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Autore: shineupps    14/09/2013    3 recensioni
«Finisce così?» Sibilò flessibilmente Niall.
«Sì, Niall.»
Cassie di avvicinò lentamente a l suo volto, lasciandogli un leggero bacio sulla guancia.
«Ti amo.» Continuò lui.
«Ti amo anch'io, Niall.»
«Allora perché te ne vai?»
«Perché tu ed io siamo sbagliati.»
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Cassie avrebbe voluto rimanere così per sempre, bloccare il tempo ed eliminare i sentimenti.
Eliminare quell'amore, quella tristezza, quella malinconia che li travolgeva.
Sentire la pioggia picchiettare velocemente sulla finestra, sentire i rumorosi tuoni che la facevano sobbalzare, sentire il respiro di Niall sul suo petto nudo mentre dormiva beatamente accarezzandogli i capelli biondi quasi castani, sentire tutte quelle piccole cose la facevano sentire meglio.
Eppure lo sapeva, sapeva che sarebbe stata la loro ultima volta.
Si erano amati un'ultima volta; avevano fatto l'amore per l'ultima volta, e sia Niall sia Cassie ne erano consapevoli.
Sì, perché come poteva Cassie rimanere lì con lui?
Lei non era masochista, lei non si voleva male, lei nonostante tutto aveva smesso di sentirsi usata, aveva smesso di non sentirsi mai abbastanza.
Adesso c'era lei e solo lei, lei che era innamorata.

