Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: Ezrebet    14/09/2013    0 recensioni
Un matrimonio che ha tradito tutte le aspettative, l'illusione di un amore nuovo, la ferita aperta per una perdita inaspettata..La storia di L.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La sera della cena con i volontari del Centro era fissata lo stesso giorno del compleanno della Direttrice. Invece delle solite dieci persone, quella volta il tavolo ospitava più di venticinque invitati, tutti eleganti e dalle facce serene. La musica in sottofondo rallegrava e il menù era sfizioso. Sarebbe stata sicuramente una bella serata, se lei non fosse stata tesa come la corda di un violino.
Niente marito, quella sera. L’invito era stato esteso anche a lui, ma in settimana A. le aveva detto – Ci sei alla cena, vero? E’ la serata perfetta per stare insieme, io e te – e le aveva accarezzato la guancia. Lei sapeva che cosa intendesse: vieni sola e dopo mangiato ce ne andiamo via insieme. L’idea le era esplosa dentro come un fuoco artificiale e per giorni aveva tentato di immaginarsi come sarebbero andate le cose.. e non soltanto questo. Tutti al lavoro pensavano che sarebbe arrivata in compagnia del marito ma lei no. Non poteva, avrebbe significato rinunciare ai progetti con A. Così, si trovò a dire al marito che la cena era per i volontari, non era niente di allettante, poteva andarci da sola, per dovere, mentre lui avrebbe potuto uscire con i suoi colleghi, che si sarebbe di certo divertito di più.. mentre al lavoro diceva che il marito aveva un altro impegno fissato da tempo e che non sarebbe venuto. Che settimana infernale, fu. Eppure, tutti avevano accettato le sue spiegazioni. Il marito si era organizzato e non aveva fatto una tragedia, al lavoro avevano preso atto. Eppure lei non dormì per alcune notti, sentendosi preda del senso di colpa e di una precarietà insostenibile. A. le disse quel giovedì – Ti passiamo a prendere noi, sotto casa –
L’aveva guardato e aveva capito che insieme a lui sarebbero venuti altri volontari dell’associazione Questo significava che l’atteggiamento da tenere sarebbe stato il solito: niente tenerezze, ne baci, neanche sulla strada per il ristorante visto che non saremo soli.. In fondo, non sarebbe cambiato niente..
La volontaria che accompagnò A. era Luciana, co- fondatrice dell’attività. Le stava simpatica e sembrava veramente presa dal progetto, ma era sempre un po’ a disagio in sua presenza. Naturalmente, Luciana ignorava ciò che la legava a A., come chiunque altro, anzi, A. stava ben attento a non lasciar trapelare niente quando c’era lei.
– Nessuno deve sapere gli affari nostri, tanto meno Luciana – le aveva detto una sera – Per l’amor del cielo – aveva ribadito – Non voglio discorsi o roba del genere.. D’accordo? – l’aveva guardata sorridendo. Ma certo, nessuno deve sapere la nostra storia. Così, nella sua bella minigonna, dopo cena aveva ballato un po’ con gli impiegati del Centro e anche con A., tentando di ignorare i discorsi che sentiva di sfuggita – Ah, ma è la fidanzata di A.? Carina.. – e così tutta la sera. In realtà, niente tra di loro lasciava intendere che ci fosse una relazione speciale, ma i discorsi ci furono e lei se ne trovò infastidita. Gelosia? Forse si, non era certo la prima volta che questo accadeva.
La cena terminò verso mezzanotte. Furono consegnati i fiori alla Direttrice e dopo i saluti, tutti si diressero alle macchine. Sulla strada del ritorno, A. propose di andare a ballare. Lei lo guardò stupita, pensando ai loro progetti di stare insieme, ma subito Luciana si mostrò entusiasta, proponendo un locale. A. ne propose un altro e i due discussero per alcuni minuti, senza decidere niente. Lei era troppo confusa per partecipare. Infine, si trovò in macchina con Luciana che la riaccompagnava a casa. A. se ne era andato, dicendo che si sarebbe unito alla compagnia di un suo amico in un locale poco lontano. Lei era rimasta in silenzio per tutto il tempo. Aveva ripensato alla settimana appena trascorsa, in cui aveva trafficato in ogni modo per una serata con A., raccontando bugie a destra e a sinistra.. e poi lui infrange ogni cosa. Luciana parlava e parlava del brutto carattere di A. ma lei non la stava ascoltando, presa dal vortice dei suoi pensieri. Stava già entrando nel portone di casa quando aveva squillato il cellulare, era A. – Sto tornando indietro, aspettami davanti a casa tua – poi era caduta la linea. Lei si era bloccata sulla porta. Era quasi l’una di notte, suo marito era sicuramente già in casa. Le ci vollero pochi secondi. Si trovò a mandare un sms “Vado in un locale con gli altri. Ci vediamo più tardi” gli scrisse, uscendo velocemente dal portone e allontanandosi dal palazzo. Andò ad aspettare A. in un punto della strada che non si scorgeva dalle finestre del suo appartamento ed attese, preoccupata che le auto non la illuminassero. Passarono dieci o quindici minuti, finalmente l’auto rossa giunse e lei si sedette accanto a lui.
- Mai più con Luciana.. accidenti, un’ora per decidere che cosa fare – le aveva appoggiato una mano sul ginocchio – Non sono andato dal mio amico.. preferisco stare con te – le aveva sorriso – Dove andiamo? -
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Ezrebet