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Autore: __lovatosheart    13/09/2013    4 recensioni
Camila lascia Lauren da sola, spezzandole il cuore e facendola così vivere con i rimpianti e con i soli ricordi della loro relazione a farle compagnia.
Possono due persone destinate ad amarsi vivere davvero separate?
Può una storia perfetta finire?
E se invece ci fosse un lieto fine?
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"I'll be wating here in case, you just want to come home."

 


Pictures in my pocket
Are faded from the washer
I can barely just make out your face

La scoperta di una foto, sbiadita per via del lavaggio, nella tasca di quei vecchi pantaloni non avrebbe dovuto farmi crollare in questo modo, le mie ginocchia non avrebbero dovuto cedere, facendomi cadere sul freddo e duro pavimento, lacrime che scendono dai miei occhi, singhozzi che mi impediscono di respirare nel modo corretto.

La foto è sbiadita proprio dove le nostre facce, vicine, sorridenti, felici, sono; e io non riesco più a riconoscere il tuo volto.

Il tuo volto da quindicinne, quello con cui ti ho conosciuto, quello che ho amato e amo ancora.

Food you saved for later
In my refrigerator
It's been too long since later never came

Ho ancora, da qualche parte, quella confezione di caramelle, mai aperta, quella che avevi preso quel giorno, l'ultimo, dicendo che le avremmo mangiate insieme dopo.

Come ami il cibo tu, non l'ha mai amato nessuno che ho conosciuto, in tutta la mia vita.

Quel "dopo" non è mai arrivato, e sono rimaste lì, dove le avevi lasciate.

Un pò come me, no?

Anche io sono rimasta qui, immobile, esattamente come mi hai lasciato tu, Camila.

I know
One day eventually
Yeah, I know

One day I'll have to let it all go

So che un giorno, alla fine, dovrò farmene una ragione.

Dovrò voltare pagina, andare avanti.

Ma non serve a nulla voltare pagina, cambiare capitolo, libro, storia, se il mio cuore è fermo lì, come un segnalibro, nel momento più avvincente del romanzo, nel vivo del racconto, nel nostro "e vissero per sempre felici e contenti".

Ma non era così.

Il nostro "per sempre" aveva una data di scadenza.

Ma è davvero così tardi per riprovarci?

Dovrei davvero smetterla di credere?

Di sperare?

Di guardare la porta e immaginare che un giorno la aprirai, entrando, con i tuoi lunghi capelli lucenti e il sorriso più luminoso di questo mondo, brillante come una stella, radiante come il sole, unica come solo tu sei sempre stata?

E sempre sarai.

So che dovrò lasciar andare ogni cosa, dovrò lasciare andare te, il ricordo di ciò che eravamo, ma come posso farlo?

Come posso andare avanti quando sei la miglior cosa che sia mai stata mia?

Come posso voltare le spalle all'unica cosa della mia vita che è mai sembrata giusta?

Non so farlo, Cami.

Non ne sono capace, non sono pronta.
Non sarò mai pronta a lasciarti andare.

But I keep it just in case
Yeah, I keep it just in case

Quindi lo terrò.

Terrò con me ogni cosa.

Ogni ricordo, ogni momento nostro, ogni bacio, ogni abbraccio, ogni litigata e il successivo riappacificamento, ogni frase dolce, ogni uscita romantica, ogni volta che rivolgevi a me quel meraviglioso sguardo, ogni volta che ho avuto la fortuna di perdermi nei tuoi occhi, ogni volta che sono stata il motivo del tuo sorriso, e ogni volta che tu lo sei stata del mio.

Ogni canzone, ogni "ti amo!" detto spontaneamente, all'improvviso, ogni brivido che mi hai causato, e che io ho causato a te.

Ogni cosa che abbiamo condiviso.

Ricordi?

Ricordi il nostro primo bacio?

Io si, non lo scorderò mai.

* inizio flashback*

Le ragazze entrarono nella stanza della maggiore, in silenzio, entrambe troppo timide, entrambe con la consapevolezza, dentro di loro, che quel pomeriggio sarebbe stato diverso.

Che qualcosa era sul punto di cambiare, per sempre.

Che era quel momento.

Era tutto o nulla.

Era il punto di non ritorno, la scelta della via da seguire di fronte ad un bivio, il biglietto di sola andata per una destinazione sconosciuta.

Si sedettero sul letto, una di fronte all'altra.

Camila giocava con i capelli, rigirandosi le punte tra le dita, nervosamente.

Lauren cercava le parole, si dava dell'idiota per essersi scordata in quel modo il discorso che si era preparata in vista di quel momento.

