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Autore: phoenix_esmeralda    20/09/2013    4 recensioni
"Avevo solo diciassette anni, quella notte.
Un corpo da donna, ma desideri da ragazzina; rossa di capelli - come quasi tutti tra la mia gente - agile di membra e snella nella corporatura, focosa come un dardo acceso e combattiva come il guerriero più tenace.
Ma non potei fare nulla, quando ci presero. Ci presero tutti, e Innithivei divenne Germanica e serva, concubina e schiava."

Prima classificata al contest "Quindici personaggi in cerca d'autore" di Okino Lin Yu"
Partecipa al contest "The thousand and one night" di Prior.Incantatio.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità, Antichità greco/romana
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Ciao a tutti, prima di lasciarvi a leggere questo primo capitolo, ci tenevo a precisare che è la prima volta che faccio un tentativo pressoché "storico". Per i riferimenti storicimi sono rifatta principalmente al testo “Un giorno nell’antica Roma” di Alberto Angela, più alcuni siti trovati su internet, in particolare questo: http://www.romanoimpero.com/2009/09/romano-impero.html.

La storia non ha alcuna pretesa di veridicità, mi sono limitata a creare un contesto di verisimiglianza, senza tuttavia analizzare ogni aspetto del periodo storico (ad esempio dialoghi e parlata...). Il vero genere sarebbe romance, ma su efp non esiste questa categoria. Mi sono presa alcune libertà, nel corso della trama, come il fatto di indicare il“possesso di concubine” come indice del proprio status sociale. Non sono riuscita a trovare conferma né sconferma di questo consultando le mie fonti, ma siccome mi sembrava un concetto verosimile, l’ho mantenuto. Così come questa, mi sono presa altre piccole licenze letterarie, che confido non balzino troppo all’occhio nel corso della storia; per il resto ho cercato di documentarmi il più possibile!

Un ringraziamento particolare a OkinoLinYu, che ha ideato questo contest, queste sono le caratteristiche del personaggio che mi erano state fornite da lei:


Anagrafe: Innithivei cambiato in Germanica Pollia / schiava romana

Età: 27
Caratteristiche fisiche: pelle chiara e screziata di lentiggini, capelli rossi, occhi nocciola, longilinea e magra
Carattere: intrepida, con un forte desiderio di vendetta, provocatrice, ha paura che i suoi padroni possano ucciderla in qualsiasi momento, doppiogiochista, dolce e materna con i bambini
Background: catturata durante una spedizione in Germania dal generale Claudio Lucrezio Pollio, ne diviene la schiava personale oltre che la sua concubina preferita. La moglie del generale, Tullia Lucina, la detesta e non fa altro che umiliarla, sia in privato che in pubblico. Il nome le viene cambiato in Germanica e vive per dieci anni a Roma.
Prestavolto: Alicia Witt

INNITHIVEI PROMISE VENDETTA

Come non si può spegnere il fuoco con il fuoco, né asciugare l’acqua con l’acqua,così non si può eliminare la violenza con la violenza.
-Tolstoj

1

Avevo solo diciassette anni, quella notte.

Un corpo da donna, ma desideri da ragazzina; rossa di capelli - come quasi tutti tra la mia gente - agile di membra e snella nella corporatura, focosa come un dardo acceso e combattiva come il guerriero più tenace.

Ma non potei fare nulla, quando ci presero. Ci presero tutti, e Innithivei divenne Germanica e serva, concubina e schiava.

Sì, questo fu Germanica, per loro:

serva

concubina

schiava.

Ma Innithivei ardeva ancora illesa nel mio cuore.

***

Scivolo fuori dalla mia stanza con cautela, silenziosa come il serpente fra le rocce. Era piena notte quando Kládíus mi ha raggiunta e si è addormentato sul mio letto, scordandosi di rientrare nel suo cubiculum. Questo non piacerà a Tullia Lucina – non le piace mai – e ciò significa che io vorrò essere altrove, quando stamattina si leverà.

La casa è già in fermento, ma la padrona impiegherà ore a uscire dalla sua stanza: le schiave lavorano a lungo, al mattino, sul suo aspetto; Tullia Lucina nutre l’ambizione di abbigliarsi e acconciarsi non solo secondo l’ultima moda, ma anche seguendo bizze sue personali che le consentiranno, un giorno, di essere lei a dettare la moda stessa.

In silenzio, mi introduco nell’impluvium[1]deserto e siedo un istante a raccogliere le idee: stamattina Kladius sbrigherà i suoi affari fuori casa e ciò significa che mi troverò relativamente libera. Come fare a impegnarmi senza incrociare i miei passi con quelli della padrona?

-Germanica!

Quando è Kladius a chiamarmi in questo modo, rifiuto di voltarmi, ma la voce che raggiunge le mie orecchie è – con mio estremo sgomento – quella della signora.

Mi alzo in piedi di scatto e incontro i suoi occhi scuri, indagatori.Indossa solo una tunica semplice e i capelli corvini le ricadono in riccioli sciolti sulle spalle; se è uscita dal suo cubiculum prima ancora di essersi resa presentabile, il motivo non può essere che uno solo: la ripicca.

