Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: Liz    21/03/2008    6 recensioni
Snowdrops: nel linguaggio dei fiori simboleggiano la vita e la speranza.
Angela ha 17 anni, i suoi genitori sono morti in un incidente d'auto due anni fa, i suoi compagni la maltrattano... Solo l'incontro con Seth riuscirà a darle una ragione per andare avanti. Ma riuscirà ad avere la forza per lasciarsi tutto alle spalle?
"Una famiglia… Una famiglia!"
Grazie a tutti!
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Snowdrops'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Bucaneve: E’ detto “stella del mattino” perché è uno dei primi fiori a spuntare dalla terra dopo l’inverno. La tradizione cristiana associa il Bucaneve alla candelora, il 2 febbraio, giorno della purificazione della Madonna. Inoltre una leggenda racconta che Eva e Adamo, una volta cacciati dal Paradiso Terrestre, furono trasportati in un luogo gelido, buio e dove era sempre inverno. Eva ben presto fu presa dallo sconforto e dal rimpianto, non accettava l’idea di vivere in quelle condizioni; un angelo, avuta compassione di lei, prese un pugno di fiocchi di neve, vi soffiò e ordinò che si trasformassero in boccioli una volta toccato il suolo. Eva, alla vista dei bucaneve, prese forza e si rianimò.
I Bucaneve sono il simbolo della
vita e della speranza.

Angela, disillusa, sola, ma ancora piena di speranza. Seth, che cambia ragazza ogni giorno solo per divertimento. Susanna che, disgustata da sé stessa, rigetta sugli altri la sua condizione. Ray e Seiry, lui & lei, solari e allegri, ma tanto tanto soli. Sarah, dolce e comprensiva. Davis, un ragazzo come un altro, ma determinato e meschino. E tanti altri…

Tengo molto a questa storia, e a tutti i suoi personaggi. Commentate in molti, sono ben accette anche le critiche: voglio migliorare per poter scrivere al meglio questa storia, benché sia la mia prima ff. Hope you like it! ^_^

Capitolo 1 »cheimofobia

- Mi mancate.

Fu l’unica cosa che Angela riuscì a dire.

Una miriade di pensieri le attraversavano la testa, ma quella fu l’unica frase che riuscì a mettere insieme.

Ancora, alla distanza di due anni, non riusciva a realizzare ciò che era successo.

Sistemò i gigli e diede un bacio alle due foto incorniciate nella pietra e, dopo aver buttato i fiori vecchi ormai appassiti, si allontanò con lo sguardo basso dalla tomba dei suoi genitori.

Ogni volta che si recava da loro si sentiva privata di un pezzetto di sé, per questo non ci andava spesso. Era una sensazione troppo sgradevole… la consapevolezza di essere rimasta completamente sola. Più cercava di allontanarsi da essa, più si sentiva sua prigioniera.

C’erano molte cose da cui sapeva non sarebbe potuta sfuggire, e questa solitudine era in cima alla lista.

Alzò gli occhi al cielo e notò che le nuvole nere cariche di pioggia si stavano addensando.

Affrettò il passo: la paura di ritrovarsi da sola sotto la pioggia durante un temporale la fece rabbrividire, e appena avvertì sulla pelle calda le prime fredde gocce di pioggia cominciò a correre senza sosta.

Le nuvole ormai si erano unite a formarne un’ unica grande e nera, minacciosa, che fece aumentare la mia paura. Ormai la luce del sole non brillava più, tutto era più buio…

Improvvisamente un lampo illuminò completamente la città, seguito da un tuono che attraverso completamente tutto il cielo cupo.

Angela si paralizzò all’istante. La luce del lampo le era rimasta negli occhi e il suo rumore frastornante le rimbombava in testa, annebbiando la sua razionalità.

La pioggia arrivò in breve, scrosciante. Batteva insistente sui fiori, sui tetti, sulle strade e su di lei. Non riusciva a muoversi, era totalmente paralizzata dalla paura.

Ecco, un’altra cosa che non supererà mai: la paura dei temporali.

Rimase ferma a lungo, guardando apatica le gocce che le cadevano addosso. Doveva essere passato parecchio tempo, perché si riprese da quello stato di semi-incoscienza solo quando la pioggia cominciò a diminuire.

Ritrovato il controllo di se stessa, cominciò a correre senza pensare a niente. Voleva solo tornare a casa e illudersi come una stupida che non ci fosse alcun temporale.