Ci aveva pensato a lungo, durante le notti insonni, rigirandosi nel letto, chiudendo gli occhi per poter immaginare meglio la scena.

Aveva dipinto quel momento ancora e ancora nella sua mente, in mille colori diversi.
Come una spettatrice a teatro, che osserva la stessa opera andare in scena ancora e ancora, ogni volta con scenari e attori diversi.

Mille diverse maschere che coprivano sempre la stessa faccia.

E ora?

Ora non riusciva a trovare le parole.

Si erano perse, da qualche parte dentro di lei, e adesso era in panico.

Non sapeva cosa dire e in che modo, non sapeva come avrebbe potuto reagire di fronte ad un rifiuto, stava lasciando che l'ansia avesse la meglio su di lei.

Camila, alla fine, decise di fare la prima mossa.

Era tutto o nulla, no?

Cosa aveva da perdere?

Quella finzione, quei giochi, quei mal celati sguardi che lasciavano ogni cosa alla luce del sole, quegli abbracci che duravano troppo a lungo, quei silenzi che sembravano urlare tutte le frasi nascoste.

Era il momento, era ora o mai più, erano gli ultimi minuti prima che la partita finisse.

Era l'ultima occasione prima che la vita, vestita da arbitro, fischiasse la fine dei novanta minuti, la fine dell'occasione, dell'ultima possibilità, il triste avviso che è troppo tardi.

Che hai fallito, che non hai più modo di riscattarti.

Che è finita, e devi accettare la cosa e convivere per sempre con il rimpianto di non avercela fatta.

O di non averci nemmeno provato.

Il rimpianto di non aver confessato alla ragazza seduta ogni giorno nel banco davanti al tuo che la ami.

Che ti sei innamorata dei suoi occhi, della sua voce, del modo in sui si scosta i capelli dietro la spalla e quello in cui li lega durante le lezioni più difficili, per seguire meglio.

Che non hai potuto farci nulla, che è stato così rapido da non lasciarti il tempo di pensarci due volte, che sai solo di essere lì, e di amarla, e di voler stare con lei.

Ogni giorno, per sempre.

Così lo fece.

Prese un respiro, si fece coraggio un ultima volta e poi annullò la distanza tra i loro volti, e chiuse gli occhi.

Era il suo primo bacio.

La prima cosa che pensò, prima che pensare diventasse l'ultima delle sue preoccupazioni, fu che era dolce.

Era speciale, diverso.

Era colmo di tenerezza.

Le labbra di Lauren erano così morbide, e lei era ovunque.

Era ovunque, e amava quella sensazione.

Camila non sapeva davvero cosa fare, non aveva mai provato o sperimentato nulla del genere, ma fu quasi automatico avvicinarsi ancora di più, appronfondire il bacio, quando l'altra, ritrovando finalmente il coraggio perduto, iniziò a muovere le labbra su quelle della minore.

Fu un bacio innocente, pieno dell'ingenuità e della voglia di viversi, di scoprirsi, di amarsi, lentamente e dolcemente che hanno i giovani cuori, le persone innamorate, quelle a cui sembra di avere tutto il tempo del mondo per trovare ogni giorno un nuovo modo, un nuovo aspetto per e da amare dell'altro.

Quando le loro labbra si staccarono, ed entrambe aprirono gli occhi, Lauren aveva ancora la mano sulla guancia di Camila.

Sorrisero, ma senza imbarazzo.

E poi, fu un attimo.

I loro sguardi si incontrarono ancora una volta, e la scintilla che aveva accesso i loro cuori, che aveva animato la loro storia di sguardi e supposizioni fino a quel momento scatenò l'incendio della passione.

Si riavvicirano entrambe, e l'incontro tra le loro labbra questa volta fu più necessario, bramato, appassionato.

Dopo qualche secondo entrambe lasciarono che il bacio di approfondisse, permettendo all'altra di scoprire, esplorare, senza timore o imbarazzo.

Perchè quando due anime che si sono sempre, senza volerlo, cercate si incontrano, non c'è modo di fermalo.

Si può rallentare, posticipare il momento, ma quando succede, è un treno con i freni rotti, che però non deraglia dalle rotaie.

Perchè era programmato, destinato, la strada era stata spianata, preparata, e nulla avrebbe potuto impedire al loro amore di esistere.

Quando anche questo bacio si consumò, e le ragazze dovettero staccarsi, semplicemente per il bisogno di ossigeno, entrambe tremavano.

Avevano brividi ovunque e cercavano di nascondere le loro reazioni per ciò che era appena successo, ognuna temendo che l'altra l'avrebbe presa per inesperta, o ridicola.

