Di
canzoni e tatuaggi.
{Alla
Cate che sopporta
i miei scleri a qualsiasi ora della giornata.
Primo
capitolo:
Liam
James Payne era sempre stato un ragazzino timido ed
insicuro, l’unico momento in cui riusciva a mostrarsi per
quello che era e non
chiudersi a riccio era quando cantava.
Perché
Liam aveva sempre amato cantare, metteva tutto se
stesso nelle parole riuscendo a trasmettere il concetto chiave del
testo nel
cuore delle persone.
Fin
da piccolo i suoi genitori l’avevano aiutato in questa
passione e all’età di dodici anni era diventato
una specie di bambino prodigio
famoso in tutto il mondo. Aveva partecipato ad un talent show, era
stato
eliminato nella penultima puntata tra le lacrime e i singhiozzi, ma era
stato
notato subito da una famosa casa discografica che gli aveva proposto un
singolo, a cui presto era seguito un intero album.
Non
era sempre stato facile portare avanti una carriera del
genere e allo stesso tempo una normale vita da adolescente ma i suoi
genitori
gli erano sempre stati vicino e avevano cercato di tenerlo con i piedi
ben
piantati a terra.
La
fama non è tutto, gli ripetevano quando i soldi erano
iniziati ad aumentare.
La fama scompare, la famiglia no.
Più
passava il tempo, però, più tutta quella immagine
che il
mondo si era creato di lui lo faceva sentire in gabbia. Quando i
giornali
scrivevano di lui parlavano di un ragazzo che non poteva mai fare una
scelta
sbagliata, un ragazzo perfetto e semplice.
E
lui, ormai diciannovenne, le aveva provate tutte per
fargli cambiare idea, per mostrarsi come qualcun altro. Tutto inutile:
aveva
cambiato taglio di capelli e stile nel vestire ma ancora tutti si
rivolgevano a
lui come al ragazzo innocente e timido ancora alle prime armi.
Ne
aveva discusso più volte con Harry, l’unico suo
amico
della sua vita precedente - come spesso la definivano scherzando - che
non
l’aveva mai abbandonato, ed erano giunti alla conclusione che
forse la
soluzione era cambiare stile di vita con qualcosa di drastico.
Per
questo si trovava fuori da un negozio di tatuaggi nella
periferia di New York, l’insegna al neon
“Tommo’s tattoos” che non lo
convinceva granché, mangiandosi le unghie nervoso. Aveva un
cappellino e un
paio di occhiali a specchio per paura di farsi riconoscere e trovarsi
sommerso
da fan e paparazzi. Un’ulteriore cosa che odiava erano
proprio questi ultimi
che non lo volevano mai lasciare in pace un secondo, decisi a trovare
una
piccola imperfezione per poterlo distruggere davanti agli occhi di
tutti.
Prese
un respiro e poi si decise ad entrare, raggiunse il
bancone togliendosi il cappello e passando una mano tra i capelli
marroni
tirati su in una piccola cresta, si schiarì la voce cercando
di ottenere
l’attenzione di quello con una maglietta nera a maniche corte
che lasciava
intravedere tutti i tatuaggi che gli ricoprivano entrambe le braccia.
Fece
un colpo di tosse vedendolo chiudere svogliatamente la
rivista che stava leggendo e alzare lo sguardo su di lui, studiandolo
più volte
coi suoi occhi azzurri cerchiati da un filo di matita nera.
-
Vorrei farmi un tatuaggio.- iniziò arrossendo quando
quello gli scoppiò a ridere in faccia senza trattenersi.
-
Questo è un negozio di tatuaggi, bambino.- disse dopo
essersi calmato indicando i disegni che tappezzavano la parete, scosse
la testa
guardandolo un’ultima volta e poi si passò una
mano tra i capelli rossicci
sospirando. - Come siamo caduti in basso.-
-
Quindi, visto che è un negozio di tatuaggi, son qui per
farmi fare un tatuaggio.- replicò cercando di essere
ragionevole ottenendo solo
un’alzata di spalla e uno svogliato: - Sì, certo.
