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Autore: xingchan    20/09/2013    2 recensioni
“Da quel che poteva vedere stando perennemente con lui, Greed stava mantenendo il corpo del principe di Xing magnificamente. L'alchimista non poteva dirsi insoddisfatto di quelle premure, seppure fossero interessate esclusivamente al proprio sostentamento. Tuttavia, che l'homunculus lo facesse per sé e non per il corpo di cui si serviva poco importava. Ad Edward bastava non abbandonarlo a se stesso, per di più con Ling imprigionatovi all'interno.”
Gruppo: Edward, Greed, Darius e Henkel
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Edward Elric, Greed
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A Stratovella e Laylath,

che attendevano questa ff da secoli

e per aver commentato/seguito le altre mie ff

con eccellente pazienza,

 soprattutto negli ultimi tempi.

Scusate l'attesa, spero non vi deluda.

 

 

 

Fra i salici piagenti

 

Durante quei pochi mesi passati insieme, Edward, Greed e le due chimere forzute Darius ed Henkel non ebbero molta voglia di parlare fra loro. Non c'era una ragione valida per i loro silenzi che si facevano via via sempre più prolungati; c'era soltanto una semplice consapevolezza: che non c'era niente di interessante e concreto di cui discutere, a parte pianificare la loro strategia nei giorni antecedenti a quello della Promessa. Se proprio dovevano tirare fuori un argomento, senza dubbio quello era il più gettonato. Al secondo posto c'erano la smania dell'homunculus di pretendere tutto, compreso il mondo intero, e le sue battutacce circa l'altezza e la cocciutaggine di Ed quando si presentava l'occasione adatta. Ma erano eventi talmente rari che il giovane alchimista li poteva contare sulle dita della mano, fortunatamente.

Le loro conversazioni, se di queste si poteva parlare, si limitavano a semplici occhiate colme di strana intesa fraterna, quasi si conoscessero da sempre, e a nessuno dispiaceva più di quest’insolita sintonia che si era creata fra loro.

Nemmeno alle due chimere, forse quelle che palesavano meno il proprio entusiasmo per quel gruppetto praticamente improvvisato. Erano con l'alchimista d'Acciaio soltanto per la semplice consapevolezza di non avere un luogo in cui andare. Con nessuno scopo, se non quello di sopravvivere ed essere liberi. Ne avevano abbastanza dei soprusi di Kimblee, senza contare che non avevano mai riscontrato un'indifferenza simile nei confronti dei propri sottoposti.

Quell'uomo dallo sguardo di ghiaccio era molto più vicino ad un mostro di quanto lo erano loro stessi.

Dal canto suo, Greed poteva vantare il prestigioso appellativo di comandante ed, in quanto tale, il solo ad aver la facoltà di tenere unito il gruppo o di scioglierlo, a suo piacimento.

Agli occhi di Edward Elric, l'homunculus sembrava galleggiare in un mondo tutto suo, nel vero senso della parola. Taciturno, sempre con la testa fiondata in chissà quale pianeta... Gli sarebbe piaciuto sapere che diamine gli frullasse in testa, e magari aiutarlo in qualche modo.

Divenendo il suo uomo assieme alle due ex chimere di Kimblee, aveva sollecitato la brama di potere dell'homunculus, così da invogliarlo ad associarsi a loro. Se aveva interrotto tutti i rapporti con gli altri esseri artificiali, significava che Greed molto probabilmente in futuro avrebbe vagato in solitudine per secoli senza un preciso fine, preso com'era dalla sua insaziabile voglia di possedere qualsiasi cosa gli capitasse a tiro.

Questo Ed non poteva e non voleva permetterglielo. Era a conoscenza di ciò che si prova a rimanere soli, e gli aveva procurato nient'altro che disperazione. Odiava quel baratro oscuro da cui non sembrava esserci via d'uscita, e la consapevolezza che qualcun altro stava per cadervi, per di più di propria volontà, lo tormentava. Non aveva la minima intenzione di lasciarlo in balìa di se stesso senza aver prima fatto nulla; ecco perché Ed aveva cercato di far leva sulla sua Avidità affinché si unisse al suo gruppo.

Inoltre, quell'involucro era anche il corpo di Ling, la cui essenza era intrappolata nel vortice di anime che componevano l'homunculus.

