"Ti vidi passare tra
quelle stradine, quelle dove le mura bianche si tingevano del rosso dei
fiori, e pareva si imporporassero d’imbarazzo nel vedere la
tua bellezza, che non era come le altre, non era acerba o
incontrastata, ma ispirava poeti, sollevava dubbi, decantava un periodo
che forse gli abitanti di quel luogo ancora non riuscivano ad accettare
o forse non volevano vedere. Qualunque sia stato il motivo del
perchè tornai tra quelle stradine, era per vedere se avresti
reagito alla mia costante presenza. Il primo giorno nemmeno un tuo
sguardo mi penetrò il petto. Allora ero famoso per deliziare
tutte le giovincelle del paese, e la mia persona era stata dichiarata
come "il farabutto, l’innominabile, colui che lasciava
incinta chiunque e scappava" insomma, non una degna parola usciva dalle
bocche delle zitellone più acide, ma ormai, cosa potevo
farci? Ma alla tua persona potevo, sentivo nel profondo che ero rinato.
Un altro spirito aveva preso posto dello scapestrato che ero in
precedenza e non facevo altro che lavorare sodo, vestirmi bene e
rimirarti. Forse le voci di paese erano arrivate anche al tuo udito
sopraffino, ma eri imperturbabile come l’inverno gelido e
severo come in Generale. Rimasi deluso, quasi ferito, quindi, al tuo
passar spedito. Il giorno dopo ancora nulla e nulla ancora, e nulla
ancora sino alla settimana dopo. Eri spazientito. Il tuo sopracciglio
si inarcava leggermente, quando fosti abbastanza arrabiato da
avvicinarti e chiedermi cosa volesse un diavolo come me da una persona
per bene come te.
Il tuo Amore, risposi
solo. Il tuo Amore e nient’altro, quale cosa divina sarebbe
averti tra le braccia, stringerti le mani e sussurrare il tuo nome per
giorni interi, senza preoccuparsi del mondo, di chi mi ha sparlato e di
chi ci potrebbero deridere? E sia chiaro, che se mai mi sarà
daro questo diritto, io ti onorerò sempre, dissi. Tu ridesti
un pochetto e non ci credevi, e non so per quanti giorni ho dovuto
ripetere quella frase, quasi come se dovessi crederci, come un mantra,
ma io ci credevo già più fermamente di te e tu ti
innamorasti di quel mantra, eri adorabile quando le tue spalle si
abbandonavano e i tuoi occhi si chiudevano a quella promessa. E se
fosse possibile ritornare su quelle stradine, a quel tempo, a
quell’amore innocente che si posava su di noi, te lo
ripeterei ancora. Ma i fiori si sono seccati. Il nostro amore si
è seccato, e non so se un giorno potremo essere come prima.
Ma io spero. Ho piantato fiori simili nel nostro giardino intorno alla
Villa. Un giorno forse, le mura della nostra casa si
imporporerà d’imbarazzo, come la prima volta che
ti vidi.”