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Autore: Billie_Jean    20/09/2013    4 recensioni
È allora che lo capisce. Harry non é come tutti gli altri: Harry resterà nella sua vita.
Il piccolo Niall si sveglia la notte dopo un incubo, e Harry lo aiuta a venirne a capo.
preg!Louis, singlefather!Louis, kid!Niall
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
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Vi do un consiglio: la maggior parte dei mostri della vostra vita esistiono solo nella vostra testa. Non lasciate che vi impediascano di vivere. <3

 

Mostri nell'armadio


-Ehi, pianeta!-

 -Come sta oggi la nostra drag mommy preferita?-

Louis attraversava il corridoio della scuola ogni giorno, tenendo gli occhi bassi e stringendo saldamente le cinghie della borsa. Ogni tanto qualcuno gli dava una spallata e i libri si rovesciavano sul pavimento; allora si creava il vuoto attorno a lui mentre si piegava con fatica, ostacolato dal pancione ingombrante. Qualcuno rideva, qualcun altro fischiava; quello che Louis ricordava della sua gravidanza, però, erano soprattutto i calcetti leggeri del bambino che gli davano coraggio, ogni volta che i suoi compagni ridevano di lui.
 

***

 

 -La gente fa davvero schifo- commenta Harry prendendo un sorso del suo macchiato, inarcando appena un sopracciglio. Poi si china a solleticare il mento paffutello di Niall, che si sbrodola tutto contento, gorgogliando –Non è vero, campione? Quali persone orribili potrebbero mai ridere del tuo papà?-

Louis sorride così tanto che le guance gli fanno male, e attorno agli occhi si formano delle rughette adorabili. Harry lo nota e gli sorride, e Louis abbassa appena lo sguardo. Ha conosciuto Harry da poco: viene sempre al bar in cui lui lavora, con la sua borsa di pelle che straripa di quaderni e fogli sparsi di appunti dell’università.  Quella è la terza volta che escono insieme, ed é successo per puro caso: Louis stava portando Niall al parco e Harry cercava un posto fresco dove studiare; sono finiti in una sala da the all’ultimo piano di un palazzone di Londra, ma si sono trovati a vicenda.

Niall strilla felice e tende le braccia paffutelle, sorridendo a Harry con gli stessi occhi azzurri di suo padre; il ragazzo si allunga per sollevarlo dal suo passeggino e lo prende in braccio, cercando conferma in Louis che annuisce. Gli scoppia il cuore, a momenti. In tre anni, tre, che ha passato da quando è rimasto incinto e Liam l’ha mollato come uno stronzo, non ha mai neppure considerato l’idea di ricominciare. Le persone lo rifuggono, e lui fa lo stesso: vive per Niall, in un buco di appartamento con un lavoro estenuante che gli dà a malapena di che mangiare, ma ogni volta che pensa di aprire la loro piccola famiglia a qualcun’altro, realizza che non ha più voglia di sentirsi umiliato; e che sta bene da solo.
 

***
 

Harry però è diverso. Questo Louis lo realizza dopo che stanno insieme da due mesi; è rimasto a dormire nella sua topaia che, inspiegabilmente, gli piace, e ha sentito Niall piangere durante la notte. Louis ha sentito Harry alzarsi, si è incuriosito: ha aperto un occhio solo, per sbirciare la scena.

-Mossi- sente Niall piagnucolare -Abbadio-

Harry aggrotta le sopracciglia, serissimo.

-Mostri nell’armadio? Li hai visti tu?- chiede, e il bambino sgrana gli occhioni celesti e fa segno di no con il capo, succhiandosi il pollice. Harry gli prende gentilmente la mano e la accarezza con la propria, enorme; sa che a Louis non piace quando Niall si succhia il pollice perchè ha paura che gli resti l’abitudine, e quando Louis se ne accorge, il cuore gli batte all’impazzata.

-Allora come fai a sapere che ci sono?- domanda ancora Harry, e questa volta gli occhi di Niall si riempiono di lacrime, e il bambino inizia a piagnucolare. Harry lo solleva immediatamente dal lettino e lo stringe a sé, cullandolo dolcemente.

-Shh, piccolo, non piangere- mormora, quasi canticchiando -Non preoccuparti di quel rumore che hai sentito, non c’è nessun mostro- si alza e si avvicina alle ante dell’armadio, spalancandole. Niall sussulta e si aggrappa a Harry con tutta la forza dei suoi minuscoli pugnetti; nasconde il viso nel suo collo, prima, poi alza piano piano il capo, sospettoso. Harry gli fa una carezza di incoraggiamento e solleva un vecchio maglione di Louis, scrollandolo un pochino.

-Visto? Non c’è nessun mostro qua dentro, ad eccezione di questo affare che tuo padre si ostina a voler mettere. Lo userò a mio vantaggio, la prossima volta: dirò che ti ha fatto venire gli incubi, così forse si deciderà a buttarlo una volta per tutte-.

Louis soffoca a stento una risatina, e Harry gli lancia un’occhiata; così serra gli occhi, e finge di dormire.

-Sai, Niall- prosegue Harry con voce più dolce del miele, e Louis.sospetta che non stia più parlando al bambino -I mostri peggiori, gli unici che ti daranno problemi, esistono solo nella tua testa. Sta a te riconoscerli, e farli andare via; perchè sei tu stesso che li crei. Non possono ferirti, se non esistono-.

Louis spalanca gli occhi, certo che il ragazzo possa sentire il battito furioso del suo cuore contro la cassa toracica; Harry è chino sulla culla di Niall adesso, e sta canticchiando una ninna nanna decisamente poco convenzionale.

È allora che lo capisce. Harry non é come tutti gli altri: Harry resterà nella sua vita. Resterà in quella di Niall, e li renderà felici; il terrore che attanagliava il petto di Louis non era che un mostro che viveva solo nella sua testa: il mostro dell’abbandono. Ma quando Harry si sdraia al suo fianco e gli passa un braccio attorno alla vita sussurrandogli che lo ama, Louis lo sa: è pronto a lasciarsi andare, e questa volta non ha paura; in qualche modo è certo che Harry sarà là sotto a prenderlo.

“Hush little baby, don't say a word and never mind that noise you heard.
It's just the beast under your bed, in your closet, in your head.”

   
 
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