Peccato capitale
La donna lo guardò con desiderio.
Erano soli, l'una di fronte all'altro. Qualsiasi cosa fosse successa in quella stanza sarebbe rimasta un segreto tra loro.
Le era impossibile distogliere lo sguardo da tanta perfezione nutrita al sole del sud America.
La sua mente le ripeteva che doveva resistere, era una promessa che aveva fatto a se stessa, eppure le sue gambe sembravano avere vita propria e inesorabilmente la portavano vicino a lui, passo dopo passo.
Quando gli fu a pochi centimetri di distanza, il suo profumo, ricco e sensuale, la investì, stordendola. Pochi attimi e sentì il suo sapore sulle labbra, in bocca e fu subito gioia e perdizione, finché il piacere la invase.
Così come tutto iniziò improvvisamente, altrettanto improvvisamente finì.
Sapeva che sarebbe andata così, era così ogni volta: piacere, godimento e poi l'addio.
La donna sospirò, ormai sola sul divano,nonostante tutto felice nella sua colpa.
Con uno scatto si alzò dal divano, accartocciò nella mano l'involucro del cioccolato e lo gettò nel cestino per poi avviarsi verso la porta. Prima di uscire, gettò uno sguardo al calendario: a quanto pare l'inizio della dieta era posticipato di un altro giorno.
NDA:Non uccidetemi!...voleva solo essere una cosa simpatica per riderci su.