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Autore: Samidare    16/09/2013    1 recensioni
[Valvrave the Liberator]
Breve One Shot introspettiva su L-Elf e Shoko, durante il negoziato con Dorssia avvenuto negli ultimi due episodi della prima serie.
Pensò ad Haruto: lui era innamorato di quella ragazza, se lei fosse morta avrebbe comunque reso onore al loro patto?, concluse, sarebbe bastato fargli credere che la sua amata fosse caduta sotto il fuoco nemico. Non avrebbe mai saputo che ad ucciderla era stato proprio lui.
Genere: Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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Sacrifici


Sacrifici ~



L-Elf avvolse le dita attorno alla semiautomatica che teneva nei pantaloni.

Non aveva previsto che si sarebbero serviti del padre della ragazza – come avrebbe potuto? – ma sapeva cosa doveva fare: come sempre riusciva a programmare le azioni future con precisione, le vedeva proiettate nella sua mente come un film. L'Harakiri Blade era la loro unica possibilità e non poteva permettere che quella ragazza gli strappasse quella chance per un po' di sentimentalismi... Non si rendeva conto che sacrificando quella sola vita ne avrebbe salvate molte altre? Per lui sarebbe stata una scelta ovvia. Ma l'amore è sempre d'intralcio.

Shoko stringeva l'orlo della gonna convulsamente. La stretta di L-Elf intorno alla pistola si fece più salda, e la estrasse. Era pronto a fare fuoco.

Pensò ad Haruto: lui era innamorato di quella ragazza, se lei fosse morta avrebbe comunque reso onore al loro patto?, concluse, sarebbe bastato fargli credere che la sua amata fosse caduta sotto il fuoco nemico. Non avrebbe mai saputo che ad ucciderla era stato proprio lui.

L- Elf tolse la sicura, pronto a colpire: la ragazza era troppo emotiva, avrebbe ceduto. Fece un passo indietro, per avere una traiettoria migliore.

Una risata risuonò nell'aria. Il Primo Ministro di JIOR, il padre della ragazza, iniziò a parlarle dal collegamento video. Da politico si era reso conto con facilità che il negoziato non sarebbe andato a vantaggio di Shoko, e anzi l'avrebbe messa in pericolo. I Dorssian non l'avrebbero mai rispettato.

L-Elf ascoltò con attenzione le parole di quell'uomo, che non mostrava esitazioni nel sacrificare ogni speranza di sopravvivenza pur di salvare la figlia. Anche lui avrebbe voluto essere amato così da qualcuno. Quel pensiero gli attraversò la testa senza permesso, e lo irritò.

Tornò ad osservare la ragazza: finalmente lei aveva capito. Non c'era modo di salvare il padre.

Lo schermo brillò in un lampo accecante di luce quando la nave spaziale di Dorssia venne spazzata via; Shoko cominciò a gridare, in lacrime.

L-Elf fece sparire la pistola nei pantaloni, con la velocità con cui l'aveva estratta, e si prese un po' di tempo per osservare la ragazza: pur nella disperazione, aveva una singolare dignità. Per settimane aveva nascosto la notizia della scomparsa del padre, portandone il peso da sola, senza parlarne con nessuno... E ora le stava chiedendo di non farne parola con Haruto, per non caricarlo di inutili sensi di colpa – in fondo, era stata lei ad uccidere il proprio padre, non accettando quell'accordo. Haruto non avrebbe potuto immaginare che il Primo Ministro si trovasse sulla traiettoria del suo Harakiri Blade.

« Siete proprio simili, voi due. » le disse L-Elf, con la solita voce priva di colore umano.

Lasciò che lei lo intendesse come un insulto: essere sentimentali rende deboli. In realtà, per la prima volta, aveva pronunciato un complimento.

Shoko aveva risvegliato in lui quella strana sensazione che solo Haruto prima di lei era riuscito a provocare, una sensazione calda e appiccicosa che lo rendeva inquieto.

E che lo spaventava, perché apprezzare qualcuno significava soffrirne la perdita – e le probabilità di perdere quei due erano altissime, nonostante tutto. Si allontanò da lei a grandi passi: erano sotto attacco, non c'era posto per i sentimentalismi. Ma non riuscì a comprendere se il motivo della sua fretta fosse l'urgenza che aveva di ricongiungersi con Haruto e di combattere, o il bisogno viscerale di allontanarsi da quella ragazza, fonte di emozioni sconosciute, che molti anni prima aveva promesso a se stesso di non provare.



Questa voleva essere una piccola flash introspettiva su L-Elf, ma ho sforato di 80 parole e ahimé, è diventata una one shot. Breve, in ogni caso.
Valvrave mi ha molto colpito, è fuori dagli schemi e oscilla tra il folle e il trash, nonostante questo è molto intrigante, un vero guilty pleasure. Ho buttato già due righe su quello che L-Elf potrebbe aver pensato di Shoko, mentre lei assisteva impotente alla morte del padre.
Spero che l'abbiate apprezzata e che abbiate visto questo anime – altrimenti, Lelouch Vi Britannia vi ordina: fatelo!


Samidare

   
 
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