Da quel che poteva vedere stando perennemente con lui, Greed stava mantenendo il corpo del principe di Xing magnificamente. L'alchimista non poteva dirsi insoddisfatto di quelle premure, seppure fossero interessate esclusivamente al proprio sostentamento. Tuttavia, che l'homunculus lo facesse per sé e non per il corpo di cui si serviva poco importava. Ad Edward bastava non abbandonarlo a se stesso, per di più con Ling imprigionatovi all'interno.

“Dovremmo procurarci altre provviste...” fece notare il ragazzo, osservando lo zaino di Darius quasi vuoto.

Quella sera, si erano accampati in una radura all'interno di una foresta di salici piangenti, nell'attesa di vedere il sole spuntare all'orizzonte. Le cibarie razionate non bastavano quasi mai per il lasso di tempo che puntualmente prevedevano, erano perciò costretti a recarsi in città a turno, ed erano proprio le due chimere quelle che si arrischiavano più spesso. Ciò era dovuto anche al fatto che gli altri due componenti di quella squinternata banda di ricercati erano molto più in vista rispetto a loro. Edward aveva i capelli e gli occhi oro, in più era esageratamente basso per un ragazzo della sua età. Considerando inoltre la sua rinomanza ben diffusa in Amestris, sarebbe stato facile identificarlo anche per un novellino. Più o meno la stessa cosa si poteva dire di Greed: i tratti orientali di Ling ed il suo tatuaggio uroboro sulla mano sinistra suscitavano eccessiva attenzione; ne ebbero la prova un sacco di volte, tanto che Edward gli aveva anche proposto di indossare dei guanti, se non voleva farsi individuare dagli altri homunculus. Lui gli aveva risposto malamente, intimandogli di non dargli ordini di nessun genere.

Quelli che normalmente sembravano misure precauzionali, erano interpretate da Greed diversamente. Ovviamente, Ed non poteva biasimarlo: era stato vittima della volontà del Padre e degli altri uomini artificiali tanto quanto bastava per covare una serio disprezzo, senza contare che gli avevano mentito riguardo al suo passato azzerando la sua memoria, ed era plausibile che ora si comportasse in quel modo.

“Hai ragione,” appurò il gorilla “dovrei subito uscire allo scoperto per fare la spesa…”

“No…” lo prevenne Ed. “Sarebbe meglio mandarci Henkel... Tu ti sei già fatto vedere un sacco di volte in queste settimane. E poi, l'uomo leone passa molto più inosservato di tutti noi.”

“Ehi, sta a me decidere!” s'intromise Greed alquanto seccato dall'innocente proposta del giovane Elric. Permettergli di prendere decisioni significava attribuirgli autorità, la stessa che apparteneva solo e soltanto a lui. Si fece avanti oltrepassando il giovane, dando a Henkel le medesime istruzioni che Edward aveva già impartito.

“Sì, Henkel!” esclamò l'homunculus battendo leggermente un pugno sul petto della chimera interpellata. “Tu sei quello più indicato per andare...” concluse con un'espressione compiaciuta.

Era convinto che con quel gesto avrebbe rivendicato la sua posizione di capo in un colpo solo, a dispetto di tutti i comandi che l’alchimista d’Acciaio aveva ordito al resto del gruppo.

“Mi raccomando: soltanto roba nutriente!” si assicurò Edward ad uno sconcertato Henkel, arrendendosi rassegnatamente alla scaltrezza di Greed ed ignorando quell’occhiata di sbieco che gli aveva rivolto. “E che non ci faccia beccare lo scorbuto...”

“D'accordo.” annuì il suo interlocutore prima di addentrarsi nel fitto fogliame pendente.

Una volta sparito alla loro vista, Edward si gettò a sedere sotto un'enorme salice, inspirando per qualche secondo l'aria salubre del luogo reso fresco e dall'odore gradevole grazie alla pioggia precedente, accucciandosi contro la base abbastanza robusta.

Spossato, si voltò distrattamente in direzione di Darius. Era evidente che era preoccupato per il suo compagno chimera. Lo vedeva da come si contorceva le mani e dal suo sguardo perso nel vuoto. Lo stesso si poteva dire dell’Avido, che ciondolava avanti ed indietro con cadenza nervosa, anche se non mancava di certo quella finta noncuranza ben disegnata sul volto. Non poté fare a meno di domandarsi a cosa stesse pensando in quel momento; se era in ansia per Henkel tanto quanto il compagno oppure se stava rimuginando sul suo passato.

Nel complesso, c'era una pace surreale ogni volta che qualcuno di loro abbandonava temporaneamente il resto del gruppo; ma non era una calma che li rendeva nervosi gli uni con gli altri, come se rimanere con solo alcuni compari avesse in qualche modo il potere di turbarli. Era più che altro una sorta di apprensione nei confronti di chi andava a fare quel tipo di commissioni, con la paura crescente di non rivederlo tornare.

