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Autore: Shark Attack    19/03/2008    2 recensioni
- Perchè hai grumi di sangue fra i capelli? - la voce di Micah tradiva un'ansiosa preoccupazione.
Sheryl si voltò, i suoi occhi glaciali lo trafissero peggio di una lama. - Lo vuoi davvero sapere?
AVVISO: Se vi impressionate facilmente e non vi piacciono le persone sadiche e crudeli, questa storia non fa per voi.
Genere: Dark, Horror, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Riassunto del capitolo perduto, perdonatemi ma non riesco a riscriverlo o non vado più avanti! ^^”

Sheryl cerca sempre più di integrarsi nella vita normale del villaggio, ma il tentativo fallisce un po' per i suoi ostacoli mentali e un po' per le ostilità che molti abitanti hanno nei suoi confronti. Nelle vicende pubbliche l'avevano già vista in compagnia del Demonio, era ovvio che non fosse ben vista. Gli abitanti che invece non la conoscevano potevano, sì, prenderla in simpatia, ma non se avevano la facoltà di percepire a pelle la sua natura. Così infatti incappa in una vecchia che ammonisce i compagni e minaccia la ragazza.
Intanto giunge nel villaggio la notizia che un gruppo molto consistente di soldati di fuoco, cioè sotto il controllo del Demonio, sta giungendo nella loro direzione. Vengono istituiti turni di guardia e gruppi di combattenti per difendersi dall'assalto ma anche gruppi di cacciatori per prepararsi all'assedio nel caso in cui fosse durato più giorni.
La maggior parte della gente teme che quei soldati siano lì per Sheryl, quindi decidono all'unanimità di non metterla fra i gruppi di difesa anche se da sola, dice, avrebbe potuto sbaragliarli in pochi minuti. Va nel bosco a cacciare con Helen e Micah, ma dopo poco i soldati di fuoco, dalla “fabbrica” posta dalla parte opposta della foresta, li accerchiano e in grandissimo numero. Micah combatte strenuamente mentre Helen sviene per lo sforzo maggiore alle sue possibilità. Per salvarla, mossa da un moto involontario, agendo come in trance, Sheryl fa schiantare lontano con un semplice gesto della mano una decina di soldati. L'incanto si rompe e anche gli altri nemici, nascosti dietro le fiamme che li maledicono e che coprono il loro corpo, riconoscono la ragazza e alcuni si danno alla fuga, altri la chiamano traditrice e continuano a combattere.
Sheryl li elimina tutti in poco più di un minuto, ma l'espressione spiazzata dell'amico la porta a riflettere. Non è normale agire come fa lei, ma se lo sente nella natura. Riuscirà mai ad essere accettata, ad essere più normale?



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THE EVIL


Heebrit sembrava quasi radioso. Aveva modi stranamente gentili e la sua vista, dopo due settimane, la faceva sentire più sicura. Si maledisse per averlo solamente pensato. Prima fa di tutto per andarsene e poi torna di sua spontanea volontà e poi si sente felice di essere di nuovo prigioniera tra quelle mura? “Pazza”.
- Mi fa piacere vedere che sei tornata, e presto anche.
- Hai mandato tu i soldati, vero?
Heebrit tirò l'angolo della bocca e fece un sorrisino malizioso. - Io non ne so nulla..
Sheryl sospirò. C'era da immaginarselo. - Allora non hai mantenuto del tutto i patti, avevi detto che mi avresti lasciata libera di scegliere!
- E tu hai scelto! - alle sue spalle Gea si contorse le mani e guardò con odio l'amica – O no?
Sheryl si morse il labbro e abbassò lo sguardo. Lui continuò.
- Non sei più una bambina, avresti dovuto capirlo fin da subito che non saresti mai stata libera. Ormai sei mia qui – disse toccando il petto. L'anima. Sheryl era marchiata non nella mente ne sul corpo, ma molto più in profondità. Aveva l'anima nera, sporca come quella di pochi altri. Al primo posto, ovviamente, Lui.
- Non posso credere di essere stata così ingenua..
- E ora hai capito che razza di schifezza sono i sentimenti e gli amici: buoni a nulla!
Per la foga del discorso i suoi capelli argentei continuavano a svolazzare di qua e di là. Sheryl era inchiodata in mezzo alla stanza come lo era Zac in corridoio sentendo quali discorsi avevano cambiato radicalmente la sua amica. Continuava a ripetersi nella sua mente una strana playlist, i bei momenti in cui l'aveva vista ottimista, piena di sé, allegra, libera.. e cominciò a rimpiangere la sua scelta. Avrebbe subito lo stesso, sarebbe rimasto anche lui in balia del Demonio, non avrebbe avuto più una sua volontà come Sheryl?
- Li hai dovuti salvare tu, quei due, nella foresta, altrimenti sarebbero già cenere!
<>Sheryl li ha salvati..
- Non valgono a niente, noi non possiamo vivere con loro, dividere lo stesso pane, niente! Non sono come noi, sono inferiori!
Che stupido, che speranze ho di venire accettato dal Demonio?
- E, non contenta, ti porti dietro uno di loro? - Zac si sentì gelare – Spero che valga qualcosa..
- Livello Blu – disse prontamente lei – Con un po' di allenamento può arrivare al viola anche in poco tempo.
Gea sospirò e abbassò lo sguardo. Un altro nel Castello. Un'altra vittima. Heebrit si voltò di scatto e la fulminò con lo sguardo. Lei alzò la testa e cercò di sostenere lo sguardo, ma non ce la fece.
Lui la prese per un polso e la lanciò verso la porta, ma non quella d'ingresso. Era l'altra porta, quella che entrambe le ragazze temevano e che non auguravano a nessuno, forse solo al loro peggior nemico, di varcare. Heebrit la spalancò e fece cenno alla ragazza di entrare. Senza una parola, Gea accettò il suo destino. Scese gli scalini e venne inghiottita dall'oscurità.
Sheryl si sforzò di non pensare a nulla. La voce tuonante del Padrone la riscosse. - Fallo entrare. Sarò io a decidere se è adatto o no.
- Subito – si voltò e si affacciò fuori dall'uscio. Zac era rannicchiato a terra, la testa fra le braccia. Alzò lo sguardo su di lei e ne vide una durezza che prima aveva solo immaginato e visto di scorcio. Improvvisa, arrivò nella sua mente la consapevolezza che era stato l'ultimo a vederla sorridere.
- Muoviti.
Obbedì.

