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Autore: Mami93    15/09/2013    2 recensioni
Sulle note di una canzone d'amore di una band ormai separata, i pensieri di un Digiprescelto per la persona che ama. In occasione del copleanno della fantastica Chitta97 le faccio i miei migliori auguri.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hikari Yagami/Kari Kamiya, Takeru Takaishi/TK | Coppie: TK/Kari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rientro nell’afosa casa che non mi è ancora del tutto familiare. L’unico suono ad accogliermi è il ticchettio della pendola in salotto, e i successivi sei rintocchi che indicano la mia proverbiale puntualità. Un bicchierone d’acqua fresca e poi passo ad aprire tutte le finestre. Parto alla caccia del telecomando, che come al solito si trova nei posti più insensati: questa volta in bagno. Comincio a passare da un canale all’altro senza trovare soluzioni che mi soddisfino appieno, finché lo zapping non da i suoi frutti. Mentre che mi preparo a tirare fuori le pentole e a sbirciare in frigo quel che posso trovare, le immagini scorrono sullo schermo: i video della radiovisione si susseguono, mentre che io mi arrovello per trovare una soluzione per la cena di stasera. E una chitarra attira la mia attenzione: ho già sentito questo ritmo tanti anni fa, ma la mia mente si rifiuta di estrapolarlo dai ricordi. E finalmente le parole mi tornano, lentamente e con qualche strascico di errore, alla memoria.

Io non ti prometto

qualcosa che non ho

quello che non sono

non posso esserlo

anche se so che c'è chi dice

per quieto vivere

bisogna sempre fingere.

Era una band vecchia, che si è poi sciolta anni addietro. Allora non mi soffermavo ad ascoltare la musica, avevo sempre qualcosa di meglio da fare, ma oggi finalmente capisco veramente le parole. E involontariamente non posso fare a meno di pensare a lei. Non starò ancora solo per molto, e come un cane che aspetta il suo padrone, sarò ben lieto di accoglierla di nuovo in queste stanze; e fra le mie braccia, fra parentesi.

Non posso giurare

che ogni giorno sarò

bello, eccezionale, allegro,

sensibile, fantastico

ci saranno dei giorni grigi

ma passeranno sai

spero che tu mi capirai.

È ormai tre mesi che condividiamo tutto insieme, e trasferendoci qui ci siamo voluti assumere le nostre responsabilità, ma il nostro patto silente è quello di provare a fare un altro passo in quella che ancora oggi mi sembra strano definire relazione. Nessuno era d’accordo con noi, e pochissime persone ci hanno appoggiato veramente; anche i nostri genitori hanno cercato di dissuaderci dall’andare a convivere, ma l’essere andati contro tutti, nonostante le tesi che continuavano ad avvalorare le loro, e solo le loro opposizioni, ci ha spinti maggiormente a continuare.

Nella buona sorte e nelle avversità,

nelle gioie e nelle difficoltà

se tu ci sarai

io ci sarò

Abbiamo chiarito ai nostri genitori che il nostro non era un capriccio, bensì un desiderio più forte dei pregiudizi: giovani non vuol dire ad ogni costo sconsiderati. Ci abbiamo pensato molto, prima di deciderci, e mai scelta è stata più giusta. Svegliarsi e averla accanto a me non ha prezzo; sapere che a qualsiasi ora posso stringerla e accarezzarle il viso, senza bisogno di messaggi o fughe alle undici di sera. E sapere che i nostri amici ci supportano, ci rende ancora più sicuri.

So che nelle fiabe

succede sempre che

su un cavallo bianco

arriva un principe

e porta la bella al castello

si sposano e sarà

amore per l'eternità.

Tre mesi vissuti irrealmente, come se fosse qualcun altro a vivere per noi. Abbiamo superato crisi di pianto e crolli psicologici; dopo due sole settimane ci ha sfiorato l’idea di aver fatto un errore madornale andando a convivere a soli ventuno e venti anni. In fondo non è come vivere in case separate: il cattivo umore, la stanchezza e la non sempre presente passione ci avevano fatto credere di aver fatto il passo più lungo della gamba, quando invece era solo una iniziale scoperta delle nostre vere personalità, quello che noi stessi non credevamo di avere. Così abbiamo capito che ognuno ha i propri spazi, e un sorriso mancato non significa crisi imminente.

Solo che la vita

non è proprio così

a volte è complicata come una

lunga corsa a ostacoli

dove non ti puoi ritirare

soltanto correre

con chi ti ama accanto a te.