In quei frangenti, l'ansia di Ed rasentava il senso di colpa. Da quando quei due lo avevano aiutato a Baschool, prendendo poi la decisione di disertare dall'ignobilità dell'alchimista cremisi e di seguirlo, non si dava pace per ciò che avrebbe potuto succedere loro se i soldati di Central City capeggiati dal loro stesso ex superiore li avessero scoperti insieme a lui. Li avrebbero sicuramente catturati e rinchiusi in un laboratorio o, nella peggiore delle ipotesi, optassero per ucciderli seduta stante. D'altra parte, però, erano stati loro ad addossarsi tutti quei pericoli.

Inoltre, lavorare tutti insieme era la cosa migliore che potessero fare, data la situazione.

Fino a poco tempo prima non credeva possibile che “l'unione facesse la forza senza la presenza di suo fratello Al, ma ora che aveva con sé delle creature così diverse fra loro eppure disposti a combattere l'uno al fianco dell'altro, cominciava davvero a pensare che “essere tutti uguali non era concetto di pochi, anzi.

***

Dopo lunghe, interminabili ore, trascorse per lo più con pesanti silenzi che di certo non aiutavano, finalmente Henkel ricomparve con un quantitativo enorme di provviste caricate tutte nella borsa che solitamente portava la chimera gorilla.

Istintivamente, l’alchimista, l’homunculus e la seconda chimera gli andarono incontro con delle espressioni sollevate. Al contrario, si vedeva lontano un miglio che Henkel era provato, siccome aveva battuto il sentiero che portava al villaggio più vicino, distante almeno dodici kilometri, a piedi. Respirava affannosamente come se avesse corso, e gli tremavano vistosamente le gambe. Sebbene avesse una resistenza fisica molto più alta rispetto ad un normale essere umano, era chiaro che era ad un passo dal crollare a terra. Il primo ad accorgersene fu Darius, che si affrettò a togliergli il peso dello zaino dalle spalle, poggiandolo sullo spiazzo erboso sul quale si erano fermati. Edward e Greed lo seguirono con l’intento di aiutare sia lui che la chimera leone, il primo sostenendo quest’ultimo per la spalla destra, il secondo per la parte opposta, permettendogli di sedersi senza cedere rovinosamente sulle proprie gambe.

“È stata una faticaccia, dannazione…” esclamò mentre l’homunculus gli porgeva una borraccia, il cui contenuto, dell’acqua, lo fece riprendere quasi all’istante.

“Bene, vediamo cosa hai portato…” abbozzò Ed, tentato di curiosare nello zaino. Gli altri si avvicinarono, per poi elencare la varietà di provviste, rovistandovi all’interno, e decidere su cosa potevano rimediare al momento.

Erano pressappoco le stesse cose che si era divorato Ling qualche settimana prima, tranne che per alcune cibarie fresche e quindi ricche di vitamine. Ma la sua attenzione si soffermò su un alimento in particolare contenuto in una bottiglia dal dubbio colore che fece bloccare ogni suo singolo movimento. Il ragazzo biondo tentò di far finta di nulla, ma a tradirlo vi era quello strabuzzamento d’occhi che non sfuggì all’Avido.

“Ed, che ti prende?”

L’interpellato si riscosse repentinamente. “Niente, perché?”

Certo, niente. Poteva negare quanto voleva, ma Greed aveva ben inteso cosa gli aveva fatto paura, anche se un occhio esterno indubbiamente non si sarebbe riuscito a spiegare la ragione per cui era così spaventato davanti ad un alimento innocuo come quello. Assunse un ghigno divertito, per poi provare a domandarglielo direttamente.

“Che c'è, hai paura?” lo provocò.

“Paura io? Mi dispiace, non so di cosa tu stia parlando.” asserì l'alchimista d'Acciaio con fare convinto e disinvolto. Provò in qualsiasi modo di sviare il discorso, ma l’homunculus sembrava essere molto ostinato. Lo poteva vedere dall’insistenza con la quale lo fissava, tanto che l’alchimista si vide costretto a riprenderlo affinché la smettesse.

“Posso sapere di cosa hai paura?” approfondì l'homunculus, se possibile, ancora più caparbio.

