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Autore: Fire Gloove    15/09/2013    1 recensioni
Valerio è un diciottenne come tanti. Gli piace uscire con il suo gruppo di amici, lo studio non gli va troppo a genio, e si gira a guardare le belle ragazze per strada. E, come la maggior parte dei ragazzi della sue età, non sa dire di no ad una sfida per colpa dell'orgoglio; così, quando uno dei suo migliori amici gli dice "Scommetto che tu non riusciresti a passare nemmeno mezz'ora in un locale gay, ti farebbe troppo schifo, non ne avresti mai il coraggio!" non può che dimostrargli che si sbaglia.
Peccato che al Fluo, la più famosa discoteca gay della città, lavori Aleksey, le cui movenze feline lasceranno il nostro eroe decisamente turbato...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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C.V.D.
ULTIMO PRIMO GIORNO DI SCUOLA
 
La sveglia suona, trapanandomi i timpani e strappandomi ad un meraviglioso sogno in cui compariva la bellissima Dianna Agron estremamente svestita.
Dopo i primi momenti di stordimento totale realizzo che oggi è il primo giorno di scuola, e tiro mentalmente un paio di bestemmie. Esco borbottando dal letto e recupero da terra un paio di jeans e una maglietta che mi pare siano puliti, dopodiché mi trascino fino in bagno, mi do una lavata e poi mi guardo allo specchio. God, sembro un cadavere. Sono di un pallore inquietante nonostante l’estate appena passata, le occhiaie sono di un violaceo che ha dell’incredibile e i miei occhi hanno la vivacità di quelli di un tonno morto sul banco del pescivendolo. Mi passo una mano fra i capelli e rifletto che questi grazie a Dio non possono scomporsi più di tanto, visto che li tengo cortissimi, e tutto sommato sono di un castano chiaro niente male. O almeno, questo è quello che mi sono sempre sentito dire, ma io li odio. Sono così… insignificanti.
Comunque, urge del caffè.
Raccatto una penna e il cellulare, per il primo giorno di scuola sono più che sufficienti, e mi dirigo in cucina, incespicando sul preziosissimo tappeto persiano a cui mia madre tiene come ad un figlio. Odio quel tappeto… oh se lo odio.
Arrivo davanti alla caffettiera miracolosamente incolume e mi verso una generosa tazza di caffè bollente, che ingurgito in tre secondi rischiando di ustionarmi tutto l’apparato digerente; recupero le chiavi del motorino ed esco di casa. Prima che io possa chiudermi la porta alle spalle compare mia madre. Sospiro.
-‘Giorno mamma.-
-Buongiorno Vale. Non mangi nulla?-
-No, mamma, dai. Lo sai che faccio colazione con i ragazzi al bar.-
-Ah… Vai in motorino?-
-Sì… Senti, è tardi, posso andare?-
-Guida piano…-
-Sì, mamma, sì! Ciao!-
Che palle, che palle, che palle! Odio quando mi guarda con quegli occhi ansiosi… Manco stessi partendo per la guerra!
Inforco il mio fedele scooter e sfreccio per le strade, cercando di liberarmi del malumore che mi ha assalito. Dai, Valerio, guardiamo il lato positivo, tra poco rivedrai i ragazzi dopo quasi un mese che non li vedi…
I miei fedeli compagni di scorribande sono quattro, due ragazzi e due ragazze. Io, Francesco e Luca ci conosciamo dalle medie, e al liceo si sono aggiunte a noi anche Mara e Cristina… Tutto merito della prof di inglese che ci mise in gruppo insieme per una ricerca. Le ragazze ci hanno conquistato subito: Mara è di una dolcezza straordinaria, è un’ottima ascoltatrice e sa sempre qual è la cosa giusta da dire. Quello che è rimasto più affascinato da lei, dal suo carattere, dai suoi occhioni così verdi ed innocenti e dalla sua massa di capelli mossi e rossicci è stato Fra, ed infatti dopo essersi girati intorno per un po’ si sono messi insieme. La loro storia dura da quasi due anni ormai.
