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Autore: _itsnickymine    16/09/2013    7 recensioni
“sua figlia?” chiese curioso Nicholas, non capendo a cosa l’uomo si stesse riferendo.
Cosa c’entrava la figlia del presidente? ma soprattutto, il presidente aveva una figlia?
“sì. Si trova in India in questo momento, sta frequentando un prestigioso collegio lì, ma ormai non può più starci quindi bisogna riportarla qui, in America” spiegò attentamente l’uomo guardando Nicholas un po’ spaesato.
“e serve il mio aiuto per portarla qui? Non hanno trenta jet privati?” chiese curioso il riccio sarcastico.
“serve il tuo aiuto per essere la sua nuova guardia del corpo” disse John sorridendo al riccio.
Nicholas rimase a bocca aperta.
Era uno scherzo? Il presidente non poteva chiamarlo solo perché aveva bisogno di qualcuno che gli tenesse d’occhio la figlia.
No, non poteva farlo. Nicholas era uno dei più bravi e giovani agenti segreti.
Ancora pochi anni di servizio e sarebbe diventato amministratore della sua compagnia.
Ancora pochi anni e sarebbe diventato vice-capo, e poi ancora capo.
No, stava scherzando, non poteva essere possibile.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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So cosa starete pensando in questo momento.

ma che fine hai fatto per tutta l'estate?

Beh, credetemi, lo sto chiedendo anche io al mio stupido cervello.

Sono successe tante di quelle cose, sia belle che brutte, che davvero mi hanno tenuta lontana da tutto e non ho avuto nemmeno un minuto per mettermi davanti al pc, o meglio, ogni volta che lo facevo guardavo per ore la pagina di word senza riuscire a scrivere nulla :/

Così oggi ho deciso di concludere la storia, nel miglior modo possibile e ho deciso di ricominciare tutto da capo.

Le grandi delusioni portano a questo, ti fanno crollare tutti i castelli che avevi costruito...ma poi uno capisce e si rialza anche se fa male, si rialza SEMPRE.

In realtà avevo pianificato molto tempo fa che questo capitolo, doveva essere diviso in due..ma non mi andava di farsi aspettare ancora...

Quindi godetevi quest'ultimo capitolo, spero vi piaccia e spero che continuerete a seguirmi se mai un giorno pubblicherò una nuova fan fiction.

GRAZIE A TUTTE QUANTE.

Sul serio grazie di tutto. Per avermi sostenuta sempre, per aver aspettato pazientemente ogni capitolo, grazie.





Capitolo 29

 

 

 

 

 

“finalmente posso riabbracciarti” ammise il padre stringendo a se Isabelle “mi sei mancata tanto” continuò

“papà..così mi strozzi” protestò Isabelle ridendo

Si staccarono ed il padre abbracciò Nicholas

“sono contento che ti sia ripreso, Nicholas” ammise poi mentre lo abbracciava

“anche io” disse Nicholas sorridendo

“beh…tutto sembra essere tornato alla normalità” commentò l’uomo sorridendo

“già” ammise Isabelle

“lui è Louis, la nuova guardia del corpo” presentò poi il padre.

Isabelle lo squadrò attentamente.

Era un uomo più o meno sulla trentina, vestito ovviamente con un completo scuro, un paio di auricolari messi alle orecchie e gli occhi da sole.

“piacere io sono Isabelle” disse Isabelle sorridendo all’uomo porgendogli la mano.

Louis gliela strinse, presentandosi e facendo lo stesso con Nick.

Stessero un po’ di tempo in salotto, seduti a parlare quando poi il padre dovette andare via a causa di una riunione.

“Isabelle, io sono qui già da un paio di giorni e..c’è un ragazzo…che viene qui ogni giorno chiedendo se sei tornata” la informò Louis mentre Isabelle si dirigeva verso la stanza accompagnata da Nicholas.

“chi è questo tizio?” chiese Nicholas senza lasciare ad Isabelle il tempo di parlare.

“non lo so…se non sbaglio..si chiama Jack” ammise l’uomo

Proprio in quel momento girarono l’angolo e si trovarono proprio di fronte la porta della stanza di Isabelle dove Jack era seduto sulle poltroncine, di fronte la porta.