Le chimere s’interessarono particolarmente alla strana conversazione che stava avendo luogo fra loro due, soprattutto ora che Edward aveva deciso di non aprire più la bocca. Non riuscivano nemmeno a comprendere come avesse fatto Greed ad accorgersi del cambiamento di atteggiamento del ragazzo, siccome erano tutti concentrati sulla spartizione del cibo. Il gorilla si fece ancora più avanti come se tacitamente volesse saperne di più, mentre il leone fece altrettanto, unendosi al cerchio che gli altri tre avevano creato tutt’intorno alla borsa colma di provviste ed accovacciandosi cercando un po’ di spazio fra l’Avido ed il suo collega.

“Però…” incalzò Henkel “Dovrebbe essere qualcosa di estremamente spaventoso...”

“Già... Oppure sta rendendo la cosa molto più grande di quello che è realmente.” aggiunse Darius perplesso.

“Perché hai fatto quella faccia non appena hai visto il latte?”

Ora che si era svelato l’arcano grazie all’homunculus, i due uomini per metà animali si sentirono presi in giro. Molto. Ma quell’episodio diede loro la spiegazione che inconsciamente aspettavano da molto, ovvero la risposta al quesito riguardante Edward e la sua statura.

Dapprima Ed esitò per minuti che sembravano interminabili, sentendo che piccole gocce di sudore scivolavano giù dal suo volto senza smettere, ma poi, balbettando, optò per la via più facile da seguire.

“Fatti gli affari tuoi!!”.

Non gli venne nulla di meglio in quel frangente; tuttavia sperava che i suoi compagni accantonassero quella scomoda verità, riprendendo ad occuparsi di qualsiasi altra cosa tranne che di lui e del suo problema.

Greed assottigliò gli occhi rubino, prendendo poi a guardare i compagni chimere con un’espressione che sfiorava un’ovvia intenzione d’intervenire.

***

“Forza, Greed! Un altro piccolo sforzo!”

La chimera gorilla stava incitando con enfasi il suo compagno homunculus, completamente intento a perseguire il suo fine attuale: far bere il latte a Ed.

Henkel e Darius tenevano il giovane Elric saldamente per le braccia, stando ben attenti a non farselo scivolare via, mentre Greed cercava di accostare con tutta la forza di cui disponeva la bottiglia di latte alle labbra del giovane alchimista. Quest'ultimo, con una maschera di puro orrore dipinta in volto, si divincolava così energicamente che l'homunculus si ritrovò costretto a prenderlo per capelli con la mano sinistra, quella su cui sfoggiava l’uroboro, così da potergli bloccare ulteriormente i movimenti della testa.

“Aaaaahhh! No, Greed! Così mi stacchi l'antennaaa!”

“E chi se ne frega! Ne sarà valsa la pena, non credi?” rispose l'altro in modo tale da farlo ragionare.

Con le facce contratte per lo sforzo, per poco le due chimere non si guadagnarono dei potenti calci all'indietro che il biondo sferrava nel tentativo di liberarsi dalla loro morsa, non omettendo di urlare. Peccato che fosse del tutto inutile.

“Lo facciamo per il tuo bene, nanerottolo!” sbottò esasperato Darius, nel momento in cui comprese che Ed avrebbe continuato a ribellarsi con tutte le sue forze.

"Già, non prendertela a male se vogliamo che tu cresca!" replicò l'uomo leone nella medesima situazione del suo simile.

“Fra tutte, dico, fra tutte le cose buone di questa Terra, dovevi prendere proprio il latte?” sbraitò furiosamente Ed rivolto all’uomo con i baffi ed occhiali.

“Mi avevi detto di prendere soltanto roba nutriente, o sbaglio?!” La chimera leone stava seriamente infervorandosi. Aveva fatto tutta quella strada per raccattare provviste che non fossero inscatolate e che giovassero il più possibile alla salute, ed ora il nanetto faceva storie? Non poteva tollerare un comportamento così incoerente da un giovane che fino a quel momento aveva dimostrato abbastanza maturità da bastare per tutti loro e che adesso ritornava a fare il bambino.

“Ma perché volete farmi questo?” protestò il ragazzo in preda all'isteria mista a collera.

“Per farti crescere, poppante idiota!” esclamò Greed mettendoci ancora più forza in quello che stava facendo.

“Voi siete tutti snaturati!” rimbeccò il giovane Elric, ormai divenuto paonazzo più per la rabbia che per lo sforzo.

“Almeno noi non siamo bassi!” lo pungolò ancora l'homunculus con tono strafottente.

Edward si fermò di colpo rimanendo completamente attonito, per poi assumere un'espressione più che contrariata.

