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Autore: B Rabbit    13/09/2013    1 recensioni
«Scansione completata» pronunciò una voce femminile e sintetica. «Nessuna anomalia trovata» aggiunse, e le ali tremarono lievemente nell’aria fredda della notte, solo per un minuscolo istante, e subito dopo stettero nuovamente immobili.
Avviò ancora una volta la scannerizzazione del sistema, codificato dal suo creatore in caso di rigenerazione difettosa, e aspettò in silenzio il completamento – la superficie metallica si increspò leggermente, come fosse viva, pelle vera – .

[Missing Moment 64esima notte - Timcanpy (Altro Personaggio) , Rabi/Lavi]
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Rabi/Lavi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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– Warning
Presence of an error not detected in the system





Gli uomini dell’equipaggio continuavano, nonostante l’ora tarda, a controllare le vele spiegate, la traiettoria della nave e le condizioni meteorologiche, in caso di un brusco cambiamento da parte della natura.
La notte si specchiava tranquilla nel mare, e l’oscurità del cielo vorticava con il suo analogo riflesso, simile a inchiostro, unendosi perfettamente al mare se le piccole onde non avessero illuminato la superficie dell’acqua con increspature brillanti.
Tim sferzò l’aria con le piccole alette gialle, rimanendo fermo sulla grossa crocetta in legno – solo, perché lui era lì, fra i bambù o chissà dove – .
«Scansione completata» pronunciò una voce femminile e sintetica. «Nessuna anomalia trovata» aggiunse, e le ali tremarono lievemente nell’aria fredda della notte, solo per un minuscolo istante, e subito dopo stettero nuovamente immobili.
Avviò ancora una volta la scannerizzazione del sistema, codificato dal suo creatore in caso di rigenerazione difettosa, e aspettò in silenzio il completamento – la superficie metallica si increspò leggermente, come fosse viva, pelle vera – .
Osservò la scia bianca originata dalla poppa fendere crepitante l’oceano, per poi richiudersi e scomparire in un leggero tremolio dell’acqua.
Un rintocco metallico si propagò nel suo piccolo corpicino, e nuovamente la voce sintetica annunciò la sentenza.
La stessa.
Identica alla prima, a quella dopo, alla cinquantatreesima e dopo ancora, e infine alla penultima. Sempre la medesima.
Sbatté le ali per liberarsi dai cristallini di brina.
Ringhiò appena. Una crepa si disegnò sul metallo dorato, spezzando a metà la superficie, e dalla cavità interna brillarono i piccoli denti aguzzi; un raggio di luce uscì fuori dalla sua bocca e un ologramma si materializzò nell’aria, sfarfallando un po’.
«Scappa, T – m» ripeté fedelmente la registrazione, il suono disturbato appena. «Porta con t –– nnocence di Suman e fuggi»
Aprì di più le mascelle, con la speranza di migliorare le immagini.
«Va ––» mosse la coda, infastidito dalle interferenze. Che il programma di annotazione non funzionasse bene? « –– altri… non possono andare dal maestro! Vai! »
Fermò improvvisamente la riproduzione, la sua ultima immagine segregata in un loop – perché lui ti manca, vero? – .
Richiuse un po’ le mascelle, riducendo appena le dimensioni dell’ologramma.
«–– dal maestro! Vai! » continuava a ripetere il ricordo ad intervalli regolari.
Ed ecco ancora quello strano fenomeno.
Gli ingranaggi rallentarono di nuovo, ruotando a scatti o addirittura fermandosi, a volte.
Qualcosa non funzionava, nella catena del suo meccanismo. Mancava.
C’era un errore nel suo sistema, un bug non rilevato dalla scansione.
Quando rivedeva quella registrazione il problema si manifestava, e ogni volta le molle e le ruote dentate impazzivano.
Serrò la bocca con uno schiocco, ed osservò in silenzio l’orizzonte allontanarsi – come tu da lui. Lo stai abbandonando – .
I rilevatori si destarono, e Timcanpy notò una figura avvicinarsi al parapetto del ponte, alternando al morbido suono delle onde l’echi degli stivali.
Il golem saltò giù dalla crocetta e dispiegò le ali, planando verso la persona.
Era Lavi, il compagno di Allen.
Atterrò sulla balaustra di legno e guardò il ragazzo.
«Ciao, Tim» salutò lui, e la creaturina smosse appena la coda.
«In che direzione è il generale Cross?»
La pallida dorata rimase ferma, quasi meravigliata per quella domanda, ma subito dopo scattò verso est come un segugio da caccia.
Il rosso annuì lentamente e volse lo sguardo verso il mare, assorto. Tim rivolse, invece, l’attenzione alla poppa e al cielo dietro di essa.
«Ti manca?» proruppe Lavi, e il golem percepì un tenue calore espandersi sul suo rivestimento esterno.
Il fulvo continuò a carezzarlo, arcuando debolmente le labbra in un’ombra di sorriso.
«Manca un po’ a tutti» proseguì senza fermarsi. «A Linalee… Kuro-chan…»
Tim notò che il diciottenne voleva aggiungere altro, ma si trattenne.
«Mi dispiace»
Sbatté le ali.
Lavi tornò a osservare l’oceano.
«Sai, io potevo salvarlo… ero sotto di lui quando quell’Akuma lo ha afferrato…» introdusse una mano nei capelli e abbassò lo sguardo. «Potevo salvarlo…»
Il golem osservò il ragazzo. Le braccia incrociate sulla balaustra, la mano destra che stringeva forte l’uniforme all’altezza del gomito opposto, l’occhio socchiuso e il sorriso smorzo sulle labbra.
Aprì di scatto le mascelle e ringhiò forte, facendo trasalire il fulvo.
«T-tim… cosa c’è?» sussurrò lui, intimorito. «Fai paura…»
Scosse la coda, ringhiando, e, spalancando la bocca, rigettò fuori un ricordo.
Lavi osservò incredulo la riproduzione.
«–– inoltre…» l’ologramma sfarfallò appena, e il rosso puntò lo sguardo verso l’immagine incorporea del vecchio. « –– non riesco proprio a credere che-che quel ragazzino apo –––– zia come “Il Distruttore del Tempo”… sia morto»
Sgranò l’occhio smeraldino, e in un attimo la sua mente vagò nei registri di quel giorno, studiando l’affermazione, il tono della voce e le reazione del volto di Bookman.
La scena finì con un colpo secco di mascelle, e Timcanpy svolazzò verso il viso contratto del fulvo.
«G-grazie…» riuscì a mormorare lui, carezzando con la punta dell’indice lo spazietto fra le ali dorate, e il piccolino agitò la coda. «Grazie, Tim»
Sorrise, Lavi, guardando con serenità la pallina volante. «Me lo hai ricordato»
La creaturina piroettò intorno al ragazzo un paio di volte, per poi spiccare il volo verso l’alto e scendere in picchiata, alla ricerca di Linalee per farle compagnia.
Perché Allen sarebbe tornato, e avrebbe sistemato la meccanica del suo nucleo.

