“Jack” disse Isabelle stupita di trovarlo lì.

“che ci fa qui?” chiese Nicholas infastidito.

Il ragazzo sorrise alzandosi dalla poltrona e correndo verso Isabelle per poi abbracciarla fortemente.

Nicholas ebbe una stranissima e fortissima sensazione di fastidio.

Non voleva che qualcuno l’abbracciasse così, non voleva che fosse qualcun’altro ad abbracciarla.

Strinse i pugni, cercando di trattenersi.

Poi finalmente si allontanarono.

“cosa ci fai qui? Mi hanno detto che mi stai cercando da un po’, perché?” chiese Isabelle

Sbagliava o era proprio lui ad averla lasciata?

“possiamo parlare?” chiese Jack

“certo, andiamo in camera mia” ammise la ragazza aprendo la porta ed entrando nella stanza seguita da Jack.. e da Nicholas.

“Dobbiamo parlare con lui davanti?” chiese Jack infastidito

“Perché? Vi creo problemi per caso?” provocò il riccio

“Si chiama privacy, non so se ne hai mai sentito parlare” ammise Jack

“si chiama anche prevenire ogni tipo di problema con stupidi ragazzini” ammise Nicholas

“mi stai provocando?” chiese Jack avvicinandosi al riccio

Isabelle si mise tra i due sbuffando.

“smettetela, okay?” disse la ragazza “Nick..per favore..ci lasci soli?” chiese poi la ragazza voltandosi verso il ragazzo e avvicinandosi a lui.

Nicholas la guardò negli occhi.

“è tutto tranquillo, Nick.. Vuole solo parlarmi” continuò Isabelle supplicandolo

Il riccio annuì per poi uscire sbuffando, schiudendosi la porta alle spalle.

“allora? Cosa c’è?” chiese Isabelle passandosi una mano fra i capelli.

Aveva bisogno di un bagno rilassante e soprattutto di stare da sola.

“È successo qualcosa fra voi due?” chiese Jack guardandola

“fra noi due chi?” chiese Isabelle

“tu e la tua guardia del corpo” ammise Jack infastidito

“Cosa? No, perché me lo chiedi?” chiese Isabelle mentendo..

“Perché vi guardate in un modo strano. Lui è come se volesse saltarti addosso, tu invece ti sei giustificata e sbaglio o l’Isabelle che conosco io non tiene conto di niente e nessuno?” chiese il ragazzo guardandola

“Le persone cambiano. Ma adesso non credo che siamo qui per parlare di me o di Nick. Cosa vuoi, Jack?” chiese Isabelle

“Ti è così difficile capirlo? Secondo te perché sono qui?” chiese Jack guardandola

“mi volevi vedere?” chiese Isabelle

“mi manchi tanto, Isabelle. Ho fatto la cazzata più grande della mia vita, mi dispiace ma mi manchi.. Io ti amo e voglio tornare con te” sussurrò il ragazzo avvicinandosi a lei

“certo. Quindi tu credi che le persone siano dei giocattoli? Che li usi una volta, ma ti stanchi e li abbandoni poi  però per chissà quale motivo ti capita di ripensare a loro e quindi li rivuoi?” sbraitò Isabelle

“Sono stato uno stronzo, lo so. Lo so che mi odi, ma io ti amo” ammise Jack

“io non ti odio. E sai perché? Perché lasciandomi, mi hai aiutato a capire cosa voglio veramente” disse Isabelle

“e cosa vuoi veramente?” chiese Jack non capendo.

“non te. Mi dispiace ma io non ti amo più già da molto” sussurrò la ragazza abbassando lo sguardo.

“forse..non mi hai mai nemmeno amato” ammise il ragazzo

“forse è così.. Il fatto è che ho scoperto cosa vuol dire amare una persona davvero e mi dispiace dirlo…ma con te.. non lo era…Ti ho voluto molto bene, Jack e te ne voglio ancora, sei importante…ma non ti amo.” Continuò la ragazza

“è lui, vero?” chiese Jack riferendosi a Nick.

“non credo possa interessarti” disse la ragazza

Jack sospirò.