-Stupide previsioni del tempo- pensò- Non ci azzeccano mai.

Continuò a correre, ma l’attacco di panico stava tornando. Aveva sbagliato strada. Sì si era persa… o forse no? Questa via la ricordava… all’improvviso un altro lampo. Un altro tuono.

Angela si sentiva come svuotata, continuava a correre per inerzia, senza sapere dove stesse andando. Lo sguardo perso tra la confusione che creavano le gocce di pioggia schiantandosi sull’asfalto. Le sentiva una per una. Ogni goccia era come una bomba nella sua testa.

Si sentì male e si accasciò a terra sfinita, percorsa da mille brividi di paura mentre la pioggia continuava imperterrita a torturarla.

- Ehi ti senti male?

Una voce calda da sopra di lei. Un ombrello che la riparava. Due occhi neri che la guardavano sinceramente preoccupati. Furono le ultime cose che vide prima di svenire mentre sentiva il cellulare cominciare a suonare.

Capitolo 2 »calore

Angela si rigirò nel letto, cercando di trovare più calore: nonostante le coperte pesanti sentiva ancora nelle ossa il gelo del temporale e della paura.

Tese l’orecchio ma ormai lo scrosciare della pioggia non c’era più. Il temporale era finalmente finito.

All'improvviso sentì un rumore metallico arrivare dalla cucina e aprì gli occhi sconvolta.

Ricominciò a connettere e si guardò attorno perplessa: come ci era arrivata a casa? Chi le aveva messo il pigiama e infilata nel letto? E soprattutto chi c’era in casa sua?

Si mise seduta e cercò di alzarsi ma non ce la fece, le gambe le tremavano ancora troppo. Sentì dei passi avvicinarsi, scanditi dal ritmo accelerato del suo cuore; la porta si aprì di scatto.

Quando vide Ruby entrare nella stanza portando con sé una tazza di tè bollente si sentì incredibilmente sollevata.

- Ah, sei sveglia finalmente…

Nonostante la sua espressione visibilmente scocciata, Angela la assalì di domande.

- Ruby…? Ma che ci fai qua? M-mi hai portato tu a casa?! Come hai fatto a sapere che…

- Calmati Angela, non è il caso di agitarsi così! Tieni ti ho portato una tazza di tè.

Angela prese la tazza e fece una smorfia: non aveva la minima voglia di berlo.

- Ma che cosa è successo? Mi ricordo solo la pioggia… sono svenuta… e poi…

- Hai una fortuna sfacciata sai? - affermò Ruby con voce antipatica, mentre si sedeva accanto ad Angela -Proprio mentre sei svenuta ti stavo chiamando. Ha risposto il ragazzo che ti ha soccorsa e mi ha chiesto di aiutarlo, giustamente pensando che io fossi un’amica o una parente...

- Cosa? Ma chi era?- chiese sorpresa.

- Non lo so, non ha lasciato né nome né numero… peccato, era proprio un bel ragazzo-

Ruby si sistemò annoiata i capelli mossi dietro le spalle e la guardò con aria sufficiente.

- Bè se ti senti meglio io me ne vado. Ho un impegno con Susy e le altre, sai…- disse compiaciuta mentre si avviava alla porta.

- Si, grazie.

Angela la sentì sbattere la porta, delusa dalla sua indifferenza.

Appoggiò la tazza di tè ancora piena sulla scrivania e provò di nuovo ad alzarsi. Stavolta ce la fece, sempre barcollando. Arrivò in cucina e prese il termometro per misurare la febbre.

38 e mezzo.

- Perfetto – pensò - Una scusa per non andare a scuola domani.

Tornò a letto con l’intenzione di dormire fino a martedì, ma il mal di testa era troppo forte e ci rinunciò.

Si raggomitolò sotto le coperte, scossa dai brividi provocati dalla febbre.

Sentiva uno strano calore, non dovuto alla temperatura: era una sensazione molto particolare, sembrava quasi un ricordo.

Cercò di ricordare il volto del ragazzo che l’ aveva soccorsa: i ricordi erano confusi, ma il cuore le si stringeva nel petto.

Fu solo poco prima di addormentarsi che rivide nitidi nella sua mente quei due occhi neri, profondi, che mai avrebbe potuto dimenticare.

- Questo calore… forse appartiene a lui…

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Liz