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Autore: Honest    11/09/2013    4 recensioni
"Girare per il suo appartamento con indosso l'abito da sposa era stato piuttosto patetico e la cosa era andata avanti per settimane, quando d'un tratto si era resa conto che non era più sola.
- Ho ordinato cibo cinese. - la informò Trent, aprendo la porta con le chiavi trovate sotto lo zerbino.
."
[Trent/Courtney]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Trent | Coppie: Duncan/Courtney
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
- Questa storia fa parte della serie 'ABC, That's How Easy Love Can Be'
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Titolo - Logorio  ~
Autrice - Honest
Genere - Romantico, Malinconico, Fluff
Personaggi - Courtney, Duncan (accenni), Trent
Pairing - Duncan/Courtney (marginale), Trent/Courtney
Rating -  Verde
Avvertimenti - Het, Crack Pairing
Notes - Non so se a questo punto è una buona idea mettermi a pubblicare una storia così, ma spero davvero che apprezziate lo sforzo. Stavo spulciando fra le mie storie incompiute ed ho trovato questa piccola shot. Non so, ho solo pensato che questi due mi mancano moltissimo ed ho deciso di scriverci su qualcosa ..
Buona Lettura, Honest




~ Logorio

 

Courtney accarezzò per quella che sarebbe di certo stata l'ultima volta il morbido tessuto bianco dell'abito, preparandosi ad abbandonarlo. 
La gonna ampia e lo strascico toccavano terra con un gioco di delicate ombre. In un impulso dettato dall'istinto afferrò con rabbia una parte della stoffa laterale, e la tirò a tal punto da far cadere il manichino a terra. 
Il rumore si propagò per tutto il magazzino, e la ragazza irritata si impose di non piangere, arrendendosi infine alle calde lacrime, che ormai le pulivano il volto ogni qualvolta si trovava a ripensare agli eventi che l'avevano costretta ad essere lì. L'immagine annebbiata e distorta di Duncan con uno smoking scuro era stata allettante, fino a che non lo aveva visto scappare dalla chiesa senza esitazioni. Una fuga vera e propria, tanto umiliante da essere ricordata per sempre, stampata nelle menti dei suoi familiari, dei suoi amici e soprattutto nella sua. In tutta la sua vita non era mai stata così in imbarazzo, il velo che le copriva il viso aveva nascosto la sua espressione di dolore, mentre vedeva il suo futuro marito abbandonarla all'altare. Per giorni non si era sentita all'altezza, aveva cercato una motivazione, un colpevole o qualcosa che spiegasse quel gesto ma niente le aveva dato consolazione. Girare per il suo appartamento con indosso l'abito da sposa era stato piuttosto patetico e la cosa era andata avanti per settimane, quando d'un tratto si era resa conto che non era più sola.
- Ho ordinato cibo cinese. - la informò Trent, aprendo la porta con le chiavi trovate sotto lo zerbino.
Era carico di scatole, colme di ravioli al vapore e riso alla cantonese. 
Ormai la loro cena del venerdì era diventata consuetudine, dal momento in cui si erano incontrati per caso in una vecchia libreria. Lui alla ricerca di una biografia, lei di un libro di auto aiuto per zitelle e di un cappotto che coprisse meglio il suo abito. Qualche chiacchiera era stata sufficiente per riportare a galla un'intesa che di certo non sapevano di avere.
- Sono qui. - gridò la ragazza nella stanza accanto. 
Era raggomitolata sul letto con indosso il proprio vestito da sposa stropicciato e pieno di briciole di biscotti mangiucchiati, quello che un tempo era stato un capo d'alta sartoria cominciava a mostrare un certo logorio. Lo stesso logorio che la sua indossatrice sentiva nel profondo del petto.
Il ragazzo l'aveva guardata per nulla stupito e le aveva consegnato una delle piccole scatole. Courtney l'aveva aperta, estraendone un biscotto della fortuna e frantumandolo con foga ed irruenza.
- Si devono rompere alla fine. - aveva protestato lui, togliendole il biscotto di mano.
- Se fossero per la fine, si chiamerebbero dessert. - disse la ragazza, allungandosi per riprenderselo.
- I biscotti sono dei dessert. - 
Quell'ultima affermazione aveva galleggiato nell'aria, interrotta dalla presa ferrea di lei, che finalmente aveva potuto agguantare il suo dessert o il suo dopo pasto. Finì di aprirlo con un colpo solo e lesse ad alta voce :
- Troverai la gioia in un nuovo amore. -
Un attimo di silenzio e scoppiò in una fragorosa risata.
- Evidentemente avevano finito le frasi riguardo il matrimonio. "Tuo marito ti lascerà all'altare". - commentò di seguito, gettando il biglietto sul pavimento di legno.
Trent lo raccolse e lo accartocciò, appoggiandolo accanto al comodino. Poi le mise una mano sulla spalla, sopra la spallina bianca del vestito e le sorrise. 
- Forse il biscotto ha ragione. I dolci non mentono mai. - disse, sporgendosi verso di lei per accarezzarle una guancia.
E d'improvviso il buco nel cuore della ragazza aveva iniziato a rattopparsi, il logorio stava sparendo e qualcosa di nuovo sorgeva dalle vecchie ceneri.
Courtney si sporse verso di lui e lo baciò, per la prima volta dopo settimane baciava qualcuno che non aveva mai baciato prima. Quel bacio sapeva di casa, di promesse, di speranze. Aveva il gusto di un vero nuovo inizio. 
Quella notte si tolse l'abito da sposa, lasciandolo cadere a terra in un cumulo di stoffa candida, e la sua pelle bruciò sotto il tocco di qualcun altro. 
Il giorno dopo seppe che era giunto il momento di restituire il suo abito. 

 
   
 
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