mano. L’altro replicò con un mugolio ed un “ma sono buone” basso, facendo
per prenderne un’altra.
Kyousuke gli schiaffeggiò piano la mano –No senpai.-
-Ma—
-No.-
Shindou
arricciò il naso e sbuffò. Guardò il più piccolo, increspando le labbra in un piccolo sorriso –Allora un bacio.- pretese.
E Kyousuke acconsentì.
Perché
assolutamente non voleva che Takuto avesse
un’indigestione.
Yo, wanna go out?
Shindou
non prendeva molto spesso l’iniziativa. In realtà questo lo pensava solo lui, e
di conseguenza aveva deciso di darsi da fare e cercare di fare
il senpai.
Ma
chiamare Kyousuke a casa si era rivelata la cosa più
imbarazzante della sua vita.
Aveva
risposto prima la madre, che aveva capito male e gli
aveva passato Yuuichi, che aveva riso e gli aveva
infine passato suo fratello.
-Senpai.-
aveva salutato quello, appena sorpreso –Che succede?- domandò, incuriosito.
Takuto
era rimasto in silenzio, tremendamente in imbarazzo.
-… Usciamo,
domani, vero?- aveva proposto Kyousuke, sentendolo in
difficoltà.
-Si
certo.- aveva risposto Takuto, attaccando
immediatamente dopo, rosso di vergogna.
… A fanculo l’iniziativa.
Offenbach is quite better
Capitava
che Kirino li invitasse entrambi ad unirsi a lui e
gli altri quando uscivano per andare a ballare in qualche discoteca e a passare
una serata tutta insieme.
Takuto
non amava particolarmente quel tipo di ballo, e declinava
spesso. Kyousuke, per rimanere con lui declinava a sua volta, e così si ritrovavano a casa del più
grande, da soli. E da soli stavano bene anche se
guardavano la televisione. O giocavano alla play. O si baciavano. A Kyousuke piaceva quando si baciavano. E a Kyousuke piaceva anche quando Takuto
gli chiedeva di ballare il valzer, che riteneva più elegante, anche se nessuno
dei due era capace di farlo.
Un respiro
Quando
Kyousuke lo abbracciava di spalle, circondandogli la
vita con le mani e affondando il viso nell’incavo della sua spalla, Takuto poteva sentire il suo respiro caldo contro la pelle.
Era rilassante, percepire il petto del più piccolo alzarsi ed abbassarsi contro
la sua schiena, ed il suo naso sfiorargli il collo. La
stretta era piacevole, e Takuto si
sentiva perfettamente al suo posto, così.
Kyousuke
ogni tanto spostava il viso e lo affondava tra i suoi capelli, e sorrideva, e Takuto sentiva le sue labbra sulla nuca.
Rimanevano
semplicemente così, in silenzio, fino a che uno dei due non decideva di baciare
l’altro.
Nel tempo
di un respiro.
Tolerably brave
Takuto
allungò la mano e prese il diploma. Si voltò verso i
genitori seduti sotto al palco e si dilungò in un
piccolo inchino.
L’applauso
fu scrosciante.
Kyousuke
se ne stava fermo, e non smise di seguire il senpai con lo sguardo, chiedendosi se, durante il liceo, si
sarebbe mai ricordato di lui. Di quello che l’aveva guardato in silenzio per
due anni, e che aveva trovato in lui più di un semplice compagno di squadra.
Kyousuke
aveva deciso che sarebbe stato abbastanza forte da rimanere anche dopo la
cerimonia, per salutarlo un’ultima volta.
Guardò Shindou, in mezzo ad un altro applauso.
Poi si
alzò, e se ne andò.
Allarme
Era solo
colpa di Masaki.
Si,
perché, per qualche strano motivo, non faceva altro che starsene appiccicato a Kyousuke.
Fino al giorno prima se ne era stato con Ranmaru,
ed ora, di colpo, proprio il giorno in cui Takuto
aveva preso la cruciale decisione di dichiararsi, non faceva che rimanere
incollato all’attaccante come una cozza sullo scoglio.
Era
inconcepibile.
Takuto,
oltretutto, se ne stava all’angolino a fissarli
ansioso, aspettando il momento in cui il numero quindici se ne sarebbe andato
via.
Aoi
socchiuse gli occhi, sprizzando scintille: non lo avrebbe permesso.
Così ci
pensò lei stessa a togliere di mezzo l’intruso. I serpenti, in fondo, con Masaki funzionavano sempre.
Kind or not (when
you cannot help it)
Non era corretto nei confronti dei loro compagni, pensava Takuto.
Loro
erano in campo, a fomentare la propria voglia di vincere contro gli avversari e
lui non era con loro.
Si sentiva
in colpa, sul serio, ma per quanto sbagliato, non poteva farne a meno.
Come ex
capitano avrebbe dovuto essere lì assieme alla squadra, e sostenerli, e
fomentare anche la propria, di voglia di vincere.
Non che
non l’avesse, certo.
Ma
non poteva fare a meno di cedere, quando Kyousuke lo
trascinava silenzioso negli spogliatoi, per nascondersi da tutti e concedersi
di baciarlo, lì contro il muro dello spogliatoio vuoto, durante la pausa tra
primo e secondo tempo.
Un’altra ancora
Alcuni
ricordavano Takuto per le sue lacrime. Le lacrime che aveva versato per la squadra, per la vittoria o per
la sconfitta o per la rabbia. Se le ricordavano una ad una, e c’era chi lo prendeva scherzosamente in giro, chi lo
ammirava, chi lo trovava infantile.
Kyousuke, quel giorno che passarono
insieme a passeggiare per la città a ridere come due cretini, si chiese se
qualcuno avesse mai udito la sua risata spontanea, così incredibilmente bella,
a parte lui. Se qualcuno ricordasse quella oltre alle sue lacrime.
E
sperò di no, perché gli piaceva pensare di esser l’unico.
Takuto,
di fianco a lui, lo guardò.
E
risero ancora.
*
BUON KYOUTAKU DAY
A TUTTI!
Ho scritto queste
otto drabble (tutte di 109 parole esatte awn <3
OTP) per festeggiare questa giornata, il KyouTaku day
sdkjgndjsfklbdsjl sono troppo contenta *7*
L’anno
scorso su questo fandom c’erano solo due fanfiction su questa pair. Invece
adesso, ogni tanto sbuca una KyouTaku, e questo mi
rende davvero felice, sono contenta che questa pair venga apprezzata ;u;
Che
dire sulle drabble. Mi sono basata su alcune canzoni, per scriverle. Sono solo
degli slice of life, nulla di più, ma era da tanto
che non scrivevo sulla mia prima OTP del GO, e sono felice di averlo fatto <3 Ma le note piene di smielosi feels KyouTaku le troverete il
prossimo mese MUAHAHAHAHAH--
Per
quanto riguarda i titoli, sono una figa e tutte le
iniziali, assieme, formano la parola “KyouTaku” ghghgh (infatti per trovarli sono
diventata scema. Ringrazio con tutto il cuore
Offenbach
era un compositore, comunque (?) *lo ignorava fino a
che non gliel’ha detto
Spero che
queste drabble vi siano piaciute <3
Di nuovo buon
KyouTaku day a tutti *AAA* *saltella contenta*
Alla
prossima <3
Greta.