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Autore: KillerQueen86    21/09/2013    5 recensioni
La vita di Rose e del suo Dottore umano procede bene, fino a quando un arriva il Dottore deciso a riprendersi Rose.
Post "The Waters of Mars"
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Doctor - 10 (human), Rose Tyler
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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KillerQueen86

 

Personaggi: Ten Doctor, Human Doctor, Rose Tyler

Rating: Verde

Avvertimenti: Da collocate dopo 4X16 " The Waters of Mars"

Note: Ecco una nuova storia, tutta Rose/Ten/Human Doctor, sì perché ho un vero debole per Human Doctor. In realtà sto pensando a questa storia da anni, da quando ho visto la prima volta " The Waters of Mars" e sono rimasta completamente sconvolta (in modo piuttosto piacevole) dalla perdita di controllo di Ten, l'atra sera ho rivisto l'episodio ed è saltata fuori questa storia, spero vi piaccia e che non sia uscita troppo dal personaggio del Dottore.

Buona Lettura

Disclaimer: Doctor Who e tutti i suoi personaggi non sono di mia proprietà (purtroppo), tutti i diritti sono dei legittimi proprietari, il mio è solo un divertimento.

 

 

Gli era sempre piaciuto camminare tra le persone, tra gli esseri umani ed essere scambiato per uno di loro, ma in quel momento aveva un solo obiettivo e non sarebbe andato via senza ottenere ciò per cui aveva percorso tutta quella strada.

Si fermò davanti alla vetrina di un bar, lì in mezzo a tanti altri, seduta a un tavolo c'era lei. Era bella più di quanto ricordasse, vestita con una deliziosa camicetta rossa, un po’ trasparente senza maniche e un morbido fiocco grande sul lato del colletto, i capelli raccolti in una coda di cavallo con il ciuffo lasciato cadere sugli occhiali da vista neri, un brivido nel soffermarsi sul quel particolare, quegli occhiali la rendevano ancora più bella, una gonna stretta lunga fino alle ginocchia che l'avvolgevano. Seduta da sola a leggere un libro, sul tavolino una tazza di te calda che sorseggiava. Oh quanto era stato stupido a farla scappare, sorrise sapendo che sarebbe stato perfetto, così come doveva essere.

 

Guardò l'orologio un'altra volta, per poi tornare a concentrarsi sul libro che stava tentando di leggere. Era in ritardo, come sempre del resto, ma stavolta l'avrebbe sentita, oh se l'avrebbe sentita.

Erano passati pochi mesi da quando si trovavano in quel mondo, lui voleva fare le cose con calma, e lei era d'accordo, ma spesso il lavoro lo distraeva così tanto da fargli dimenticare i loro appuntamenti, e ogni volta si ritrovava ad aspettarlo furente. Decisamente, questa volta l'avrebbe sentita.

Sorrise sconfitta perché sapeva che, non appena lui le avrebbe sorriso lo avrebbe perdonato, sapeva quanto il suo lavoro significasse tanto, e lei lo amava anche per questo. Beh alla fine di questa tazza di te sarebbe andata da lui a portargli i suoi dolcetti preferiti … prima però lo avrebbe fatto sentire un po’ in colpa.

La sua attenzione verso il libro non durò molto, qualcuno si mise nel posto davanti a lei, abbassò il libro e fu sorpresa di vederselo davanti che le sorrideva, ansi fu sorpresa di vederlo con indosso un completo marrone e il suo immancabile capotto.

"Sei in ritardo" disse semplicemente guardandolo con curiosità.

"Sei molto bella con quegli occhiali" le disse fissandolo negli occhi.

"Oh no, non provarci con i complimenti" disse scherzando posando gli occhiali nel porta occhiali nella borsa nera che aveva sulla sedia accanto.

"Sei in ritardo, abbiamo perso il film, come sempre" lo richiamò ancora una volta.

"Come mai sei vestito così?" chiese poi, ma lui non rispose. Si stava comportando davvero in modo strano, ok il suo Dottore era sempre un po’ strano, ma stavolta era diverso. Lui continuò a non parlare, sorrise ancora una volta, le tese la mano.

"Cosa c'è?" chiese confusa e curiosa.

"Vieni con me, Rose Tyler"disse semplicemente con un tono che non riusciva a riconoscere. Aveva una strana sensazione allo stomaco, come se tutto quello fosse sbagliato. Accettò comunque quell'invito, facendo scivolare la sua mano in quella di lui che le sorrise soddisfatto.