Come vuoi, bambino.-
Si
tolse gli occhiali deciso a farsi rispettare da quel
ragazzo che doveva avere due o tre anni più di lui ma si
bloccò voltandosi
verso la porta quando sentì lo scampanellio.
Sbatté
le palpebre quando si trovò davanti il ragazzo
più
bello che avesse mai visto: capelli neri con una frangia che gli
copriva la
fronte, braccia tatuate che lasciavano intravedere solamente qualche
spruzzo di
pelle color cappuccino e gli occhi fissi sullo schermo di un cellulare
che
teneva in una mano mentre l’altra era occupata con un
sacchetto di una
pasticceria.
-
Ohi, Malik!- lo richiamò il ragazzo al bancone facendo
sollevare lo sguardo a quello che aveva un paio di occhiali da vista
che
nascondevano due occhi nocciola.
Liam
fissò confuso quello che si era bloccato con la bocca
leggermente spalancata e inarcò un sopracciglio quando lo
sentì dire: - Porca
puttana.-
-
Il bambino vuole farsi truccare.- spiegò quello al bancone
facendo innervosire il castano che borbottò: - Non sono un
bambino.-
-
Louis!- esclamò il ragazzo con i capelli neri rivolgendo
al rossiccio un’occhiata eloquente indicando con un cenno
quello che non stava
capendo nulla del suo strano comportamento.
-
Malik, portami quelle robe. Ho bisogno di caffè.- si
lamentò solamente l’altro agitando le mani.
-
M-Mi.. dispiace per.. per qualsiasi cosa abbia detto il
mio amico.- borbottò quello che si era avvicinato lentamente
quasi studiando i
suoi passi.
-
Volevo solo un tatuaggio.- ribadì Liam incrociando le
braccia al petto per poi sbuffare e allargarle in un gesto quasi
disperato. -
Ma se non volete, pazienza. Andrò a cercare qualcun altro
che..-
-
No!- gridò il moro appoggiando una mano sulla sua spalla
per poi ritirarla velocemente. - No, va benissimo. Possiamo.. posso
farti tutti
i tatuaggi che vuoi.- continuò con un leggero rossore sulle
guance mentre
quello dietro il bancone sbuffava prendendo poi dal sacchetto il
bicchiere con
il caffè.
-
Vieni.. seguimi pure.. da questa parte..- sussurrò
indicando una porta per poi voltarsi verso l’amico e cercare
di fargli capire
di nuovo qualcosa che non riusciva ad afferrare.
Lo
fece accomodare nella piccola stanza e sedere sulla
poltrona reclinabile passando una mano tra i capelli nervoso.
-
Avevi..- si schiarì la voce muovendo le mani. - Avevi
già
pensato a qualcosa?- chiese mordendosi il labbro e giocando col
piercing con i
denti.
-
Forse..- mormorò tenendo lo sguardo basso. - Volevo solo
fare qualcosa che cambiasse l’opinione che la gente ha di
me.- confessò
intimidito.
-
Con un tatuaggio?- domandò curioso mentre Liam faceva
spallucce e aggiungeva: - è sempre un inizio.-
-
Sai che un tatuaggio resta per sempre sulla tua pelle?-
ribadì il moro mentre il castano s’innervosiva
sempre di più e borbottava: -
Certo che lo so, non sono un bambino.-
-
Nessuno dice che sei un bambino ma.. sei davvero sicuro?-
continuò ad insistere togliendosi gli occhiali per
massaggiarsi le palpebre.
-
Se non fossi stato sicuro non sarei venuto qui, ma sai
cosa?- ricominciò a parlare stringendo i pugni ed alzandosi.
- Se nessuno qui
dentro vuole farmi questo tatuaggio me ne vado. Non ho tempo da perdere
con
persone che si sentono tanto superiori solo perché son
coperte d’inchiostro e
metallo.- sputò fuori pensando a quello che
l’aveva accolto solo qualche minuto
prima.