Innamorata ma viva.
Lo sapeva che sarebbe stato sbagliato rimanere lì e far finta di nulla, far finta che Niall amava solo lei, far finta che tutto sarebbe migliorato, far finta che lei stesse bene.
Osservò Niall dormire.
La bocca socchiusa, la mascella rilassata e quello strato sottile di barba che gli incorniciava il viso.
Le sue braccia circondavano la vita di Cassie, stringendola forte per paura che lei potesse scappare, che potesse andarsene.
Avrebbe voluto alzarsi da quel dannato letto, rivestirsi, buttare tutto in aria e urlare.
Urlare quanto stronzo fosse stato, urlare che non la meritava, urlare che non lo avrebbe mai più voluto vedere, urlare che avrebbe voluto che sparisse.
Avrebbe voluto prenderlo a calci e a pugni, nonostante sapesse che non sarebbe servito a nulla, che le braccia di Niall era troppo muscolose in confronto alle sue, che l'avrebbe bloccata e che l'avrebbe abbracciata forte a sé cercando di calmarla.
Avrebbe voluto sputargli in faccia e dirgli che faceva schifo.
Avrebbe voluto urlare contro di lui tutta la sua rabbia, tutto il suo sconforto, tutta quella malinconia che gli avevo trasmesso.
"Vaffanculo." Pensò.
Scostò bruscamente la testa di Niall, il quale mugolò qualcosa, spingendolo.
Sbuffò sonoramente e si mise a sedere, prendendosi la testa tra le mani.
Cassie aveva già pianto troppo, non poteva ricominciare.
Doveva farsi forza, doveva rialzarsi e affrontare tutta la vita che aveva davanti.
Cosa si aspettava? Che fosse vero amore?
Che poi lei nemmeno ci credeva al vero amore, aveva sempre preso in giro le sue amiche che le ripetevano "Mi sono innamorata! Lo amo tanto!".
Non credeva a tutte le stronzate riguardanti l'amore, la felicità, l'onestà.
E si impediva di crederci anche quando le provava davvero, quelle stronzate.
Quando aveva appuntamento con Niall al parco e le saliva quell'ansia tremenda che le chiudeva lo stomaco, quando lo scrutava da lontano mentre si avviava verso di lei.
Si ritrovava ad osservare ogni suo singolo dettaglio, i suoi soliti jeans larghi e le sue solite magliette dei Nirvana, il suo solito ghigno stampato sul viso.
E ogni dannata volta le veniva il batticuore che le faceva sudare le mani, che le faceva tremare la terra sotto i piedi.
Quando facevano l'amore e lei si ritrovava a sorridere felice che lui fosse con lei, proprio in quel momento.
E Niall si bloccava quasi a malavoglia per osservare il suo sorriso.
«Che c'è?» Domandava confuso, facendo comparire le piccole rughe sulla fronte quando aggrottava le sopracciglia.
«C'è che ti amo, Niall.»
Le stringeva la mano, come per rassicurarle che lui era lì, che era reale, che non se ne sarebbe andato.
Quando soffiava delicatamente sulle sue labbra prima di baciarla, facendole veniva la pelle d'oca.
Sorrise ripensando a quella strana abitudine di Niall.
O quando sdraiati sul letto di Niall, abbracciati, entrambi con le famose farfalle allo stomaco che svolazzavano felici.
E Cassie si sentiva davvero fortunata e felice.
Fortunata ad avere Niall tutto per sé.
Felice perché lei avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, perché le aveva fuso il cervello.
Come quando erano ancora ragazzini e gli ripuliva silenziosamente la sua stanza mettendola in ordine mentre Niall si faceva la doccia.
«Ma di chi mi sono innamorato?» Le chiedeva, stringendola in un abbraccio, facendo aderire il suo petto bagnato contro quello di Cassie.
«Della ragazza dei miei sogni.» Si rispondeva, lasciando piccoli baci sulla guancia di Cassie.
Cassie scosse la testa e si chiese se tutte quelle stronzate le avesse fatte per prenderla in giro, per prendersi gioco di lei.
Scosse nuovamente la testa. No.
Erano diventati grandi, ormai. Avevano commesso tanti errori, adesso entrambi dovevano pagare le conseguenze.
Adesso entrambi dovevano crescere e lasciarsi alle spalle quella piccola storiella da liceali.
Cassie si alzò decisa dal letto cercando di ritrovare i suoi vestiti sparsi sul pavimento e si rivestì velocemente.
Aprì l'armadio e prese il suo borsone, infilando malamente i suoi vestiti che aveva portato a casa di Niall qualche mese fa, quando lui le propose di trasferirsi nel suo piccolo appartamente.
