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Autore: B Rabbit    17/09/2013    1 recensioni
Avanti, – pensò, esaminandosi la giacca abbottonata dalla stessa colorazione dei calzoni. – non è morto mai nessuno…
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Rabi/Lavi | Coppie: Rabi/Allen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Felicitazioni





Cercò, sistemando – stropicciando ancora una volta – i poveri risvolti della morbida e immacolata camicia, di rilassarsi e lasciar fluire via dalle sue membra irrigidite tutto il nervosismo, sperando che scivolasse da lui al prete come i soliti contagi invernali.
Si lisciò la stoffa leggermente ispida dei pantaloni grigio scuro, scurissimo, quasi nero.
Avanti, – pensò, esaminandosi la giacca abbottonata dalla stessa colorazione dei calzoni. – non è morto mai nessuno…
Spiegazzò di nuovo la camicia e, dopo aver controllato la sottile cravatta argentata, chiuse gli occhi, sospirando flebilmente dalle labbra, dischiuse come petali teneri e rosati.
Forza. Puoi farcela, Lavi
Inspirò profondamente e sollevò il capo, aprendo adagio le palpebre.
Sorrise.
Allen – il piccolo, gentile ed educato Allen. Il suo – sembrava agitato, e sbatteva ripetutamente le ciglia diafane, quasi gli bruciassero gli occhi; incrociò lo sguardo di Lavi e lo salutò con un gesto affrettato della mano, senza spostare il braccio dal fianco.
E’ nervoso anche lui – considerò divertito il rosso, sopprimendo una risata. Il ragazzo osservò con attenzione il più giovane, studiandone l’aspetto e il comportamento – ed Allen lo percepiva, sentiva chiaramente il suo occhio attento divorargli la pelle con un’andatura ascendente e calante, mentre il disagio cresceva sempre più – .
Il fulvo contemplò affascinato l’abito dell’altro, ricercando e stanando ogni dettaglio nascosto, osservando con attenzione la giacca nera che, quasi tessuta con fili di liquido scuro, ricadeva fluida sulle sue spalle e sul busto, coprendogli con la coda leggermente lunga i fianchi già fasciati dai pantaloni scuri. Il panciotto dallo scollo ampio – la stoffa grigia decorata da sottili e quasi visibili strisce nere – gli cingeva l’addome magro e muscoloso che, più volte, il fulvo aveva accarezzato o pizzicato per dispetto.
L’occhio di Lavi, però, fu catturato dal colore penetrante impresso nella stoffa del plastron che riposava sulla camicia. Il rosso scuro che ardeva nel grigio e nel nero, e il bianco che lo aiutava facendolo risaltare.
Il più grande cercò di chiamare l’altro con un gesto della mano e, impossessatosi dei suoi occhi, gli indicò la tasca della giacca nera.
Allen abbassò il capo, e arrossendo appena, si sistemò il fazzoletto dalla trama pura. Il ragazzo si portò una mano alla bocca e rispose al “grazie” mimato dal giovane con un cenno della testa.
E’ meraviglioso
Non gli aveva mai parlato del suo abito, Allen, neanche un accenno,voluto o sfuggito. “Lo vedrai il giorno delle nozze” gli rispondeva ogni volta con un sorriso.
Lo stesso che, dolcemente, arcuava in quel momento le sue labbra chiare.
Il solito sorriso – pensò lui, socchiudendo l’occhio.
Ricambiò anche Lavi, uno uguale, identico al suo, l’uno il riflesso dell’altro. Un sorriso gentile, sereno e delicato, insospettabile.
Un sorriso che nascondeva, come nebbia sottile e densa, il mare nero di dolore che risiedeva dentro di loro.
L’organo tuonò possente e, con un fruscio di abiti, tutti si alzarono. Anche Lavi.
Si voltò, il fulvo, e, in silenzio, ammirò lei camminare lentamente, mentre stringeva fra le mani il meraviglioso bouquet bianco con felicità composta e delicata fierezza.
Si voltò ancora e, sempre in silenzio – l’anima urlò straziata, addolorata – , guardò lui, lo sposo, e le labbra sorrisero – l’occhio pianse – .
Lavi scorse un barlume argentato brillare fulmineo e, curioso, posò lo sguardo sulla mano destra di Allen.
Sussultò.
L’anello…
L’iride smeraldina si rimpicciolì, tremando appena.
Il mio anello... l’ha tenuto. Con sé
Risalì titubante con lo sguardo e, quando incrociò gli occhi di lui, qualcosa si contrasse in fondo all’anima.
Le gocce d’argento tremolavano indifese, come mercurio liquido e incandescente. Allen stava per piangere, voleva piangere.
Ora, e anche prima.
Sono uno stupido
Perché, pur di proteggerlo dal pensiero della gente, lo aveva allontanato, credendo fermamente che il suo tesoro sarebbe stato felice solo se lontano da lui e dai pregiudizi della gente.
Perché non poter amare liberamente era straziante, e Lavi pensò unicamente alla sua protezione.
Invece della felicità che più importava.
Sono uno stupido
Scrutò assorto quegli occhi lucidi e arrossati. Gli regalò un sorriso.
Un sorriso che, come per Allen, schermava il composto viscoso di angoscia e tristezza che batteva nel petto.
Perché il vero cuore di Lavi non dimorava più lì. Era davanti a lui, in piedi su quell’altare marmoreo. Legato per sempre ad un’altra persona.
«Felicitazioni...»

















*in piedi con un Tim minuscolo sulla testa*
Vi aspettavate un matrimonio bello e felice, vero? Anche io, ma essendo masochista ho dirottato dopo appena due frasi.
Bene, la scuola è iniziata, e già non ne posso più. Davvero.
Vi auguro buona fortuna a tutti per il nuovo anno scolastico.
Non ho più nulla da dire, ciao ♥

La sposa è Linalee.
  
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