Eccola, finalmente. La giornata è andata bene a entrambi, e questo è un buon segno. Ho giusto il tempo di posare le presine, prima che mi salti al collo, euforica ed estasiata. La bacio a lungo, assaporando ogni sfumatura delle sue labbra. Non mi sembra ancora vero che lei abbia scelto me. È come un regalo inatteso, che non pensavo, e non penso tuttora, di meritare. Cosa ho fatto di così buono da poter averla tutta per me? Mia zia, quando ero piccolo, mi diceva spesso “Ricordati di goderti appieno la felicità che ti arriva, perché prima o poi questa svanirà, e ti rimarrà solo il gusto amaro della perdita”. Prima di riuscire a dichiarale il mio amore, ho sempre avuto paura; non tanto per un suo rifiuto, quanto più perché ricambiasse i miei sentimenti: la amo troppo, e la sola idea di perdere la mia felicità mi terrorizza a tal punto che ogni qual volta mi sfiora il pensiero, la stringo con ancora più forza. Non dandomi la possibilità di essere felice con lei, non avrei potuto mai soffrire per una sua perdita. Dio, che errore avrei fatto, se non mi fossi mai dichiarato!

Nella buona sorte e nelle avversità,

nelle gioie e nelle difficoltà

se tu ci sarai

io ci sarò.

Mi sveglio con ancora il braccio sotto la sua testa , e la sua mano sul mio petto. Ha un’aria beata; le labbra leggermente schiuse e le palpebre lisce che nascondono quegli occhi che mi fanno venire brividi totalmente diversi da quelli di freddo. Mi vien voglia di avvicinarmi abbastanza da poter sentire il suo respiro sulla pelle, ma ho troppa paura di svegliarla. E dopo chi la sente? Non vorrei mai rovinare la serata che abbiamo avuto per un mio stupido impulso; e inoltre passerei da maniaco, non tanto per lei, ma per me. Insomma, ho ben altre occasioni per rinfrescare la mia memoria del sapore di lei, senza dovermi sentire come un pazzo sessuale che sveglia le ragazze di soprassalto,no? Sento benissimo che il sonno se ne è andato, e anche se sono solo le quattro della mattina mi scosto dolcemente da lei, senza movimenti bruschi. Restare a letto non mi avrebbe aiutato, anzi, avrei cominciato a rigirarmi fra le coperte; così accendo il portatile, che comincia a ronzare delicatamente. La lieve luce mi illumina il viso e la stanza attorno a me. Ho già in mente cosa scrivere, così posso aggiungerlo alla mia cartella di testi senza comun denominatore.

Giuro ti prometto

che io mi impegnerò

io farò di tutto però

se il mondo col suo delirio

riuscirà ad entrare e far danni

ti prego dimmi che

combatterai insieme a me

Una mano sulla spalla mi fa tornare al presente. Scusa, ti ho svegliato? le chiedo, adocchiando velocemente l’ora sul display del computer e spostando la sedia di novanta gradi. Mi ha svegliato la tua assenza, mi comunica, sedendosi sulle mie gambe e accucciandosi contro le mie braccia che le offro volentieri come protezione. La stringo contro il mio petto, affondando il viso nei suoi capelli. Non riuscivi a dormire? mi chiede, cercando di nascondere il timore che però colgo appieno. Tranquilla dolcezza, non è colpa tua! Cerco il suo sguardo e le sorrido dolcemente. No, è che mi sono svegliato e non avevo più voglia di dormire, così sono venuto a buttare giù il bozzetto di un’idea che mi è nata oggi, la informo, tranquillizzandola. Mi chiede se ho finito, ma la invito a tornare sotto le coperte, dove la raggiungerò fra pochi secondi. Devo solo fare un’ultima cosa: “vuoi salvare il testo?” mi chiede il mio sistema operativo, e di seguito: “Salva con quale nome?”. Sorrido fra me, prima di digitare tre parole: “Io ci sarò”.

Nella buona sorte e nelle avversità,

nelle gioie e nelle difficoltà

se tu ci sarai

io ci sarò.

 

Nota dell’autrice:

So che non sono stati citati i nomi, ma di chi altro potrei scrivere? La canzone si chiama, ovviamente, “Io ci sarò” ed è degli ex “883”, che forse conoscerete per il leader che è Max Pezzali. Questa Takari la dedico a Chitta97 per il suo sedicesimo compleanno. Tantissimi auguroni, tesoro. Mi auguro che tu legga la fic oggi! E assieme agli auguri ti mando tanti tanti tanti baci e un desiderio di pronta guarigione che mi viene dal profondo del cuore. Ti voglio bene. E grazie anche a tutti quelli che leggeranno la song-fiction, e maggiormente a chi vorrà recensirla. Ancora auguri.

Mami

  
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