Era a dir poco furibondo.

Quell'insinuazione non poteva rimanere impunita.

Era questo il pensiero che la mente di Edward formulò appena prima di ritrovarsi il collo della bottiglia letteralmente ficcato nella cavità orale; e quando realizzò appieno l'azione che quei traditori gli avevano inflitto, i suoi occhi si spalancarono, evidenziando tutto il suo sconcerto.

Il gusto di quello schifoso liquido bianco gli aveva impregnato la bocca in meno di un secondo, facendogli provare un tale ribrezzo in quegli orrendi istanti che tutto nella sua mente scomparve all'improvviso, tranne la consapevolezza che il latte gli stava letteralmente inondando l'esofago, andando a scivolare viscidamente giù, verso lo stomaco, dove a breve sarebbe stato assimilato dal suo corpo. Interminabili brividi freddi gli percorsero la schiena, provocandogli dei tremori che a stento sopportava. La testa cominciò a vorticargli furiosamente, offuscandogli la vista, ed il suo corpo perse sensibilità, facendogli saltare tutti i circuiti nervosi e mandandolo in tilt.

Le due chimere si accorsero di tutte quelle reazioni soltanto quando videro le sue braccia che si afflosciarono assecondando la forza di gravità, tanto lo tenevano saldamente. Gettarono un'occhiata interrogativa in sincrono in direzione del volto di Edward, divenuto ora più rilassato, sebbene fosse stordito. Nel frattempo, l'homunculus allentò la presa stretta sui suoi capelli dorati fino a lasciarli del tutto.

“Ma... non si muove più?” chiese Henkel preoccupato.

Per avere una risposta da fornire al compagno, Greed gli alzò non proprio delicatamente il mento con l'indice ed il pollice, confermando le sue supposizioni.

“È svenuto.” verificò l'Avido vedendo che Edward non dava più segni di vita.

“Accidenti, non sapevo che perdesse i sensi per così poco...” si meravigliò l'uomo con gli occhiali. Guardò Darius con ancora un’espressione stranita, per poi offrirsi per prenderlo in braccio.

“Dallo a me.”

Greed si mise a disposizione dell’alchimista al posto del gorilla, facendo segno ad entrambi i compagni chimera di gettargli le braccia sulle proprie spalle. Successivamente, lui si caricò il corpo esanime dell’alchimista contro il suo petto, prendendolo per le cosce.

“Bravo, bamboccio…” mormorò poi l’homunculus in maniera atona ad un orecchio del giovane ormai privo di coscienza, per poi adagiarlo delicatamente ai piedi di uno dei tanti alberi che facevano da corona alla radura e coprirlo con una calda coperta.

 

 

 

 

NDA

Finalmente, questa ff vede la luce (dopo mesi a rimuginarci su)! ^o^

Ieri sera mi sono messa d’impegno e l’ho proseguita, non senza un po’ di tentennamento nel pubblicarla…

La verità è che avevo una paura tremenda di renderla pubblica, per due motivi principali: il primo è che trattare di questo quartetto è un po’ una terra inesplorata per la stragrande maggioranza. Mi sono resa conto che questo gruppo viene considerato pochissimo, ma è anche vero che da’ ampio spazio alla fantasia date le poche informazioni (un po’ come il gruppo del Devil’s Nest).

Nel manga e nell’anime viene illustrata la sua formazione fino a quando non si unisce anche Greed, e da lì si salta di parecchio, fino alla famosa cena a Resembool ed al successivo combattimento contro Pride. Per il resto, buio totale, tranne che per un paio di battute scambiate fra loro nello scontro con il piccolo uomo dell’ampolla.

La seconda ragione, invece, è la mia progressiva perdita di tempo/voglia/ispirazione. Volendola dedicare a Stratovella e Laylath, avevo il serio timore di donare uno scatafascio di proporzioni colossali. Spero vivamente che non sia così. ^-^’ A proposito, se volete recensire, fatelo sinceramente.

Dico fin da subito che durerà pochissimo, e gli aggiornamenti saranno abbastanza distanti l’uno dall’altro (anche se ho già “pronto” il prossimo capitolo e ho già un’idea di come finirà), focalizzandomi sui due miei personaggi preferiti tralasciando Olivier (io so che voi lo sapete… Ed, Greed/Ling!!).

Inizialmente doveva essere una semplice one-shot, ma poi ho scoperto che era molto più lunga del previsto, oltre al fatto che volevo dividere certe scene da altre.

A presto! ;)

   
 
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