 

La trascinò fuori dal bar, lui stringeva la sua mano come non lo aveva mai fatto, faticava a stargli dietro con i suoi tacchi e la gonna stretta, ma lui non sembrava rendersene conto, continuava a camminare senza sosta.

"Mi vuoi dire dove mi porti?" chiese cercando di stargli dietro.

"John, aspetta" tentò di chiamarlo, lui si fermò improvvisamente, e la guardò seriamente.

"John?" chiese dubbioso.

"Vuoi dirmi, dove mi stai portando?" chiese ancora.

"E' una sorpresa" le sussurrò in un orecchio con voce bassa e roca facendole scendere un brivido caldo lungo la schiena. Decisamente c'era qualcosa che non andava, la sensazione allo stomaco si fece più forte.

Una volta girato l'angolo, Rose si fermò di colpo, sorpresa di quello che aveva davanti agli occhi. Non poteva essere vero, non avrebbe dovuto essere lì. Deglutì nervosa guardando dal Dottore, che se ne stava lì davanti a lei con le mani nelle tasche, al Tardis incredula, iniziando a capire cosa stava succedendo. Come aveva fatto a non capirlo? Come li aveva confusi?

"Come?" riuscì solamente a chiedere con la voce tremante.

"Oh sai un po’ di quello, un po’ di questo" le disse senza smettere di sorridere, a preoccuparla oltre il fatto che lui era lì, era anche quel sorriso, non era solare e gioioso come lo ricordava, ma freddo e quasi perfido, le faceva davvero paura.

La afferrò per mano conducendola sul Tardis, la ragazza si sorpresa quando vide che la stanza era illuminata e alla console era collegato l'estrapolatore che avevano rubato a quella Slitheen anni prima.

"Non so perché non ci avevo mai pensato" disse soddisfatto notando il suo sguardo.

"Mi è bastato creare un universo tasca da cui intrufolarmi ed eccomi qui" spiegò appoggiandosi alla console.

"Sono brillante vero?" chiese con la sua solita spavalderia.

Doveva capire, prendere il controllo della situazione.

"Non dovresti essere qui" disse con calma osservandolo, lo vide avvicinare tranquillamente.

"Sei meravigliosa vestita così" le disse osservandola bene dal basso in alto, con uno sguardo che aveva visto solo alla sua metacrisi. Uno sguardo capace di eccitarla e confonderla, chiuse gli occhi cercando di concentrarsi sulla situazione.

"Dottore" lo richiamò come era solita fare sempre per farlo concentrare.

"Dove vuoi andare Rose?" le chiese ignorandola completamente.

"Cosa?" chiese sconvolta.

"Si, il nostro primo viaggio quale vuoi che sia?" chiese ancora avvicinandosi ancora, sfiorando quasi la pelle del suo viso

"Il nostro primo viaggio?" chiese sorpresa e sconvolta.

"Cosa diavolo vuol dire?" chiese seriamente facendo un passo indietro, ma lui si avvicinò di più.

"Posso portarti dove dovunque, pianeti, città, epoche storiche, possiamo incontrare i più grandi personaggi della storia, navigare attorno e dentro delle esplosioni stellari" la invogliò avvicinandosi nuovamente con la voce bassa, senza mai smettere di guardarla negli occhi.

"Pensaci Rose Tyler, tu ed io di nuovo tra le stelle" le disse prendendole la mano, Rose deglutì con fatica.

"Sei venuto a prendermi?" chiese dubbiosa.

"Sono stato un folle a lasciarti andare, non voglio ripetere lo stesso errore" le disse per poi inchinarsi a catturare le sue labbra, in automatico Rose rispose a quel bacio, dischiuse le labbra premettendo le loro lingue di incontrarsi, lui la strinse di più a sé, non poteva credere a quello che stava succedendo. Qaundo posò le mani sul petto di lui sentì il doppio battito sotto quella giacca, ricordò tutti quegli anni in attesa di trovarlo, ricordò la persona che in quei mesi l'aveva amata e gli aveva donato stesso senza remore, ricordò quanto la loro vita stava per cambiare nuovamente, si fermò.

"Non posso" disse sospirando chiudendo gli occhi e allontanandolo con calma da lei.

"Non dirlo, Rose" disse tentando di avvicinarsi a lei nuovamente, ma lo fermò ancora una volta.

"Scusa" disse con gli occhi pieni di lacrime, abbassando lo sguardo sapendo di averlo ferito lui, e anche di avere ferito John.

 

Fine

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