Note dell'autore: E finalmente
eccovi il capitolo finale di questa storia, spero che non vi deluda troppo. Scusate
per il titolo, ma davvero non avevo in mente nulla.
Scusate
eventuali errori.
Buona
lettura
Capitolo IV
Mentire
Quante volte si era seduta attorno a quel tavolo, con la
consapevolezza che quello che era successo nella loro ultima avventura aveva
cambiato una parte di lei, quante volte si era seduta tenendo
tra le mani quella sua immancabile tazza di te caldo, con la consapevolezza che
presto lui si sarebbe unita a lei, e avrebbero trovato il modo per andare
avanti e sorridere nuovamente, insieme.
Beh, stavolta era sicura che non sarebbe andata così,
dopo aver salutato Martha sul Tardis era sceso il silenzio, si sono separati
ognuno immerso nei suoi pensieri, il Dottore più di tutti.
"Ehi sei qui" la voce di Donna la riportò alla
realtà.
"Con la mia solita tazza di te" si sforzò di
scherzare.
"Come va?" chiese mettendosi seduta davanti a
lei.
"Vado avanti, come sempre" le fece un sorriso
tirato, sapendo che non le avrebbe creduto.
"Dov'è il Dottore?" chiese senza alzare lo
sguardo dalla bevanda calda che stava bevendo.
"Oh dopo che sei tornata in camera, si è messo a
trafficare sotto la console" le rispose.
"Ti ha mai parlato, del suo passato?" chiese improvvisamente,
Rose sospirò sapendo di cosa Donna stesse parlando.
"Mi ha accennato una volta, ma è difficile parlarne
per lui, ed io non ho voluto insistere" spiegò sapendo bene che sarebbe
stato sempre più difficile che lui si decidesse a
parlarle.
"E voi due non avete mai pensato …. Lo sai"
chiese sorprendendo Rose che arrossì immediatamente.
"Donna" la richiamò imbarazzata.
"Cosa? Capisco che siete di specie diverse, ma state
insieme, quindi è logico pensarci" continuò la rossa con tranquillità.
"Non credo che siamo compatibili sotto quel punto di
vista" spiegò la ragazza arrossendo.
"Vuoi dire che … voi due non avete mai …" si
sorprese Donna.
"Oh andiamo Donna, lo hai detto anche tu siamo di
due mondi completamente diversi, non credo che ci abbia mai pensato"
ammise un po’ tristemente.
Aveva preso una decisione molto tempo fa, aveva scelto di
viaggiare con lui, ed era stata pronta a rinunciare a tante cose della vita
quotidiana umana, come appunto un rapporto completo con un uomo, soprattutto se
quest'uomo era il Dottore.
"Vuoi un po’ di te?" chiese cambiando discorso
e alzandosi.
"No, credo che mi farò una bella doccia calda e poi
a letto" le rispose con dolcezza, Rose le sorrise grata per la sua
pazienza e comprensione e uscì dalla cucina.
Sospirò pensando che Jenny, forse, sarebbe stata quel
legame che cercava con il Dottore, un altro piccolo passo verso di lui e il suo
cuore, o almeno sperava che lui si lasciasse avvicinare quel tanto che le avrebbe
consentito di guarire il suo dolore. Prima di entrare nella sala della console,
si fermò un attimo, fece un respiro profondo, ed entrò, lui come sempre era
sotto la console a giocare con i comandi della sua nave.
"Ehi" attirò la sua attenzione, la guardò un
attimo le sorrise e tornò a lavorare.
"Ho fatto del tè se ne vuoi un po’" gli propose
dolcemente mettendosi accanto a lui.
"Forse più tardi" mormorò continuando a
lavorare, Rose sapeva che lo faceva a posta, che per lui era un modo di non
pensare.
"Credevo che fossi già a letto"
"Non ancora" ammise tentando di decifrare i
suoi sentimenti, ma non riusciva a trovare quel loro collegamento.
"Come stai?" chiese poi a voce bassa
torturandosi le mani.
"Sto sempre bene" le rispose, a tono basso.
Rose chiuse gli occhi riconoscendo bene quel tono, lo faceva sempre quando le
mentiva, lo aveva fatto anche dopo aver conosciuto Renette. E dopo di tutto
quello che loro avevano passato insieme, non lo trovava giusto, ma non disse
nulla, deglutì cacciando via le lacrime e l'urlo di disperazione che aveva
scatenato quella piccola bugia e si alzò.
"Vado a letto allora, mi raggiungi, dopo?"
chiese con un'ultima briciola di speranza.
"Non credo, ho delle cose da sistemare qui." Le
rispose.
"Buona notte Dottore" disse per poi andare via
senza aspettare la sua risposta.
Fine
Note finali: Spero davvero che
non vi abbia deluso, alla prossima con "Un caso per Agatha Christie"
(che poi lasciare il titolo originale no, vero -.-).