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Autore: Michelle_Dayana    12/09/2013    2 recensioni
Klaroline-Delena
Elena conosce da piccola gli originali ma poi accade qualcosa che le farà credere che sono morti.
Quanti anni sono passati da allora? Può un ballo liberarti dalle tenebre nelle quali ti trovavi e ridarti la vita o resterai intrappolata nella prigione nella quale sei rinchiusa?
E soprattutto rivedrai il tuo grande amore?
Storia riscritta
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sono tre le volte che ho cercato di fuggire da questa prigione dorata che mi imprigiona dal resto del mondo.
Alla fine ho rinunciato e adesso mi trovo qui a partecipare a questi balli così banali senza avere la possibilità di avere un modo per oppormi.
Questo è il mio destino e io lo devo accettare, non sono più la ragazzina sconsiderata, sexy e divertente che ballava fino a sfinire.
Ma in fin dei conti gli anni venti sono finiti e io devo accettarlo.
Elena Anderson non esiste più dalla morte dei miei fratelli, Niklaus e Rebecca, per mano di loro padre.
Non erano i miei veri fratelli ma nel mio cuore io sentivo che lo erano, anche se nel nostro mondo si potrebbe pensare che il sangue è alla base di tutto tra di noi non è mai stato così.
 
Flashback
 
Mi hanno trovata quando avevo poco più di otto anni che giravo per i vicoli più pericolosi di New Orleans, persa, abbandonata e impaurita. Cercavo di non farmi notare dalla gente ma allo stesso tempo volevo essere salvata da qualcuno, volevo essere protetta da tutti coloro che mi circondavano e avevano quelli strani occhi neri e i denti sporgenti.
Avevo sentito parlare di demoni che si aggiravano nella notte per trovare le loro prede e succhiare loro il sangue ma io avevo i miei genitori che mi avrebbero sempre protetto e nessun mostro si sarebbe avvicinato a me.
L’innocenza di una bambina che ha dovuto crescere troppo presto dopo essere stata abbandonata dalle persone che amava e di cui si fidava, non volevo crederci, sarebbero tornati a prendermi prima che qualcuno mi succhiasse via il sangue. Se rimanevo seduta dove mi avevano lasciata non avrebbero faticato molto a trovarmi.
Nel frattempo il tempo passava e la notte era scesa, la strada si stava riempiendo sempre di più e di mamma e papà non si vedevano tracce, una parte di me sapeva che non sarebbero tornati credo, ma in quel momento cosa ne potevo sapere? Volevo solo essere al sicuro lontano da dove mi trovavo.
Mentre piangevo cercando di non farmi notare non mi accorsi di una mano che mi afferrava una spalla, mi girava e io mi trovavo davanti a un ragazzo che non poteva avere più di diciotto anni, era con un gruppo di amici ma non sembravano spaventosi come il resto della gente che vedevo intorno a me.
Ancora non sapevo che le apparenze ingannano
-Ti sei persa piccolina?-
-No, sto aspettando la mia mamma e il mio papà-
-E loro sanno che sei qui?-
-Si, certo che si-
Guardò i suoi amici e si mise a ridere, io non ci vedevo niente di così divertente. Quando smisero di ridere lui si inginocchio per riuscire a guardarmi negli occhi e con una voce che oggi definirei suadente mi disse
-Non urlare, io e i miei amici abbiamo sete e tu sei così fresca-
Io ero immobilizzata, volevo parlare ma una parte di me mi diceva che non potevo, che dovevo rimanere in silenzio.

Lui mi si avvicino al collo e poi mi morse,il dolore era insopportabile e io volevo urlare ma non potevo

Dovevo rimanere zitta

Gli occhi mi si stavano chiudendo sempre di più e sentivo che stavo per cadere se non fosse stato per quelle braccia che mi tenevano ferma, avevo imparato che i demoni della notte esistevano e aveva capito che i miei genitori non sarebbero tornati a prendermi.