Tullia Lucina non è una donna priva d’attrattive: la sua figura risulta ancora armoniosa nonostante le tre gravidanze, ha la pelle olivastra, compatta, occhi espressivi, una chioma fluente e braccia eleganti. È il naso a danneggiare l’insieme, un naso decisamente troppo appuntito, una sorta di piccolo becco che sovrasta le labbra ben modellate e che rende il suo profilo affilato, sempre un po’ sospettoso.

Ma non è brutta, no. Solo... ordinaria.

Ordinaria rispetto alla mia pelle bianca, alla mia criniera infuocata e alle mie ossa sottili. Tullia Lucina è una donna romana in tutto e per tutto, mentre io sono... germanica, decisamente. Schiava personale di Claudio Lucrezio Pollio e preferita tra le sue concubine, delle quali attualmente l’unica; condizione che mi rende odiosa alla moglie del padrone... moglie tutt’altro che innocua.

-Germanica, intendo mangiare pesce, oggi. Recati immediatamente al Foro Piscario[2], scegli al mercato i pezzi migliori e poi puliscili prima di consegnarli alla cuoca.

Scuoto la testa, allibita.

-Signora, hai una schiava apposita che conosce alla perfezione il mercato e un’altra in grado di pulire il pesce nel modo più indicato. Io... non credo di esserne in grado, non saresti soddisfatta del mio lavoro.

Io non sono la tua schiava!

Tullia Lucina si morde il labbro e immediatamente comprendo di non avere scelta.

-Germanica, esci immediatamente e portami quel pesce ben pulito!

Chino la testa e soffoco l’odio nella mia gola, mentre obbedisco. Non ho scelta, Kladius desidera che rispetti sua moglie e che le sia devota, qualunque sia il prezzo da pagare.

Oh, la serpe è bene astuta! Andare al Foro Piscario e, in aggiunta, pulire lucci e orate, significa per me odorare di pesce per due giorni almeno. Kladius mi starà alla larga e questo non migliorerà il mio status. Ogni parola, ogni azione di Tullia Lucina mira a questo: separarmi da suo marito, mettermi in odio ai suoi occhi o, in alternativa, umiliarmi per semplice gusto di rivalsa.

E il suo disprezzo è ricambiato. Oh, se lo è!

Mentre Germanica obbedisce, Innithivei non dimentica.

Nulla.

***

Mi sono lavata quanto ho potuto e profumata fin quasi a svenire, ma il maledetto odore di pesce non svanisce. È talmente pervasivo che, se potessi, me lo strapperei di dosso assieme alla pelle. Il mio prossimo incontro con Kladius sarà così umilianteche al solo pensiero mi metterei a piangere.

-Germanica!

Claudia si guarda intorno, accertandosi che nel peristilium[3]non ci sia nessun altro – Inni... – prosegue, più tranquilla – Vengo per conto di mia madre. Voleva che appurassi che... tu maleodorassi.

-Bene, appuralo. Cosa ne pensi?

Claudia si avvicina, prende respiro e storce il naso.

-Hai addosso un miscuglio terribile di odori, Inni! Pesce e olio profumato e... essenza di rosa? Mio padre soffocherà, se cercherà di entrare nel tuo letto questa notte!
La schiettezza di Claudia mi fa sorridere. Ha dieci anni ed è la primogenita di Claudio Lucrezio Pollio, nonché l’unica figlia rimasta in casa. Gli altri, i due maschi, sono stati allontanati per venire educati alle armi fin
dalla giovane età.
Claudia era appena nata, quando venni condotta schiava alla casa di Kladius e, per forza di cose, finì per affezionarsi a me come a una sorta di zia. Badai spesso a lei, il padrone volle affidare a me i primi rudimenti della sua istruzione, e questo comportò il nascere di un certo affiatamento tra di noi. Certo, tutte le altre concubine scomparivano in un istante, io unica rimasi come punto fermo nella vita di Claudia.

Infatti, per lei mi spiacerà. Mi spiacerà eccome, quando sarò costretta a distruggere questa famiglia.

Vi stupiscono le mie parole? Già... non credo di avervelo detto.

La mia famiglia è stata sterminata dall’impero romano e io, catturata e ridotta in schiavitù, ho sopportato per anni prigionia e umiliazioni. È chiaro che nutro rancore.

È naturale che desideri vendetta.

Per cui, ciò che sta per accadere è questo: molto presto, a giorni, devasterò la carriera, l’onore e la vita stessa del mio padrone.

State un po’ a vedere.

[1 Impluvium: vasca quadrangolare a fondo piatto, progettata per raccogliere l'acqua piovana. Si trovava nell'atrio, un locale all'interno di una tipologia di abitazione (domus) diffusa tra i greci, gli etruschi ed i romani
2]Foro Piscario: era un'area dell'antica Romain cui avveniva il mercato del pesce. Si trovava a nord del Foro Romano, tra la Via Sacrae l'Argileto.

3]Peristilium: nell'architettura romana, era il portico che cingeva il giardinoo cortileinterno posto al centro della casa, ornato solitamente da alberi da frutto, giochi d'acqua e piccole piscine.

  
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