“posso almeno salutarti? Un’ultima volta?” chiese Jack.

Isabelle rimase perplessa per poi annuire.

Jack si avvicinò, abbracciandola per poi lasciarle un bacio sulla guancia.

Isabelle davvero non capiva il suo comportamento.

Proprio mentre le labbra di Jack si allontanarono dalla guancia della ragazza, Jack voltò il viso prendendo quello di Isabelle fra le mani per poi avvicinare le loro labbra e baciarla.

Isabelle si staccò subito, dando un sonoro schiaffo al ragazzo.

“ma sei impazzito?” urlò la ragazza

Jack si passò una mano sulla guancia dolorante.

Nicholas e Louis entrarono nella stanza, avendo sentito le urla di Isabelle.

“tutto okay?” chiese Nicholas squadrando Jack

“si. Jack stava andando via” disse Isabelle voltandosi per poi avviarsi verso il bagno.

Louis portò di forza Jack fuori, accompagnato da Isabelle.

“ti ha dato uno schiaffo?” chiese Nicholas a Jack, notando la sua mano ancora ferma sulla guancia.

Jack lo guardò in malo modo per poi andare via, senza rispondere.

Nicholas sospirò per poi entrare in camera di Isabelle.

Sentì il getto dell’acqua fuoriuscire, Isabelle stava facendo il bagno.

L’avrebbe aspettata in camera sua.

Si sedette sul letto, appoggiandosi alla testiera.

Ripensava ancora alla reazione che aveva avuto vedendo Jack abbracciare Isabelle.

Lui non era mai stato un tipo geloso, non capiva adesso quel suo comportamento.

Sbuffò passandosi una mano fra i capelli.

Dopo circa un’oretta, Isabelle uscì dal bagno.

Indossava un paio di shorts di jeans e un top colorato, era scalza ed inoltre i capelli erano ancora bagnati.

“ma quanto ci metti per farti un bagno?” chiese Nicholas

Isabelle sobbalzò.

“perché sei in camera mia?” chiese Isabelle mentre con un asciugamano cercava di asciugare i capelli.

Non aveva voglia di perdere tempo a lisciarli, così aveva deciso di asciugarli ricci.

“cosa voleva dirti quello?” chiese Nicholas ignorando la domanda della bionda.

“quello, si chiama Jack…e nulla, nulla di importante” ammise la ragazza sospirando

“perché gli hai dato uno schiaffo?” chiese Nicholas

“perché per una volta non tieni a freno la tua curiosità e ti fai gli affari tuoi?” chiese Isabelle ridendo poggiando l’asciugamano sul letto e voltandosi a guardarlo.

“curiosità. Voglio solo saperlo” sussurrò Nick

“sei geloso?” chiese Isabelle provocandolo per poi sorridere e attendere una sua risposta.

“chi? Io? Ma proprio no” protestò il riccio

“allora non capisco perché vuoi saperlo” ammise la ragazza

“ti va di andare a fare un giro? Però devi essere pronta tra massimo dieci minuti” la informò Nicholas

“è un appuntamento, agente Jonas?” chiese Isabelle

“si” ammise il riccio facendole un occhiolino per poi uscire dalla stanza.

 

 

 

 

 

 

Non sapeva perché ma era da quando Nicholas era uscito dalla sua stanza che non faceva altro che guardarsi allo specchio.

Aveva messo una matita blu, in perfetta armonia con i suoi occhi.

Un po’ di phard per colorare le guancia e un rossetto rosa.

Era ansiosa e non ne sapeva il motivo.

In genere si truccava poco, ma quella sera doveva essere perfetta.

Si passò una mano fra i capelli ricci ormai asciutti e dopo aver messo un po’ di lip gloss entrò nella cabina armadio in cerca delle sue ballerine blu.

Le indossò e prima di uscire dalla stanza, si diede un’ultima guardatina allo specchio.

Stava impazzendo. Doveva uscire o sarebbe rimasta ore davanti allo specchio a chiedersi se andava bene, se era abbastanza, se era come Nicholas volesse.

Uscì dalla stanza e trovò solamente Louis, il nuovo bodyguard, seduto sul divanetto.