Non sarebbe mai successo, ma era troppo presto purchè lo sapessero.

Si scambiarono uno sguardo, e poi Lauren parlò, rompendo il silenzio che si era formato attorno a loro. Un silezio carico di emozioni, di felicità, di magia.

Sembrava che nell'aria volassero scintille, risidui dei fuochi d'artificio che le ragazze avevano sentito durante il bacio.

"Wow."

Fu tutto ciò che disse, ma era sufficiente.

Perchè le parole non sarebbero mai bastate a descrivere ciò che c'era tra loro, non avrebbero mai potuto contenere tutte le emozioni che provavano, perchè erano troppo forti per essere trattenute, fermate, in ogni modo.

E quel pomeriggio si consumo così, in baci sempre meno innocenti ma mai troppo spinti, il primo incontro tra due anime, due strade, destinate ad intrecciarsi.

Come potevano sapere che la vita avrebbe deciso di andare contro a ciò che il destino aveva già deciso?

Troppo giovani, troppo innamorate, piene di troppa curiosità verso la vita, pronte ad amare, a donare ogni cosa e a ricevere in cambio, la speranza negli occhi e il futuro davanti.

*fine flashback*

In case
You don't find what you're looking for
In case
You're missing what you had before
In case
You change your mind, I'll be waiting here
In case
You just want to come home

Ti ho sempre promesso che non sarei andata via, che non ti avrei lasciato, che sarei sempre stata il tuo porto sicuro a cui tornare alla fine di ogni temporale.

E sono ancora qui, Cami.

Nel caso in cui non troverai ciò che stai cercando, nel caso in cui sentirai la mancanza di ciò che avevi e ciò che hai deciso di lasciare, nel caso in cui cambierai idea, io sarò qui, ad aspettarti.

Mi troverai qui, circondata dalle nostre foto e dai nostri ricordi, con il cuore in mano e negli occhi l'offerta di amarti, l'unica cosa che posso prometterti, che posso darti.

L'unica cosa per cui sento di essere nata.

L'unica certezza che ho, quella di amarti, con ogni fibra del mio essere, ogni cellula del mio corpo.
Se vorrai tornare a casa, sarò sempre qui.

E lo sai, non è vero?

Mi si legge negli occhi, mi hanno detto.

Sono un libro aperto, e la storia che racconto è la nostra.

Strong enough to leave you
But weak enough to need you
Cared enough to let you walk away

Ti ho amato, e ti amo, abbastanza da lasciarti andare, ho avuto la forza di vederti voltare le spalle e camminare via da me, ma non lo sono abbastanza da non sentire la tua mancanza.

Da non avere bisogno di te.

Da non avere la disperata necessità di vederti sorridere, sorridere a me, o grazie a me.

Di essere la causa della luce, quella meravigliosa e brillante luce, dei tuoi occhi, la scintilla che hai sempre avuto.

Di abbracciarti, baciarti, di sentire il calore del tuo corpo sul mio, delle tue labbra sul suo collo, leggere come carezze ma letali come schiaffi.

Non posso lasciarti andare, Camila.

Spero riuscirai a perdonarmi questo.

Non posso, non so come farlo, non voglio.

Non può finire così, vero?

Questo non è l'utlimo capitolo di questo racconto, non è ancora arrivato il momento di mettere la parola 'fine, di far partire i titoli di coda.

C'è ancora tempo, ci sono anni da vivere, momenti da riempire, labbra da baciare (le tue), occhi in cui perdersi.

Ho ancora bisogno di te, e ne avrò sempre.

Perchè da quando sei andata via ogni cosa è in bianco e nero, fredda, vuota.
Senza di te non ci sono più il calore, l'allegria di un tempo.

I took that dirty jacket
From the trash right where you left it
'Cause I couldn't stand to see it go to waste

