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Autore: CandyJuls    11/09/2013    1 recensioni
Mia prima One-shot di Naruto dedicata alla coppia SasukexSuigetsuko (SuigetsuFem!)
-Cos'è questa storia del non rispondermi ai messaggi?- domandò secco qualcuno alle sue spalle.
Brividi percorsero la schiena della giovane, evidentemente colta di sorpresa. Si voltò, trovandosi davanti lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Deidara, Sasuke Uchiha, Suigetsu | Coppie: Sasuke/Suigetsu
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Il profumo di pesca del bagnoschiuma le andò fino al naso, dandole un senso di rilassamento completo sia al corpo che alla mente.
Sdraiata nella vasca di casa, Suigetsuko giocava con la schiuma portandosela sulla mano e, come se fosse la protagonista del film disney 'La Sirenetta', soffiò spargendo i residui del prodotto ovunque puntasse. La parte migliore della giornata, dopo essersi allenata con le varie spade da collezione tenute gelosamente appese alla parete della stanza apposita, era sicuramente l’ora del bagno.
Improvvisamente s'immerse completamente, lasciandosi coprire interamente dall'acqua e dalla schiuma. Gli occhi violacei ben aperti ad osservare quell'ammasso bianco al profumo di pesca, sembravano essere nuvole. 
Stare a contatto con l'acqua era la sua passione più sfrenata, non ne poteva fare a meno, ogni giorno arrivava anche a farne sette di bagni, tanto da avere la pelle liscissima da far invidia alle sue compagne di classe.
Ma non era l'unica particolarità a renderla detestabile. Lei poteva contare sulla presenza di Lui.
Il suo migliore amico era anche il ragazzo più ambito dal genere femminile della Konoha Gakuen. Pelle pallida, occhi intensamente neri e lucidi, capelli mori dai riflessi bluastri e un carattere intrattabile. Una vera sofferenza per una ragazza scherzosa e sempre con la battuta pronta avere come amico uno del genere. Forse era proprio questo il bello, erano diversi caratterialmente eppure si capivano al volo, l'uno leggeva nell'anima dell'altra senza problemi senza essere legati dal sangue.
 
Uscì dall'acqua con gesti rapidi, respirava affannosamente, seppur fosse una campionessa nell'apnea. Si guardò un attimo attorno, disorientata, poi la sensazione passò in pochi istanti. Si alzò, prese un asciugamano avvolgendoselo intorno al corpo latteo ed andò nella camera di fronte al bagno.
Spalancò le ante dell'armadio ispezionando ogni vestito per esser sicura di scegliere bene, non avrebbe sbagliato questa volta, mai più.
Ne tirò fuori sei, iniziando a provarseli uno dopo l'altro ma non la convisero per niente. Provò persino un abito a fiorellini che ricordavano quelli che indossavano le vecchie signore ma niente, con uno sbuffo li lanciò tutti nel cassonetto del 'Non servite a un bel niente'.
 
-E ora cosa indosso? Non riuscirò a far colpo con questi straccetti della nonna..- pensò tra sé e sé buttandosi di schiena sul letto morbido. Venne raggiunta da una palla di pelo nera, Neko, un gattino trovato davanti alla porta di casa il primo giorno del suo trasferimento. Gli carezzò la schiena, ricevendo in cambio delle fusa di gradimento
 
-Dev'essere bello essere un gatto: coccole gratis, chiedi il cibo a qualcuno miagolando, giri dappertutto senza vestiti. Un sogno per chi non ha niente da mettersi.- si rivolse all'animale domestico, ben consapevole di non ricevere altra risposta se non un miagolio.
 
Non appena calò il silenzio nella stanza, il suo cellulare le fece notare l'arrivo di un messaggio, fortunatamente era appoggiato vicino al letto sul comodino, perciò le bastò allungare un braccio per prenderlo.
03-3451-5697.
Sapeva benissimo di chi si trattasse, per questo non lo lesse nemmeno ma chiuse la notifica riponendolo al posto di prima. Quell'improvvisata la fece ritornare alla questione dell'abito, ma nel farlo l'occhio le cadde su un triangolo viola che spuntava da sotto gli altri vestiti. Lo prese senza esitazione, ebbe una reazione a catena. I suoi occhi si sgranarono e nella mente passarono varie immagini di quella tremenda giornata.
 
