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Autore: Jessica Fletcher    11/09/2013    1 recensioni
Il bambino che Natalia attende sta per nascere....credete però che andrà tutto liscio?
Penso proprio di no
Nuova storia della serie Ryan e Natalia, naturalmente molto molto drammatica
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ryan Wolfe
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Ryan e Natalia'
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stella e stellina

Cap. 3 - Stella e stellina



Natalia se ne stava stesa sul letto, lo schienale appena rialzato, lo sguardo perso nel vuoto e una flebo attaccata al braccio.

"Ciao" le disse suo marito entrando nella stanza, poi, senza aggiungere altro,  si avvicinò, la strinse in un forte abbraccio e le posò un bacio fra i capelli.

"Ciao" rispose lei con aria quasi assente, ma contraccambiò l'abbraccio aggrappandosi a Ryan come una naufraga in cerca di salvezza.  Rimasero così, stretti, allacciati per alcuni minuti, e fu la donna la prima a sciogliersi per guardare suo marito dritto negli occhi e chiedergli  "Lo hai visto?"  alludendo al bambino;

"Si....è  bellissimo, perfetto, solo un po' troppo piccolo. Una bellissima, splendida, minuscola creatura addormentata"

Una bellissima creatura, splendidamente addormentata, che forse non si sveglierà mai, che forse non mi vedrà mai...che non saprà mai che io sono il suo papà...

"Voglio vederlo"

"Non so se puoi alzarti, Nat. Hai ancora la flebo attaccata"

"Oh...questa sta finendo...dovrebbero essere le quattro del pomeriggio, ormai....Oddio! Le quattro! Olivia...bisogna andare a prenderla a scuola! Ryan!"

"Sssh, Nat, stai tranquilla; è tutto a posto. Ho chiamato tua sorella, ha detto che ci pensa lei. Le ho detto di portarla a casa sua e di aspettarmi lì"

Natalia sospirò, parzialmente sollevata, almeno la loro figlia era, seppur momentaneamente, a posto. Ora però bisognava pensare al bambino.

Nel frattempo, la flebo era finita e l'infermiera che l'aveva tolta le aveva assicurato che almeno per un po' l'avrebbero lasciata riposare e che poteva andare a vedere suo figlio, alla nursery, muovendosi almeno inizialmente con la sedia a rotelle, nelle sue condizioni era meglio aspettare un po' prima di cominciare a camminare.

"Non credo proprio che ce la farei a camminare" aveva risposto lei sentendosi tutta indolenzita e con un gran male al basso ventre.

Ryan l'aveva scortata fino alla nursery ed era rimasto fuori a guardare dal vetro mentre la puericultrice l'aveva accompagnata presso la culla; le avevano dato il permesso di prendere il piccolo in braccio per qualche minuto e lei lo aveva cullato e coccolato. Sentiva le lacrime bagnarle il viso, mentre guardava e dondolava dolcemente la sua creatura;

"Sei bellissimo, gli ripeteva, sei bellissimo...piccolo mio...tieni duro, non te ne andare. Ti abbiamo desiderato così tanto, così tanto....svegliati, bambino mio....svegliati. Sono la tua mamma, la tua mamma...."

Ryan, la fronte appoggiata al vetro, guardava sua moglie e il loro figliolo con le lacrime agli occhi. All'improvviso sentì una voce dietro a se.

"Papi!" Olivia lo stava chiamando fondo del corridoio, lui si voltò, fu la questione di un secondo e la bimba era lì fra le sue braccia.

"Ha voluto venire qui a tutti i costi" cercò di spiegare Anjia, la sorella di Natalia, che l'aveva accompagnata "ho provato a distrarla, a chiederle se voleva andare al cinema o al parco, ma lei continuava a dire che voleva venire qui e vedere il suo fratellino, che si sentiva che c'era qualcosa che non andava e voleva la sua mamma e il suo papi. È la bimba più testarda che io conosca, è proprio tua figlia, Ryan !"

"È anche figlia di tua sorella, se è per questo" rispose lui abbastanza seccato; poi, più dolcemente rivolgendosi a Olivia "patatina, perché non hai voluto rimanere con la zia?"

"Perché voglio vedere il mio fratellino. Dov'è?"

