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Autore: Lynn Lawliet    16/09/2013    1 recensioni
Le frasi, così ben congegnate da sembrare l’incastro di un puzzle; le parole, eleganti, raffinate, che ti scivolano dolci giù per la gola quando le leggi; le lettere, che, pur così piccole e sole, legate l’una con l’altra sanno farti sognare...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DIRITTO AL BOVARISMO PER GLI SCRITTORI PRINCIPIANTI

Scrivere.
Un concetto così semplice, un’azione così complessa.
Le frasi, così ben congegnate da sembrare l’incastro di un puzzle; le parole, eleganti, raffinate, che ti scivolano dolci giù per la gola quando le leggi; le lettere, che, pur così piccole e sole, legate l’una con l’altra sanno farti sognare.
Sembra impossibile che tutto questo sia stato fatto da  qualcuno come te, una persona normale. Perché è così speciale, perfetto, in ogni sua singola parte.
E quando capita a te, quando le parole arrivano dalla tua testa già belle pronte e non ti rimane che scriverle, quando batti veloce le dita sui piccoli tasti del pc, impaziente di arrivare in fondo alla parola, alla frase solo per sentire come suona… quando succede, ti senti un dio.
Perché, per una volta, sei tu ad avere il potere: sei tu a decidere quello che accadrà, facendo trepidare i lettori e i personaggi… i personaggi! Che gioia vedere che ad un certo punto, quando sono caratterizzati in ogni loro singola parte, prendono quasi a muoversi da soli sulla carta, agendo per conto loro, spodestandoti dal tuo scranno di dio del libro e facendo un po’ quel che gli pare.
Perché è solo precisamente a quel punto che riescono a sembrare reali quanto tua madre che ti grida di smettere di sognare e iniziare a fare i compiti.
Già, lei grida… ma tu non le obbedirai. Non andrai a fare i compiti, non c’è modo che tu riesca a farlo. Perché ormai sei entrato in un altro mondo, e questo non ti lascerà andare, per nessun motivo. Continuerai a sognare, almeno per un po', nella vastità di un cosmo che per miracolo riesce a stare tutto nella tua testa.
Allora è questo quello che chiamano magia!, ti dici. E poi, come è possibile che gli altri non siano dove sei tu? Non lo sanno che si stanno perdendo una delle cose più belle del mondo?
Ed ecco che, con questa frase, proprio con questa, hai finito per diventare bovaritico.
No, non ti devi preoccupare, non è il nome di una terribile e rarissima malattia: hai solo imparato a sognare.
Quindi tanto di cappello e benvenuto fra noi.

note:
ed eccovi la mia personale ode ad efp! vi voglio bene, ragazzi, siete tutti dei meravigliosi bovaritici!
(fine lecchinaggio-time)
detto questo, spero vi piaccia!
pace e amore.
Lynn

 

  
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