Mi dispiace..
 
Dieci lettere, quattro sillabe, due parole, un cuore spezzato.

Chinò il capo, stringendo lievemente la stroffa tra le mani simile ai suoi occhi, ora malinconici.
Si tolse l'asciugamano, il vestito l'aveva trovato, accompagnato da delle scarpe con il tacco bianche e poi tornò di nuovo in bagno per mettersi quel cenno di mascara, solo per scurire quella ciglia candide. Era pronta per uscire, puntualmente il cellulare l'avvisò di un altro messaggio, fu sollevata dal non vedere il numero precedente e lo lesse:
 
«C'ho messo un secolo a trovare casa tua ma sono arrivato!»
 
La ragazza, una volta salutato il gatto, uscì di casa assicurandosi di aver spento e chiuso bene la casa. Un ragazzo dai capelli lunghi biondi poggiato alla propria moto venne raggiunto in poco tempo da Suigetsuko, accolto da un suo piccolo sorriso.


-Wow, come sei bella- commentò passando i suoi occhi azzurri lungo il corpo snello e sinuoso della giovane.
 
-Grazie, anche tu non stai per niente male. Mi piace molto la tua maglietta- indicò con l'indice la maglietta del ragazzo: toltalmente nera con la scritta 'I Love Art' rossa.
 
Non aggiunsero altro, entrambi salirono sulla moto del biondo sfrecciando verso il centro città.
Mentre passeggiavano per le vie, venivano guardati dalle altre persone con sorpresa, quasi li conoscessero. Deidara e Suigetsuko, chi se l'aspettava? Di certo non lei. Si erano conosciuti al corso extra-scolastico di arte, lui era l'insegnante e rimase fulminato quando vide l'albina entrare nella sua classe. Iniziarono a frequentarsi portandosi sempre accanto degli amici comuni e quella era la prima volta che uscivano insieme da soli. Non avevano programmato niente di originale né di romantico ma soltanto una passeggiata, e magari un gelato lungo la strada.
 
Sarebbe stata piacevole la serata se solo non si parlasse solamente di arte. Il biondo non aveva smesso neanche un momento di elencarle ogni opera e ogni monumento che gli piacesse, per non parlare dei viaggi che intraprese proprio vederle con i propri occhi.
Una vera tortura, Suigetsuko ascoltava qualche parola di tanto in tanto limitandosi ad annuire, anche se in realtà avrebbe tanto voluto sbattere la testa contro qualche palo o vetrina pur di far finire quella sorta di lezione di Storia dell'Arte.
 
Deidara si fermò quando notò l'altra massaggiarsi le tempie con l'indice e il medio -Ti senti bene?-

-Non tanto, è da stamattina che ho un po' di mal di testa..- mugolò continuando col movimento circolatorio -Mi dispiace interrompere così presto la serata ma.. potresti riaccompagnarmi a casa?-
 
L'appuntamento era durato soltanto mezz'ora facendo suscitare nel ragazzo qualche dubbio o qualche sbaglio che avesse compiuto durante l'uscita. Riaccompagnò Suigetsuko senza problemi, fortunatamente non avevano trovato molto traffico lungo la strada del ritorno. Si salutarono con un solo cenno di mano e, quando Deidara se ne andò dal viale, lei camminò verso la porta d'ingesso.

-Cos'è questa storia del non rispondermi ai messaggi?- domandò secco qualcuno alle sue spalle.

Brividi percorsero la schiena della giovane, evidentemente colta di sorpresa. Si voltò, trovandosi davanti Lui.


L'amico che sapeva leggerle l'anima.
L'amico su cui poteva sempre contare.
L'amico conosciuto tra i banchi di scuola.
L'amico a cui si dichiarò, mandando tutto in frantumi.
 