"Nella nursery ma......vedi, piccolina, il tuo fratellino è come addormentato, non può vederti né sentirti e non so se si sveglierà mai"

"Non è vero che non può sentirmi, anche se dorme sono sicura che lui può sentirmi, se gli parlo, come mi sentiva quando era nella pancia della mamma! Voglio dargli il benvenuto, dirgli che io lo aspetto, che voglio che si svegli al più presto per giocare con lui. Dov'è il mio fratellino, papi?"

"È qui" rispose Ryan in un sussurro, "guarda" ....e, presa la bimba in braccio, la sollevò affinché potesse vedere meglio all'interno della nursery "lo vedi il tuo fratellino in braccio alla tua mamma?"

La bimba riconobbe subito Natalia, la quale, vista sua figlia, chiese qualcosa all'infermiera che rispose con un cenno affermativo del capo.

Subito dopo, non appena ebbero riadagiato il piccolo nella culla termica, si voltarono verso la vetrata e fecero cenno a Olivia di entrare.

La bimba si avvicinò , guardò bene il suo fratellino e, appoggiando la mano sul vetro della culla, incominciò a cantare a bassa voce:

Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are.
Up above the world so high,
Like a diamond in the sky.
Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are

E accadde il miracolo; il bambino si mosse, cercò di avvicinare la manina a quella della sorella e spalancò due grandi occhioni che sembravano ancora più grandi in quel viso così piccolo e che erano di un bel colore verde scuro, proprio come quelli di suo padre.

"Oddio, Natalia era incredula e si era portata le mani alla bocca per lo stupore "si è svegliato! Si sta muovendo, il mio piccolo.....oddio! Infermiera, la prego, vada a chiamare un medico e....se non le dispiace, dica, per favore a mio marito che il nostro bambino si è svegliato. Lo hai fatto tu il miracolo, Olivia. Sei stata tu che hai portato tuo fratello da noi" e,così dicendo, abbracciò sua figlia e la strinse forte.

"Vedi, mamma" disse con semplicità Olivia "gli ho cantato la canzoncina perché lui sapesse  che lo stavo aspettando. Julian lo ha capito e ha voluto venire qui da me, qui da noi".

Dopo le consuete visite i medici si dichiararono più che ottimisti, Julian si sarebbe ripreso senza problemi e avrebbe di sicuro condotto una vita normale. Non appena il suo fisico sarebbe stato abbastanza forte da potere vivere fuori dell'incubatrice, i suoi genitori e sua sorella avrebbero potuto portarselo a casa.

"Sei la mia stella" ebbe a dire un commosso e orgoglioso Ryan alla sua figlia maggiore, quello stesso pomeriggio, più tardi mentre rientravano verso a casa, "la mia stella!" disse ancora stampandole un bel bacio in fronte;

"Papi...." chiese la piccola "ma se io sono la tua stella, Julian che cos'è?"

"Oh, beh, lui è .....la mia stellina!" e entrambi scoppiarono a ridere.

Certe volte la logica e la magia dei bambini a volte è difficilmente comprensibile da noi adulti ma non è detto per questo che sia necessariamente errata. Anzi tante volte i piccoli hanno una specie di dono magico che li aiuta a vedere al di là del consueto.

Questa volta è proprio finita prima però vi devo un paio di spiegazioni.

Quanto narrato in questo terzo capitolo si riferisce, con gli opportuni adattamenti, a una storia realmente accaduta qualche anno fa qui in Italia. Nella storia reale il fratellino più grande era solito cantare al piccolino la canzoncina "stella stellina, la notte si avvicina...." eccetera. Dovendolo adattare a una realtà americana ho dovuto cambiare il titolo e il testo della canzone (che esiste realmente e trovate il link alla fine del primo capitolo), ma ho recuperato il titolo per la mia fanfiction.

L'impaginazione del terzo capitolo è diversa da quella degli altri due perché ho  usato un programma diverso, avendolo scritto con lo smartphone, spero che non disturbi troppo e comunque scusatemi.

Originariamente questa avrebbe dovuto essere la mia ultima Wolvista, ma ho notato che la serie è piuttosto seguita e quindi penso che scriverà un'altra storia.....solo che quella che ho in mente sarà difficilissima da scrivere e quindi vi prego di pazientare ancora un po'....anche perché ho un paio di altre idee che mi frullano in testa.

Volevo chiedervi se vi piace il rapporto che ha Ryan con Olivia, nel tratteggiare Ryan padre mi sono un pochino ispirata al mio papà, quindi spero proprio che sia di vostro gradimento

Adesso vi saluto
Buona lettura

Love
Jessie


  
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