Io stavo per morire

Poi una voce iniziò a parlare, non capivo quello che diceva ma sembrava la voce di un angelo venuto lì per salvarmi.
La sola cosa che ricordo prima di svenire sono due figure, un uomo e una donna, venire verso di me spaventando il gruppo di ragazzi che avevano bevuto dal mio collo, prendermi in braccio e dirmi delle dolci parole
-Adesso sei al sicure Sweetheart-
E lo ero, lo ero davvero.

 
Fine Flashback
 
Adesso siamo nel 2013, io sono rinchiusa in questa casa, loro sono morti e io sarò morta prima che finisca questa festa se non mi decido ad andare al salone dove si trovano gli ospiti.
In fondo io sono il trofeo di Marcel e oggi, vengono dei suoi cari amici, quale occasione migliore per mostrare la sua conquista?
Basta pensare a Elena, adesso devo essere Katherine e indossare la maschera di freddezza e indifferenza che mi sono costruita negli ultimi sessant’anni.
Devo essere la bambolina indifesa mentre cerco di scappare da un mondo che mi sta troppo stretto, che non ha più significato.
-Katherine, tesoro, gli ospiti aspettano solo te quindi brutta schifosa scendi subito e fammi fare bella figura altrimenti il tuo bel visino potrebbe entrare a contatto con il sole senza protezione-
La minaccia di Marcel riesce a farmi scorrere un brivido lungo la schiena sia per il tono minaccioso che per la base di verità.

Lui lo farebbe.

-Arrivo subito Marcel-
-Bene allora vado a presentarti-
E così dicendo mi lascia nuovamente sola davanti alle scale, adesso devo solo scendere.
Sto attenta a non scivolare perché nonostante tutto l’equilibrio del mondo vorrei vedere qualsiasi donna camminare con dei tacchi come quelli che sto indossando in questo momento.
La gente mi sta fissando e ringrazio la maschera che indosso perché sono sicuramente diventata rossa.
Per spezzare il momento imbarazzante Marcel si avvicina a me e mi presenta al resto della gente
-Ecco a voi la mia perla più rara, è stato difficile trovarla e adesso non me la lascio sfuggire, la mia piccola Katherine-
Io, seguendo ciò che mi dice la testa e la mia educazione, faccio un piccolo inchino imbarazzato abbassando leggermente la testa e cercando di ignorare le mani di Marcel che si posano per niente delicatamente sul mio corpo. Sono fredde e dure, nonostante tutti gli anni trascorsi in sua compagnia ancora non riesco ad abituarmi alla sua presenza sul mio corpo.
-Come ho già detto prima non mi lascio mai sfuggire la mia piccolina ma questa sera la voglio affidare ad un mio caro amico, Nik.
Dovete sapere che posso dire di conoscere Nik da secoli e quindi questa sera durante questo ballo voglio vederlo aprire le danze. Un tempo era un ballerino provetto ma inspiegabilmente da un giorno all’altro ha smesso, voglio cogliere questo momento per farlo tornare a ballare e chissà la mia Katherine potrebbe risvegliare il tuo istinto da ballerino-
Questo Marcel non me lo aveva detto, adesso oltre al fatto che mi ha accoppiato ad una persona che neanche conosco devo anche ballare.

Io odio ballare

Mi ricorda i momenti in cui ballavo con Klaus e io non voglio ricordare, non in questo momento, adesso io sono Katherine, _Elena è rimasta chiusa in un angolo della mia mente.
Mentre faccio tutti questi pensieri un ragazzo di separa dal resto della gente e viene verso di me, saluta Marcel e poi si gira a guardarmi negli occhi e io
rimango incantata, non è un colpo di fulmine, non è amore a prima vista.

Molto peggio.

Si tratta di ricordi che si affollano nella mia mente mentre cerco di regolarizzare i battiti del mio cuore ripetendomi che il ragazzo, Nik, che mi sta porgendo la mano per invitarmi al centro della pista non è lui.
 
Non è Klaus
 

 
 
  
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