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Autore: GirlOnFire    19/09/2013    4 recensioni
"Vivendo nel Glades aveva imparato che nessuno se ne fregava di te, saresti potuto morire per strada e nessuno ti avrebbe dato una mano. Lui per primo sapeva che era sbagliato, che ci si sarebbe dovuti aiutare tra persone meno abbienti, ma chi era lui per cambiare le cose? E così aveva iniziato a frequentare un brutto giro, ad allontanarsi sempre di più dai suoi ideali utopici. E poi, di nuovo, c’era stata lei. "
Seconda parte di una storia scritta a 4 mani, insieme al genio creativo che è DarknessIBecame, ispirata da "Let Her Go" dei Passenger.
Roy POV.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Oliver Queen, Roy Harper, Thea Queen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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[…] E lì, oltre al salvabile, aveva trovato il giovane Harper; aveva cercato di cacciarlo, di spaventarlo, ma come un docile cucciolo l’altro l’aveva seguito, l’aveva aiutato a tirar fuori persone da sotto le macerie, a curare i feriti, l’aveva accompagnato nel vento per tutta la notte e si era ritrovato ad invidiarlo, perché quella notte aveva visto l’indistruttibile amore che aveva per sua sorella e che aveva aperto un’altra voragine nel suo petto.
Lui non avrebbe potuto avere qualcosa del genere, ma d’altronde qualcuno di danneggiato quanto lui non poteva permettersi di rovinare qualcosa di tanto fresco. Non fino in fondo, almeno.
Per questo si era assicurato che almeno uno dei due quella notte tornasse sano e salvo dalla metà che per una notte avevano lasciato andare.
Almeno Roy Harper avrebbe potuto riprendere ciò che aveva capito di amare.

[Let her go - Pt 1]

 

Ce l’aveva fatta  e gli sembrava impossibile, perché lui.. era lui.
Era Roy Harper; non portava a termine nulla, non si faceva in quattro per nessuno, se non lei. Lei gli aveva mostrato le sue potenzialità; sempre lei aveva graffiato la scorza da duro che si era cucito addosso prima di conoscerla, prima di rischiare davvero la vita e capire cosa avesse da perdere; che in realtà non era nulla se non Thea.

Everything you touch surely dies
Staring at the ceiling in the dark
Same old empty feeling in your heart
'Cause love comes slow and it goes so fast

Pensando sempre di essere uno spreco – di tempo, di spazio, di ossigeno –, si era costruito una vita dove non c’era nient’altro che lui; dove nessuno avrebbe potuto dirgli quale delusione fosse, anche solo con uno sguardo.
Vivendo nel Glades aveva imparato che nessuno se ne fregava di te, saresti potuto morire per strada e nessuno ti avrebbe dato una mano. Lui per primo sapeva che era sbagliato, che ci si sarebbe dovuti aiutare tra persone meno abbienti, ma chi era lui per cambiare le cose? E così aveva iniziato a frequentare un brutto giro, ad allontanarsi sempre di più dai suoi ideali utopici. E poi, di nuovo, c’era stata lei.
L’aveva sgridato, gli aveva ricordato ancora una volta che non era fatto per mantenere le promesse, che non poteva cambiare per nulla e nessuno; eppure quando la mora aveva avuto bisogno di essere salvata, non ci aveva pensato due volte ad alzare il cappuccio rosso e uscire di casa, correndo in suo aiuto, ritrovandosi una coltellata sul fianco. Ne era valsa la pena, si ripeteva mentre stringeva i denti e sentiva il sangue colare dalla ferita, gli occhi fissi su di lei, la preoccupazione di sapere se stesse bene.
Per la prima volta si era reso conto che forse anche per lui c’era un posto nel mondo, magari con la Queen che si era intrufolata nella sua vita – nel suo cuore – in troppo poco tempo per riuscire a capire come, per riuscire a far sì che tenesse su un minimo di difese che sapeva già non avrebbero retto ad una sola occhiata ricevuta da quegli occhi azzurri e segnati, come i suoi.
Storie diverse eppure stesso dolore li avevano portati a perdere la fiducia, a non credere più in nulla finché non si erano trovati.

Only know you love her when you let her go
And you let her go

Ne avevano passate troppe in poco tempo; a partire con la storia dell’Incappucciato da trovare  e continuando con lo scoprire che avrebbero distrutto i Glades, la sua casa.
La cosa peggiore era sapere che forse non avrebbe più potuto vederla, che il suo destino si concludeva lì dopo aver trovato la persona migliore che il mondo aveva da offrigli; la ragazza che finalmente aveva rimesso in piedi tutti i pezzi del suo essere e che sapeva avere un ascendente particolare su di lui.
Lo rendeva migliore; la rendeva una tigre, e lei aveva ruggito quando aveva sentito la notizia.
Se l’era ritrovata dal nulla a salvargli la vita dopo essere corso via di casa, in strada, cercando di salvare qualcuno come si era ripromesso di fare da quando era diventato ossessionato dal Vigilante; stava per perdere la vita con uno sparo e l’unica cosa che stava pensando era ancora Thea, la stessa che invece aveva spaccato una bottiglia in testa al malcapitato.
“Ti ho cercato ovunque!”
“Sei.. sei venuta a salvarmi?”
“Sì! Andiamo.”
E per la prima volta in vita sua sapeva che quello era il suo posto, che niente e nessuno avrebbe potuto allontanarlo da lei, neanche il disastro che gli si parava davanti agli occhi e che non poteva evitare di stare soltanto ad osservare.
“Thea.. devo dirti una cosa, ma tu devi lasciarmi andare, me lo prometti?”
Aveva inchiodato con l’auto sulla quale erano per fare il più in fretta possibile, prima che la terra potesse essere risucchiata da chissà quale fenomeno stava avvenendo e l’aveva guardato come una pazza, capendo con un solo sguardo le sue intenzione.
Lo sapeva fin dall’inizio che la piccola grande Queen era quasi empatica nei suoi confronti  e infatti scese dall’auto nello stesso momento della ragazza.
“Fai attenzione, ti prego..”
“Ti amo.”
Le aveva risposto, perché non poteva esserci momento migliore per dirglielo.
Lei però doveva scappare; doveva sapere che mentre lui cercava di fare l’eroe, lei era al sicuro.
Lo seppe solo quando lei gli rispose e lo baciò, come se quella fosse l’ultima  occasione di stare assieme, prima di tornare al veicolo ed allontanarsi sgommando da lui che si gettava tra la folla.
“Farai meglio a tornare vivo.”
E ce l’aveva fatta. Qualche taglio, forse un paio di costole rotte, non erano niente in confronto alla vita a cui si teneva stretto ora, al pensiero di poter stare di nuovo con lei.

 

 

 

GirlOnFire’s Notes. 

E quando sai di piangere mentre scrivi, sai di fare bene il tuo lavoro. Ci ho messo un bel po’ di lacrime e tante emozioni a scrivere questa seconda parte nata dell’idea nata di quel genio drammatico della mia migliore amica, DarknessIBecame che ha scritto la prima parte della FF dalla quale è tratto il primo pezzo [seguendo il link potete leggerla perché davvero, vale la pena, come tutte le altre sue storie]. Spero che sia arrivato a voi almeno. 
Alla prossima, V.
 

 

   
 
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