*seduta a gambe incrociate su una mongolfiera gial Timcanpy obeso*
Hola a tutti.
No, non sono morta ancora.
No, non sono stata rapita.
No, non ho aggiornato la long.
No, non mi è passata la voglia di scrivere, ho parecchie pallottole nel tamburo della mia Revolver, gente.
No, non ho ancora compreso bene cosa ho scritto.
Ma veniamo alle spiegazioni.
Punto primo: sono stata dai miei zii e nonni al mare, dove Internet o la semplice rete telefonica è un optional.
Punto secondo: mi è morto il portatile appena tornata a casa.
Punto terzo: il pc è ancora morto, ma sto fregando il computer di mio padre.
Punto quarto: si, è una missing moment dove il protagonista è lui. *Indica Tim*
Ultimo e quinto punto: si, sto abusando dell’elenco oggi.
Che dire… l’errore nel sistema è semplicemente la mancanza che Tim prova per Allen.
Mistero risolto :D
La fic è collocabile prima della 64esima notte.
TIIIIM! SO CHE TORNERAI E SALTERAI IN FACCIA AD ALLEN APPENA TE LO TROVERAI DAVANTI! NON PUOI MORIRE!!
Questa fic non mi convince neanche un pochetto.
Spero di tornare con qualcosa di decente.
Bye ♥
TIIIIM!

  
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