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Autore: AlexisJ_    21/09/2013    5 recensioni
suicidio o omicidio?
devo scoprire cos'è successo quella calda mattina del 7 agosto, devo farlo per mia madre.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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-Drew?- dissi spalancando gli occhi e facendo un passo indietro.
-Non fare più passi indietro!- disse venendo verso di me.
-Perché non dovrei?- feci un altro passo indietro.
-Se vuoi tornare così come sei a casa, non fare più passi indietro.
Ne feci un altro, cadendo nel lago.
L’acqua era gelida, al primo impatto mi sentì seriamente congelare. Mi bagnai tutta, dalla testa ai piedi.
I miei poveri vestiti inzuppati, i miei capelli lavati il giorno prima completamente bagnati.

Guardai quel ragazzo malissimo.
-Potevi avvertirmi.. Cioè, me ne ero dimenticata. Io credevo che..- mi alzai dall’acqua stringendo tra le mani la maglietta cercando di far uscire un po’ d’acqua.
-Che..?- disse ridendo.
-Guardo troppi film. Insomma.. ‘se vuoi tornare così come sei a casa, non fare più passi indietro ’ - dissi facendo una cattiva imitazione di lui- tu che avresti pensato?
- Avrei pensato semplicemente di non fare più passi indietro, semplice. Beh, ora ti ricordi di me?- disse diventando serio.
-Io.. No, non ricordo nessun Drew..- dissi abbassando il volto.
-Quando venivi qui in estate giocavamo sempre insieme, ricordi? Sono passati molti anni, okay.. ma non puoi dimenticarti di me!- disse mettendo le mani sui fianchi.
Lo guardai bene: gli occhi azzurri, i capelli un po’ lunghi e neri.
Si, ora ricordo.
Sorrisi guardandolo, è bellissimo.
-Ora ricordi?- disse sorridendo e avvicinandosi a me.
-Oddio! Si, ricordo perfettamente!- dissi mettendo una mano davanti alle labbra.
Venne verso di me a braccia aperte e io mi buttai tra di loro.
Mi strinse forte forte, facendomi sentire protetta. Poi alzai un po’ il viso e lui mi sorrise, poi tornai a poggiarmi con la guancia sulla sua spalla.
-Che bei piccioncini!- disse una voce femminile da lontano.
Mi liberai subito dalle sue braccia tanto dolci e calorose, per cercare con lo sguardo la ragazza che aveva parlato.
-Megan!- urlai andandole incontro.
-Alexis!- disse buttandosi tra le mie braccia.
Mi mancava tantissimo.
Mi sono cresciuta con lei, con la figlia della migliore amica di mia madre.
-Sono passati 5 anni..- dissi abbassando la voce stringendola sempre di più.
-Mi mancavi..- disse guardandomi negli occhi.
I suoi occhi color caramello divennero sempre più lucidi e piano piano scese una piccola lacrima, che io asciugai con le mie dita.
-Ciao Megan!- disse Drew restando fermo guardandoci.
-Drew!- urlò Megan salutandolo con la mano.
-Cosa facciamo?- disse Drew sorridendo.- Alexis, hai intenzione di restare qui o ti facciamo fare un piccolo giro della città?
-Ti mostriamo la città? E’ cambiata molto rispetto a 5 anni fa..- disse Megan prendendomi per mano.
-Okay, vada per la visita guidata della città.- dissi ridendo.
 
Beh, avevano ragione. La città era completamente diversa: la gelateria in cui mi portava mia madre è stata sostituita da un negozio di vestiti, al posto del parco giochi è stato costruito un enorme edificio..
-La pizzeria della signora Parker dov’è?- dissi sgranando gli occhi.
-La signora Parker è morta 2 anni fa..- disse Megan abbassando il volto.
-Morta? Non ne sapevo nulla. Perché non mi avete avvertita? Quella signora era come una nonna per me.- sentì gli occhi diventare umidi.
-Scusa Alexis, ma non sapevamo come dirtelo..
-Okay, fa nulla..- dissi strofinando gli occhi con le mani.
-Una cosa però ancora c’è..- disse Drew guardandomi sorridendo.
-Cosa?
-La pista. Le rampe per gli skateboard.
Sorrisi e ripensai a tutte le cadute prese tra quelle rampe, devo tornarci prima o poi.
-Drew, Megan, chi avete portato con voi?- disse un ragazzo poggiando una mano sulla spalla di Drew.
-Dylan, lei è Alexis. Dovresti ricordarla..- disse indicandomi.
Il ragazzo mi fissò per qualche istante, squadrandomi dalla testa ai piedi.
-Alexis? Ah, ho capito.. Tua madre si è suicidata, ricordo.- disse ridendo.
-Mia madre non si è suicidata, l’ha uccisa qualcuno.- dissi con un tono duro.
Mi voltai verso Drew, lui mi diede le spalle e si allontanò.
-Pensaci, in questa città nessuno avrebbe avuto motivo di ucciderla. Non sopportava più la sua vita!-disse mettendomi una mano sulla spalla, per poi iniziare ad accarezzare i miei capelli che scendevano davanti il mio occhio.
-Non toccarmi, mia madre non si è suicidata!- mi voltai e iniziai a camminare velocemente.
-Sei uno stronzo Dylan.- disse Megan cercando di raggiungermi.
 
La sera preferì non cenare, per stare sul letto ad ascoltare musica.
E se quel Dylan avesse ragione? Se mia madre si fosse suicidata perché non sopportava più la sua vita? E’ stata anche causa mia la sua morte, quindi..
E’ stata colpa mia, perché non ho capito che mia madre stava male, sono una figlia orribile.

Sentì bussare la porta.
-Chi è?- dissi togliendo le cuffie.
-Sono io..- era la voce di Megan.
Aprì lentamente la porta, per poi chiuderla senza nessun rumore e si mise sul letto affianco a me.
-Come stai?- disse guardandomi.
Mi morsi un po’ le labbra, poi mi misi seduta, poggiando le spalle al muro.
-Eh se Dylan avesse ragione? Forse mia madre si è suicidata e io ne sono la causa.
-Alexis, non devi pensare questo.. – disse poggiando una mano sulla mia gamba.
-Lo penso, si. Sono stata una figlia orribile, ho spinto mia madre al suicidio.
-Tua madre non si è suicidata. – disse alzando la voce.
-Allora chi è stato così crudele da ucciderla?- dissi lasciando cadere qualche lacrima.
-Non lo so, ma lo scopriremo insieme.
Si avvicinò a me, era sempre più vicina.
Sentivo il suo respiro sul mio corpo, le nostre labbra erano vicinissime.


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Bene, questo è il secondo capitolo.
spero vi sia piaciuto come il primo, ci sto mettendo davvero molto impegno per scriverlo.
per colpa della scuola lo pubblicherò circa ogni sabato, durante la settimana sono molto impegnata con lo studio, scusate.


PUBBLICHERO' IL TERZO CAPITOLO QUANDO AVRO' ALMENO 4 RECENSIONI QUI.

ciao ciao.*u*
  
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