-Cosa ci fai qui, Sasuke?- ribatté, cercando di celare i propri sentimenti.
 
L'Uchiha soffocò una risata tirando le labbra in un ghigno divertito, suscitando nervoso nella ragazza, si stava prendendo gioco di lei.
Avvicinò la sigaretta, tenuta tra l'indice e il pollice della mano pallida destra, alle labbra aspirando il sapore amaro della nicotina. Poi tornò nella posizione iniziale: braccio che teneva la sigaretta teso, l'altra mano nascosta nella tasca dei jeans neri senza tralasciare uno sguardo severo rivolto alla Hozuki.
 
-Volevo vedere come ti eri conciata per l'artista- soffiò fuori dalle labbra candide il fumo, sottolineando con tono sprezzante il nomignolo -Non posso fare a meno di notare che hai scelto quel  vestito-
 
Si sorprese, una sorpresa piacevole -Te lo ricordi..- sussurrò impercettibilmente, ma al moro certo non sfuggirono quelle parole né tanto meno il suo linguaggio del corpo eloquente con gli occhi violacei sgranati con un misero movimento di ciglia.
 
Buttò la sigaretta per terra spegnendola con un piede coperto dall'anfibio -Come diavolo faccio a non ricordarmelo, sarei proprio un idiota se me lo scordassi- commentò aspramente prima di accorciare la distanza tra loro -Sprecare un simile vestito per un'occasione di poco conto-
 
Suigetsuko non poté nuovamente credere a quelle parole, questa volta fu lei a soffocare una risata divertita mista al sconcertato, era lui che non l'aveva ricambiata quando si fece avanti in quella gita di classe in Australia; si era messa tutta in tiro, discorso provato e riprovato diverse volte allo specchio della camera, arrivò anche a baciarlo per poi ricevere soltanto un 'Mi dispiace'.
 
-Anche quella volta ho sprecato questo vestito- rispose tagliente più di qualsiasi spada.
 
-Ma non mi hai aspettato- tagliò corto, Sasuke, compiendo qualche altro passo inchiodandola con le spalle alla porta di casa.  
 
Il cuore galoppò nel petto dell'albina, mentre gli occhi si persero in quelli color petrolio. Non furono così vicini da quella volta che si dichiarò. Cercò d'imporsi uno sguardo duro e irremovibile -Sono stanca di stare ai tuoi tempi, devo sempre aspettarti, idiota-
 
Quella vicinanza la stava confondendo, come se avesse ingerito i più forti drink tutti in una volta. Sembrava non essere ascoltata perciò iniziò a muovere le mani cercando di levarselo di torno -Che diavolo fai!? Togliti di mezzo e lasciami entrare in casa, non voglio più vederti qui!-
 
Gli diede ripetutamente degli schiaffi sul petto ma il moro fu più rapido nel bloccarle i polsi e in un istante poggiò le labbra su quelle dell'albina.
La testa completamente andata per i fatti suoi, gli occhi quasi fuori dalle orbite per il gesto inaspettato, le mani prima tese, molleggiarono in alto per via della presa sicura del ragazzo.
Sasuke, ben conscio che non avrebbe corso il pericolo di essere preso nuovamente a schiaffi, fece scendere le mani dai polsi verso i fianchi femminili mentre lei le poggiò sulle spalle coperte da una maglietta nera stringendola appena fra le dita, finalmente pronta a ricambiare il bacio.
 
Avevano passato troppi momenti indimenticabili e intensi per poter essere cancellati. La separazione tra Mikoto e Fugaku; la scomparsa improvvisa di Mangetsu, unico fratello della ragazza; le serate passate seduti sul tetto sotto la finestra della camera di lui; gli scherzi tra loro, le risate, i pianti, le bevute al pub e il ritorno a casa di Suigetsuko in spalle all'Uchiha quando era sbronza marcia.
Tutti questi ricordi racchiusi in due persone.
 
Questione di secondi, si separarono guardandosi intensamente negli occhi, era sparita tutta la tensione e tutta l'arrabbiatura, ora c'era soltanto amore in quegli sguardi che si scambiavano.
   
 
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