Eravamo appena arrivati all’hotel di Antigua, io e Cosandro, e già mi pentivo di averlo scelto come compagno della vacanza.
Litigavamo di continuo, per qualsiasi cosa, per esempio per i bagagli si era lamentato perché i miei erano troppi (avevo portato solamente qualche valigia, pensate se ci fosse stata Lindsay, cosa avrebbe detto?!).
 
“Heather, non ti sembrano un po’ troppi i bagagli che hai portato? Stiamo qui solamente due settimane e tu hai qui le cose per un anno intero!”
 
“Carino- risposi io- io ho fatto quattro settimane insieme a quei perdenti e quindi era ovvio che i miei bagagli fossero di più!”
 
E come al solito per appianare la situazione mi mise la sua mano sulla mia spalla stringendomi a se e disse che non era il caso di cominciare già a litigare perché altrimenti avremmo rovinato l’intera vacanza e per la prima volta mi trovavo a condividere la sua opinione.
Entrammo nella stanza: una stanza stupenda, per la prima volta Chris mi stupì, quasi non mi sembrava vero che ci avesse lasciati in pace per due settimane.
Sulla destra del letto, dietro una poltrona azzurra c’era l’enorme finestra, coperta da una tendina turchese, dalla quale si vedeva la spiaggia e l’oceano. Alejandro già era pronto per andare in spiaggia a prendere il sole con il suo codino, ma lo lasciai andare da solo, io dovevo andare a chiarire la faccenda del letto matrimoniale.
 
Ci salutammo all’entrata e mi rivolsi al concierge: “Salve, mi scusi, ci deve essere stato un errore. Io sono la vincitrice di a tutto reality i vincitori”
 
“Ah già lei è Heather! – mi interruppe lui- Quella che si è presa una cotta per Alejandro nella terza stagione!”
 
“Senti, se vuoi ritrovarti ancora qui domani ti conviene stare zitto e ascoltarmi ok?” Risposi io un po’ irata.
 
“Che posso fare per te?”
 
“La mia stanza ha un letto matrimoniale anziché due letti separati, può provvedere prima di questa notte?”
 
“Mi dispiace ma non è possibile; Chris Mc Lean ci ha pagato per fare in modo che fosse matrimoniale e non possiamo sostituirlo, anche perché sono finiti i letti singoli e quindi se volete dormire, questa notte dovete dormire insieme”
Ero troppo furiosa, così andai di sopra a sistemare un po’ la nostra stanza.
Quando Alejandro tornò voleva farsi una doccia ma rimase allibito da quello che vide: il nostro letto aveva le lenzuola tagliate al centro ed era come se ci fossero due letti all’interno di uno matrimoniale. Alejandro non sapeva cosa dire, così parlai io.

“Ciao, come è andata in spiaggia?”
 
“Bien, gracias, ma che è successo qui?”
 
“Niente, ho solamente diviso i letti perché non voglio dormire con un manipolatore e uno che lascia le cose così come sono senza fare niente”
 
“scusa, che intendi?” chiese lui.
 
“Intendo che saresti potuto venire con me a chiedere di cambiare letto e invece eri li a prendere il sole perché ovviamente il tuo corpo è molto più importante di qualsiasi altra cosa”
 
“Sapevi che non c’erano più letti singoli, perché non vuoi dormire con me? Ti faccio paura?”
 
“Figuriamoci se mi fai paura! Tu? Solo che non voglio dormire con te, tutto qua!”
 
“Vado a farmi una doccia, comunque tu non faresti così se non fossi innamorata”
 
“Se non fossi cosa? Io non amo uno come te! Lo vuoi capire?”
 
“Si, la tua testa dice no, ma il tuo cuore dice si, lo sento”
 
Andò a fare la doccia e io non risposi più niente, aveva palesemente ragione, quando litigavo con lui, si, provavo un po’ di rabbia perché non capisce niente, ma provavo anche qualcosa che mi faceva battere forte il cuore e quella volta, sul vulcano, quando lui si è dichiarato, io provavo la stessa cosa e non era vero che ero diventata rossa perché faceva caldo, ma perché era la mia emozione che cercava di dominare le mie decisioni.
 
Arrivò la sera, c’era la cena a lume di candela e io avevo messo il mio vestito rosso lungo con un po’ di strascico e con le pailette sul busto che illuminavano l’abito; Alejandro invece aveva uno smoking con una cravatta rossa, prima di andare a cena mi chiese di mangiare le cose che avrebbero portato che non gli piacevano o che non facevano bene al suo corpo, mi costrinse ad accettare e lo feci, tanto non c’era nessuna sfida, ma non sarei mai scesa ai livelli di Courtney nella sfida in Cina.
 
“Come siamo eleganti stasera!” Disse lui.
 
“Sai, c’è la cena e non voglio presentarmi con un vestito da tutti i giorni …”
 
“Sei bellissima”
 
“Grazie. Lo so.”
 
“Perché sei così fredda con me, Heather?”
 
“No, io sono così con tutti”
 
“Lo sai anche tu che non è vero”. Sorrise e mi abbracciò, ma io lo respinsi.
 
“Non toccarmi! Ora andiamo, la cena sarà già iniziata!”
 
“Ok, come vuoi, andiamo” D’improvviso sembrava così freddo, distaccato da me che mi riavvicinai a lui, ovviamente d’istinto, e gli presi la mano.
Al che lui la strinse e mi girò con la sola forza del braccio facendomi indietreggiare fino a quando non arrivai al muro e non riuscii più ad andare oltre.
Lui era davanti a me e lasciò la mia mano per prendere il mio viso, io avevo gli occhi ancora aperti quando mi diede un bacio.
Sembravo una candelina: ditta, con le braccia rigide lungo il corpo.
Il bacio durò qualche secondo perché appena lo abbracciai lui staccò la sua bocca dalla mia e mi chiese cosa stessi facendo e gli risposi:
 
“Quello che vuoi tu”
 
Alejandro sembrava felice come non mai e mi chiese se fossimo fidanzati e gli risposi:
 
“Ti piacerebbe!”
 
Ma sapendo quello che intendevo si limitò a dire:
 
“Lo prendo come un si”