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Autore: Im_Not_Okay    19/09/2013    2 recensioni
Dal testo: - Tutto parte da quel posto che dovrebbe essere la nostra sicurezza, il nostro porto sicuro... i sogni. Sì, non la casa, la famiglia, gli amici...
Ci viene insegnato che la famiglia e l'amicizia sono tutto... puttanate! Non sono niente, NIENTE! Loro vanno, vengono, tornano, ti amano e poi ti odiano, ti sputtanano e poi ti chiedono scusa... non ha senso, non ce l'ha.
E io voglio solo avere la forza di urlare un bel "vaffanculo!" a chiunque si infiltri nella mia vita senza il mio permesso, ma non posso. Non posso, non ci riesco, NON SONO FORTE.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[!Read, Read, Read!]
Ragazze ho deciso di fare un passo importante. Molto importante per me e la mia salute mentale.
Scusate, capirete leggendo la One-Shot, spero di non annoiarvi a morte. Non è nulla di particolare, magari spiego un paio di cosette giù e... e poi ci saranno dei ringraziamenti speciali, okay? Quindi grazie infinite a chi passerà a dare una letta, vedere il numeretto che sale mi solleva tantissimo l'umore. 
Adoro tutte(/i) voi, assolutamente. 
Non so proprio cosa farei senza questo posto assurdo (e meraviglioso *-*) chiamato efp e senza tutti voi che vi fate un giretto in questa sezione e lasciate recensioni stupende, quindi
GRAZIE... <3
Ora evito di rompere ulteriormente e lascio voi altri alla OS :P




 

Now I Know





Gee P.O.V.

Ho la testa che mi scoppia.  
Ma non intendo che "scoppia" come scoppia quando si ha un forte mal di testa o quando si hanno troppi pensieri che vagano per la mente, a me "scoppia" perché sono confuso.

Tutto parte da quel posto che dovrebbe essere la nostra sicurezza, il nostro porto sicuro... i sogni. Sì, non la casa, la famiglia, gli amici... 
Ci viene insegnato che la famiglia e l'amicizia sono tutto... puttanate! Non sono niente, niente! Loro vanno, vengono, tornano, ti amano e poi ti odiano, ti sputtanano e poi ti chiedono scusa... non ha senso, non ce l'ha. 
E io voglio solo avere la forza di urlare un bel "vaffanculo!" a chiunque si infiltri nella mia vita senza il mio permesso, ma non posso. Non posso, non ci riesco, non sono forte

I sogni per me erano tutto. Sì, quando litigavo con i miei amici mi chiudevo in camera con la mia musica e gli occhi chiusi e sognavo. Sognavo un posto in cui tutto andava bene, sognavo di avere una ragazza con cui stare, sognavo di... di essere me stesso. E che questo andasse bene agli altri.
E cazzo, mi illudevo. Mi illudevo sempre che sarebbe stato così, invece non era mai così!

Avete presente quando state in quel modo... sì, in quel modo strano... quando vorresti parlare ma nessuno ti ascolta e ti capisce, quando avresti tantissime cose da dire e saresti disposto ad ascoltarne altrettante ma... ma la gente non si preoccupa di considerarti abbastanza per stare a sentire le "farneticazioni di un adolescente esaurito" e allora nessuno ti chiede come vada e se lo fa è solo per convenzione, non si aspetta una risposta più articolata di "Tutto bene".

Ma poi... poi, quando smetti di sperarci, arriva quella persona, quella persona che vuole ascoltarti, parlare con te, che sta volentieri in tua compagnia, che è come te e che ti apprezza. E tu cosa fai? La allontani. Sì perché hai paura, una fottuta paura di parlare, di dire ciò che senti. 
Perché? Non lo so, ma succede. Forse perché vuoi allontanarla prima che tu inizi ad aprirti troppo e che questa persona ti respinga come tutte le altre, lasciandoti nel cuore un'altra cicatrice che non guarirà... O forse perché non ci si fida di nessuno ormai. Probabilmente entrambe. 