“Troppo piccolo per due.” Si ritrovò a pensare Cassie.
«Cassie?» La chiamò Niall, aprendo gli occhi a malapena.
Cassie di bloccò per un instante, trattenendo il respiro.
Quando Niall capì, sbarrò gli occhi mettendosi a sedere sul letto.
«Dove vai?» Le chiese tristemente.
Cassie si girò, cercando il suo sguardo.
«Via, Niall.» Gli rispose freddamente.
« Via dove? » Le chiese di nuovo, confuso.
Scostò le coperte afferrando i boxer ai piedi del letto.
Li infilò e raggiunse Cassie, fermandosi di fronte a lei.
«Dove vai?» Le chiese per la seconda volta, duro.
«Non lo so, d'accordo? - Sbottò Cassie, spostando i capelli da un solo lato. - Via da te, Niall. »
Lo scansò bruscamente e poggiò il borsone ai piedi del letto, chiudendolo con forza.
«Ma tu non puoi andartene!» Esclamò quasi furioso, mentre cercava di capire cosa stesse succedendo.
«E chi sei tu per dirmelo, eh?» Urlò girandosi a guardarlo.
Si lasciò andare in un sospiro profondo e cerco di calmarsi, portandosi un mano sulla fronte.
«Io non ce la faccio, mi dispiace. Ci ho provato, te lo giuro. Ma non riesco a non pensare a te mentre... Fai l'amore con lei. » Sussurrò piano, quasi per evitare di dirlo ad alta voce e renderlo dannatamente più realistico di quanto non lo fosse già.
Niall sospirò rumorosamente, sconfitto.
Si porto una mano sulla fronte e si riavviò nervosamente i capelli.
«Io non ho fatto l'amore con lei. Lei non ha avuto importanza, lei non mi interessa, a me importa solo di te. Io ti amo Cassie, io ti amo sul serio e mi dispiace per tutta questa situazione. Perdonami.» Sibilò, afferrando la mano di Cassie per stringerla tra le sue e baciarla lentamente.
Cassie abbassò lo sguardo e ritirò via la mano.
Stette in silenzio, pensando bene ad ogni piccola cosa.
Doveva capire i suoi sentimenti, doveva riuscire a capire cosa provava.
Lo amava, non c'erano dubbi, ma non poteva continuare così, non poteva continuare a immaginarlo mentre toccava e baciava una ragazza che non era lei, non poteva far finta di nulla.
Aveva apprezzato la sincerità di Niall.
Aveva apprezzato il fatto che le avesse confessato tutto, e ci aveva pure provato a dimenticare, ma erano passate quasi due settimane, e stava già impazzendo.
Provava ribrezzo, provava compassione, provava tristezza.
Niall aveva rovinato tutto.
Il loro amore.
La loro felicità.
I progetti futuri.
I sogni comuni.
I loro baci, i loro abbracci e i loro sorrisi che avevano ormai cambiato gusto, che ormai avevano perso calore e che avevano ormai cambiato espressione.
Cassie doveva convincersi a credere che la loro era stata solo una storiella del liceo, che non era l'amore che pensava, che la sua era solo un'infatuazione che durava da troppo tempo.
Che l'avrebbe prima o poi dimenticato.
«Urlami contro! Ammazzano di pugni, spaccami il naso, sputami in faccia, dammi un calcio nelle palle o qualsiasi cosa! Non startene lì ferma, porca puttana!» Urlò impaziente Niall, agitandosi nel posto.
Cassie alzò lo sguardo ed incontrò il suo.
Gli rivolse un sorriso triste, un sorriso amaro, vuoto, privo di qualsiasi sentimento.
«È meglio così.» Disse soltanto.
Afferrò il borsone e lo mise in spalla.
«Finisce così?» Sibilò flessibilmente Niall.
«Sì, Niall.»
Cassie di avvicinò lentamente a l suo volto, lasciandogli un leggero bacio sulla guancia.
«Ti amo.» Continuò lui.
«Ti amo anch'io, Niall.»
«Allora perché te ne vai?»
«Perché tu ed io siamo sbagliati.» Proferì Cassie, mentre quell'insistente buco nel petto le lacerava tutto, le faceva male.
Avrebbe voluto piangere, ma non poteva, qualcosa impediva le sue lacrime di scendere, forse la consapevolezza di quelle parole, "Io e te siamo sbagliati", quella verità, le impediva di farlo.
Si lasciò andare in un sospiro ed evitò lo sguardo penetrante di Niall.
Si recò verso la porta, ancora troppo insicura di quello che avrebbe dovuto fare.
Uscì velocemente da quell'appartamente, dando un'occhiata alle spalle.
«Passerà anche questo.» Sussurrò poi, prendendo la sua decisione e indossando - inutilemnte - il cappuccio della felpa per evitare di farsi bagnare dalle insistenti gocce di pioggia.