“dov’è Nick?” chiese Isabelle guardandosi attorno.

“sta arrivando. È andato a parlare un secondo con il presidente” le disse Louis

“il presidente, mio padre?” chiese Isabelle

“certo” ammise l’uomo

“cosa doveva dirgli?” chiese la ragazza curiosa

“non lo so.. Ma mi ha detto che dovevi aspettarlo in limousine” continuò l’uomo

Isabelle annuì mordendosi le labbra.

Cosa doveva dire Nicholas a suo padre?

 

 

 

[..]

 

 

 

“io..sono…innamorato di vostra figlia, signor presidente.. ecco perché sono qui” ammise il riccio passandosi una mano fra i capelli

“Nicholas…sai che puoi chiamarmi Andrew” ammise l’uomo alzandosi dalla sedia, dietro la scrivania e avvicinandosi a Nicholas, che era seduto proprio di fronte a lui.

“sai? L’avevo capito…avete passato molto tempo assieme ed è normale innamorarsi quando si è giovani” cominciò l’uomo

“non è un capriccio, io la amo” lo interruppe Nick

“non sto dicendo che lo sia, sto solo dicendo che….”

Andrew sospirò prima di ricominciare a parlare “mi figlia…è una ragazza difficile…e..”

“lo so” lo interruppe Nicholas di nuovo “cercherò di renderla felice, se anche lei lo vorrà, ovviamente” continuò il riccio

L’uomo sorrise.

“sono sicuro che Isabelle non aspetta altro che tu che tu faccia qualcosa” ammise Andrew

“le ho detto che la amo..ma lei..non..non mi ha detto nulla” disse Nicholas guardandolo

“io le dico ogni giorno che le voglio un gran bene, ma non ci sono quasi mai con lei, a causa del mio lavoro. Quindi..potrebbe non credere alle tue parole, che non ti abbia ancora detto nulla non vuol dire che..lei non prova quello che provi tu.. Isabelle ha solo bisogno di qualcuno che..le dia la spinta giusta, che la faccia credere in se stessa e soprattutto…qualcuno che le sia sempre vicino” ammise l’uomo.

“sono io quel qualcuno” ammise Nicholas

“io sono più che contento che quel qualcuno sia tu. Ora devo andare e mi raccomando, non fate tardi stasera, ecco la chiave della tua nuova macchina che userete stasera, per la prima volta, da soli” disse l’uomo consegnandogli le chiavi

“da soli? E Louis? La scorta?” chiese Nicholas

“sono sicura che con te Isabelle è al sicuro” continuò l’uomo per poi sorridere e andare via, seguito da due uomini.

Nicholas sorrise per poi guardare le chiavi della macchina che il presidente gli aveva appena dato.

Sorrise ancora, alzandosi dalla sedia su cui era seduto e dirigendosi verso l’uscita del palazzo.

Trovò la limousine, parcheggiata proprio fuori il portone della casa.

“hey, Isa, scendi” disse Nicholas aprendo la portiera dell’auto

Isabelle scese dall’auto, seguito da Louis.

“che sta succedendo? Non sto capendo nulla” ammise la bionda

“hey, Louis, hai la serata libera” ammise Nicholas sorridendo

“cosa?” chiese l’uomo

“Hai la serata libera” ripeté il riccio per poi prendere per mano Isabelle e avviarsi verso il retro della casa.

La macchina era parcheggiata lì.

“dove stiamo andando Nick? E perché Louis non viene? E la scorta?” chiese Isabelle

“stasera…sei solamente… mia” ammise il riccio aprendo la portiera dell’auto

Isabelle sorrise cercando di contenersi.

Non poteva essere sua per tutta la vita? Perché solamente quella sera?

Nicholas intimò alla ragazza di salire in auto ed Isabelle non se lo fece ripetere due volte.

Salì in auto, mettendo la cintura e guardando Nicholas mettere in moto l’auto.

“dove stiamo andando?” chiese Isabelle

“in un posto… non credo tu ci sia mai stata” ammise Nicholas cominciando a guidare.

“cosa dovevi dire a mio padre?” chiese Isabelle

Nicholas si voltò, guardandola.

