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Autore: Raika    17/09/2013    3 recensioni
[Flashfic, 493 parole]
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Il vincitore dei sessantacinquesimi Hunger Games: Finnick Odair!
Quando vincere significa essere sopravvissuto a ventitrè ragazzi, quando vincere significa aver visto morire e ucciso altre ventirè persone, quando vincere porta con se non soltanto gloria e fama, ma una seri interminabile di incubi.. Come ti sentiresti?
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Dal testo:
E' il momento di rientrare in scena: indossi nuovamente la tua maschera, con una facilità che quasi ti spaventa, ma questo fa parte della tua recita.
Queste sono le regole del gioco.
Ed è ora di tornare a giocare, Finnick.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Absurd Theater

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Apri gli occhi Finnick.
Di nuovo ti svegli in una camera  che non è la tua, ti volti appena per vedere da quale delle tue insulse amanti hai passato la notte e una cascato di capelli dai colori sgargianti appare nella tua visuale: niente di nuovo, a Capital City nessuno ha i capelli di un colore naturale.
Senza dare un nome a quella chioma innaturale ti alzi, lasciandotela alle spalle, come ogni mattina, come ogni giorno.. Povero Finnick.. rinchiuso in una vita che non ti appartiene, segregato in un mondo che non ti rappresenta.
Con calma ti fai una lunga doccia. Lasci che l'acqua fredda e scrosciante di scivoli sulla pelle fino quasi a farti male, come se così riuscissi a cancellare la sporcizia che ti senti addosso.
 Perché tu Finnick ti senti sporco. Sporco e vuoto.
Ma soprattutto, ti sento solo. Nonostante gli abbracci delle tue numerose donne, nonostante la compagnia dei potenti uomini, nonostante il calore della folla di Capital City, nonostante tutto questo tu sei solo.
Solo a combattere per la tua sopravvivenza, solo a lottare con quegli incubi che ogni notte ti rigettano nell'arena a rivivere ancore e ancora gli orrori dei tuoi Hunger Games, solo a soffrire per una vita che indirettamente ti sei scelto, ma che non ti appartiene.
Solo.
Una lacrima ti scende sulla guancia, venendo seguita poco a poco da molte altre.
Piangi.
Piangi silenziosamente protetto da quel getto sempre più gelato, che tu comunque ti ostini a non cambiare perché là, in quella campana dagli sgargianti colori e dalle soffocanti luci, là in mezzo a tutta quella grottesca "perfezione", soltanto l'acqua ti sembra naturale.
Soltanto l'acqua è come a casa.
Soltanto l'acqua ti fa sentire a casa.
Di scatto fai cessare il getto e con rabbia tiri un pugno alla parete.
Quella non è casa tua!
Capital City non è mai stata casa tua e mai lo sarà.
Non importa che tu abbia vinto una delle maledettissime edizioni degli Hunger Games, non importa che tu sia amato dalle folle, non importa che tutti ti adorino, quell'accecante gabbia colorata non ti appartiene.
Non potrai mai sentirla tua, mai potrai definirla casa.. Quella è soltanto una prigione dorata a cui sei stato condannato nel momento stesso in cui sei uscito vivo da quell'arena, quasi come se fosse una colpa, quasi come se tu dovessi essere punito per questo. Inglobato in un mondo di finzione, in cui tutto è artificiale, superficiale.. in cui tutto è esageratamente eclatante.. falso.
Ti senti come imprigionato in un orrendo teatro grottesco in cui tutti indossano sfavillanti maschere di superficialità.
Maschera che tu hai imparato a portare, ma che pesa ogni giorno di più..
« Finnick» ti senti chiamare.
E tu sospiri.
E' il momento di rientrare in scena: indossi nuovamente la tua maschera, con una facilità che quasi ti spaventa, ma questo fa parte della tua recita.
Queste sono le regole del gioco.
Ed è ora di tornare a giocare, Finnick. 






..Spazio Autrice..
Salve a tutti!
Questa è la mia prima fanfiction su Hunger Games e spero sia venuta perolmeno decente.
Dopo aver appena finito di leggere La Ragazza di Fuoco non sono proprio riuscita a resistere e ho dovuto buttare giù qualche riga.
Perchè proprio Finnick come protagonista del mio primo tributo (scusate il gioco di parole) a questa favolosa trilogia? Non so dare una risposta, so solo che questo personaggio così apparentemente sicuro di sé, forte e bellissimo mi affascina ed ho voluto rendergli omaggio andando a scavare più nel profondo della sua anima e questo è ciò che è venuto fuori.
Beh, cosa aggiungere.. Grazie a tutti coloro che spenderenno cinque minuti del loro tempo per questa storia, per chi lascerà qualche commento e per chi semplicemnte dirà dopo aver letto "ma che è 'sta roba?!".

Che la sorte sia sempre a vostro favore
Raika. 

   
 
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