-
Aspetta!- lo richiamò il ragazzo stringendogli un polso
quand’era già sulla soglia della porta. - Te lo
faccio. Ma tu devi dirmi cosa
vuoi.-
Liam
sospirò e sbottò: - Non lo so cosa voglio. Voglio
un
dannatissimo tatuaggio.-
-
Ma non posso farti un tatuaggio a caso, non saprei nemmeno
da dove partire.- mugugnò quello che si tolse gli occhiali e
li poggiò sul
mobile alle sue spalle. - Facciamo che torni un altro giorno e..-
-
No!- esclamò incrociando poi le braccia al petto. - Lo
voglio ora.-
Il
moro grugnì frustrato e strinse i capelli tra le dita: -
E allora devi darmi almeno un’idea, un abbozzo, qualcosa.
Devi dirmi qualsiasi
cosa. Non so nemmeno da dove iniziare. Non so nemmeno dove lo vuoi!-
-
Sul.. sul braccio.- propose dopo qualche minuto in cui
aveva osservato l’altro sull’orlo di una crisi
isterica. - E voglio una frase.-
-
Questo è già un passo avanti.- sospirò
passando una mano
sul viso. - Che frase vuoi? Una frase di una canzone? Una frase da
cioccolatino? Una frase da..-
-
Questa.- lo bloccò togliendo un foglio dalla tasca dei
jeans e passandoglielo.
-
Perché?- domandò curioso dopo averla letta
sollevando lo
sguardo su quello che mormorò: - Tu devi farmi un tatuaggio,
non chiedere
spiegazioni.-
-
E va bene.- alzò le braccia sorridendo. - Vuoi tenerlo
segreto, d’accordo.-
-
Già, e tu sei?- s’informò inarcando un
sopracciglio
confuso quando lo sentì ridacchiare e ribattere: - E se lo
volessi tenere
segreto il mio nome?-
-
Oh, io..- arrossì Liam giocando con la maglia, chiaramente
nervoso e in imbarazzo. - .. non sei obbligato a.. a rispondermi..
non.. non
importa..-
-
Zayn.- sussurrò sorridendo al ragazzo che aveva sollevato
immediatamente lo sguardo. - Il mio nome è Zayn.-
-
Zayn?- ripeté tutto concentrato a pronunciarlo
correttamente. - Ma sei di qui?- domandò ancora curioso
guardandolo armeggiare
con tutti gli strani strumenti.
-
Metà pakistano.- rispose facendo spallucce. - I miei
genitori si son
trasferiti in America
quand’erano piccoli. Sai, no? La terra dei grandi sogni e
delle grandi
speranze.- aggiunse muovendo una mano con un sorriso ironico.
-
Io non sono di qui.- confessò spinto da qualcosa che
assomigliava vagamente a fiducia verso un completo estraneo. - Sono
inglese,
vivo a Londra ma sono spesso via per il.. lavoro.- concluse tentando un
piccolo
sorriso.
-
Lavoro.- ripeté sempre più divertito il moro
scuotendo poi
la testa e prendendogli il braccio.
-
Una specie?- ipotizzò socchiudendo gli occhi e spostando
la testa di lato.
-
E quanti anni hai? Diciannove?-
-
Diciannove ad agosto.- rispose tranquillamente tenendo gli
occhi fissi su quello che stava muovendo il pennino sul suo braccio.
-
Io li ho già fatti, quindi son più grande di te.-
replicò
mostrandogli la lingua. - E ora zitto e lascia lavorare il vero genio.-
Liam
annuì e restò imbambolato tutto il tempo su quei
capelli neri che apparivano così morbidi solo a guardarli, e
fantasticò su
quanto sarebbe stato piacevole lasciarci scorrere sopra le mani.
Quando
Zayn concluse tutto gli rivolse un sorriso eccitato
staccandosi.
-
Allora, ti piace?- domandò quasi saltellando alzandosi
dallo sgabello e guardandolo tutto soddisfatto.
