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Autore: Brida    19/09/2013    0 recensioni
Breve flash-fic che illustra i pensieri di un folle.
Così attaccato alla vita eppure incapace di viverla, così terrorizzato dalla morte da non riuscire a muovere un passo nel mondo.
Intrappolato nel mondo della sua mente osserva lo scorrere del tempo e si crogiola nel suo eterno terrore.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aveva un unico desiderio.

Dentro un cuore grigio, straziato ormai da troppo tempo da domande senza risposta.

Un’unica inebriante ossessione che gli martellava il cervello, mentre i  giorni passavano, nel nulla della  sua stanza.
Era pazzo, sapeva di esserlo, sapeva che la sua pazzia era la normale ricerca di ogni essere umano, tutto quello che gli uomini fingevano di possedere, e che pure sapevano di non avere.

Ognuno viveva dandolo per scontato e allo stesso modo razionalmente rifiutandosi di riconoscersi un qualcosa scientificamente, biologicamente, fisicamente impossibile.

Fissando il soffitto, sdraiato sul suo letto, notava che agli angoli delle pareti vi erano enormi ragnatele.

C’erano ragni, che mangiavano interiora di mosche, che assaporavano ignari la loro vita, non chiedendosi nulla riguardo al domani.

Erano felici? Spesso se l’era chiesto e la risposta era sempre stata una.
Sì, erano felici, soltanto per il fatto di essere vivi. E d’altronde è questa la felicità, cos’altro?

Erano bellissimi.

Lui non aveva mete o obbiettivi da raggiungere.

Lui era un pazzo, un matto, rinchiuso notte e giorno a fissare ragnatele bellissime.

Desiderando follemente una cosa sola: di sollevarsi dall’abisso, di aggrapparsi per sempre al suo viso e al suo nome.
Voleva resistere all’orrore, distruggere l’oblio eterno, tanto amava la vita, tanto lo faceva tremare la paura di perdere per sempre la sua unica occasione.

Possedeva lei sola, nient’altro, ed era così terrorizzato dal timore di farsela scappare, di smarrirla, di ridurla in mille pezzi, di spezzarla e macchiarla indelebilmente che rimaneva lì, a guardare la morte e la vita, affascinato e spaventato, senza far nulla, immobile.

Era un folle?

Chi non lo sarebbe stato se avesse posseduto i suoi occhi e la sua mente soltanto per un secondo.

Un unico istante in cui realizzare che non esiste null’altro per cui vivere se non un unico desiderio:
Non morire mai. 



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Difficile dire cosa mi abbia ispirato una flash-fic così contorta e assolutamente folle nei contenuti. Probabilmente deriva da una paura che ho io, in fondo nel mio animo, una paura della vita che si è fatta forma in questo scritto e si è incarnata nei pensieri di un pazzo. 

Una paura che ritengo chiunque di noi abbia dentro di sé e che ho cercato di esprimere in questa pagina al suo massimo grado, guardando nel mio cuore e cercando di tirare fuori quello che conosco di questo segreto terrore, quello che riesco ogni tanto a riconoscere in me e nelle persone che mi circondano. 


Spero vi sia piaciuta questa flash-fic, nel caso lasciatemi un commento, è sempre apprezzato! 

:) 


xxx

Brida



 
  
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