Cristina invece sembra, a prima vista, la classica ochetta tutta aspetto fisico e niente cervello, ma non bisogna frasi ingannare dai setosi capelli biondi e da quei bellissimi occhi marroni da cerbiatta, perché dietro ad essi si nasconde un cervello notevole. Il suo Q.I. è qualcosa di incredibilmente alto, e la matematica è la sua religione… Sarebbe capace di passare una serata a risolvere problemi complicatissimi di cui il resto di noi a stento comprende il testo, malgrado i cinque anni di liceo scientifico.
Per due anni le sono morto dietro, poi però lei si è messa con il suo attuale ragazzo, Giulio, e io ho deciso di mettermi l’anima in pace.
Arrivo a scuola, parcheggio il motorino nel primo buco libero e mi avvio verso il solito bar. Appena entrato individuo Francesco, con Mara accoccolata sulle ginocchia, e Luca al loro fianco. Li saluto con un cenno della testa e mi avvicino al bancone per ordinare.
-Un capuccio e una brioche al cioccolato, grazie.-
La barista, una ragazza nuova che deve essere stata appena assunta, mi sorride.
-Subito!-
La ringrazio di nuovo e raggiungo gli altri al tavolo.
-Buongiorno-
-Hola, Vale. Quanto entusiasmo… sicuro di essere sveglio?-
Francesco mi sorride scherzoso, e io non posso fare a meno di riscuotermi dal mio torpore e ricambiare.
-Bah, non ne sono sicurissimo. Piuttosto, ma voi due avete dormito? Le vostre occhiaie fanno a gara con le mie…-
Mara arrossisce… malgrado la sua apertura mentale, parlare delle sue performance sessuali la imbarazza alquanto, e impedisce a Fra di rispondere con una gomitata nelle costole. Lui tossisce e, appena ripreso fiato, borbotta:
-Come vedi, cause di forza maggiore mi impediscono di risponderti.-
Sul viso di Mara spunta un sorrisetto e si volta verso il suo ragazzo per schioccargli un bacetto sulle labbra. Io e Luca ci scambiamo uno sguardo e facciamo finta di avere i conati di vomito, poi commentiamo in coro.
-Cazzo, ragazzi, siete diabetici!-
I due piccioncini in questione scoppiano a ridere mentre io recupero una sedia e mi siedo.
All’appello manca solo Cri. Mentre la aspettiamo chiacchieriamo del più e del meno, soprattutto di come abbiamo trascorso questo ultimo mese di vacanza e di totale libertà visto che, grazie a Cristina che ci stava con il fiato sul collo, siamo stati tutti promossi a giugno malgrado io e Luca rischiassimo matematica e Fra fisica.
-Io sono stato un mese con i miei al mare… due palle!-
Sbuffa Luca con un’espressione contrariata che lo fa assomigliare ad un bambino, e Mara intenerita gli scompiglia i capelli corvini mentre io e Fra ce la ridiamo della grossa.
-Ma come, Lu, la spiaggia è un’ottima location da rimorchio, possibile che nessuna ragazza sia rimasta vittima del tuo fascino da Hobbit?-
Luca sbuffa irritato, ma poi si unisce alla nostra risata… Sono anni che io e Francesco, dall’alto dei nostri rispettivi metro e ottantadue e metro e novanta d’altezza lo prendiamo in giro per il fatto che raggiunge a stento il metro e settantadue, ormai c’è abituato.
Ormai sono le sette e quarantacinque e Cri ancora non si vede… Quella ragazza è un fenomeno, riesce ad essere in ritardo pure il primo giorno di scuola.
Finalmente la vediamo entrare, e a me si mozza il respiro per un attimo… Indossa un paio di jeans chiari decisamente molto aderenti e una camicia bordeaux, con i lunghi capelli color del grano che le ricadono sulle spalle. Per quanto io mi sia messo l’anima in pace dopo l’inizio della sua storia con Giulio, sono tutt’altro che insensibile al suo fascino.