-
Oh, uhm..- Liam si guardò il braccio piegando poi le
labbra in un sorriso annuendo. - Sì, grazie mille.-
-
Ma non credo un solo tatuaggio farà cambiare
l’idea che
tutta quella gente ha di te.- mormorò il moro grattandosi il
collo tatuato in
imbarazzo quando l’altro lo fulminò con
un’occhiata.
-
E perché no?-
-
Perché.. sono.. sono gli occhi.- farfugliò
indicandoli con
un dito. - Hai due occhi dolci e quel che dicono gli occhi è
la verità.-
-
Che ne sai di quel che dicono i miei occhi?- chiese stando
sulla difensiva Liam mentre l’altro faceva spallucce
sussurrando: - Son
piuttosto bravo a leggere le persone.-
Liam
si morse le labbra e poi prese coraggio mormorando con
un filo di voce: - E cosa vedi in me?-
-
Cosa vedo in te?- ripeté Zayn vedendolo annuire insicuro.
- Vedo che stai cercando di mostrarti per qualcosa che non sei.-
-
Solo per un tatuag..- lo bloccò muovendo una mano e
continuò: - Stai cercando di evadere da una gabbia che
inizia ad andarti troppo
stretta, sei una persona sensibile che cerca continuamente
l’approvazione della
gente, hai una continua paura di deludere le persone che ti sono vicine
e..-
-
E?- insistette pendendo dalle sue labbra avvicinandosi
quasi al ragazzo coi capelli scuri.
-
E stai morendo dalla voglia di baciarmi.- rispose quello
riducendo ulteriormente le distanze, piegando le labbra in un sorriso
furbo.
-
Questo lo dicono i miei occhi?- domandò muovendosi verso
di lui.
-
I tuoi occhi che continuano a spostarsi sulla mia bocca
ogni secondo.- sussurrò Zayn accarezzando la guancia
dell’altro con le punta
delle dita.
-
È.. è per.. per quel coso.- borbottò
indicando il piccolo
anello di metallo che il moro strinse tra i denti.
-
Ora vuoi anche un piercing?- domandò divertito
accarezzandogli i capelli corti vicino all’orecchio. - O vuoi
semplicemente
assaggiarlo?-
-
A-Assaggiarlo?- chiese balbettando cercando di
indietreggiare inutilmente, essendo completamente intrappolato da
quegli occhi
chiari.
-
Vuoi provare?- ribadì avvicinandosi fino a ridurre le
distanze tra le loro labbra di un soffio.
-
Io.. devo.. devo andare, non..-
-
Devi andare?- ripeté quasi prendendolo in giro iniziando a
torturare il piercing con la lingua e con i denti, gli occhi fissi sul
castano
che deglutiva ed annuiva. - Peccato, chissà tra quanto ci
rivedremo.. magari
mai più.-
Liam
prese coraggio e appoggiò le mani sul viso del ragazzo
sfiorandogli le labbra sentendo l’attimo dopo il cellulare
vibrare nella tasca
dei pantaloni.
-
Merda.- si allontanò con uno scatto vedendo il nome di
Harry sul display. - Io.. devo.. devo scappare.. davvero.. ma.. ma ci
vedremo
presto e.. torno per saldare il conto un altro giorno e.. questo
è il numero
del mio agente.. non sto scappando senza pagare.. davvero..
tornerò e..-
-
Lo so, non preoccuparti.- lo rassicurò Zayn picchiettando
una mano sulla sua spalla ricevendo altre scuse e altre promesse.
Lo
osservò mentre dava tutti i recapiti al suo amico e poi
scappava fuori salendo su una jeep nera, si trascinò fino al
bancone con
un’espressione sognante.
-
Ho quasi baciato Liam Payne.- sussurrò toccandosi le
labbra. - Liam Payne ha quasi baciato me!- aggiunse più ad
alta voce scuotendo
poi per le spalle il ragazzo coi capelli rossicci che imprecava
cercando di
mangiare la sua brioche.