La vita è assurda. 
Cerchi in tutti i modi di aprirti, di parlare, di legare... e non ci riesci per colpa della società troppo poco disponibile. Poi, quando incontri qualcuno che sa ascoltare e comprenderti ti chiudi a riccio. E poi rischi di perdarla quella persona, se non ti accorgi in tempo che stai facendo una cazzata. 
E io la ho persa cazzo, per sempre. 
Lui non tornerà. 
Non da me.

Tutti prima o poi nella vita si pongono la fatidica domanda, quella con la "D" maiuscola: perché esistiamo? 
E puntualmente nessuno sa rispondere. 
C'e chi si tormenta con questa questione, c'è chi non le da peso. E c'è chi cerca la risposta, per tutta la vita. E si sa, chi cerca trova. Ma questa volta è diverso.
Questa volta è impossibile trovare la propria risposta, nessuno ci riuscirà mai. Ma tutti troveremo sicuramente la risposta di qualcun altro
lui esisteva per me. Esisteva per farmi stare bene, esisteva per... ah, perché era quello che mi serviva. Io avevo la sua risposta. 
Chissà se lui aveva la mia...

Dicono che pensare troppo faccia male, che tutti hanno bisogno di staccare... ecco, io non potevo permettermi di "staccare", non potevo permettermi di dimenticare
Se avessi dimenticato allora davvero non avrei più saputo come arrancare ancora un po' in questa vita e quindi pensavo, pensavo sempre... e piangevo e urlavo e mi facevo del male, sia interiormente che fisicamente. 
Se avessi dimenticato cosa avrei fatto? 

"Le cose belle durano poco"
Quante volte avevo sentito questo proverbio idiota? Troppe.
Eppure era vero, era fottutamente vero. 
Era come una legge naturale, una di quelle che non si possono sconfiggere... come la forza di gravità: senza conoscenze adeguate non puoi raggirarla. E io non conoscevo.

Mi viene quasi da ridere quando penso a cose come i talent show... ti mandano tutti messaggi come "se lo vuoi veramente puoi farcela".
Stronzate. 
Se vuoi veramente vincere X-Factor ma hai una voce che fa invidia ad una gallina mentre viene sgozzata è inutile che anche solo ci provi. 

Non è mai bello sentirsi così sbagliati, non è mai bello perdere ciò che si ha di più prezioso.

"Ci si rende conto del vero valore delle cose solo quando le si perde"
Altro proverbio stupido ma del tutto azzeccato. 
Mi sono accorto di quanto avessi bisogno di LUI solo quando non era più con me. La stupidità umana a volte mi spaventa davvero, la mia soprattutto.

Dio, non ci rendiamo conto di quanto la nostra realtà sia fragile, mai, fino a che questa non crolla su di noi come un castello di carte ad un soffio di vento. 
Cos'è il vento? Nulla, qualcosa di scontato, qualcosa di cui nemmeno ci accorgiamo la maggior parte delle volte... e un castello di carte? Cos'è? E' qualcosa di complesso, di difficile da realizzare e di totalmente instabile. Come la realtà. 
E un nulla come un soffio di vento fa crollare tutto. 
E ci costringe a ricominciare daccapo.

Ma c'è una piccola differenza fra i castelli di carte e la realtà: i castelli di carte puoi ricostruirli esattamente uguali a quelli precedenti, la realtà no. Non puoi tornare indietro, non puoi riavvolgere il nastro e ripetere la scena, non sei sul set di un fottuto film dove puoi rifare le scene venute male, non si può

Ho giocato con lui. Sì, ci ho giocato, prendevo tutto come un gioco. E mi divertivo.
Stavo con lui per pomeriggi interi, passavo spesso la notte da lui o viceversa e stavamo svegli, a volte per fare l'amore, a volte solo per parlare. 
E io non ho mai preso nulla sul serio.
Per lui invece tutto questo era una cosa seria: noi, quello che facevamo, le balle che rifilavamo agli altri. A lui non piaceva mentire però, diceva che se ci tenevo davvero dovevo dire a tutti la verità, che se no lui non poteva stare con me, non avrebbe retto tutta quella pressione.