-Buongiorno, ragazzi!-
Sono felice di vederla così allegra, il fatto che il suo ragazzo abbia deciso di andare all’università a Bologna l’aveva lasciata parecchio scossa, ma evidentemente si è ripresa.
Si siede e tira fuori dallo zaino una barretta dietetica ai frutti rossi e dei fogli che ci distribuisce.
-Allora, signori, questo è il nostro programma di studi per la maturità che, come saprete, abbiamo tra nove mesi…-
Io, Fra e Luca non la lasciamo nemmeno finire la frase.
-Che palle, Cri, la scuola non è ancora nemmeno cominciata, lasciaci respirare!-
Lei alza un sopracciglio e guarda Mara in cerca di supporto, ma persino lei scuote la testa.
-Dai, Cri, non ti sembra di esagerare un pochino?-
La nostra adorabile bionda ci guarda battagliera, ma vedendo i nostri sguardi imploranti sbuffa.
-E va bene, va bene! Ne riparleremo tra un paio di mesi, ma non pensate di scamparla!-
-Incredibile, la secondina cede subito e ci lascia la libertà per addirittura due mesi… Sicura di star bene?-
-Luca Ducci, io sto benissimo, ma lo stesso non si potrà dire di te se mi chiami un’altra volta “secondina”!!”
Lo guarda malissimo per qualche secondo, ma poi scoppiamo tutti a ridere.
Visto che i minuti scorrono inesorabili, ci incamminiamo verso quello che sarà il nostro ultimo primo giorno di scuola. Mentre camminiamo abbasso lo sguardo sui nostri piedi e sorrido, anche quest’anno continua la tradizione che ci portiamo dietro dall’inizio della terza. Il primo giorno di scuola, infatti, per un tacito accordo ci mettiamo tutti un paio di converse nere. Questa cosa mi fa sempre provare uno strano sfarfallio alla bocca dello stomaco, uno strano senso di appartenenza.
Entriamo a scuola e, dopo qualche secondo di esultanza generale perché dal terzo piano ci hanno spostati al primo, ci dirigiamo in classe: esitiamo tutti sulla porta qualche istante, per ritardare il vero istante che segna la fine delle vacanze estive, ma poi entriamo.
Gli ultimi banchi della fila centrale sono ancora liberi, e io, Luca e Fra facciamo per sistemarci lì, ma Cristina acchiappa Luca per il collo della maglietta.
-Nossignori, se vi mettete tutti e tre vicini non ascoltate una parola di quello che esce dalla bocca dei prof, qui mi ci metto io!-
Così dicendo si siede tra me e Francesco.
-Da bravo, Luchino, va’ a sederti vicino a Mara!-
Lui la guarda in cagnesco ma poi esegue, sistemandosi nel banco centrale della fila di sinistra accanto alla nostra rossa, che gli sorride con dolcezza.
Mi ritrovo a pensare che, per quanto Cri possa sembrare un po’ insopportabile, senza di lei noi ragazzi non avremmo una singola materia con un voto più alto di sei, probabilmente.
Quando la campanella suona una sensazione indefinibile mi attanaglia la gola. Sembra un po’ strano che stia iniziando il mio ultimo anno di liceo… per quanto io possa odiarle, già so che queste quattro mura mi mancheranno.


Angolo di Fire: Signori e Signore che avete avuto il coraggio di arrivare fin qui, buonsalve! 
Chi già mi conosce, vedrà subito che questa storia è molto sullo stile di "What's the problem", non preoccupatevi, non ho nessuna intenzione di abbandonare Jacopo e Lucio per dedicarmi a Valerio, ho tempo abbastanza per tutti i miei adorati pupilli *_*
Per chi invece non mi conoscesse, beh, che dire, spero di piacervi!
Un baciozzo,
Fire

 
   
 
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