-
Louis! Ho quasi baciato Liam Payne!- gli gridò
nell’orecchio stringendolo poi in un abbraccio con un sorriso
enorme.
-
Oh, quindi è quello il tuo Liam?- domandò
annoiato
liberandosi e riprendendo in mano la rivista.
-
Dio, ho quasi baciato Liam Payne.- ripeté solamente il
moro lasciandosi cadere sullo sgabello. - Le sue labbra hanno sfiorato
le mie,
ti rendi conto?-
-
Il sogno di mille ragazzine e tu l’hai quasi realizzato,
pensa un po’.-
-
Tu non capisci.- agitò le mani non riuscendo a spiegarsi.
- E’ Liam Payne.-
Louis
sbuffò scuotendo la testa: - Ancora non capisco come
fa un ragazzo come te ad ascoltare un pivello come quello.-
-
Non è un pivello.- lo riprese puntandogli un dito contro.
- E poi è tanto dolce.- aggiunse muovendo le gambe nel vuoto
con un piccolo sorriso.
-
Sei coperto dalla testa ai piedi di tatuaggi e piercing e
vuoi la dolcezza.- ridacchiò appoggiando la rivista sul
bancone e guardandolo.
- Non sei normale, Malik.-
Zayn
scosse la testa appoggiando i gomiti sul bancone e
sospirò: - Dio, quel ragazzo è perfetto.-
Liam
era corso fuori dal negozio di tatuaggi ed era salito
sulla macchina scura che lo aspettava, si mise comodo sui sedili e
mugugnò di
dolore quando il ragazzo al suo fianco gli tirò una gomitata
abbastanza forte.
-
Allora? com’è andata?-
s’informò subito quello con due
occhi verdi che brillavano di curiosità.
Liam
fece spallucce cercando, inutilmente, di non pensare al
ragazzo pieno di tatuaggi che l’aveva quasi baciato. O che
lui aveva quasi
baciato, era più che sicuro che le sue labbra si sarebbero
posate su quelle del
moro se il riccio al suo fianco non avesse interrotto. Per quel motivo
decise
di non rispondere e rivolse la sua attenzione fuori dal finestrino
incrociando
anche le braccia al petto.
-
Oh, andiamo Li!- esclamò tirandogli il braccio per
ottenere una risposta. - E ora perché fai
l’offeso?-
-
Perché sì, non ho voglia di rispondere.- rispose
sollevando il mento e voltando completamente il busto per non doverlo
guardare.
-
Che scenate da diva.- borbottò il riccio sbuffando e
sistemandosi meglio contro il sedile.
-
Non so perché ti ho portato dietro in America e in questo
tour.- sbuffò voltandosi verso quello che gli
mostrò la lingua rispondendo: -
Perché sono il tuo migliore amico e ti tiro sempre fuori dai
guai.-
-
No, è diverso.- lo corresse muovendo un dito. - Tu mi
metti nei casini e poi, fortunatamente, mi tiri fuori.-
-
Vogliamo parlare di quella volta in cui ti sei ubriacato a
quella festa due giorni fa?-
Liam
annuì muovendo una mano: - Parliamo di quella festa,
dai. Chi ha iniziato a farmi bere?-
-
Colpevole.- ridacchiò Harry sollevando un braccio. - Ma io
non ti ho ordinato di limonarti quel tipo in mezzo a tutti costringendo
così la
stampa a riempire le pagine della tua vita mondana.-
-
Fortunatamente hai avuto il buonsenso di intervenire e non
farmi finire a letto con quello!- sbottò vedendo di sfuggita
il loro autista
ridacchiare e scuotere la testa insieme.
-
Tu sei sfuggito via dalla mia supervisione.- si difese il
riccio facendo spallucce. - Pensavo ti facesse bene una serata fuori a
divertirti e poi mi sono girato ed eri attaccato a quel tipo come un
polipo.-
concluse con una risatina ricordandosi la scena.