Ho dovuto levare la tua giacca, quella verde, da dove l'avevi lasciata.
E' ancora sporca di terra, lo sai? 
Ricordi quando è stata l'ultima volta che l'hai indossata?
*
Le ragazze erano al parco, in quella calda mattinata d'agosto.
Da quel pomeriggio, nella camera di Lauren, erano passati due anni.
Erano cresciute, maturare,avevano visto e imparato, e lo avevano fatto insieme.
Ogni giorno, l'una al fianco dell'altra, mano nella mano.
Si sedettero all'ombra del solito albero, un salice piangente.
Nonostante il triste nome, quell'albero, in quel piccolo parco nella periferia della città, era stato l'unico, muto, testimone di momenti colmi di felcità e amore.
Le sue foglie avevano coperto, protetto, e nascosto da occhi indiscreti la loro storia, i loro momenti più intimi.
Nascoste dallo sguardo di chi non avrebbe capito.
Perchè se non le vivi, certe cose, non sei in grado di capirle.
E solo chi ha trovato l'amore a  quindici anni, tra libri di matematica e inglese, può capirlo.
Solo chi si è visto piombare nella vita la persona che, senza saperlo, stava cercando.
Solo chi è stato capace di aprire il cuore, la mente, e lasciare che l'amore lo guidasse, che prendesse in mano la sua vita e ne facesse qualcosa di molto migliore.
Solo chi ha avuto il coraggio e la fiducia di mettersi nelle mani di qualcosa di molto più grande, di accettare ciò che il destino aveva programmato.
Loro lo avevano fatto.
Avevano corso il rischio, avevano accettato quel folle viaggio senza paura, senza chiudere gli occhi per non vedere la destinazione, e, con sorpresa, non erano rimaste accecate dalla luce alla fine della galleria, dalla sua luminosità, dal modo in cui brillava.
Quella luce aveva aperto loro gli occhi, mostrando cosa potevano avere.
E loro lo avevano preso, velocemente, e non se ne erano pentite.
Lì, nel parco, sotto il loro albero, abbracciate, con gli sguardi incatenati colmi di amore, non avrebbero potuto chiedere di meglio.
Perchè quando Camila poggiava la testa nell'incavo tra la spalla e il collo di Lauren e alzava lo sguardo, così vicina da poter contare le ciglia che incorniciavano quei meravigliosi occhi, sapeva di aver fatto la cosa giusta, quel pomeriggio di due anni prima.
E quando Lauren si perdeva in quell'oceano scuro negli occhi dell'altra, sapeva che nulla era mai stato più giusto nella sua vita.
"Lauren?"
"Si Cami?"
"Lo sai che ti amo vero?"
"Lo so piccola, ma non smettere mai di dirlo. Ti amo anche io. Ti amo da vivere."
*

You're looking in that mirror one day
And miss my arms
How they wrapped around your waist

Un giorno ti accorgerai di aver preso la strada sbagliata, di aver lasciato la persona che avresti dovuto tenere stretta.
Ti mancheranno le mie braccia, il modo in cui ti circondavano, creando un rifugio che per te c'era, c'è, e ci sarà sempre.
La dolcezza, il calore, il senso di protezione che provavi quando ti stringevo forte a me, tenendo al sicuro da qualsiasi dolore la cosa più preziosa che io abbia mai avuto.
Ti mancheranno, e se sarà troppo tardi?
Se quando ti accorgerai di aver sbagliato, io non ci sarò più?
Se avrò deciso di arrendermi, di andare avanti?
Non riuscirò a scordarti, ma dovrò ricominciare a vivere davvero prima o poi.
Dovrò uscire da questo stato di negazione, quest'attesa perenne per qualcosa, qualcuno, che forse non arriverà mai.
Cambierai idea.. vero?
Non c'è Camila senza Lauren, non c'è Lauren senza Camila.
Una cosa unica.
"Camren", come ci divertivamo a chiamarci.
Non sono nulla senza di te.