E io, io che giocavo e basta, non lo consideravo, gli dicevo che no, non era importante e sorvolavo. 
Poi, quando lui non c'è più stato, mi sono accorto che quello che era nato come un gioco era diventato la mia realtà, la mia fottutissima realtà. 
E mi era crollata addosso, come un castello fatto con carte di pietra, che mi stavano schiacciando.
E la cosa peggiore era che me lo meritavo.

Ero sempre stato vittimista, pensavo sempre che tutto quello che mi succedeva era sbagliato che non doveva andare così... e forse in parte era vero, ma avrei dovuto prendere in considerazione anche il fatto che mi meritassi almeno una parte di tutto quello, non ero di certo uno stinco di santo. 

Chiudevo gli occhi e pensavo.

Ma le cose cambiavano... io capivo.
Ho iniziato a realizzare settimane dopo. 
Dopo settimane che non ricevevo una sua chiamata, un suo messaggio e da quel momento avevo iniziato a disperarmi. Ma, come ho detto, le cose stavano cambiando. 

Capivo che dovevo andare avanti. 
Capivo che "staccare" non voleva dire "dimenticare", voleva solo dire prendersi una cazzo di pausa e spegnere il cervello.
Oh, io non avrei mai potuto dimenticare! Mai, in nessun modo. Era questo che mi faceva stare relativamente bene: la certezza che, in un modo o nell'altro, i ricordi non sarebbero svaniti.
Non sarebbero svaniti, sarebbero sbiaditi un po' negli anni, ma il suo volto lo avrei sempre visto nitidamente, le sensazioni che provavo con lui le avrei sempre potute sentire sulla pelle, avrei potuto rivedere le foto di noi

E questo sarebbe dovuo bastarmi. 

E lo avevo accettato, anche se ero stato costretto. 

E adesso, ora, ho finalmete compreso quello che per mesi non mi spiegavo, ora ho capito perché è così difficile chiudere in un angolo della propria mente tutto: perché equivale a dargli poca importanza. 
Ma non è vero, equivale solo a non voler soffrire per qualcosa che non abbiamo il potere di cambiare, finalmente ci sono arrivato. 

Adesso so.












 
[!Read Again, Read Again, Read Again!]
Ah, oddio... lo ho scritto per davvero.
Okay, ora servono spiegazioni...

E quello che è successo a me, più o meno... Sì, prima avevo così tanta voglia di dire la mia, di... di essere ascoltata e di poter ascoltare. Ma non è successo.
Ah, poi per caso ho sentito una canzone dei My Chem e... e beh, mi è piaciuta. Moltissimo. E ho iniziato a seguirli. Oh, era un gioco, un bel gioco che non doveva finire. 
Nelle loro canzoni avevo trovato tutto quello che mi serviva, avevo perso di vista la realtà, LORO erano la mia realtà... ma era un gioco, qualcosa che mi teneva occupata, ch teneva i miei pensieri negativi lontani.
E poi si sono sciolti.
E ho capito quanto fossi ridicolamente stupida a sottovalutare la loro importanza... 
Poi... dopo tutti questi mesi... ho capito che non posso continuare così... che mi sto facendo del male, che non è quello che LORO vorrebbero che facessi, né io né nessun altro fan. 

E' un po' la mia storia quella che ho scritto, ecco... quelle sono tutte cose che ho pensato, cose con cui ho convissuto...
Eeeee ora sono tremendamente in imbarazzo :P

Voglio fare dei ringraziamenti speciali a tutte voi che non mi avete abbandonata in questo periodaccio.
Ma il ringraziamento più grande penso che dovrebbe andare a
LadyDaredevil che mi ha sempre tenuto il morale abbastanza alto da impedirmi di deprimermi canticchiando I'm Not Okay come un mantra ^^ le nostre conversazioni sono state la cosa che più mi ha spinto a capire che mi stavo comportando in modo sbagliato. 
Quindi GRAZIE!

Spero che questa OS aiuti anche altri, la ho scritta per... uhm, non so nemmeno io perché, ma credevo che fosse giusto che qualcuno lo facesse, ecco.

Se trovate errori mi scusa tantissimo, è solo che so che se la rileggo non la pubblico più o la cancello, quindi abbiate pazienza. 

Spero che a qualcuno venga voglia di lasciare un commento piccolo piccolo...

 
bye

Jas
   
 
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