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Autore: Deb    21/09/2013    9 recensioni
L'unica sua amante è la bottiglia, trattenuta dalle sue mani stanche ed il liquido amaro al suo interno è il suo miglior amico. Colui che riesce a farlo star bene senza giudicarlo.
Ha provato a smettere, ma ogni volta ha avuto la necessità di rituffarsi nuovamente in esso. Dopo tutto quello che hanno passato ha bisogno di conforto e lui non è una persona di tante parole. Non parla di sé, né dei sentimenti. Con l'alcool riesce ad essere quantomeno se stesso.

{Haymitch/Bimba Mellark} {Partecipa alla challenge Multifandom & Originali con il prompt Dipendenza}
Genere: Hurt/Comfort, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bimba Mellark, Haymitch Abernathy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Better world

I ricordi sono dolorosi, come le perdite che ha subito. Ha capito che non poteva permettersi il lusso di potersi attaccare alle persone, di voler loro bene. Se l'avesse fatto, gliel’avrebbero strappate dalle mani.
L'unica sua amante è la bottiglia, trattenuta dalle sue mani stanche ed il liquido amaro al suo interno è il suo miglior amico. Colui che riesce a farlo star bene senza giudicarlo.
Ha provato a smettere, ma ogni volta ha avuto la necessità di rituffarsi nuovamente in esso. Dopo tutto quello che hanno passato ha bisogno di conforto e lui non è una persona di tante parole. Non parla di sé, né dei sentimenti. Con l'alcool riesce ad essere quantomeno se stesso.
«Perché bevi sempre così tanto?»
Quella domanda arriva improvvisa. Non se l'aspettava, non da lei.
Si volta e guarda il suo viso, ha un sopracciglio inarcato e lo sguardo indagatore. Assomiglia a sua madre, ma ha quel non-so-che del padre. Sicuramente gli occhi, ma anche se è simile a quella donna poco sexy di Katniss, è diversa da lei. È più sicura di se stessa. Probabilmente ciò è dovuto al carattere del ragazzo innamorato, così sincero e forte. Perché Peeta è la persona più forte che lui abbia mai conosciuto, anche se non glielo dirà mai.
Haymitch cerca di ignorare la domanda, ma sa che la piccola Mellark è testarda come quell'ignorante di Katniss, infatti, pochi secondi dopo, la nanetta gli tira la maglia, «non ignorarmi, zio Hay!» La sua espressione è indignata, identica a quella della tardona e non può fare a meno di non tornare indietro con i ricordi. Quante ne hanno passate quei due? Eppure sono andati avanti come lui, invece, non è riuscito a fare. Poco importa, Haymitch ha la sua adorata bottiglia.
«Che vuoi che ti dica, nanetta?»
«La verità, mi sembra ovvio».
Non si offende per l'appellativo che le ha dato, ormai ne è abituata. La chiama così da quando è neonata, da quando l'ha vista per la prima volta tra le braccia di Peeta. Dolcezza non era un soprannome indicato per lei. Quello l'avrebbe riservato a tutte le altre donne. Lei, invece, è e rimarrà sempre una nanetta, almeno ai suoi occhi. Anche se dovrebbe chiamarla speranza, perché lei è quello. È la speranza di un futuro migliore. I genitori avrebbero decisamente dovuto chiamarla Hope*.
È nata da due superstiti, dopo una guerra, da una donna decisamente partita di testa che ha sempre creduto di non volere figli.
Haymitch deve ammettere che alla fine la tardona è una brava madre, almeno qualcosa di buono sa fare. Non era nemmeno capace di essere il volto della rivoluzione fino a che non ha capito che per salvare l'uomo che ama – anche se ovviamente ancora non aveva capito di amarlo – doveva diventarlo.
E lui adora la piccola peste, forse perché la vede crescere, forse perché pensa che sia davvero una speranza per il futuro, ma la vizia, persino. E lui non vizia mai nessuno. «Bevo per dimenticare il passato, nanetta», sussurra, senza entrare nei dettagli. Perché non vuole assolutamente farlo.
La piccola annuisce, «come mamma ha papà e papà ha mamma», dice ad alta voce, «tu, invece, bevi. Perché invece non ti trovi una donna? Che so, zia Effie? È carina e simpatica. Lei può proteggerti dagli incubi, come papà protegge mamma».
Haymitch inarca un sopracciglio, sconvolto. Cerca di deglutire il liquido che ha in bocca e che sta per andargli di traverso per ciò che le sue orecchie hanno appena udito, ma decide di non infierire. Alla fine è solo una bambina di dodici anni.
«Nessuno può proteggermi dai ricordi, nanetta».
Sa degli Hunger Games, che lui e i suoi genitori ne hanno preso parte, ma non sa cosa tutti loro possano effettivamente sentire dentro la testa, tutti i giorni, a tutte le ore. E, fortunatamente, non lo saprà mai, perché sono riusciti a donare a lei, al fratello e alle nuove generazioni di bambini un mondo decisamente migliore.

* Hope, per l’appunto: speranza in inglese.

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Oh, il mio Haymitchino coccoloso! ♥ Io non so perché, ma me lo immagino innamorato di bimba Mellark! :3 Cerca di fare il burbero anche con lei, ma non ci riesce. *0* Bellini, loro.
Era da tanto che volevo scrivere di Haymitch :3
Ad ogni modo, ringrazio eco che ha letto la shot in anteprima e mi ha convinto che Haymitch non fosse OOC, perché ammetto di averlo pensato all’inizio. xD Thanks, sweetheart!
E Ili91 per il betaggio ♥
Spero vi sia piaciuta almeno un pochino-ino-ino.
Baci
Deb
   
 
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