I say that you can love me again
Even if it isn't the case

Sento dei rumori, e poi due colpi alla porta.
Poggiò a terra la foto che avevo trovato, ma ci metto qualche secondo prima di alzarmi. Chi poteva essere?
Non aspettavo visite,  e nessuno veniva semplicemente a trovarmi, così, all'improvviso.
Alla fine mi alzo, ricordandomi che qualcuno aspettava, dall'altro lato della porta, e che non sarebbe stato carino farlo o farla aspettare, chiunque fosse.
Cammino, coprendo velocemente la breve distanza tra il salone e la porta, e la apro.
Appena in tempo, appena in tempo per vedere, di spalle, la ragazza, ormai donna, che anni prima mi aveva rubato il cuore, catturando la mia attenzione tra i banchi di scuola.
"Camila"
Poco più di un sussurro, un urlo che aveva perso intensità nel percorso tra il mio cuore e le mie corde vocali.
Poco più di un sussurro, ma abbastanza da farla voltare, la sorpresa dipinta in volto e la felicità negli occhi.
Camila si volta completamente, resta lì a guardarmi di rimando per qualche secondo, e poi corre, percorre con qualche salto i quattro scalini che ci separano e si getta letteralmente nelle mie braccia.
E le sue labbra sono sulle mie, le sue mani mi circondano la vita, le sue dita mi stringono, non vogliono più lasciarmi andare, i suoi capelli ricadono sul mio volto, facendomi il solletico, sento delle lacrime cadere dai suoi direttamente sulle mie guancie, mischiandosi con le mie, e ogni cosa torna al suo posto.
Il mondo inizia a girare nel verso giusto, il tempo ricomincia a scorrere, il ghiaccio che aveva fermato ogni cosa dopo il suo abbandono si scioglie velocemente, sconfitto dal calore di un amore troppo forte, un amore senza fine.
Le nostre labbra si scoprono un'altra volta, si esplorano, si incontrano dopo tanto, troppo, tempo.
E ogni cosa torna alla normalità.
Camila si stacca, il bisogno di respirare che si fa troppo forte per poter essere ignorato ancora più a lungo, e un sorriso le illumina il volto, tra le lacrime.
Come quando piove con il sole, la luce illumina le gocce e rende ogni cosa più speciale.
Ci mostra cose che, altrimenti, non avremmo mai notato. Il modo in cui l'acqua rende ogni cosa più luminosa, pulita, dopo il suo passaggio. 
E poi, spunta l'arcobaleno, che colora il cielo e ci strappa un sorriso, facendoci tornare bambini, meravigliati dalla natura e dai suoi doni.
Camila inizia a balbettare le sue scuse, ma non importa.
Non c'è nè bisogno.
La interrompo con un dolce quanto breve bacio a fior di labbra, la stringo forte nelle mie braccia e le sorrido.
"Sei tornata Camz. Sei tornata in tempo."
Camila mi bacia, e poi di nuovo, ancora e ancora.
Bacia le mie labbra, poi si sposta lateralmente, bacia la mia guancia, il collo, il naso, la fronte, bacia ogni lacrima di felicità che aveva rigato il mio volto, e alla fine le sussura: "Non sono mai andata via, non davvero."
Quando le rivolgo uno sguardo interrogativo, si affretta a continuare: 
"Il mio cuore non ha mai lasciato l'unica persona che è stata capace di prenderlo, e tu non hai mai lasciato i miei pensieri. Ogni giorno che sono stata lontana da te, ho desiderato di tornare. Nel momento in cui ti ho voltato le spalle e ho messo piede fuori dalla porta, ho capito che stavo sbagliando. Qualcosa mi diceva che non era la cosa giusta da fare, mancava sempre un pezzo troppo importante, la chiave per aprire la porta della felicità. Sei il pezzo mancante del puzzle della mia vita, la parte di me di cui avrò sempre bisogno.
E prometto di non lasciarti mai più.
Prometto che non commetterò lo stesso errore due volte.
E sono qui, a chiederti perdono, e mi vergogno così tanto.
Ho sbagliato e capirei se non volessi avermi. 
Sono solo io, sempre io, la Camila che fa errori di cui si pente troppo tardi, la Camila che non è capace di lasciarti, la Camila che ti ha baciato, quel pomeriggio, a casa tua. La stessa che è perdutamente, inevitabilmente, totalmente, innamorata di te."
Avevo gli cchi pieni di lacrime e il cuore pieno di gioia.
Non era un sogno, vero?
Quando mi avvinai a lei, baciandola, stringendola più forte che mai tra le mie braccia, seppi che era reale.
E quando lei appronfondì il bacio, capii che era mia.
Era lì, con me, e mi amava.
Si staccò dalle mie labbra, ma solo il tempo necessario per sussurrare "Non ti lascio", e continuare a ripetelo.
"Non vado via" - un altro bacio - "Promesso" - le sue labbra si posarono ancora una volta sulle mie - "Ti amo."
"Ti amo anche io"
E quelle promesse furono sigillate dall'incotro delle nostre labbra, decise a recuperare il tempo perso, a rimediare agli errori del passato riempendo il presente di amore.
La vita adesso era piena di colori, di calore, di amore, di voglia di vivere, voglia di viversi.
Era era mia, tanto quanto io ero sua.
Ci appartenevamo, e non c'era altra scelta.
E non c'era altra strada da prendere, altro modo, altre opzioni.
Eravamo io e lei.

Lauren e Camila.

Camila e Lauren.


"Camren."



Bene, ho scritto questa one shot semplicemente perchè, sentendo In case, di Demi Lovato (se non la conoscete vi consiglio di sentirla, è una canzone meravigliosa.) ho sentito il bisogno di scrivere, ancora una volta, su di loro.
Lasciate un commento se vi va, mi fa sempre piacere sentire i vostri pareri!
Un bacio, Laura. ♥
   
 
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