“che c’è? Louis mi ha detto che eri da lui” ammise la ragazza ridendo

“cose tra uomini” disse il riccio sorridendo

Isabelle sbuffò sonoramente poggiando i piedi sul cruscotto dell’auto.

“hey…è la mia auto nuova” la richiamò il riccio

Isabelle sbuffò nuovamente, poggiando le gambe a terra.

Sorrise, le sembrava di essere tornata a mesi prima, quando assieme si dirigevano verso Sydney.

Si rilassò sul sedile dell’auto, sedendosi meglio per poi prendere un cappello New York dalla sua borsa, indossandolo.

“perché lo metti?” chiese il riccio

“non voglio essere riconosciuta” ammise la ragazza abbassando lo specchietto e aggiustandosi i capelli sotto il cappello.

“farti vedere con me potrebbe rovinare la tua reputazione?” chiese il riccio ridendo, seguita a ruota dalla bionda.

“già” commentò poi Isabelle. “allora? Mi dici dove andiamo e quanto ci vuole?”

Nicholas sbuffò.

“certo che sei davvero insopportabile”

“sono curiosa di sapere dove andiamo, ecco cosa sono”

“lo scoprirai” ammise il ragazzo continuando a guidare.

 

 

 

 

 

“non aprire ancora gli occhi” disse il riccio mentre spingeva Isabelle

“attenta, c’è uno scalino” continuò tenendola ancora per mano.

“mi sto innervosendo, agente Jonas” ammise Isabelle sbuffando

“un altro passo, poi un altro…e ancora un altro. Ecco siamo arrivati” continuò il riccio portandola

“posso aprire gli occhi?” chiese Isabelle

“non ancora” ammise Nicholas

Isabelle sbuffò ancora.

“certo che non hai proprio pazienza, eh” constatò Nicholas ridendo

“vorrei vedere te al mio posto” ammise la ragazza sbuffando.

“un ultimo sforzo, Isa” le disse il ragazzo camminando per ancora alcuni metri.

“ecco, qui. Siamo arrivati” ammise Nicholas

“posso aprire gli occhi?” chiese la ragazza

“solo se mi dici che ti fidi di me” le supplicò il ragazzo

“Nick.. sono venuta fin qui ad occhi chiusi, lasciandomi trasportare da te… Come potrei non fidarmi di te?” chiese la ragazza ridendo

“e …mi ami?” chiese il ragazzo tenendo ancora per mano Isabelle.

Alla domanda, Isabelle sussultò ed una lunga scossa le attraversò la schiena.

“p..perchè me lo chiedi?” chiese Isabelle.

“perché devo saperlo. Devo sapere se anche tu mi ami, devo sapere che anche tu hai una pazzesca voglia di vivermi, di stare con me tutto il tempo, di abbracciarmi, di baciarmi, di accarezzarmi, di proteggermi, di assicurarmi che stai bene.. Devo sapere se mi ami. Sto impazzendo a non saperlo… Credo che impazzirò di più quando mi dirai che non mi ami, ma me ne farò una ragione…” balbettò il ragazzo

“hey, hey.. chi ha detto che non ti amo?” chiese la ragazza ancora ad occhi chiusi mentre con la mano accarezzava il viso di Nicholas.

“io…ti amo… Nicholas Jonas, ti amo… E anche se ci ho messo un po’ per capirlo e mi fa davvero tanta paura… Io voglio stare con te perché amo guardarti mentre parli con i tuoi colleghi, amo il modo in cui sorridi, il modo in cui MI sorridi, amo i tuoi capelli, amo le tue mani quando mi sfiorano, amo le tue labbra quando mi baciano, amo il fatto che mi sei sempre vicino… e odio averti lontano, odio quando rimani fuori la mia stanza e non entri.. odio quando mi guardi e non mi baci e odio quan-”

Isabelle non riuscì a finire la frase che venne travolta dalle labbra del ragazzo in un bacio tanto passionale.

Amava quando la baciava così, senza preavviso, travolgendola con le sue labbra, facendola entrare in un mondo tutto loro.

“ti amo” disse ancora Isabelle per poi riprendere a baciarlo.

 

 

 

  
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