Le porte del villaggio erano visibilmente provate, ma si reggevano ancora in piedi. Carpentieri e gente comune si dava continuamente il cambio per rimettere in sesto quelle e tutte le mura, pronti per un altro assalto. Avevano resistito bene, dopo tutto. Il grosso dei soldati se n'era andato in fretta, spostando il fulcro della battaglia dove Micah confermò.
- Ci ha salvati lei, non è crudele! - continuava a dire a tutti i passanti accompagnato da Helen. Patty li inseguiva disperata per curare le loro ferite ma non le badavano molto, almeno fino a che non li bloccò con un incanto paralizzante e furono costretti a star fermi.
- Dove sono gli altri? - chiese Micah, rassegnato.
- Fred è di là a spostare la legna e Zac.. non ne ho idea.
I tre si guardarono interrogativi. Solitamente Zac rimaneva nel campo a rimettere tutto a posto e a gasarsi delle sue gesta, non era tipo da scomparire dopo una vittoria. - E Sheryl, l'hai vista?
Patty scosse la testa. - Ma non era con voi?
- L'abbiamo.. persa di vista.
- Tornerà.. - Helen sorrise e cercò di infondere la cura anche negli altri due.
- Torneranno entrambi, magari devono solo risistemare le idee.

- Prego, siediti.
La stanza era molto buia nonostante la vetrata fosse enorme e di stendesse su uno scenario completamente bianco. La figura in controluce del Demonio lo metteva in agitazione, così come la posa statica di Sheryl alle sue spalle.
Zac si sedette come se fosse su un riccio, per paura di rilassarsi troppo era tutto teso e non riusciva a stare calmo. Heebrit si avvicinò e si poggiò alla scrivania, a mezzo metro da lui.
Notò che era molto più giovane di quanto non si dicesse in giro.
- Come ti chiami?
- Zacharias Murray.
L'altro annuì. - Sheryl, il rilevatore.
La ragazza si avvicinò ad una velocità innaturale, in un battito di ciglia. Il globo già pronto nel palmo della sua mano era blu scuro esattamente come un paio d'ore prima.
Heebrit annuì ancora. - Elenca ciò che sai fare.
Il ragazzo ebbe un fremito. - So creare e lanciare globi infuocati e ho un'ottima mira come arciere.. so anche creare un filo magico che uso come frusta e..
Il Demonio sbuffò divertito. - Tutto qui?
- Ho molto coraggio e sono un buon stratega – deglutì, poteva dire di più, in fondo.. stava passando dalla parte del nemico, no? - Sono il capo dei ribelli del settore circostante il Castello per un'area di 3 miglia.
L'uomo si alzò e si voltò verso la vetrata. Una striscia del vetro si mosse, come sciolta, e mostrò immagini diverse dal paesaggio. Zac le riconobbe come le frontiere dei ribelli, esattamente quelle che aveva appena descritto. Quella vetrata era una lente d'ingrandimento a comando!
- Vedo, è il fronte che da più noie, sempre in agguato.. beh, caro Zacharias, hai trovato la chiave giusta per piacermi. Un traditore è il miglior alleato, soprattutto se proviene dal fronte più agitato, giusto Sheryl?
- Assolutamente.
- Assolutamente.. - ripetè Heebrit portandosi una mano al mento. La lente difronte a lui si agitò ancora e comparve il villaggio dal quale il ragazzo proveniva. Vide i lavori di riparazione delle mura e Zac ebbe un groppo in gola.
In uno svolazzare di capelli argentei Heebrit si voltò e afferrò un calice di ferro molto lavorato. Lo appoggiò sul tavolo e ci passò la mano sopra: immediatamente si riempì di un liquido biancastro e denso, molto lucente. Porse il calice al ragazzo.