-
Forse perché ero ubriaco?!- ripeté con un tono di
voce
isterico. - E di quel bacio ricordo solo una cosa.. troppa lingua.-
fece una
smorfia rabbrividendo.
-
La cosa più divertente di questa strana avventura
è stata
vederti la mattina dopo cercare di spiegare che non hai alcuna
intenzione di
portare avanti una relazione.- aggiunse divertito Harry scoppiando poi
nella
sua risata roca.
-
La cosa più imbarazzante di tutta la mia vita.-
replicò
Liam coprendosi il viso con i palmi delle mani. - Pensava
già di girare il
mondo con me, era un pazzo esaltato.-
-
I fan sono tuoi.- borbottò il riccio sollevando le braccia
con un sorriso. - Sai cosa dicono dei fandom? Che rispecchiano il
cantante a
cui si dedicano così appassionatamente.- si rispose da solo
ridacchiando.
-
Quindi mi stai dando del pazzo esaltato?- domandò
socchiudendo gli occhi.
-
Io non ho detto nulla, tu sei giunto a quella
conclusione.- ribatté con un sorriso allontanandosi con uno
scatto quando
l’altro si lanciò su di lui tirandogli un pugno
sul braccio.
Angolo
Shine:
Heilà,
gente che non mi sopporta più in questo fandom :’)
Quest’idea
è nata parlando con mia sorella più piccola a
tavola e per colpa di Zayn che continua a pubblicare strani disegni su
twitter.
Nella
mia testa è lunga tipo sui cinque capitoli ma nello
scritto sono solo al secondo quiindi non so quando
aggiornerò. Di sicuro non
tra decenni o mesi, solo qualche settimana di tempo u.u
La
parte punk!Louis è tutta per la Gre :3 <3 (ma te lo
dovrai dividere con Harry, so che riuscirai a fare questo sforzo
:’) )
Questa
storia è così figa perché ha un
sottotitolo ed è “Punk!Louis
è il sesso che cammina” u.u
Le
altre mie storie (sono tutte ziam perché io scrivo
SOLO ziam)
-
Car wash & seguiti (in corso)
Zayn
Malik ha diciassette anni, si è appena trasferito da
Bradford
ad Houston per stare più vicino alla sede di lavoro di suo
padre.
Liam Payne ha vent'anni, ha sempre vissuto in Texas e cerca di
lasciarsi alle
spalle una delusione d'amore.
[Car wash; Teach me how to dream; So take me by the hand I’m bare boned
and crazy for
you; Dare to believe; You are my dream; I
belong with you, you belong with me; It’s
a
revolution (..)]
[Spin off: You are the will that makes me strong]
- Sex on the yacht (OS, completa)
Zayn,
Liam, Miami e lo yacht.
- You said I love like the stars above,
I’ll love you
‘till I die (OS, completa)
Liam
entra nel tag zerrie, Zayn cerca di fargli capire
che è l’unico per lui.
- If
I’m in love (OS, completa)
Il
compleanno di Liam e il regalo di Zayn.
- Le
parole che non ti ho detto
(long, completa)
Zayn
insegna nella scuola elementare di Bradford e
riceve biglietti anonimi alla fine del mese, Liam torna a casa da
Londra alla
fine del mese e scrive parti di poesie che fa recapitare alla scuola
che
frequenta suo fratello Matthew.
- Sex bracelets
(OS, completa)
Zayn
Malik e Liam Payne son sempre stati grandi amici, a dodici
anni le cose iniziano a cambiare e le loro strade si dividono. Al
compimento
del diciassettesimo compleanno le cose tra loro prendono una piega
inaspettata,
complici dei braccialetti di plastica che nascondono tanti significati.
E
come sempre potete seguirmi su Twitter e
su Tumblr.
Tutto
quel che avevo da dire credo di averlo detto.
Alla
prossima :3
Grazie
a tutte le fantastiche persone che mi son dietro dall’inizio,
a quelle che sono appena arrivate e a quelle che arriveranno. Vi voglio
bene
<3