 

Cassie si sedette su una delle sedie scomode dell'aeroporto di Cardiff e sbuffò sonoramente intenta ad aspettare il volo delle sette e trenta per San Francisco, città in cui lavorala la madre.
Si ricordò che avrebbe dovuto chiamarla, dopo tutto il tempo in cui aveva cercato di evitarla, e sospirò rassegnata.
Aveva comunque intenzione di cominciare la sua vera vita.
Si prese la testa tra le mani, poggiando i gomiti sulle ginocchia e strofinando bruscamente il viso.
La testa le picchiettava, come la batteria di un orologio che non si sarebbe mai scaricata e che avrebbe fatto girare le sue rumorose lancette per sempre.
Come se qualcuno stesse dando colpi di martello al cervello.
Ripensò a quello che era successo quasi un'ora fa.
Se prima avrebbe voluto prendere a calci Niall urlandogli quanto schifo le facesse, adesso avrebbe voluto baciarlo di nuovo, sentire le sue mani sul suo corpo, sentire la sua risata, sopportare tutte le stronzate che diceva e stringergli la mano tra le sue.
Non poteva prendersi in giro, doveva essere sincera almeno con se stessa, le lo amava ancora.
Lei ne era ancora perdutamente innamorata, e non voleva credere che quella fosse stata solo una "storiella da liceali".
Niall aveva rovinato tutto in pochi minuti, aveva distrutto tutto quello che avevano costruito insieme. Tutto quello che avevano fatto insieme.
Tutto quello che avevano progettato negli anni precendi non aveva più valore, non era più nulla.

Fu avvolta da un senso di malinconia quando la verità di quelle parole le furono presenti.
Non era rimasto più nulla, solo gli ancora vividi ricordi che Cassie sapeva, l'avrebbero tormentata ancora per molto.
I baci della buonanotte, le carezze mancate, gli sguardi silenziosi che sostituivano le parole, il disordine di Niall, la pazzia di Cassie.
Loro due che si completavano, proprio come la collana di Cassie e quella di Niall.
Il suo ciondolo a forma di sole, che completava il ciondolo a forma di luna di Niall.
Portò una mano al collo, cercando disperatamente la collana.
La prese, strappandola violentamente dal suo collo.
La guardò per qualche minuto.

Solo quando sentì una piccola goccia cadere sulla sua mano, si accorse che stava piangendo.
Toccò le sue guance per una maggiore conferma, trovandole umide.
Si lasciò andare a quel pianto liberatorio, non curante delle persone che la circondavano e che curiosi si domandavano perché quella ragazza stesse piangendo.
Lasciò che le sue guance si bagnassero sempre di più, lasciò che tutta la tristezza prendesse il sopravvento, lasciò che la sua mente scavasse nei ricordi più remoti, lasciò che il vento freddo le facesse sentire ancora più freddo, lasciò che il suo cuore si rimpesse in mille pezzi, e lasciò che il suo cervello avesse la meglio.
La voce meccanica che annunciava la partenza per il volo di San Francisco la distolse dai suoi pensieri e dalle sue lacrime.
Si asciugò malamente il viso e afferrò il suo borsone, avviandosi verso l'entrata dell'aereo.
Si voltò istintivamente un'ultima volta.
Proprio quando stette per distogliere lo sguardo incontrò il suo sguardo.
Era seduto lì, su una di quelle scomode sedie con le mani giunte davanti al viso, gli occhi lucidi.
Scosse la testa pensando di averlo solo immaginato, e disse addio a Cardiff e alla sua vecchia vita, mentre ricominciava a camminare verso quello che sarebbe stato un nuovo inizio.
Nonostante lei fosse ancora innamorata.
 



Eccomi! 
Ok, questa os ha qualcosa di speciale che le altre - mie - os non hanno. 
Non so perché, ma mi sono terribilmente affezionata a questi due e avevo un po' di timore a pubblicarla. 
Che dire? Cassie è una ragazza che ha preferito pensare a se stessa piuttosto che pensare a quello che credeva l'amore della sua vita.
Niall l'ha chiaramente tradita, e lei ha deciso di volersi bene. 
Nulla, spero tantissimo che la storia vi piaccia, per me è davvero tanto importante. 
Se avete dubbi, critiche o consigli potete sempre chiedermi quello che volete, accetto tutto! :)
Vi lascio il mio FACEBOOK. 
Nulla, sarei felicissima se mi faceste sapere cosa ne pensate, e vi ringrazio tantissimo se siete arrivate fino a qui ahahah
Adesso scappo, vi lascio anche l'altra mia OS su Harry. 
Un bacione, alla prossima! :)
 

  
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