- Ho già in mente un paio di ideuzze, sai? - Zac prese il calice e fissò il contenuto con aria scettica – Non rimarrai qui con noi, tornerai dai tuoi amichetti e continuerai a lavorare come capo dei ribelli. Trova qualsiasi scusa e allontanati dal campo il più possibile. I miei soldati attaccheranno così tanto che non molti si preoccuperanno delle tue assenze.
- Cosa devo fare? - chiese con un filo di voce il ragazzo.
- Sheryl ti allenerà in queste pause e tu ci passerai tutte le informazioni che ti è possibil e raccogliere sugli altri fronti. In particolare m'interessano i ribelli che mi danno fastidio vicino alle zone del Re – fece spallucce con un'ingenuità assolutamente fasulla – Non mi lasciano passare..
Zac annuì convinto. - Non la deluderò, non mi farò scoprire e seguirò ogni ordine..
- Bevi! - la voce di Heebrit tuonò così imponente che il ragazzo eseguì subito il comando senza pensarci un secondo, vuotando il calice con una rapidità strabiliante.
Sheryl osservò la scena. Come le era familiare..
Sbirciò dallo schienale della poltrona il livello di pozione rimasta nel calice. Non potè non rimanere stupita, lei stessa ci aveva messo un'eternità per convincersi a bere, il Padrone stesso le aveva ficcato in gola con la forza le ultime gocce. Col tempo poi la sostanza ha assunto sempre più un sapore vuoto, simile a quello dell'acqua, che non fa differenza. Heebrit l'aveva letteralmente drogata con quella pozione, i primi tempi non la nutriva con altro, poi la faceva diventare l'unica speranza di salvezza nei mesi di prigionia e infine gliela propinava ogni volta che era troppo su di giri. E lei non riusciva a rifiutare, assuefatta dalla sostanza stessa.
Zac era caduto subito ai piedi di Heebrit: lo avrebbe odiato come fa lei?
Questi ed altri pensieri continuavano a tormentarla anche mentre accompagnava con lo sguardo Zac fuori dalle mura del Castello.
Il portone si chiuse e attraverso la vetrata vide tutto il suo percorso. Era così che Heebrit riusciva a seguire tutto ciò che avveniva nel mondo.
Zac arrivò al villaggio solo dopo essersi buttato di proposito nel fiume ed essersi ferito ad un braccio. - Astuto – commentò il Padrone notando con quanta facilità aveva ricreato una scusa perfetta per la sua assenza.
Sheryl non poté far altro che annuire, convinta. Non avrebbe mai immaginato che quel ragazzo potesse essere così.
Questo vestito mi da la nausea – esordì l'uomo senza guardarla – Vatti a cambiare, subito.
Sheryl abbassò lo sguardo e fece un microscopico inchino. Passò oltre la porta delle segrete e varcò quella d'ingresso. Salì le scale e si preparò ad essere di nuovo una bambolina.


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Innanzitutto chiedo scusa ai lettori per il disguido del capitolo, sono veramente mortificata! Il fatto è che quando scrivo un capitolo solitamente lo posto subito, poi quando torno nel foglio di word cancello tutto e inizio a scrivere quello nuovo. Il disguido sta nel fatto che non ho aggiornato subito e ho cancellato il testo dimenticando di non averlo inserito nel sito! ^^”

Spero che il riassunto vi possa bastare, ovviamente se avrò bisogno di dettagli li inserirò integralmente nella storia al momento che servono. Spero vi piaccia anche questo capitolo, ci ho messo un sacco a ragionarci su, non mi veniva mai! Cercar di far quadrare fantasia e scrittura non è facile..
Ringrazio i recensori (esigui ma esistenti!) e i lettori! ^_^
A presto!
Ciao!


   
 
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